Una strana ragazzina si presentò un giorno alla mia porta dicendomi di essersi guadagnata qualche ora di detenzione a causa di una bravata adolescenziale.
< Avanti siediti su quella sedia e resta in silenzio > dissi senza nemmeno distogliere lo sguardo dal computer.
Poco dopo sentii l’inconfondibile rumore dello spostamento di una sedia.
Roteai su me stesso, facendo cadere un po' di cenere sul pavimento.
< Sbaglio o ti avevo detto… > non riuscì a finire la frase perché mi ritrovai una ricciolina tutto pepe seduta selle gambe.
Sentì le sue labbra sul collo intente a baciare e mordere la pelle.
< Che diavolo ti salta in testa? > la staccai bruscamente da me, tenendola ferma per le braccia.
< Che vuole fare, mettermi in punizione forse? > sghignazzò, tentando di avvicinarsi di nuovo.
< Sei una studentessa >
< Ho diciotto anni >