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Autore: luna45    27/10/2019    1 recensioni
Gohan era distrutto: non era più l’uomo che tutti conoscevano era l’ombra di sé stesso.
I suoi occhi neri erano spenti, e andava avanti solo per la sua piccola Pan era lei a dargli la forza neccesaria.
Spesso di notte si girava dall’altra parte, sperando di ritrovare la sua dolce metà, ma questo non accadeva.
Cosi scoppiava in un pianto silenzioso, stringendo il cuscino che fu della sua amata.
Inoltre lui era preoccupato per Pan: aveva smesso totalmente di parlare e non usciva quasi più da quell’involucro che era la sua stanza.
Il suo rifugio sicuro, fatto di pareti tinteggiate di blu col soffitto in cui c’era disegnato il cielo stellato.
L’aveva voluto lei, ricordando quando suo nonno Goku, le promise che l’avrebbe portata
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Pan, Trunks | Coppie: Gohan/Videl , Pan/Trunks
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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 SOTTO UN CIELO STELLATO

 

Pan osservava la pioggia sbattere sui vetri della finestra della sua stanza.

Il sole sembrava non splendere più nella sua vita, tutto era una tempesta.
Aveva da poco perso sua  madre Videl e questo l’aveva spinta a chiudersi in sé stessa.
Non parlava con nessuno e, a stento, usciva di casa per andare a scuola.
La maggior parte delle volte, la passava nel letto, sotto le calde coperte color lillà.
Sentiva un vuoto che le pervadeva lo stomaco e arrivava fino in gola stringendosi come un nodo.
Aveva perduto per sempre e, non per un nemico, ma per una malattia che nemmeno un Dio della distruzione avrebbe potuto sconfiggere, la sua mamma, nonché la sua migliore amica.
Adesso a chi avrebbe confidato le sue prime cotte? O i cambiamenti del proprio corpo?  A nessuno.
Questa era la triste verità.
Le lacrime cominciarono a scendere copiose come la pioggia.
Guardava quel cielo grigiastro sperando di trovare il volto sorridente di sua madre: ma in realtà lei non c’era più e basta.
Non avrebbe più potuto toccarla, accarezzarla o abbracciarla.
Gohan era distrutto: non era più  l’uomo che tutti conoscevano era l’ombra di sé stesso.
I suoi occhi neri erano spenti, e andava avanti solo per la sua piccola Pan era lei a dargli la forza neccesaria.
Spesso di notte si girava dall’altra parte, sperando di ritrovare la sua dolce metà, ma questo non accadeva.
Cosi scoppiava in un pianto silenzioso, stringendo il cuscino che fu della sua amata.
Inoltre lui era preoccupato per Pan: aveva smesso totalmente di parlare e non usciva quasi più da quell’involucro che era la sua stanza.
Il suo rifugio sicuro, fatto di pareti tinteggiate di blu  col soffitto in cui c’era disegnato il cielo stellato.
L’aveva voluto lei, ricordando quando suo nonno Goku, le promise che l’avrebbe portata nello spazio.
Mentre era sdraiata sul letto, sorrise a quel ricordo: suo nonno la prendeva in braccio sotto un cielo stellato.
Era da un anno che non sorrideva più.
Era un anno che in casa tutto sembrava immerso in un’atmosfera  di infinita tristezza.
Non c’era nulla che riuscisse a squarciarla.
Quella sera Gohan e Pan controvoglia si stavano preparando per assistere ad un concerto a cui erano stati invitati da Bulma; il giovane Trunks Prince avrebbe tenuto un concerto come violoncellista al teatro della città, che seppur piccolo, era rinomato per la sua bellezza.
Pur controvoglia si prepararono ad andare al concerto: Gohan indosso un completo nero con camicia bianca e dopo pochi minuti fu pronto e scese in salotto.
Mentre Pan , si fece una bella doccia, cosa  che non faceva da giorni e poi si mise davanti all’armadio.
Non sapeva cosa mettersi e anche lì la colpì una stretta al cuore: sua madre l’avrebbe  sicuramente aiutata, anche in quella situazione; che sembrava banale, ma non lo era.
Stette lì una bella mezz’ora finché la sua attenzione non ricadde su un vestito blu a maniche lunghe con in vita una cinturina bianca e per delle ballerine dello stesso colore del vestito.
I capelli neri, lunghi e mossi , li acconciò in una mezza coda.
Quando fece il suo ingresso  Gohan ne rimase meravigliato e penso a quanto la sua piccola fosse bella e a quanto assomigliasse alla sua Videl.
L’unica cosa  che stonava era il suo sguardo triste.
Il  concerto fu un successo: tutti rimasero colpiti dalla bravura di Trunks che sembrava un tutt’uno col suo violoncello.
Alla fine del concerto mentre Gohan e Pan se ne stavano andando, un Trunks col fiatone chiese a Pan se poteva portarla in un posto, la ragazza acconsentì di malavoglia.
Voleva solo ritornare al sicuro nella sua stanza.
Si librarono in volo e dopo un po’ raggiunsero una collina dove si potevano vedere le stelle.
“Lo scorso anno tu mi, dissi che sotto un cielo stellato ti sentivi protetta  ed io ti ci ho portata.”
Disse il ragazzo sperando in una parola della ragazza che si limitava a guardarlo.
“Pan ti prego, di qualcosa. Il tuo silenzio sta diventando insopportabile”
La ragazza riuscì solo a sussurare un “grazie” e poi scoppiò in un pianto a dirotto e il ragazzo dai capelli lilla l’avvolse in un caldo abbraccio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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