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Autore: Yellow Daffodil    02/10/2019    0 recensioni
🎀 Note di testa: l'ambiziosa Mimi Dubois, che, dopo anni di sacrifici, è finalmente riuscita ad ottenere il lavoro della sua vita alla Pavonard Boutique Maison Paris, sognando di diventare presto qualcuno nel mondo della profumeria.
🎀 Note di cuore: il controverso Etienne Gautier, che, dopo anni di cure per la sua Tourette, è finalmente riuscito a diventare garzone di bottega alla Pavonard Boutique Maison Paris, costituendo così l'unico ostacolo tra Mimi e il suo agognato successo.
🎀 Note di fondo: i tic nervosi, i gesti fuori luogo, gli ex fidanzati e i colleghi imbarazzanti. Una malattia da cui non si può scappare, una madre che la insegue senza sosta e una ragazza che sognava solo il CEO azzurro. L'odio, l'amore e la sfida di creare un profumo capace di legarli insieme per sempre.
"Eau de Tourette" è una storia complessa, con note allegre ed ironiche, ed altre aspre e commoventi. Una storia che in un solo respiro vi farà viaggiare in Francia, alla scoperta delle essenze più pure e dei sentimenti più contrastanti. Vita e morte, gioia e dolore, salute e malattia in una nuova commedia romantica firmata Yellow Daffodil.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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EDT 1

🎀 1. Instant volé

Mimi stava osservando la Senna attraverso la boccetta di Instant Volé che aveva sollevato davanti agli occhi; in quel momento, un raggio di sole settembrino attraversò il liquido e inondò le sue iridi di un riflesso color lilla.

Fu esattamente allora che lo vide.

Biondo, slanciato, elegante... bellissimo. Un uomo sulla trentina, di una nobiltà rara, quasi unica, accompagnato da niente meno che Yvette e Lorraine Pavonard in persona. Stava camminando regalmente nella sua direzione, falcate ampie e solenni, e per un istante, un solo, brevissimo istante, fu sicura di averlo visto sorriderle attraverso uno dei suoi profumi preferiti di sempre.

«Joujou!» trillò la giovane con voce strozzata. «Jou -ommioddio- Jou!»

Un ragazzo non molto distante da lei si voltò con un sopracciglio alzato: «Cherie, ti ho detto mille volte di non chiamarmi così in pubblico. Devo ripeterlo di nuovo? Oggi per te sono solo Jean-Jacques Théodore Baptiste de la Varenne en Mallarmé Terzo. Niente di più, niente di meno».

«Terzo? Addirittura? Hai trovato un titolo nobiliare nelle patatine?» 

«Tre è il numero perfetto, come quello della trinità. Non l'ho trovato, Mimi... l'ho scelto. E non mangio patatine, poiché mi danneggiano la cute.» 

Mimi roteò gli occhi, poi gli tirò la camicia e lo costrinse ad abbassarsi verso la sua traiettoria: «Guarda, Jean-Jacques Théodore del terzo girone dell'inferno. Guarda come l'unica vera trinità sta compiendo le profetiche scritture preannunciate da Vogue Paris e tutte le altre riviste bibliche del momento. Guarda come solca questo volgare terreno, per la prima volta nella storia, di fronte ai nostri stessi umili occhi. Guarda, Joujou, guarda, e non rovinare questo solenne momento con le tue futili parole».

E allora Joujou guardò. E, finalmente, vide.

Freschi di bateau mouche e accerchiati da una selezione di personaggi altrettanto di spicco, si erano appena stagliati davanti a loro il loro idoli più idoli di sempre: le sorelle Pavonard, stupende ed eteree nel fiore dei loro sessant'anni, e quel ben di Dio che le teneva a braccetto nel suo smoking d'altri tempi, completando una trinità che Padre, Figlio e Spirito Santo potevano solamente invidiare.

«Gli dei sono arrivati» sottotitolò infatti Mimi, stringendo con eccitazione il braccio scheletrico del suo amico.

Jean-Jacques Mallarmé, detto amorevolmente Joujou e auto-proclamato Théodore Baptiste de la Varenne Terzo per assonanza nobiliare, non poté che lasciar cadere la mandibola con un versetto da soprano. 

«Yvette Pavonard...» balbettò squadrando la più vecchia delle sorelle, con gli occhi che si bagnavano di commozione. «Lorraine Pavonard...» guaì, reciprocando la stretta di Mimi con un saltello. «E quello dev'essere...»

I due amici si guardarono a lungo negli occhi in una pausa madida di suspance.

«Etienne Pavonard Gautier!»

In un'apoteosi di fangirling, i due si concessero qualche secondo per dare libero sfogo ad un'ammirazione che aveva radici profonde nella storia. Yvette e Lorraine, infatti, erano le attuali dirigenti della famosa catena di profumerie Pavonard; uno spicchio di sole che illuminava la valle dei beni di lusso francesi da generazioni e generazioni. Tutti in Francia conoscevano il marchio Pavonard e Mimi, dopo anni di sacrifici e duro lavoro, era finalmente riuscita a coronare il suo sogno: essere una loro dipendente.

La Pavonard era tutta la sua vita, era praticamente nata sognando di entrarci. Quella famiglia, per lei, era la sacra famiglia, ed Etienne una sorta di Gesù, in quanto figlio unico di Yvette, nonché designato, gossippatissimo, ereditario del marchio.

Dio, perdonami per averti appena messo in secondo piano. Non volevo essere blasfema, ma, voglio dire... guardalo!

«È bellissimo» gorgogliò Joujou. «È così...» agitò le mani dalle lunghe dita affusolate, compiendo moti ondulatori di crescente intensità. «Bellissimo.»

«Così bellissimo» ripeté Mimi, apprezzando quel biondo naturale, fluente sotto i riflessi dorati del sole, sistemato in un taglio anni '20 che incorniciava un sorriso da spot della Mentadent. E le sue labbra, oh che labbra! Disegnate da un artista, sicuramente pluri-premiate per il miglior bacio alla francese d'oltralpe e semplicemente... perfette.

«Etienne Pavonard Gautier» intonò di nuovo Joujou, già in pena d'amore.

«Etienne Pavonard Gautier» riconfermò Mimi, sentendosi qualcosa di strano nello stomaco, tipo una cotta, la scintilla, e il vissero per sempre felici e contenti. 

«Mimi» biascicò Joujou, rinsavendo brevemente dal coma da innamoramento. «Nella lontanissima e miracolosa ipotesi in cui dovesse discendere tra noi plebei su di una nuvola per rivolgerci la sua eccelsa parola, come dovremo comportarci?»

Mimi si succhiò l'interno di una guancia. Si erano esercitati per mesi, eppure dover agire in quel momento sembrava impossibile.

Vale l'assalto sessuale o sarebbe un po' troppo aggressivo?

«Allora, prima di tutto, stiamo calmi» disse la ragazza, più a se stessa che al suo amico. «Poi, non appena si avvicina, gli chiediamo chi di noi due vuole sposare ed è fatta.»

«Qualche proposta intelligente nel mezzo?»

«Nah, saremo troppo occupati a sbavare, quindi prepariamoci adesso. Coraggio, ripassiamo tutto quello che sappiamo di lui, così da mantenere la mente sul pezzo.»

«Etienne Pavonard Gautier, nato a Grasse, in Provenza, nell'aprile del 1989 da Yvette Pavonard, la più vecchia delle due sorelle Pavonard, e Thomas Gautier, avvocato parigino noto negli anni Novanta» iniziò subito lui, unendo le mani in preghiera come se stesse recitando il Padre Nostro. «Fortunato sin da bambino, alla tenera età di soli tre anni, Gautier si ritrova beneficiario delle azioni dell'azienda Pavonard come da testamento del nonno Léon - sia lodato il suo nome - ma non diviene mai CEO* a tutti gli effetti, lasciando mamma e zia ad occuparsi di tutto fino ai suoi splendidi trent'anni. Mistero della Fede.»

«Annunciamo la tua morte, oh ultimo neurone di Jean-Jacques.»

«Amen. Anche dopo la sua maggiore età, molto stranamente Etienne Gautier non compare mai in nessun tipo di social, non figura in foto o in articoli e non è nemmeno nominato nel mondo della profumeria. Secondo mistero della Fede, almeno fino a quando, nell'infausto febbraio di quest'anno, la rivista Vogue Paris stupisce tutti i suoi lettori pubblicando: Pavonard, il marchio leader della parfumerie française, rompe la secolare collaborazione con la casa cosmetica Bisoux Montblanc e si rintana nella vendita al dettaglio a causa delle pecche del nuovo erede» Joujou visualizzò il titolo scandalistico disegnando immaginari scompartimenti di parole nell'aria. «Erede? Quale nuovo erede? Bum, Etienne Gautier non è solo una figura mitologica; esiste davvero e a quanto pare sa fare del serio casino.»

«Oh, questa è la mia parte preferita!» si esaltò Mimi, unendo le mani a pugno sotto il mento. 

«Pensavo che la tua parte preferita fosse "ed ha anche un bel culo".»

«Quella parte non esisteva prima di oggi, ti ricordo che finora l'abbiamo solo immaginato con un bel culo.»

«Giusto. Beh, ma ora che l'abbiamo visto da distante, ha un bel culo, no?»

«Bello? Divino... e immagina da vicino. Ma la mia parte preferita resta ancora quella in cui manda in rovina la sua stessa azienda; gli manca della diplomazia, certo, ma c'è da dire che è grazie a lui se Pavonard ha ripiegato sul commercio in piccolo, decidendo di aprire questa filiale in riva alla Senna. Joujou, non è commovente? Senza di lui, non avremmo il nostro amato lavoro... sembra quasi destino, nonché un motivo in più per amarlo.»

 «Chissenefrega della diplomazia, giusto?»

«Errare è umano. Poi lui è biondo» Mimi si strinse nelle spalle.

«Biondo, ricco e stupido... lo amo ancora di più anch'io» concordò Joujou, infittendo lo sguardo sul loro oggetto di speculazioni e il suo bel didietro allenato. «Ma questa più essere solo un'altra delle mille teorie sul nostro caro erede, dato che, dopo lo scandalo Bisoux Montblanc, tutta la Francia inizia a farsi delle domande rimaste fino ad oggi senza risposta. Chi è il misterioso Etienne Gautier? Che cosa ha fatto per danneggiare la sua azienda? Perché da trent'anni a questa parte non è ancora diventato CEO della Pavonard? Nonno Léon - sia lodato il suo nome - non gli aveva regalato tutti i suoi averi? Ma soprattutto, che aspetto ha? Dove si trova? Perché sua madre e sua zia lo stanno nascondendo al resto del mondo? Qual è il suo segreto?»

«Hai dimenticato di respirare.»

«Oh mio Dio, lo so, sto per avere un aneurisma» Jean-Jacques aspirò una tonnellata di ossigeno in un'unica inalazione che lo costrinse a spalmarsi a ridosso del suo stand. 

Si trovavano all'esterno del nuovissimo negozio in riva alla Senna, la tanto chiacchierata Pavonard Boutique Maison Paris, acquistata e arredata in soli due mesi dalle sorelle Pavonard dopo il suddetto scandalo con la Bisoux Montblanc.

E va bene, magari la grande e potente Pavonard aveva subito una piccola batosta mediatica, ma a Mimi non dispiaceva poi così tanto. Tutto quello scandalo aveva favorito la nascita di nuovi piccoli punti vendita e proprio in uno di essi, finalmente, lei aveva potuto trovare il lavoro dei suoi sogni.

Dopo due mesi di prova in cui aveva stretto amicizia con Joujou e gli altri colleghi, tutto era decorato e profumato per l'inaugurazione ufficiale: la gente della Parigi altolocata mormorava in fibrillazione, tantissimi nomi importanti erano stati invitati e Mimi e Jean-Jacques avevano la fortuna di occuparsi degli stand con le linee più iconiche. Come se non fosse già tutto sufficientemente magnifico, da quel luogo la ragazza riusciva anche a godere di un panorama promettente sul suo intero futuro: il suo amato collega che delirava al suo fianco, la Senna che luccicava allegramente sotto i raggi solari e i pantaloni fascianti di Gautier che formavano due perfette colline sul suo lato B.

Ah... superbe!

«Dubois» Joujou le schioccò le dita in faccia. «Occhi su questa meraviglia, prego» si indicò da capo a piedi con un certo brio, e poi continuò. «Non abbiamo finito il ripasso, non voglio rischiare di fare la figura dell'impreparato se l'eccelso dovesse presentarsi al mio stand. Quindi dicevo, dopo quell'accaduto di mesi fa e nonostante le sorelle Pavonard ancora si rifiutassero di rivelare l'identità del loro successore...»

Naturalmente, a Mimi non serviva davvero sentire per la milionesima volta quella storia - lei e Joujou la conoscevano a memoria - però la divertiva che il suo amico si fosse messo in modalità voce fuori campo di una commedia romantica di cui lei sarebbe stata la protagonista. 

Esatto, era quello che voleva. Una commedia romantica in cui sarebbe finita per ottenere un posto di rilievo nella profumeria, un bulldog francese e il partner perfetto per una donna in carriera come lei.

Da quando Vogue aveva messo la pulce nell'orecchio ai francesi circa la visita della sacra famiglia all'inaugurazione, si era preparata al massimo ed era giunta a una saggia conclusione: quel giorno sarebbe scoccata la scintilla. Quel giorno, Etienne Gautier, chiunque lui fosse, l'avrebbe notata e le loro vite sarebbero cambiate per sempre, in un solo, brevissimo istante. 

«Quindi» continuò Joujou, nel sottofondo del discorso. «Il fatto che oggi, proprio oggi, all'inaugurazione della nostra boutique-»

«Tecnicamente non è nostra, siamo solo dipendenti.»

Jean-Jacques la ignorò: «Della nostra boutique, sia presente proprio lui e nient'altro che lui in persona, ci rende tra i primi e gli unici fan del marchio Pavonard a vedere finalmente il volto dell'erede, nonché il volto del futuro, nonché il volto del bellissimo Etienne Pavonard Gautier.»

«Si avvicina!» gracchiò Mimi, soffocandosi con la saliva non appena i suoi occhi incrociarono quelli verdi del ragazzo, che aveva improvvisamente cambiato la rotta del suo tour. «Sta arrivando, Joujou! Oh mio Dio, sta venendo proprio qui! Che cosa facciamo?»

Jean-Jacques urlò.

«Imbecille!» lo apostrofò lei, facendo divertire Gautier, che, diretto verso quella zona, si era accorto dei loro versi isterici.

«Mi è partito lo sclero, Mimi, cacchio, mi è partito lo sclero» intonò il suo collega, con la voce simile allo squittio di un topolino. «Non ero pronto, non me l'aspettavo e lui è qui, è così bello, oh mon Dieu, voglio urlare per tutta la vita, non riesco a fermarmi!»

Ma, ovviamente, ci pensò il loro capo a fermarlo. 

Vestita di tutto punto e in prima linea all'accoglienza degli ospiti, la responsabile della boutique salutò Yvette Pavonard, attirando l'attenzione di tutta la sacra famiglia e causando al didietro scolpito di Gautier una sgradita rotazione di centottanta gradi.

Sempre bello, ma porca miseria, Gautier, io volevo amarti più da vicino!

«Ecco, l'hai fatto scappare» imputò a Jean-Jacques con risentimento. «Sei uno spastico.»

«Era ovvio che stesse venendo verso di noi solo per andare da Francine» si abbatté allora lui, riferendosi al loro capo, unica figura apparentemente degna di essere calcolata dalla trinità. «Siamo realistici, Mimi. Se mai passeranno davanti a noi plebei, sarà solo per squadrarci da capo a piedi e verificare che i fiocchetti attorno alle ampolle siano legati bene. Loro sono dei, noi siamo solo semplici commessi.»

Mimi fissò Jean con una faccia a dir poco seccata. Punto uno, odiava quando qualcuno riciclava le sue battute e punto due, lei non era affatto favorevole al declassamento. Mimi aveva sempre puntato in alto, anzi, direttamente al top. 

Voleva conquistare il mondo della profumeria. Voleva scalare la piramide fino all'apice e lavorare nei laboratori Pavonard. Voleva sposare Etienne, e vivere per sempre felice e contenta a fianco del suo CEO azzurro. E ci sarebbe riuscita: non c'era nulla che potesse fermare la sua ambizione.

Quella mattina aveva puntato la sveglia alle cinque per potersi preparare a dovere. Infatti, sulla sua amata ampolla di Instant Volé compariva un riflesso splendido e fiero. Un riflesso che nessun Joujou disperato, nessun Etienne distratto e nessuna sacra famiglia profumata - sia lodato il loro nome - avrebbe mai e poi mai potuto intaccare.

Si era acconciata i capelli con certosina perfezione. Li aveva trattati con un balsamo all'ylang ylang, in modo che si sposassero perfettamente con la sua leggera, ma fresca eau de toilette all'ambra, spruzzata sapientemente in tutti i punti più recettivi del profumo e in mezzo al décolleté. Aveva raccolto i ciuffi sulla fronte con un una fascia che si annodava in un elegante fiocco a lato del capo. Aveva indossato il vestitino a trame floreali che le conferiva un'aria da pacchetto regalo e, infine, aveva scelto un raffinato paio di tacchi color panna.

Dio solo sapeva quanto duro lavorasse ogni giorno, con quanta buona volontà si alzasse ogni singola mattina, per quanti lunghi anni avesse sudato per ottenere anche solo una briciola in più di ciò che le era stato concesso alla nascita. Se l'era guadagnata, quella piccola vittoria, con sudore e sacrificio, e da lì in poi sarebbe stata tutta una scalata verso il successo.

Ne sono sicura. Mimi Dubois è nata per vincere. Mimi Dubois non perde mai.

«Ehi, hai perso qualcosa dentro a quel profumo?» 

Una voce maschile la costrinse a distogliere lo sguardo dal suo Instant Volé e posarlo su un paio di occhi che le tolsero il fiato. Fu questione di un istante, un brevissimo e irreversibile istante, un istante che a insaputa di entrambi, avrebbe cambiato le loro vite per sempre.

🎀

*CEO: l'amministratore delegato (in sigla AD; in francese: directeur général, DG; in inglese americano: Chief Executive Officer, CEO) in una organizzazione aziendale è un componente del consiglio di amministrazione di una società per azioni, società di persone o altra azienda organizzata in modo analogo, al quale il consiglio stesso ha delegato propri poteri.

Bonjour le monde!

🎀 Sono tornata con una nuova storia 🎀

QUESTA STORIA E' PROTETTA DA COPYRIGHT: NON RUBARE, RIPRODURRE O ANCHE SOLO TRARRE ISPIRAZIONE, SE NON DESIDERATE PROVVEDIMENTI LEGALI. 

Aggiornamenti: la pubblicazione di questo romanzo avverrà GIORNALMENTE su Wattpad, mentre qui su EFP cercherò di seguire la stessa regola, salvo in quelle occasioni per cui non potrò utilizzare il computer. Purtroppo sappiamo che EFP non permette di gestire le pubblicazioni da cellulare quindi spero che vogliate comprendere questa scelta. Se volete essere sicuri di non perdervi niente, seguitemi su Wattpad al link del mio profilo: https://www.wattpad.com/user/YellowDaffy

Capitoli: non voglio dire il numero esatto di capitoli di questa storia per non rovinare la sorpresa, ma per darvi comunque un'idea, vi dico che si aggirano attorno alla sessantina, già tutti scritti e conclusi dalla vostra Daffodillina del coração. Quanto a lunghezza, i capitoli di questa storia saranno tutti compresi tra le 1500/3000 parole, favella più favella meno, sperando che sia quantità a voi gradita.

Genere: la storia è da considerarsi una commedia romantica. E' un 'romanzo' poiché si tratta di un racconto in prosa che supera le 40000 parole (e anche di un bel po', NdA 😅) ed è possibile che, dopo essere stato interamente pubblicato qui, venga convertito in romanzo vero e proprio, tangibile e bellissimo, tramite Amazon in self-publishing (= se sei una CE e stai leggendo tutto questo, abbi pietà di me e contattami, ti venderò la mia anima). Nonostante sia classificato come commedia, il romanzo conterrà diverse scene e tematiche tragiche (vedi paragrafi sotto).

 Rating: la storia è segnalata con il rating arancione. So che state già pensando al sesso, marpioni, ma devo ridimensionare i vostri bollori. Non sarà una favoletta per bambini, ci saranno momenti di traviamento (o non mi chiamerei Daffy), ma comunque non ci saranno scene esplicite e dettagliate di accoppiamento sotto le coperte. Quelle sono negli spin-off appositamente dedicati, che verranno pubblicati esternamente alla storia per preservare la vostra innocenza 😈

La segnalazione di contenuto per adulti si riferisce più che altro alle tematiche trattate, di cui vi rendo partecipi esattamente qui sotto.

⚠ Avvertenze: non somministrare dopo i pasti, assumere a dosi giornaliere non superiori a 3 capitoli e ridurre la posologia, se soggetti a malattie mentali o cardiovascolari (non è una storia per i deboli di cuore). Tra le tematiche trattate, infatti, figureranno anche le malattie mentali, la depressione, la dipendenza dai farmaci e il suicidio. Ve lo dico così schiettamente, nel caso vogliate valutare di proseguire o meno la lettura.

Inoltre, ci tenevo ad avvisare vossignoria che all'interno della storia potrebbero comparire dei nomi in assonanza con nomi realmente esistenti, stile marche tarocche del mercatino delle pulci. È fatto apposta, ovvio, sono ancora troppo giovane per finire in gattabuia.

EFP o Wattpad: amo EFP, perché è la piattaforma dove tutto è cominciato, quindi non l'abbandonerò mai. Tuttavia, c'è da dire in modo molto onesto e amichevole che Wattpad per chi pubblica è molto più social e funzionale e ci permette, oltre che gestire tutto dallo smartphone, di inserire molto più facilmente tutti i contenuti multimediali che vogliamo. Per questo motivo, se deciderete di dare un'occhiata a questa storia su Wattpad vi accorgerete di una sostanziale differenza nella grafica, che qui su EFP ho deciso di non curare perché mi manca materialmente il tempo di sistemare link, html, siti di host immagini e compagnia briscola. Per vedere la copertina di questa storia, il cast, la playlist, i banner e tanti altri contenuti multimediali, vi rimando al link di prima e vi chiedo di portare pazienza dimostrandomi una comprensione che sono certa non mancherà.

E le altre storie? Qualche mese fa vi avevo promesso che se non avessi vinto il concorso, avrei ricominciato a pubblicare "Norgasmo" con tutti i suoi bellissimi 26 capitoli + spin-off. Ebbene... prepraratevi, perché a giorni avrete anche quello! (ho perso una battaglia, ma vincerò la guerra) Quanto invece a "DNA", che era stata sospesa per il concorso, vi prometto che in questo periodo riprenderò a concentrarmi su di lei per ricominciare ad aggiornarla.

Bene, ora credo di aver detto tutte le cose più importanti e vi prometto che a partire dal prossimo capitolo, nelle note d'autore, sarò meno prolissa. Non dimenticate di seguirmi per essere avvisati ogni volta che verrà pubblicato un capitolo e, naturalmente, di scrivermi una piccola⭐ recensione ⭐ se anche voi siete felici per questo nuovo inizio!

Daffy


   
 
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