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Autore: hapworth    23/10/2019    0 recensioni
Era una cosa apparentemente stupida, ma River l'aveva sempre considerato un traguardo, qualcosa a cui aspirare, perché essere un medico di pronto soccorso era il suo lavoro, ma non era l'unica cosa che importava.
[Phil/River] ~ Questa storia partecipa al “Writober” a cura di Fanwriter.it!
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Rubami l'anima'
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Un'altra storia su questi due, non posso proprio farne a meno. E niente, un po' di sano fluff per River che si merita tante coccole perché è tenero e adorabile.
Buona lettura a chiunque si imbatterà in questa cosina.

hapworth

Questa fanfiction partecipa al "Writober" indetto da Fanwriter.it!
prompt: camino || lista: ink
Nota: ambientato qualche mese dopo la fine di Termini di servizio, secondo libro della serie.


Quello che importa davvero

Una delle sue cose preferite della piccola abitazione che lui e Phil condividevano da qualche mese ormai, era il loro camino. Aveva sempre sognato di averne uno, di poterci stare vicino, sdraiato sul divano a osservarne lo scoppiettare del fuoco e, magari, abbracciarsi con il proprio compagno facendosi un po' di coccole mentre fuori nevicava.
Era una cosa apparentemente stupida, ma River l'aveva sempre considerato un traguardo, qualcosa a cui aspirare, perché essere un medico di pronto soccorso era il suo lavoro, ma non era l'unica cosa che importava. Con Phil aveva scoperto come ci si sentiva ad abbracciarsi sotto una coperta di lana, con solo il fuoco a illuminare il soggiorno – che era anche la stanza in cui ci si poteva muovere più agevolmente – e la neve fuori che scendeva, facendo da cornice perfetta al loro amore.
Phil non era un tipo da coccole, non esattamente. Lo era nei suoi giorni verdi e, spesso, anche in quelli gialli. Gli piaceva accoccolarsi contro il suo petto e sospirare, sentire il suo respiro e il suo battito contro l'orecchio. Era piacevole, anche mentre gli accarezzava lo stomaco o lo abbracciava, avvolgendogli completamente il busto, in un gesto un po' infantile, ma che lo commuoveva immensamente.
«Dovremmo andare a letto, domani ci alziamo presto...» sussurrò River; non avrebbe voluto rompere il momento, soprattutto perché erano assopiti, ma sapeva che l'indomani – se non si fossero spostati subito – avrebbero avuto gravi problemi motori e, per quanto Phil non avrebbe avuto grossi problemi se non dopo il turno in farmacia, quando avrebbe preso turno al suo secondo impiego – che continuava a essere più un hobby – lui invece avrebbe decisamente avuto seri danni da un mal di schiena duraturo.
Phil mugolò, strusciandosi contro il suo petto e sistemandosi meglio tra le sue braccia, entrambi sdraiati sul divano. «D'accordo. Ma se domani ti lamenti per il mal di schiena...» lo minacciò, ma fu una frase lasciata a metà, perché Phil lo sbirciò e, con quel suo sorriso che gli faceva perdere un battito, si allungò per baciarlo e zittirlo. Forse aveva ragione Phil, forse il mal di schiena non sarebbe stato poi un grosso problema.


Fine
   
 
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