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Autore: lucia595    16/11/2019    2 recensioni
Siamo nel 2041 Buffy è malata e Spike rimane al suo fianco fino alla fine, ancora innamorato della sua cacciatrice.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Buffy Anne Summers, William Spike
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La Fine

Dolcemente le teneva la mano, e con voce lenta e melodiosa le raccontava una storia. No una storia qualsiasi ma la “loro storia”. Negli ultimi mesi quella era diventata una loro consuetudine. E loro di consuetudini ne avenvano molte. Avevano vissuto insieme per quasi quarant'anni. Anche se insieme non è proprio esatto. Certo per un certo periodo avevano provato a stare insieme veramente, ma non era durato. Caratteri troppo simili. Indipendenti, fieri, caparbi. Ma anche leali, compassionevoli e pronti a sostenersi l uno con l altra. L amore non era mai finito tra loro. Forse non era più fisico come una volta, in fondo non avevano sempre vent'anni per modo di dire. Ma il desiderio di trovarsi sempre a parlare, a confrontarsi, a stare seduti sotto un portico a guardare le stelle quello era rimasto negli anni. Erano arrivati nuovi fidanzati, nuove ragazze, ma il loro legame era rimasto sempre forte. Tenace al tempo, alle mode. Niente poteva spezzarlo. Lui vegliava sempre su di lei. Controllava che non le accadesse niente mentre era di pattuglia. Già perchè dopo l ultima apocalisse era diventata poliziotta, così oltre a dare la caccia a demoni e vampiri, doveva vedersela anche con gli esseri umani. E lui era spaventato da questo. Era stato un essere umano a spararle e a ridurla in fin di vita. Se non era per la strega, lei non sarebbe sopravvissuta. Lui non c era quella volta. Ma ora lui era qui, e non avrebbe lasciato che umano, demone o altro le facessero del male. Non lo avrebbe permesso, tollerato. Mai. Erano stati anni gloriosi. Fatti di risate, di lacrime, di gioie. Con gli amici più cari, la famiglia. Ecco la cosa che più le mancava. Una famiglia tutta sua. Un uomo che la tenesse al sicuro tra le sue braccia e con cui invecchiare, dei figli da amare, crescere. Aiutare a stare in questo pazzo mondo. E non che non ci avesse provato. In fondo loro si erano lasciati proprio per questo motivo. Tutti e due erano consapevoli che insieme non sarebbero mai riusciti a formare “una famiglia”. In tutti questi anni le aveva visto cambiare diversi uomini, e con ciascuno sembrava sempre sul punto di vedere esaudire il suo sogno. Ma poi succedeva sempre qualcosa che lo mandava in frantumi. E lui se la ritrovava davanti la porta di casa in lacrime. Così spalancava le braccia e lei ci si buttava dentro come una bambina. Lui l avvolgeva nel suo abbraccio e la consolava. Le sussurrava parole tenere, le accarezzava amorevolmente la schiena, aspettava che si sfogasse. L'ascoltava con attenzione, tenerezza. Divertito dai suoi monologhi a volte senza senso, surreali. Ma lui era sempre li per lei. Sarebbe sempre stato li per lei. E poi quando spossata dalle lacrime, stava per addormentarsi, dolcemente la prendeva tra le sue braccia e la stendeva nel letto insieme a lui. In tutti quegli anni il dormire insieme era una cosa che a lui era sempre piaciuta. Più del sesso con lei. Gli piaceva sentirla vicino a se, coccolarla, Sentire il suo odore vaniglia e cocco. Sentirla vibrare. Erano lontani gli anni in cui lei si vergognava di lui. Questi erano gli anni della maturità, dell età adulta. Anni dove le minacce erano lontane e loro potevano godere dei piccoli gesti quotidiani che fanno grande lo stare insieme. Ma la vita ha sempre in serbo qualche altra cosa. E non sono demoni, vampiri, profezie apocalittiche o dimensioni parallele. A volte sono cose banali come le malattie che non ti aspetti. Glielo disse un pomeriggio d autunno di circa un anno fa. La giornata era bella, solare. Sono malata esordi. Ho lo stesso male di mia madre. Non è operabile hanno detto i medici. Me lo disse tutto d un fiato e io restai li a guardarla senza dire una parola. Aveva gli occhi pieni di lacrime. Resterai con me? Mi chiese. C'è bisogno di chiedermelo le risposi. E me la strinsi forte forte. Non volevo più lasciarla andare. Ogni volta che doveva fare la chemio ero li con lei. Lei seduta con la flebo al braccio e io che le tenevo la mano, o le raccontavo una storia o le leggevo un libro. E speravo, speravo che mi avrebbero ridato indietrro il mio amore. Ma i mesi passavano, e la cura non faceva effetto. Anzi, peggiorò. Ed ora era in un letto di ospedale. E' circondata dalle persone a lei più care, che si alternano al suo capezzale. Ed io continuo a tenerle la mano e gli parlo di noi. Lei mi guarda con quei suoi meravigliosi occhi verdi, dolci e amorevoli come lo sono stati in questi ultimi vent'anni insieme. Non mi sono dimenticata sai,? , ed io dimenticata cosa Ti amo anche io.. .. E li chiude per sempre. E' il 5 Maggio 2041 Buffy Anne Summers è morta all'ospedale universitario di San Francisco per cancro. Aveva 61 anni! E' stata sepolta nel cimitero vicino alla baia, quello dove l'alba arriva prima. Da quando è morta vengo tutte le notti a vegliare che nessuno disturbi il suo sonno. Sono passati 147 giorni. Tra poco arriverà l'alba del 148esimo giorno. Mi distendo sulla sua tomba, tra poco il sole sfiorerà la mia pelle ed io brucerò, ma non mi importa perchè so che tra poco Spike sarà di nuovo con la sua Buffy per l'eternità.

   
 
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