Libri > Good Omens
Ricorda la storia  |       
Autore: Mav_7    15/11/2019    3 recensioni
Aziraphale si trova combattuto tra la paura di lasciarsi amare e di non essere all'altezza.
Crowley si trova di fronte all'ennesimo rifiuto e ciò lo porterà a commettere errori.
Zira imparerà a fidarsi e Crowley lo saprà perdonare?
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Che stupido ad aver pensato che Crowley avrebbe potuto aspettarlo finchè non sarebbe stato pronto… pronto per cosa poi? Cosa voleva realmente?

Crowley certamente lo attraeva e proprio per questo era scappato ancora una volta.

E proprio per questo ora lo aveva perso.

Sbatte con forza il palmo della mano contro lo scaffale facendo così cadere gli innumerevoli libri che vi erano diligentemente impilati. Non si chinò a raccoglierli mentre una prima lacrima scendeva silenziosa rigandogli la morbida guancia.

Si coprì il volto con le mani come se così potesse far sparire ciò che poco prima aveva visto, purtroppo però quell’immagine era indelebile; era come se fosse stata impressa a fuoco nella sua mente ed ora per quanto potesse sfregare gli occhi lucidi non c’era modo di mandarla via.

Non riusciva nemmeno a far sparire il gelo che si era impossessato delle sue ossa e quel senso di vuoto che lo aveva preso alla bocca dello stomaco.

Si accasciò stremato sul pavimento della libreria stringendosi i ricci biondi tra i pugni mentre le lacrime continuavano a scendere copiose facendogli bruciare gli occhi color zaffiro.

Aveva sempre pensato di non essere abbastanza per Crowley.

Il demone era perfetto in tutto: era bello, etereo. Aveva un fisico snello ma allo stesso tempo tonico. Incantava come le immagini delle divinità romane scolpite nel marmo bianco, proprio come la sua carnagione.

Aziraphale aveva perso il conto delle volte in cui avrebbe voluto allungare la mano e sfiorare con la punta delle dita quella sua guancia tagliente. E quante volte avrebbe voluto potergli sfilare gli occhiali per poter baciare dolcemente le sue palpebre per poi sussurrargli “Va tutto bene, con me non hai bisogno di fingere”.

E ancora, erano secoli che rimaneva incantato ad osservare i giochi di luce che si creavano tra le sue ciocche fiammanti. Avrebbe voluto stingere quei capelli, avrebbe dovuto poterli afferrare mentre urlava il suo nome, mentre facevano l’amore, mentre finalmente si univano. Sarebbe stato un suo diritto mordere quelle labbra, succhiarle fino a farle diventare viola. Gemere il suo nome nella sua bocca. Lasciargli cicatrici sulla schiena. Risvegliarsi al mattino abbracciati, magari condividere una colazione a letto, magari passare tutta la domenica sdraiati o andare al parco e passeggiare tra le foglie secche degli alberi che si stavano preparando all’inverno.

Perché, perché, perché dannazione aveva mandato di nuovo tutto a quel paese?

Aziraphale singhiozzò più forte.

Avrebbe dovuto prevederlo che Crowley non lo avrebbe più aspettato.

Crowley lo aveva sempre perdonato, nonostante Aziraphale gli avesse più volte spezzato il cuore: vai troppo veloce per me, Crowley! Non esiste più una nostra fazione! Non mi piaci nemmeno!

Aziraphale si maledisse per l’ennesima volta, inspirò cercando di riprendere fiato ma i polmoni gli bruciavano e la gola era in fiamme.

 

Pochi giorni prima Crowley era passato alla libreria dopo l’orario di chiusura per bere un buon bicchiere di vino in compagnia, come erano soliti fare ormai da qualche tempo.

L’angelo lo fissava incantato ormai da un pezzo mentre narrava di una sua vecchia avventura.

Gli occhi di Aziraphale erano sgranati e tutta la sua persona era concentrata su di lui. Letteralmente pendeva dalle sue labbra.

Erano stravaccati sul vecchio divano, Crowley aveva assunto la sua classica posa: era appoggiato scompostamente allo schienale e le gambe erano divaricate. Aziraphale, che stava imparando a lasciarsi andare, si era seduto con le gambe incrociate e il busto rivolto verso il demone.

Crowley non capiva come avesse fatto a mandare tutto a puttane in un così breve lasso di tempo. Ironico davvero, erano secoli che, seppur corteggiandosi a vicenda, non avevano mai invaso gli spazi altrui ed ora che finalmente stavano iniziando a creare un solido legame lui aveva mandato tutto all’aria.

Aziraphale lo fissava incantato, era stato totalmente assorbito dalla storia.

Dalla storia e da Crowley ovviamente. Lo amava, Dio se lo amava da impazzire! Lo guardava sdraiato sul suo divano senza potergli staccare gli occhi di dosso. Faceva scorrere lo sguardo dalle sue labbra alla mascella per poi seguire la linea del collo, i pettorali e poi… poi si costringeva a tornare a guardarlo negli occhi gialli perché si vergognava come un ladro anche loro al pensiero di poterlo desiderare.

Ed era questo che Crowley non aveva ancora capito.

Ed era sempre per quella sua fottuta paura che quando Crowley si era avvicinato bloccandolo tra sé e il divano lo aveva allontanato con tutte le sue forze anche se i suoi occhi lo imploravano di rimare, di capire, di aiutarlo.

Aziraphale però non aveva mai assunto la prospettiva di Crowley: questi aveva sempre continuato a stargli vicino, nonostante gli avesse tirato coltelli mentre il lui cercava di tendergli una mano, di costruire un ponte per incontrarsi a metà strada.

Crowley non avrebbe voluto intimidirlo, anzi. Gli era capitato molte volte di immaginare il loro primo bacio: sarebbe stato alla loro panchina? O nella Bentley? E sarebbe stato un leggero sfiorarsi di labbra o si sarebbero morsi e leccati dopo anni a rincorrersi? Crowley passava intere giornate a fantasticarci sopra e se non sapeva come sarebbe stato, sapeva per certo che prima o poi quel bacio sarebbe dovuto accadere.

E quella sera Aziraphale era lì, seduto davanti a lui con le guance leggermente arrossate per il vino, il papillion allentato, gli occhi ridenti e rapiti da lui. Aziraphale risplendeva e Crowley sapeva che era merito suo.

Lo aveva sentito nel momento in cui Aziraphale aveva fatto vagare i suoi occhi sul suo corpo: quella sera non avrebbe saputo né voluto trattenersi. E così si era avvicinato piano all’angelo posandogli una mano sulla coscia e sentendolo prendere fuoco al contatto. L’angelo lo aveva guardato a pochi centimetri dal suo volto, così che Crowley aveva potuto leggervi tutta la paura che racchiudevano ma, anche tutto il desiderio che celavano.

Forse aveva esagerato. Gli era salito in grembo e gli aveva forzato le labbra con la lingua. Forse avrebbe dovuto essere più gentile ma era come se non fosse più padrone del suo corpo tanto era inebriato dal profumo dell’angelo. E diamine Aziraphale non sembrava proprio disprezzare! Aveva potuto sentire chiaramente la sua erezione crescere a contatto con la sua, seppure separate dalla stoffa. E lo aveva sentito chiaramente gemere mentre le loro lingue si scontravano.

E poi? Cosa era successo?

Crowley non lo avrebbe saputo dire con certezza.

Si era ritrovato scaraventato giù dal divano a seguito di uno spintone di Aziraphale. Aveva alzato lo sguardo per chiedere spiegazioni e aveva trovato l’angelo in lacrime mentre gli urlava di andarsene, mentre gli ricordava ancora una volta quanto loro fossero diversi.

Crowley non aveva saputo fare altro che ricevere quelle parole taglienti come lame senza poter ribattere, non ne aveva la forza, non più.

L’unica cosa che aveva avuto il coraggio di sussurrare con le sole labbra era stato un flebile “Angelo io ti amo”, ma questo non aveva fatto altro che peggiorare la situazione. L’angelo lo aveva guardato come se quelle parole lo avessero trafitto da parte a parte: “Vattene Crowley” gli aveva risposto in tono rassegnato e il demone non aveva insistito.

Era uscito dalla libreria in silenzio fregandosene della pioggia che batteva incessante su Londra, non sentiva più niente.  

 

 

Buonasera spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto e sarei molto felice di sapere la vostra opinione se vorrete lasciare una piccola recensione.

Baci <3

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Good Omens / Vai alla pagina dell'autore: Mav_7