Crowley e Aziraphale salirono sull’autobus e si sedettero vicini, stanchi e anche un po’ paranoici, soprattutto l’angelo, tanto che sfiorò la mano del suo amico.
- Angelo… va tutto bene?- chiese lui per niente infastidito dal gesto.
- Non lo so, Crowley… sono solo… molto stanco…
- Francamente… anch’io. Non è stata esattamente una giornata tranquilla per me: sono entrato in una libreria in fiamme, sono stato colpito da un getto d’acqua, mi sono ubriacato di alcool e lacrime… ho guidato in un cerchio di fuoco… ho dovuto dire addio alla mia amata Bentley… e ho fatto l’impossibile per non perdere…
Crowley crollò con la testa sulla spalla di Aziraphale. Lui sorrise e appoggiò a sua volta la testa su quella del demone.
Arrivati a Londra, scesero a Piccadilly Circus e camminarono fino a casa di Crowley senza lasciarsi le mani. Appena entrati, Aziraphale si guardò intorno.
- La cucina è piena di alcolici, angelo. Serviti pure, io ho bisogno di farmi una doccia. Se non hai voglia di ubriacarti, fai apparire quello che vuoi, basta che ripulisci quando hai finito.- raccomandò il demone mentre iniziava a togliersi la giacca e la camicia, incurante dell’angelo che lo guardava alle sue spalle.
- Ti ringrazio… per l’ospitalità, Crowley.- disse Aziraphale mentre cercava la cucina.
- Non dirlo neanche! Che razza di amico sarei?
Prima di entrare in bagno, Crowley si tolse anche i pantaloni. Aziraphale non poté fare a meno di arrossire alla vista del corpo quasi nudo del suo amico. Era talmente rapito da quella visione da non accorgersi degli occhi di Crowley che lo fissavano.
- Angelo? Angelo?
Il demone dovette schioccargli le dita davanti agli occhi per spostare la sua attenzione dal suo corpo ai suoi occhi.
- Ah! Crowley, scusami! Non volevo…
Aziraphale era imbarazzato e sudava freddo, ma Crowley gli fece un sorriso malizioso e gli posò un dito sulle labbra. Lo guardò con aria stanca ma amorevole.
- Sai, Aziraphale… anche tu avresti bisogno di una doccia…- disse passando un dito sulla giacca un po’ sgualcita dell’angelo.
- Io di solito… preferisco la vasca…
Crowley schioccò le dita.
- Problema risolto.
Non riusciva a decifrare l’espressione dell’angelo. Non capiva se era entusiasta all’idea di fare un bagno con lui o inorridito.
- Crowley… sei stanco e…
- Sì, sono stanco e anche felice di non averti perso per sempre! Se pensi che vada ancora troppo veloce per te, sai che ti dico? Che stasera non m’importa, perché ho aspettato a sufficienza, la bellezza di seimila anni! Me lo devi, angelo, e so che anche tu lo vuoi!
Aziraphale si rese conto che il discorso del demone aveva senso.
- Hai ragione… e sai una cosa? Vaffanculo a tutti.- gli sussurrò all’orecchio, facendolo eccitare.
- Mmm… hai iniziato a parlare come un ragazzaccio… mi piace…
E lo trascinò con la forza in bagno, pronto a farlo entrare nella vasca e passare rilassanti ma anche eccitanti ore con lui, prima di pensare all’ultima profezia di Agnes Nutter.
Avevo bisogno di una pausa da Magic e così ho scritto questa piccola ff, quello che avrei voluto vedere nella serie... alla prossima!