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Autore: Aerika S    30/07/2009    11 recensioni
Dopo aver visto Cloud e Aeris “folleggiare” al Gold Saucer, una Tifa demoralizzata e disperatissima si rivolge a Cid e Yuffie per consigli di cuore. [rating per la bocca di Cid, ovviamente]
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cid Highwind, Tifa Lockheart, Yuffie Kisaragi
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: FFVII
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The Unsolicited Wisdom of Cid Highwind (ovvero, Le Perle di Saggezza Gratuite di Cid Highwind)

Tifa abbandonò il gioco della pesca dei pupazzetti del Wonder Square con una furia che allarmò la donna assegnata ai cambi dei GP e attirò l’attenzione di ogni singolo uomo presente nella sala. Per via degli occhi che sfavillavano di passione repressa e i capelli raccolti nella coda larga che ondeggiavano e le si riversavano sulla schiena al ritmo dei suoi passi e di altre e più voluminose parti del suo corpo, tutti gli impiegati e gli utenti di sesso maschile del Gold Saucer la consideravano una visione da contemplare e assaporare. A parte, come l’ironia tradizionalmente richiede, l’unica persona da cui lei voleva essere guardata.

E anche qualcun altro, che in quel momento era molto più interessato alla sua disputa con un distributore di sigarette.

“Questo pezzo di merda si è fottuto i miei gil!” protestò Cid Highwind, battendo i pugni contro la facciata plastificata e illuminata del ladro meccanico per fargli sapere che il suo crimine non sarebbe passato impunito. Il suo sguardo indugiò sulla lunga lancia appoggiata all’angolo lì accanto. La battaglia con la sicurezza per ottenere il permesso di portarla dentro quell’ala del parco divertimenti era stata lunga ed estenuante; avrebbe anche potuto raccogliere i frutti di tanti sforzi. Un paio di colpi e quella maledetta macchina avrebbe imparato chi era il capo.

Ma prima che potesse agguantarla passarono Tifa e il suo umore e gli venne in mente una strategia leggermente più sottile.

“Ehi, Lockheart. Meni forte con quelle mani.”

Due occhi castani lo fissarono, torvi.

Lui si affrettò pertanto a specificare che cosa avrebbe dovuto picchiare forte. “Questa cazzo di macchina si è mangiata i miei soldi. Pensi di poterle dare un paio di botte per me? Per far scendere un pacchetto?”

Lei ci pensò.

Tieni, Aeris. Ho vinto un chocobo di peluche per te!

WHACK!

Oh, Cloud, quant'è carino!

WHACK!

Nah, niente di che. Ora sempre per te andrò a vincere un moguri, un tomberry, un kyactus, un…

WHACKWHACKWHACKWHACKWHACKWHACKWHACKWHACKWHACKWHACK!

“Vai così, ragazza. Mettici pure qualche spallata!” incoraggiò l’ingegnere. I pacchetti stavano già oscillando nelle loro basi di plastica. Qualche altro pugno e…

“Dilettanti! Volete che la sicurezza vi si metta alle costole?” La voce sembrava provenire dal nulla, ma la sua fonte era facilmente identificabile.

“Fanculo, Kisaragi. Stiamo solo cercando di rivendicare ciò che è mio di diritto. Ed è inutile che ti nascondi con le tue fottute tecniche ninja. So dove sei.”

“Sì, come no.” sbottò Yuffie dalla sua sinistra.

Cid smise di guardare alla sua destra e si voltò verso di lei. “Hai un’idea migliore?”

La giovane ninja sbuffò e si avvicinò al distributore. Tifa non lo stava più percuotendo ma sembrava più che pronta a ricominciare alla minima provocazione. Yuffie l’aggirò in punta di piedi.

“Tutto sta nell’equipaggiamento,” spiegò mentre prelevava un sottilissimo filo di metallo dalla tasca. “E nel saperlo usare.” Lo inserì nel buco della serratura sotto la fessura per le monetine e, dopo qualche giro esperto, la porta si aprì con un clic. “E io sono una maestra!”

“E io che pensavo sapessi rubare solo Materia.” Cid la spinse da parte per afferrare il malloppo. Prese il pacchetto che aveva legittimamente acquistato e diversi altri bonus. “Tanto è la Shinra che si fa i soldi su queste cose.” borbottò a mo' di giustificazione.

Yuffie fece finta di soffocare dietro di lui. “Basta che non fumi quella roba quando ci sono io nei paraggi.”

Tifa fissava il vuoto.

Una volta che ebbe sgraffignato abbastanza sigarette da nutrire la sua dipendenza e ostacolare i suoi polmoni per le due settimane seguenti, Cid richiuse il distributore con un nitrito trionfante. Le ammaccature che Tifa aveva procurato a quell’apparecchio infernale erano semplicemente la ciliegina sulla torta. Andò a ringraziarla ma rimase interdetto dall’espressione sul suo viso. “Uh, stai bene, Tifa?”

Tifa continuò a fissare il vuoto.

“Perfetto. Ci si vede.” Cid si sarebbe dileguato volentieri, ma Yuffie lo bloccò. Poi indicò la macchinetta della pesca e la donna con un vestito rosa e una giacchetta rossa e l’uomo nell’uniforme dei SOLDIER che la stavano monopolizzando.

“Merda.” imprecò allora. Era una di quelle situazioni che richiedevano la famigerata ‘capacità di relazionarsi con gli altri’. Innumerevoli test della Shinra sui propri dipendenti avevano evidenziato il bisogno dell’Impiegato # 21-12258 Highwind, Cid di sviluppare la sua ‘capacità di relazionarsi con gli altri’. Poteva affermare con orgoglio di essersi cancellato dal libro paga della compagnia senza cambiare di una virgola.

“Dov’è Valentine?” domandò quindi, cercando una via di scampo, una qualsiasi via di scampo. “Lui sa tutto di queste stronzate sull’amore maledetto.”

“Giusto, vado a prendere Vincent!” Il suo entusiasmo fece inarcare il sopracciglio dell’uomo e perciò la ragazzina si corresse in fretta. “No, dovremmo occuparcene solo noi. Noi vogliamo aiutare Tifa, non farla affogare nella depressione.”

“Non se ne parla. Non mi costringerai a recitare la parte della spalla su cui piangere.”

Il pilota veterano e la giovane ninja iniziarono dunque a discutere, entrambi certi di sapere quale fosse il modo migliore per aiutare l’ex-barista. Tifa, dal canto suo, li ignorò… e continuò a fissare il vuoto.

Alla fine, soprattutto per il fatto che la lancia di Cid era fuori portata mentre Yuffie stringeva con fermezza la propria arma tra le mani, raggiunsero un compromesso.

Yuffie spinse Cid avanti.

Lui tossì, accarezzò il pavimento con uno stivale, si risistemò gli occhialini, la sciarpa…

Yuffie lo spinse di nuovo.

“Sto andando. Sei una vera stronzetta.” Ricordò quegli orribili talk-show pomeridiani che Shera guardava sempre. Consistevano in banali cazzate su quanto gli uomini maltrattassero le donne, usandole solo per avere un po’ di sesso, la pappa pronta e la casa pulita, il tutto senza dar loro nemmeno la soddisfazione di sapere quanto le apprezzassero. Non aveva proprio idea del perché li trovasse tanto affascinanti.

Ma una frase o due avevano fatto presa a furia di essere ripetute. Con la voce calma che di solito sfoderava solo per persuadere gli astuti motori del Tiny Bronco a darsi da fare con frasi come lavorate, maledetti, lavorate, chiese in tono palesemente falso, “Ne vuoi parlare?”

Due pensieri gli attraversarono la mente mentre Tifa distoglieva lo sguardo dal distributore per posarlo su di lui: ti prego di’ di no e ti prego non picchiarmi.

Lei non fece nessuna delle due cose. “Davvero? Non vi dispiace? Mi farebbero proprio comodo un amico o due, al momento.”

Yuffie rispose prima ancora che Cid potesse aprir bocca. “Certo che no. Siamo qui apposta!”

Condusse Tifa ad un tavolo lontano da cui non si poteva vedere la coppietta. Un Cid riluttante strisciò lentamente sulla loro scia, distraendosi soltanto per una televisione che mostrava le ultimissime corse dei Chocobo finchè l’ombra del boomerang di Yuffie non ricadde sullo schermo.

Una volta seduta, la taciturna Tifa azionò gli ingranaggi e partì a manetta, senza dar segno di cedimento. “Mi sento molto stupida. Sono entrambi miei amici e si stanno solo divertendo come tutti noi, a parte forse Vincent e Barret e chissà che diamine starà combinando Cait Sith - alle volte mi dà i brividi - e non è che poi io mi stia divertendo un casino dato che sto sprecando il mio tempo ad essere gelosa per nessun motivo valido anzi no non è vero insomma io e Cloud ci conosciamo da molto più tempo e sono stata io a introdurlo all’AVALANCHE ma lui non sembra prestarmi molta attenzione visto che si è preso la fissa di dover proteggere Aeris a tutti i costi ma forse si comporta così solo perché sa che io so cavarmela da sola mentre Aeris non ha ancora capito bene come si usa quella stupida asta e però sta migliorando-”

Fu interrotta da uno sbadiglio fragoroso. In un’altra circostanza, Yuffie avrebbe rimproverato Cid, ma la verità era che pure lei si stava addormentando.

“Così, per riassumere,” fece Cid. “Cloud non ti fila e allora tu ti ammazzi di seghe mentali. Odio essere costretto a infrangere il tuo sogno romantico, ma quel ragazzo ha qualche problema serio. Il mare è pieno di pesci che non vengono costantemente colpiti da emicranie spaventose o hanno problemi a ricordare cosa diamine hanno fatto negli ultimi cinque anni. Personalmente, credo che tu possa avere di meglio.” Cid si congratulò con se stesso. Le era stato di sostegno e aveva coperto di merda l’uomo brutto e cattivo. I programmi televisivi di Shera avrebbero senza dubbio approvato.

Tuttavia, a Tifa non andò molto a genio il suo discorso. “Ma lui non è uno qualunque, si tratta di Cloud. Lo conosco da quando eravamo bambini. Io…” Era troppo imbarazzata per poter finire.

“Beh, tu non gli hai detto come ti senti e invece Aeris è apertissima con le sue emozioni. Forse passa tanto tempo con lei perché non sa di avere delle opzioni.” intervenne Yuffie.

“Ma io non posso essere come Aeris. Ogni volta che provo a dirgli qualcosa non riesco a parlare. Mi si secca la bocca e mi si svuota la testa. Aeris è così amichevole. Riesce a flirtare con lui. Riesce a dirgli tutto quello che vuole. E ha pure quell’aria mistica da Cetra che le fa guadagnare punti.”

“Sì, vabbè,” ribatté lui. “Lei non ha mica una quinta. Agitati un po’ a petto in fuori di fronte a lui e Cloud non ricorderà nemmeno più qual è il nome di Aeris.”

Tifa lo guardò orripilata. Yuffie abbassò gli occhi e poi si accasciò sul tavolo, consapevole della propria inferiorità sotto quell’aspetto.

“Oh, andiamo. E’ un uomo.” disse, prima che un lampo della foto che gli aveva mostrato Aeris di Cloud al Wall Market gli si parasse nella testa. Riconsiderò brevemente la sua asserzione e proseguì, “E’ un ragazzo, e come tutti i ragazzi, anche quelli che fingono di essere sensibili e puttanate varie, adora quel genere di cose. Io stesso sono un gran coglione-”

“Ce n’eravamo accorte.” convenne Yuffie.

“-ma tu hai bisogno di qualcosa per farti notare da lui. Ora, non dico che puoi costruirti una vita strappandoti la maglietta, ma è un ottimo punto di partenza.”

“Cid! Non potrei mai! Non voglio attirare la sua attenzione in questo modo.”

“Gioia, se la tua gonna fosse più corta sarebbe una cintura. Non vorrai farmi credere che sei timida.”

Yuffie aveva avuto gli stessi dubbi riguardo la minigonna, ma se li era tenuti per sé a causa della natura minuta dei propri pantaloncini e della sua tendenza a lasciarli sbottonati. Eppure, la sorellanza o qualcosa di simile la obbligò a trovare una qualche scusante al suo comportamento. “Si veste così perché… uh… sta più comoda. Non lo fa per il piacere degli occhi di uno stuolo di maiali.”

“Oink,” controbatté lui.

“Okay, okay. Non è che potremmo dimenticare per un momento la mia gonna?” incalzò Tifa. Non aveva voglia di spiegare i benefici pratici che si ricavavano sulle mance grazie ad una micro-minigonna. “Stiamo parlando dei miei sentimenti.”

Cid russò drammaticamente. “Ooooooh, i tuoi sentimenti. Quelli sì che lo stenderanno.”

“Ignoralo,” le venne in aiuto Yuffie. “Tu e Cloud avete un passato comune alle vostre spalle. Perché non giocare un po’ su questo? Avete trascorso l’infanzia insieme. Siete le uniche due persone che ricordano com’era la vera Nibelheim prima che venisse arrostita… uh, cioè, crudelmente incendiata. Prova a buttare una cosa così in una conversazione. Lo sai anche tu come comincia a fumare quando si parla di Sephiroth, puoi dire qualcosa tipo, tipo, ‘Sì, non potrò mai perdonarlo per aver raso al suolo la fonte di tutti i nostri meravigliosi, felicissimi ricordi d’infanzia. Ricordi anche tu quanto ci siamo divertiti allora, no? Sai, tu ed io… INSIEME.’ Potrebbe funzionare.”

“Come no,” s’intromise Cid. “Oppure lui potrebbe uscire di nuovo fuori di testa oppure potrebbe ribollire di vendetta come al solito oppure-”

Yuffie gli diede un calcio da sotto il tavolo.

Tifa era scettica. “Suppongo che la memoria potrebbe avvicinarci, effettivamente.”

“Solo sta’ attenta a non scartavetrargli le palle. Se hai intenzione di tirare in ballo il passato fai in modo di parlare di qualcosa che lui voglia ascoltare. Agli uomini non piace ricordare i tempi che furono a meno che non ci siano di mezzo sport o esplosioni fantastiche. Su queste ultime hai molto materiale a disposizione, credo.”

Yuffie gli diede un calcio più forte.

“Ehi, tu hai detto che la loro città è stata arrostita!” urlò di rimando.

“Io mi sono corretta!”

“Hm, ragazzi? Potremmo tornare a Cloud?” domandò Tifa. Le sarebbe riuscito francamente difficile sopportare ulteriori eufemismi sulla distruzione del suo paese natale.

Gli altri due si zittirono, ma Yuffie sostituì l’ultima parola con l’ennesimo calcio.

“Cid, posso chiederti una cosa?” Tifa non era certa se fosse saggio o meno ma Yuffie era troppo giovane per aver già intrecciato una relazione seria con qualcuno, quindi rimaneva solo Cid. Poi ripensò alla ‘relazione’ in cui era invischiato: era davvero la sua ultima risorsa. Ormai stava perdendo ogni speranza. “Tu sei… hai un rapporto con… vuoi bene a… hai vissuto con… uh… ormai è un bel po’ che hai riconosciuto l’esistenza di Shera. Come fate a farla… beh, non dico necessariamente funzionare, ma…”

“Vuoi dire, ‘come mai Shera non ti ha ancora ucciso nel sonno?’, giusto, Tifa?” propose servizievolmente la ninja. “Me lo chiedo anch’io…”

“Shera ed io non - e ripeto NON - stiamo insieme, non abbiamo una storia o qualsiasi altra cosa da femmine tu possa aver pensato. Lei ha fatto una cazzata e mi sta ripagando il suo debito. Punto.”

“Ma vivete insieme.” osservò Tifa.

“E lei fa tutto quello che farebbe una mogliettina casalinga.” aggiunse Yuffie.

“E’ una domestica fissa a cui ho dato dimora,” concluse Cid. “Una schiava. perché-”

“Ti ha rovinato la possibilità di andare nello spazio e bla bla bla,” lo precedette Yuffie. “Ma quando te la prendi ingiustamente con qualcuno per molto tempo, dopo un po’ quello ti si aizza contro. E dato che non ti ha ancora avvelenato il tè, credo proprio che ci sia qualcosa di più di una specie di patto abusivo padrone/schiava.”

“Shera mi rispetta.” replicò Cid.

“Ma tu cosa provi nei suoi confronti?” insistette Tifa. “Se davvero ti desse tanto fastidio, non le permetteresti di stare a casa tua. Non passeresti tanto tempo con lei.”

“Ora sono qui, no?” disse lui, un po’ sulla difensiva.

“Sì, ma, tipo, per ANNI, sei stato lì insieme a lei.” Le due ragazze sentivano di averlo messo con le spalle al muro.

Ma una preda che fiuta il pericolo è una preda insidiosa. Cid modificò la sua tattica. “Pensavo che stessimo discutendo del perché Cloud sbava dietro Aeris e non dietro di te, Tifa. E poi tu che cazzo ne sai, Yuffie? Don Corneo non conta esattamente come pretendente e ho visto gli sguardi che lanci a Valentine. Quel tizio è più vecchio di me ed è ossessionato dalla sua ex che l’ha mollato per Hojo. Hojo. E sono quasi sicuro che sia già morto una volta, tra l’altro. E’ questo quello che vuoi? Le parole ‘lolita’ e ‘PE-RI-CO-LO-SO’ non ti dicono niente?”

C’era una ragione (a parte il fatto che era nel programma dell’aviazione da più tempo di tutti) per la quale Cid era stato promosso al grado di capitano. I suoi piani, benché spesso formulati d’impulso, riuscivano ad equilibrare quasi alla perfezione una mistura di istinto e purissimo culo, di solito messo in preventivo. Ne stava nuovamente avendo una prova.

“Ti piace Vincent?”

“NO! Penso solo che sia carino. Nient’altro.”

“Ma… tutto quello che ha detto Cid…”

“Beh? Quello che ha detto non lo rende mica brutto.”

“Beh, no. Ma trovo strano che tu possa essere attratta da lui.”

“Oh, giusto. Gli uomini bellissimi, dark, romantici e misteriosi sono proprio l’antisesso.”

“Ma è vecchissimo…”

“Non ci sembra! E poi che ci vuoi fare, io non ho un amico d’infanzia che mi ignora su cui fantasticare mentre lui si dà da fare con un’altra donna che CHIARAMENTE PREFERISCE.”

“Già, è tutto molto più semplice quando il tizio in questione non fa altro che pensare a una donna morta.”

Cid dondolò all’indietro nella sua sedia. Si erano completamente dimenticate di lui e si erano immerse in una lotta felino-donnesca. Se avesse potuto mettere Aeris al posto di Yuffie quello sarebbe stato uno spettacolo molto più intrigante di qualsiasi cosa riuscisse a mettere su il Gold Saucer a serata inoltrata. E se avesse potuto infilarci dentro in qualche modo anche quella Turk bionda…

Quando varie bestemmie e i sinonimi per una donna di discutibili costumi cominciarono a volare nell’aria, la coscienza di Cid si svegliò dall’ibernazione e gli diede un pizzicotto. Tifa e Yuffie erano sue compagne di battaglia. Tifa stava passando un brutto momento e Yuffie… beh, lei no, lei si meritava ogni singolo insulto per averlo trascinato in quell’inghippo. La sua coscienza gli diede uno vigoroso strattone. In un certo senso aveva iniziato lui.

“Signore, signore. Non c’è bisogno di litigare. E’ tutto molto semplice. Tifa, se Cloud è troppo stupido per rendersi conto di ciò che ha, lascialo perdere. Non sprecare ulteriore tempo con lui. Ti conviene utilizzare le risorse che hai mentre sono ancora in tuo possesso. Sculetta un po’, muoviti tutta, e avrai un esercito di uomini ai tuoi piedi. Yuffie, a te serve la consulenza di uno psichiatra. Credo che tu abbia qualche problema di natura psichica riguardo tuo padre che necessita di essere risolto il prima possibile. Vedete, donne, è semplicissimo!”

Un pugno chiuso e un boomerang affilatissimo si sollevarono fino al suo naso. Forse era più complesso di quanto non avesse considerato.

Un doppio grido di “Chi ti ha chiesto niente?!” fu l’ultima cosa che sentì prima di darsela a gambe verso la hall. Scivolò nel condotto della Battle Arena proprio mentre uno shuriken si conficcava sull’entrata.

Stramaledette donne. E dire che stava solo cercando di dare una mano.

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Nota della traduttrice: muahahah XD Personalmente adoro le fanfiction comiche che riescono a catturare l’atmosfera gioiosa che aleggia in diversi punti del primo disco. E credo che questa, nella sua semplicità e mancanza di pretese, sia riuscita egregiamente nello scopo. Un grazie a la_vale per aver beta-letto anche questa! <3 Ah, come potete vedere ho tradotto il titolo. E’ stato un lampo di ‘genio’ che ho avuto nel periodo dell’esame, l’anno scorso, e tutto sommato mi piace ancora adesso come soluzione X3 Spero non dispiaccia a nessuno.

Youffie
   
 
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