Seguirti in silenzio.
Tomoyo lo aveva sempre seguito, in silenzio, mentre si allenava proprio come in quel momento.
La spada fendeva l'aria, producendo il suono di una frusta, mentre l'armatura cigolava.
Kurogane aveva qualcosa di speciale, era speciale anche per lei. Lo aveva capito fin dal primo giorno, nonostante il dolore e la rabbia avevano preso fuoco nel suo animo e nel suo sguardo.
Lo aveva sempre saputo.
Ma con il passare degli anni, una consapevolezza aveva preso possesso di lei: Kurogane era tutto per lei.
Erano cresciuti insieme, l'aveva sempre protetta e sapeva che lui la ammirava.
Ma, purtroppo, non gli restava più molto tempo da passare insieme.
Lei lo aveva visto, in un sogno. Lui sarebbe dovuto partire: non sapeva per quanto, neanche per dove.
Sapeva solo che sarebbero stati lontani per un lungo tempo.
Un tempo indefinito.
Ma doveva lasciarlo andare. Kurogane non le apparteneva, lui era libero.
E prima o poi lo avrebbe compreso anche lui, anche se all'inizio sarebbe andato su tutte le furie.
Ma lei avrebbe continuato a seguirlo, in silenzio, sempre.
"Hime*, per quanto tempo ancora mi spierete?" Tomoyo sorrise a quell'affermazione.
"Fin quando avrai bisogno del mio aiuto, Kurogane" il giovane sogghignò, divertito, rinfoderando la spada.
"Lo stesso vale per me, Hime, qualsiasi sia la vostra necessità, io sono qui. Sempre" e ciò Tomoyo lo sapeva.
Hime*= vuol dire Principessa in giapponese.
Tomoyo lo aveva sempre seguito, in silenzio, mentre si allenava proprio come in quel momento.
La spada fendeva l'aria, producendo il suono di una frusta, mentre l'armatura cigolava.
Kurogane aveva qualcosa di speciale, era speciale anche per lei. Lo aveva capito fin dal primo giorno, nonostante il dolore e la rabbia avevano preso fuoco nel suo animo e nel suo sguardo.
Lo aveva sempre saputo.
Ma con il passare degli anni, una consapevolezza aveva preso possesso di lei: Kurogane era tutto per lei.
Erano cresciuti insieme, l'aveva sempre protetta e sapeva che lui la ammirava.
Ma, purtroppo, non gli restava più molto tempo da passare insieme.
Lei lo aveva visto, in un sogno. Lui sarebbe dovuto partire: non sapeva per quanto, neanche per dove.
Sapeva solo che sarebbero stati lontani per un lungo tempo.
Un tempo indefinito.
Ma doveva lasciarlo andare. Kurogane non le apparteneva, lui era libero.
E prima o poi lo avrebbe compreso anche lui, anche se all'inizio sarebbe andato su tutte le furie.
Ma lei avrebbe continuato a seguirlo, in silenzio, sempre.
"Hime*, per quanto tempo ancora mi spierete?" Tomoyo sorrise a quell'affermazione.
"Fin quando avrai bisogno del mio aiuto, Kurogane" il giovane sogghignò, divertito, rinfoderando la spada.
"Lo stesso vale per me, Hime, qualsiasi sia la vostra necessità, io sono qui. Sempre" e ciò Tomoyo lo sapeva.
Hime*= vuol dire Principessa in giapponese.