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Autore: cuorediinchiostro    03/10/2019    0 recensioni
[Questa storia partecipa al #Writober2019 di Fanwriter.it]
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Day 3 - Pre canon: "È successo tutto talmente in fretta da stordirlo più di quanto non abbia fatto la botta in testa."
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
- Questa storia fa parte della serie '#Writober2019'
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Incontro-scontro.


Neev prova a sbattere gli occhi un paio di volte, ma non riesce ancora a riconnettersi con la realtà. Le orecchie gli fischiano e con la botta che ha preso molto probabilmente ora ha un bernoccolo talmente gonfio da fare invidia al Kilimangiaro. Come se ciò non bastasse, qualcosa di pesante – e allo stesso tempo… morbido? Davvero? – all’altezza dell’addome lo tiene ancorato al suolo.

È successo tutto talmente in fretta da stordirlo più di quanto non abbia fatto la botta in testa: un attimo prima stava vagando svogliato per i corridoi della prestigiosa CHS of LA - California High School of Los Angeles, che qualche simpaticone si divertiva a chiamare anche Crazy High School – dirigendosi verso i dormitori maschili con gesti automatici, quello dopo qualcosa lo aveva urtato con violenza, cadendogli rovinosamente addosso.

"O-oddio! Scusami! Stai bene?"

Quella specie di… squittio lo aiuta a rimettere in funzione il collegamento tra il cervello ed il resto del corpo, così riesce a schiudere gli occhi ambrati e sollevarsi sui gomiti, facendo una piccola smorfia per il dolore che sente dietro la nuca. Quando finalmente mette a fuoco ciò che gli sta proprio a pochi centimetri dal naso, si rende conto che ad essergli caduto addosso è in realtà qualcuno, una ragazza ad essere precisi.

Il suo viso è un miscuglio di tratti orientali e occidentali, si tiene aggrappata alla sua maglietta con entrambe le mani come se avesse ancora paura di cadere e i loro volti sono tanto vicini da permettere ad una ciocca di capelli castani di solleticargli il naso. La sensazione dei seni piccoli e pieni contro il proprio petto – ecco spiegata la sensazione di morbidezza di poco prima – lo distrae più del dovuto da qualsiasi altra cosa, finchè la sconosciuta non lo riporta nuovamente coi piedi per terra.

"Stai bene?" insiste, gli occhi a mandorla colmi di preoccupazione. In un’altra situazione, avrebbe sommerso la malcapitata di improperi, rispondendole sgarbato, ma sta volta non se la sente di infierire, forse perché è ancora stordito per la botta subita.

"Starei meglio se ti togliessi di dosso… non sei proprio leggerissima, sai?"

Quelle parole sembrano riscuoterla dallo stato di panico in cui era caduta, perché il viso riacquisisce colore e allarga le dita che stringevano la stoffa fino allo spasmo e si rimette in piedi velocemente, imbarazzata, mentre Neev fa lo stesso, notando che sono più o meno alti uguali. La ragazza abbassa lo sguardo, tenendo le mani giunte davanti a sé.

"Scusami ancora, davvero… stavo cercando i dormitori femminili e… non stavo prestando molta attenzione."

Neev esita un attimo, mettendosi più del dovuto per spolverarsi i jeans, e alla fine mastica a fatica un “Anch’io ero distratto”. Non è da lui sforzarsi così per qualcuno che neanche conosce – neanche per chi conosce, a onor del vero - ma la ragazza gli sembra già abbastanza abbattuta senza che lui infierisca, e se si mettesse a piangere sarebbe fastidioso.  

La sconosciuta rialza lo sguardo su di lui, accennando un sorriso di ringraziamento che Neev sente del tutto immeritato; non è che le abbia detto chissà che cosa, o che l’abbia consolata… non volutamente almeno. All’improvviso, quando Neev è pronto a riprendere la propria strada – buona vita, chi si è visto si è visto – lei gli porge una mano, che lui guarda confuso e, a dirla tutta anche un po’ infastidito.

"Natsumi Guren."

"Eh? Cos'è, un imprecazione?"

Lei, Natsumi, emette una breve risatina che fa sentire Neev strano… e che altrettanto stranamente non lo indispone, anzi. E la cosa lo irrita, anche perchè il suo intento non era certo farla ridere.

"È il mio nome: Natsumi Guren, molto piacere."

Neev pressa un attimo le labbra, per poi stringere la mano che quella strana ragazza gli sta porgendo, constatando quanto sia piccola e affusolata rispetto alla sua, più grande e nodosa.

"Neev Clear."

Natsumi sorride, forse soddisfatta dalla sua risposta, e gli lascia la mano, per poi recuperare il borsone che portava in spalla prima del loro incontro-scontro.

"Beh, Clear-san, ora devo andare… spero di rivederti."

Lei continua a sorridere, il panico e la preoccupazione spariti ormai nel nulla, mentre lo oltrepassa camminando per il largo corridoio. Neev non riesce a toglierle gli occhi di dosso finchè non svolta l’angolo, uscendo dal suo campo visivo.  















 

Angolino, angoletto:
Ed eccomi qui con il terzo giorno di Writober! Mi chiedo se riuscirò ad essere così costante per tutto il mese...
Comunque, la ragazza è un mio OC, mentre Neev è stato ideato dalla mia carissima Senpai, che mi concede sempre di usare i suoi personaggi nelle mie storie. Te se ama <3
Questa raccolta, inclusa questa OS, includerà tre storie, che seguiranno i tre prompt del Wrtober "pre canon", "in canon" e "post canon", anche se, essendo questa una Originale, saranno più una sorta di "inizio", "svolgimento" e "fine".
Spero che la storia vi sia piaciuta.



Alla prossima!
-cuorediinchiostro.


 

   
 
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