Immobile come una roccia, Madara stava seduto sul suo cuscino attorno al grande tavolo di legno al centro della sala. Con le gambe incrociate e le braccia conserte, fissava intensamente l'oggetto dei suoi pensieri.

Hashirama, nel suo posto a capotavola, era intento a scrivere su un pezzo di pergamena. Aveva le guance arrossate, le palpebre sembravano pesare sui suoi occhi e di tanto in tanto tossiva.
Madara sapeva benissimo che Hashirama si era ammalato, come sapeva altrettanto bene di essere sul punto di fare un massacro.

Questa storia andava ormai avanti da giorni. Hashirama presentava i chiari ed evidenti sintomi influenzali, la pienezza vitale, la solarità che lo caratterizzavano erano al minimo. Eppure lui continuava a svolgere le sue mansioni da Hokage: firmava documenti, scriveva lettere, riceveva i capi clan e partecipava alle riunioni come se nulla fosse. Come se non stesse male.
Il peggio era che tutti facevano finta di nulla e si accontentavano dei sorrisi tirati con cui Hashirama cercava di coprire il tutto.

"Che cosa hai Madara? Sento la tua testa arrovellarsi sin da qui" stanca si levò la voce dell'Hokage.

"Te, ecco che cosa ho" sbuffò Madara.

"Io? " Hashirama gli parve ancora più esausto nella sua perplessità.

"Si tu. Cosa credi che siamo tutti degli idioti?"

L'Hokage corruciò le soppracciglia.

"Novità dell'anno - continuò Madara, digrignando i denti- l'idiota sei tu, sei il capo ma non riesci a prenderti cura nemmeno di te stesso" detto questo lasciò la stanza, in un volteggiare di stoffe nere.

***

Al suo ritorno a casa loro, quella sera, non si era imbattuto in Hashirama , il quale era solito aspettarlo in cucina.

Entrato in camera, lo aveva trovato lì seduto sul letto, avvolto nelle coperte, la schiena appoggiata al muro. Aveva alzato appena la testa e sorriso lievemente, sussurrando un "sei tornato, mi stavo preoccupando".

Madara a quel punto era ancora più arrabbiato. Era infastidito da Hashirama per prima cosa. Poi adirato con sé stesso per averlo fatto stare in pensiero.

"Tu, -sbottò fuori, la voce dura ed esasperata- tu e il tuo stupidissimo senso del dovere e la tua inclinazione a sacrificarti per il villaggio. Possono benissimo resistere senza di te qualche giorno, no? Cosa se ne fanno di un capo malato? Cosa me ne faccio io di un marito che si preoccupa per me quando è lui che non sta bene?"

Hashirama lo guardò perplesso, aveva le lacrime agli occhi ma stava sorridendo.

"Non volevo lasciare il nostro villaggio senza guida" si strinse nelle spalle.

"Se te ne vai per sempre per una febbre, saremo molto più che persi"

Madara distolse lo sguardo dal compagno, girandosi verso la porta.

"Vado a prepararti un bagno caldo" fu l'ultima cosa che disse prima di uscire.

----
Paddy e Moony sono tornate con una raccolta di storielle giusto per intrattenere e non arrugginirsi troppo. Le coppie varieranno a nostro piacere- siamo aperte a richieste individuali su headcanon che speriamo di poter esaudire- così come i raiting di ogni singola storia e le ambientazioni.
Speriamo siano una piacevole lettura giusto per una pausa caffè! 

[Gli aggiornamenti saranno per lo più casuali data la nostra incapacità organizzativa, nonostante questo cercheremo di essere le più costanti possibili]

Paddy