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Autore: JenJM    30/07/2009    4 recensioni
[Brian Molko/Matt Bellamy] - Ci sono tre categorie di persone che Brian proprio non riesce a sopportare: gli ipocriti, gli omofobi e i Bellamy.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Brian Molko
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Title: ‘Occhioni blu’
Author: JenJM
Pairing: Matt Bellamy/Brian Molko (Muse/Placebo)
Rating: PG-13, credo
Word count: circa 700
Warnings: flashfic, AU
Disclaimer: Non li possiedo su nessun piano esistenziale anche se Brian lo vorrei in modi impuri e indegni.
Author’s Notes: non è colpa mia, ve lo assicuro. La dedico a Fae e Liz, che sono le vere responsabili. Grazie di avermi corrotto. <3
Summary: Ci sono tre categorie di persone che Brian proprio non riesce a sopportare: gli ipocriti, gli omofobi e i Bellamy.

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Ci sono tre categorie di persone che Brian proprio non riesce a sopportare: gli ipocriti, gli omofobi e i Bellamy.

Specialmente uno, Matt, quel cretino arrogante figlio di papà che si presenta di tanto in tanto al negozio con i suoi amici, giusto per passare il tempo, incasinare i cd - o forse l’idiota non ha mai nemmeno imparato l’alfabeto, ecco perché non li sa rimettere in ordine - e poi andarsene senza comprare nulla. Mai.

La cosa irritante è che Brian non ci ha mai nemmeno parlato. Vanno in scuole diverse, frequentano locali e persone diverse, ma per qualche ragione, da quando si sono incrociati ad un concerto un paio di mesi prima, Brian continua a trovarselo tra i piedi. All’inizio era tollerabile, anzi, riesce quasi ad ammettere che forse, forse, all’inizio gli piaceva quello sbarbatello con il suo perenne sorrisetto strafottente stampato in faccia.

E okay, ammette anche che una volta - una sola, dannazione, che sarà mai? - è riuscito a convincere Stef che veder suonare Bellamy e i suoi amici sarebbe stato istruttivo, un cattivo esempio da non seguire. Giusto per poi scoprire che i bastardi erano pure bravi, per una band messa in piedi qualche mese prima per scommessa. Non che Brian avesse indagato, è stato quel pettegolo iperattivo di Steve.

Come se non bastasse, adesso si ritrova pure ad osservare la porta ad ogni tempo morto che si ritrova, chiedendosi se quel muso da schiaffi comparirà oppure no. Ormai ha rinunciato anche a trovare scuse, ed è la cosa che lo irrita di più. Non dovrebbe aspettarlo, non dovrebbe sentirsi sollevato quando lo vede entrare con i suoi amici ancora una volta, non dovrebbe essersi abituato alla presenza di quel somaro. Per quanto carino possa oggettivamente essere - sì, Brian è sempre oggettivo, sempre. O quasi.

Qualche secondo dopo essersi obbligato a spostare la sua attenzione di nuovo sulla rivista aperta sul bancone, viene distratto dal tintinnio del campanello sopra la porta. Quando alza lo sguardo per un attimo gli viene da sorridere, ma controlla l’impulso non appena Matt - stranamente solo - guarda nella sua direzione.

Matt gli fa un gesto con la testa, ma prima che possa dire qualcosa un cliente raggiunge il bancone e appoggia tre cd di fronte a Brian, con fare spazientito.

“Non ho tutto il giorno,” si lamenta l’uomo mentre Brian controlla il prezzo e il totale. Poco dopo ha pagato e si avvia all’uscita lamentandosi di nuovo.

“Vatti a schiantare, stronzo di merda,” borbotta Brian quando la porta si richiude alle spalle dell’uomo, poi si accorge che Matt lo sta ancora osservando divertito. “Vuoi una foto?” sbotta con un improvviso impeto di coraggio, troppo innervosito per curarsi di essere maleducato.

“Me l’avevano detto che mordevi, occhioni blu, ma onestamente non ci credevo,” ride Matt mentre si avvicina lentamente.

“Ho un nome, imbecille,” risponde Brian, ma questa volta il suo tono è meno velenoso. “Avevi bisogno qualcosa o anche oggi sei qui solo per presenza?”

“A dire il vero è per quello che sono qui,” ammette Matt scrollando le spalle. “Mi sono rotto di venir qui ogni giorno.”

“E perché la cosa dovrebbe interessarmi?” chiede Brian con un’espressione confusa e quasi divertita.

“Perché a questo punto dobbiamo vederci da qualche altra parte,” risponde l’altro come se fosse la cosa più naturale del mondo, e mentre parla appoggia entrambi i gomiti al bancone. “C’è una caffetteria non lontano da qui, se per te--”

“Tu non mi piaci!” esclama Brian senza lasciarlo finire, ma non distoglie lo sguardo dal suo.

Matt si mette a ridere di nuovo e scuote la testa per qualche secondo, poi si sporge in avanti e lo bacia. E’ solo un tocco di labbra veloce, non c’è nulla che lo tenga fermo, eppure Brian non si sposta lo stesso, è troppo sorpreso anche solo per pensare di farlo.

“Ci vediamo lì alle 7, allora.”

Matt è alla porta prima che Brian possa dire nulla e un minuto dopo è di nuovo solo nel negozio e questa volta il sorriso non ci prova nemmeno a fermarlo. Bellamy e quel suo fottuto muso da schiaffi, pensa mentre manda un sms a Stef per avvisarlo che quella sera non passerà da lui.

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end
  
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