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Autore: _ItsEsse_    03/10/2019    0 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/Love,_Death_%26_Robots]
L’unica cosa che mi tiene aggrappato e non mi fa cadere nello sconforto più profondo è la simulazione di Greta. Una fottuta simulazione. È tutto finto. Accetto una finzione creata da un mostro che una volta arrivata la mia ora si nutrirà di me.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ho sinceramente apprezzato la produzione originale di Netflix Love, Death&Robots, ed uno degli episodi che più mi è piaciuto è stato Beyond the Aquila Rift. L'episodio appena citato mi ha ispirato un turbine di pensieri, che hanno trovato forma solo dopo la loro stesura scritta. 
Spero che la storia vi piaccia. 
Esse. 


 

LOST BEYOND THE AQUILA RIFT
 


Una vita passata a fare promesse da marinai: una donna in un posto, una famiglia in un altro, un’altra amante in un luogo ancora differente.
Tutte le gli amori della mia vita, il mio pensiero costante nei miei lunghi periodi passati in isolamento sulla mia nave, affiancato solamente dai miei due fedelissimi compagni.

Con la sola differenza che il mare in cui navigo è lo spazio.
Ma lo spazio non ha confini, è infinito. Non ha sponde di terra ferma che lo circondano, che ne determinano l’inizio e la fine, ma solo tante stazioni sparse al suo interno, e non le conosco nemmeno tutte. Neanche nel corso di tutta la mia via avrei la possibilità di farcela.

Ma a cosa mi serve pensare a tutto questo? Sono oltre l’Aquila Rift. Sono in un luogo desolato, i miei fedeli compagni di avventura sono morti. Io stesso sto morendo. Sto morendo dove nessuno potrà trovarmi, sto morendo dove tanti altri hanno avuto la sfortuna di finire. Non c’è possibilità di ritorno. Non vedrò mai più la mia famiglia, le mie donne, le mie amanti.
L’unica cosa che mi tiene aggrappato e non mi fa cadere nello sconforto più profondo è la simulazione di Greta. Una fottuta simulazione. È tutto finto. Accetto una finzione creata da un mostro che una volta arrivata la mia ora si nutrirà di me.
Accetto una finzione in cui ho ancora l’aspetto di un uomo sano, dove siamo solo io e uno dei miei tanti flirt e scopiamo in una bellissima stanza con vista sullo spazio e champagne.
O almeno ci provo.
In alcuni momenti ci riesco, in altri devo combattere con me stesso, in altri ancora mi è impossibile. E litigo con questa Greta virtuale, la imploro di sparire, divento aggressivo con lei. Ed ecco che riappare l’incubo in cui si trova il mio corpo denutrito e moribondo. Ed ecco la bellissima Greta nella sua forma originale. È disgustosa.
Quindi mi spavento, e la simulazione riparte da capo. Tutto ciò che mi circonda riacquista un aspetto confortante.

Sono consapevole di essere piuttosto ingrato, perché una forma di vita intelligente sta cercando di offrirmi una fine dignitosa, ma non riesco ad accettare tutto questo. Non riesco a pensare al fatto che la mia ora stia giungendo.
Io sono Tom, un formidabile capitano, con un carisma unico, che conquista donne di qualsiasi parte della galassia in cui la sua nave spaziale arrivi.
Io sono Tom, un affettuoso padre di famiglia che vorrebbe riabbracciare i suoi tre amati bambini per un’ultima volta. Devono sapere quanto voglia loro bene.
Io sono Tom, l’uomo che non ha mai avuto paura di confrontarsi con la possibilità della morte.
Ma adesso la morte è qui per davvero, non è una possibilità ma un fatto. E l’unica cosa che posso fare per pensare di non aver passato un’esistenza inutile e piena di sole belle parole, è aggrapparmi a questa finta Greta.

E per qualche ora provo un senso di sollievo.
 

 
   
 
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