Nico Di Angelo spense la luce della cabina numero 13, si abbandonò sul materasso e chiuse gli occhi.

Se non fosse stato per il suono ovattato della cover de “Il jazz dell’aldilà” eseguita dalla band dei figli di Apollo (più due figlie di Atena che si erano appena unite al gruppo), un silenzio assoluto avrebbe regnato sovrano.

Era il 31 ottobre, e qualcuno aveva avuto la brillante idea di organizzare una festa per semidei greci e romani. I suoi amici, sua sorella e il suo rompiscatole speciale avevano cercato di convincerlo a parteciparvi, ma senza successo. Nico non era un tipo da feste.

Si rigirò nel letto e affondò il viso nel guanciale con uno sbuffo.

Passare le festività da solo non era poi tanto piacevole…

Udì un rumore, come di una porta che veniva chiusa. Aprì gli occhi e alzò leggermente il capo.

“Hazel? Hai dimenticato qualcosa?”

Non ricevette alcuna risposta. “Haz?”

Non era affatto un comportamento tipico della ragazza. Una cosa era certa: non era solo nel buio.

Afferrò la spada che teneva accanto al letto, pronto a difendersi. In quel momento la band passò a “Creep”. Allungò una mano verso l’interruttore, ma prima che potesse raggiungerlo qualcosa gli piovve addosso.

Una pioggia di caramelle, cioccolatini e merendine.

“Per le mutande di Ade, cosa-?”

Riaccese la luce e si voltò. Un giovane biondo con una divisa di Hogwarts stava scuotendo un sacco arancione, giusto per assicurarsi di aver sommerso il suo ragazzo con tutti i dolciumi a disposizione.

“Will?”

Il figlio di Apollo allargò le braccia con aria soddisfatta e lanciò via il sacco.

“Buon Halloween!”

Il moro si schiaffò una mano in faccia trattenendo a stento una risata. “Will, cosa diamine stai facendo?”

“Non volevi saperne di uscire, e mi sembrava ingiusto che rimanessi solo nella tua cabina la sera di Halloween, quindi ho portato la festa da te!”

Nico scosse il capo con un sorriso stampato in faccia. “Sei incredibile.”

“Oh, questo lo so già” disse Will sedendosi a gambe incrociate sul letto.

“Anche tu lo sei” aggiunse facendo l’occhiolino (E qui il figlio del re dell’oltretomba arrossì violentemente).

Solace tirò poi fuori da sotto il mantello una piccola Jack-o’-lantern elettrica e dei trucchi scadenti. “Ora possiamo dare inizio alla nostra esclusivissima festa di Halloween!”