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Autore: Jesse e Gabrielle    08/05/2005    2 recensioni
ok, il titolo fa abbastanza schifo ma sul momento non ci venivano altri.come avrete già capito è una storia sui malandrini al loro 6° anno, arricchita con nuovi personaggi e vecchie conoscenze...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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salve ragazzi! siamo 2 sceme perdutamente innamorate di Felpato e Ramoso. abbiate pietà di noi questa è la nostra prima storia. vi dobbiamo xò avvertire che Peter Minus ( che Jesse ama definire essere ignobile e/o senza spina dorsale - capitela e compatitela lei adora James e sappiamo cosa Codaliscia abbia fatto - quindi se nel corso della storia apparirà così( per quanto Io- Gabrielle- non lo ami, pur tuttavia tenterò di impedirglielo) avrà solo una parte marginale. Bhè che altro dire? buona lettura! ( commentate please!) ************* Capitolo 1 --“Ragazzi sveglia! ” urlò la signora Potter. Il suddetto urlo arrivò ovattato alle orecchie di due giovani ragazzi, ricevendo come unica risposta un grugnito proveniente dal pavimento,o meglio di un ragazzo sdraiato su di esso. Il giovane il questione era James Potter, studente del sesto anno della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts , e cercatore della squadra di Grifondoro. Al suo fianco ( ma su un letto ) dormiva Sirius Black. I due erano gli studenti più ambiti di tutta la scuola e l’adesione ai fan club fondati in loro onore poteva considerarsi da guinness dei primati. Ma, se qualche ammiratrice li avesse visti in quel momento, di certo sarebbe rimasta interdetta. Uno in boxer e canottiera, con tutte le coperte buttate all’aria, la testa in fondo al letto e i piedi sul cuscino; l’altro a terra nella tipica posa stile Statua della Libertà, probabilmente nel tentativo di afferrare uno sfuggente, quanto immaginario, boccino d’oro. I due offrivano certamente uno spettacolo esilarante, nonché contrastante rispetto all’abituale comportamento da play boy tenuto a scuola. BOOM BOOM BOOM La signora Potter probabilmente stava tentando di buttare giù la porta. –Avete intenzione di perdere il treno? Son0 già le 10,30-. All’improvviso si udì un urlo agghiacciato provenire la stanza. La signora Potter sorrise, e si diresse in cucina per terminare di preparare la colazione. Dopo pochissimi minuti i due spuntarono dalle scale: Sirius tentava di allacciarsi una scarpa mentre scendeva i gradini; James stava cercando di infilare la testa nel collo del maglione e intanto cercava di abbottonarsi la camicia. Arrivati in cucina, si fiondarono a tavola con l’intenzione di mangiare qualcosa prima di precipitarsi alla stazione. Si sedettero, iniziando a mangiare, senza rendersi conto che la signora Potter stava ridacchiando mentre poggiava frittelle e sciroppo d’acero davanti al figlio. Questi alzò gli occhi verso di lei e iniziò a dire, con fare piuttosto seccato: -Mamma, perché non ci hai chiamato prima? Ora noi…- ma si bloccò vedendo la madre così stranamente tranquilla e, quasi, gongolante… volse lo sguardo verso il padre per riuscire a capirci qualcosa e per tutta risposta egli gli indicò con un gran sorriso l’orologio appeso alla parete… erano le 9:00. In un primo momento James era troppo shoccato anche solo per fiatare poi, accortosi che Sirius si stava ancora ingozzando, del tutto ignaro dell’accaduto, gli diede una gomitata fra le costole. L’altro si girò verso di lui, già pronto a lanciare chissà quale maledizione, ma James lo fermò e, imitando il gesto di suo padre, gli indicò la parete. Sirius ci mise un pò a recepire il concetto, quindi puntò due occhioni disperati verso la signora Potter, mentre James iniziò la sua invettiva: - Mamma! Come hai potuto farmi questo? A me? Al tuo unico, adorato figlio? Lo sai quanto vale questo volto? Con questo tuo scherzetto sarà un miracolo se non mi riempirò di rughe… mi hai fatto perdere almeno 10 anni di vita!..- mentre parlava così, i coniugi Potter se la ridevano di cuore. Il ragazzo borbottò: - Che madre snaturata!- prima di avviarsi verso la sua stanza, seguito da un Sirius ancora mezzo addormentato ( che nonostante tutto non aveva capito niente.. ).
  
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