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Autore: warblerslushie    21/11/2019    0 recensioni
Kurt e Blaine sono sposati da diversi anni e Blaine sente il desiderio di creare una famiglia insieme, dal momento che stanno diventando adulti.
Tuttavia, tra le rispettive attività lavorative ed il fatto che Kurt non si sente ancora pronto per crescere dei bambini, le cose all'interno della famiglia Anderson-Hummel hanno subito un brusco rallentamento.
Ma cosa accadrà quando la coppia riceverà un'inaspettata notizia?
Tratto dalla storia:
"«N-non posso tornare con lui, Coop» gemette Blaine, arricciando la mano intorno al polso di Cooper «Non posso»
«Non devi farlo»
«I-io lo amo così tanto... ma lui n-non mi ama più»
«Blaine – »
«Perché n-non mi ama?»
Blaine pianse, tirando Cooper più vicino a sé, e con la mano buona strinse suo fratello in un serrato abbraccio, singhiozzando contro il colletto della sua camicia."
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: Mpreg, Tematiche delicate
Capitoli:
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Sono padre.

Erano queste le parole che Kurt ripeteva tra se mentre si toglieva il camice e si prepara per comunicare a tutti gli altri che lui e Blaine erano diventati genitori.

Buttò via gli indumenti sterili e poi si guardò allo specchio, sorridendo quando vide quanto stanco sembrasse.

Aveva le borse sotto gli occhi , la pelle leggermente giallastra ed i suoi capelli erano spettinati e gli ricadevano qua e là e davanti agli occhi… ma non era mai stato così felice

Era come se stesse galleggiando per aria.

Sono padre.

Pochi minuti prima, era uscito dalla sala operatoria ed era rimasto a guardare una delle infermiere portare suo figlio verso la nursery con la promessa che sarebbe potuto tornare con il resto della famiglia per vedere il bambino.

I medici e le infermiera si stavano ancora occupando di Blaine, che si era addormentato subito dopo la nascita ( cosa normale visto quanto fosse esausto l’altro uomo, soprattutto ora che Kurt aveva saputo dalla dottoressa Banes che Blaine aveva perso una discreta quantità di sangue durante l’intervento) così Kurt era a solo in questo momento.

Siamo ufficialmente diventati papà.

Appallottolando il camice, la mascherina e la cuffietta, gettò tutto in un bidone , si lisciò gli abiti ( un semplice paio di jeans ed una maglietta ) e tornò a guardarsi allo specchio.

Prima quando era stato in quella stessa stanza per indossare tutto, si era guardato in quello  stesso specchio ed aveva pensato al fatto che la prossima volta che si sarebbe guardato in quello specchio , sarebbe stato un uomo diverso.

Ed era cambiato.

Ora era il papà di qualcuno, il protettore di qualcuno.

Aveva una nuova responsabilità nella sua vita ed , in generale, un ruolo completamente  nuovo.

Non era più solo Kurt Anderson-Hummel, web editor per Vogue e marito di Blaine , ora era anche padre di un perfetto, piccolo essere umano… un figlio.

Sorridendo, Kurt si allontanò dallo specchio ed uscì dalla stanza, voltandosi per attraversare per attraversare il lungo corridoio fino alla sala d’attesa del reparto maternità, dove sapeva esserci la sua famiglia.

Aveva alcune meravigliose novità da condividere con loro e non vedeva l’ora di farlo.



“È un maschietto.. pesa quasi 3kg ed è lungo 54 cm!”

Un paio di facce sorprese ed euforiche si alzarono alle parole di Kurt e , nel giro di pochi secondi,  si sentirono delle urla di gioia.

Burt e Carole si alzarono dalle loro sedie ed avvolsero Kurt tra le braccia, mentre Cooper, Rachel e Finn festeggiavano tra loro la meravigliosa notizia.

Burt non riuscì a fermare le lacrime mentre abbracciava suo figlio, emozionatissimo per essere finalmente diventato nonno.

Anche Carole piangeva eccitata per il figliastro che stava iniziando questa nuova avventura di vita; e dopo essersi tirata indietro dall’abbraccio, si allontanò con un sorriso, felice di permettere al marito di avere un momento solo con suo figlio.

“Kurt sono così felice per te”

“Sono felice anche io, papà”

“A chi assomiglia? Ha il naso di tua madre come sembrava dalla ecografia?”

“Si” disse Kurt arrossendo ed abbassando lo sguardo. “È bellissimo… ha il naso di mamma, le labbra e le ciglia di Blaine ed i suoi occhi a dire il vero mi ricordano un po’ Cooper… oh… ed ha anche i capelli di Blaine.

È così bello.”

Rachel e Cooper urlarono dalla gioia sentendo che il bambino aveva quei “maledetti ricci” e Kurt divenne ancora più rosso per questo.

“Papà” sussurro, sollevando lo sguardo su suo padre, “ sono così innamorato di lui”

“Sapevo che sarebbe successo, figliolo”

“Solo… è… è così perfetto, in tutti i sensi.

In un primo momento ci ha fatto spaventare un po’ perché aveva il cordone ombelicale avvolto attorno al collo, ma ora sta bene e… e quando l’ho visto per la prima volta… è stato come se sapessi che non importa cosa mi accadrà in futuro, nulla sarà più importante di lui.

Nulla.”

Gli occhi di Burt si riempirono di nuovo di lacrime mentre sorrideva fiero verso suo figlio.

“Sono felice di sentirtelo dire, Kurt.

Ci hai fatto preoccupare, sai?”

“Lo so… solo… sono stato così stupido e davvero adesso lo so, specialmente da quando è nato.

Dio… è semplicemente bellissimo, papà.

Dovreste tutti venire a vederlo prima che finisca l’orario di visite”

Il gruppo annuì concordando, eccitati di vedere il bambino , ma prima che si muovessero, Cooper allungò una mano afferrando stretto il polso di Kurt.

“Come sta Blaine? Sta bene?”

Kurt aggrottò le sopracciglia quando si rese conto di non aver detto loro come stava Blaine.

Guardò il gruppo ed in particolar modo Cooper quando parlò.

“Blaine è stato portato in reparto per riprendersi.

Stavano mettendogli i punti quando me ne sono andato  e stava dormendo.

Ha fatto un ottimo lavoro e sono così orgoglioso di lui.

È … è davvero esausto però ed il suo medico mi ha detto che ha perso un bel po’ di sangue a causa dell’intervento e che quindi, probabilmente, dormirà fin quando non si sentirà al 100%.

Quando si sveglierà, decideremo il nome del bimbo”

“Chip non ha ancora un nome?”

“No... sfortunatamente il bimbo non ha ancora un nome.

Semplicemente non riuscivamo a deciderci e Blaine era davvero stanco per il parto, quindi ne riparleremo quando si sentirà meglio.

Voi potete anche dare qualche suggerimento.

Siamo un po’ in difficoltà a dargli un nome”

Mentre parlava, Kurt condusse il gruppo verso la nursery; li si fermarono davanti ad una grande finestra, fuori dalla nursery.

Kurt sparì per andare dal bambino ed un paio di minuti dopo, riapparve dall’altro lato del finestrone con un fagottino avvolto in una coperta.

“Eccolo qua” disse , avvicinandosi più che poté al gruppo di spettatori; la sua voce era leggermente attutita dal vetro spesso che li separava, ma a nessuno importò perché troppo impegnati a fissare quello che Kurt aveva tra le braccia .

Si pressarono tutti contro il finestrone e Carole e Rachel cominciarono immediatamente a tubare col piccolo bimbo accoccolato tra le braccia di Kurt.

“Oh Kurt… è bellissimo” disse Rachel con ammirazione, pizzicando il braccio di Finn mentre il marito scrutava il bambino.

“Assomiglia a Blaine”  disse Finn.

“Lo so! Questo è esattamente quello che stavo pensando io” aggiunse Cooper che prese il cellulare e scattò alcune foto a suo nipote, raggiante.

“Povero piccolo, passerà le pene dell’inferno con quei capelli”

“Mi piacciono i suoi capelli” brontolò Kurt, ma il sorriso sul suo viso dimostrò che non si fosse offeso al commento.
> Cullò il bambino ancora un pò, poi si diresse verso il padre, inclinando leggermente le braccia per dare a Burt una migliore visuale.

“Di ciao a nonno, tesoro… Ciao nonno!”

Burt tirò su col naso e si asciugò le lacrime col pugno chiuso.

Era così strano per lui, vedere il suo piccolo bambino così, vedere suo figlio li in piedi con un neonato tra le braccia .

Quella vista fu tipo il miglior regalo che potesse chiedere , soprattutto quando ripensava al brutto periodo che avevano passato.

Pensò al fatto che Kurt avesse perso sua madre quando era molto piccolo e a quello che aveva affrontato a scuola a causa della sua sessualità.

Ricordò di quando Kurt fece  coming out e di quando suo figlio si innamorò.

Poi, naturalmente, ricordò il cuore spezzato ed i pianti e il dolore e poi la riconciliazione che li aveva poi condotti al matrimonio e ad altri problemi ed ora… questo: suo nipote.

Onestamente, Burt (quando pensò , per la prima volta, che Kurt potesse essere gay molto prima che suo figlio iniziasse perfino l’asilo vista la sua ossessione per il Power Ranger rose ed i tacchi alti) si era sempre chiesto se avesse mai potuto avere dei nipoti da suo figlio.

Egoisticamente aveva anche pensato che Kurt avrebbe avuto delle difficoltà a trovare il vero amore in Ohio per potersi poi creare una famiglia; poi aveva trovato … Blaine; e le cose si erano sistemate… anche se c’era voluto tempo affinché tutto trovasse il proprio posto.

Ora però, suo figlio e suo genero erano diventati genitori di un bellissimo e sano bambino e questo era più di quanto Burt avesse potuto chiedere.

Soprattutto quando era li che fissava suo figlio tenere tra le braccia il suo bambino come se fosse il regalo più caro e prezioso che avesse mai ricevuto e lo era davvero.

Sorridendo, Burt abbracciò Carole ed i due fissarono meravigliati il loro primo nipote.

Carole fece una battutina a Finn e Rachel sul mettersi in pari con Blaine e Kurt , ed i due arrossirono ; ma poi tutti fissarono il nuovo membro della famiglia con così tanto amore e meraviglia da restare senza più parole.

Fu il momento perfetto, il felice momento dello stare insieme di cui tutti avevano bisogno dopo la folle avventura che era stata la gravidanza di Blaine.
 


Cooper uscì dall’ospedale per qualche minuto per prendere una veloce boccata d’aria fresca.

Tutti gli altri erano rimasti a parlare con Kurt ancora un po’, prima di lasciare l’ospedale per una tarda cena e Cooper promise loro che li avrebbe raggiunti non appena avesse finito di fare quello che doveva; così lo lasciarono solo e Cooper sgattaiolò fuori col cellulare in una mano.

Scorse tra le varie foto che aveva fatto di suo nipote e ne allegò qualcuna in un messaggio, le labbra serrate mentre le inviava.

Da Cooper: è nato ed è perfetto. Assomiglia a Blaine.

Dopo alcuni minuti il suo cellulare vibrò e si illuminò e Cooper aprì , tremante, il messaggio sorridendo tra se quando solo pochi secondi dopo il cellulare cominciò a squillare.

“Pronto?”

“Cooper?”

“Hey mamma… ti è piaciuto il mio messaggio?”

Cooper sentì la madre piangere e sorrise.

“Lo prenderò per un si.
 


Ore dopo il parto, Kurt si stava rilassando su una di quelle scomode poltrone che ti danno in ospedale.

Si appisolava e svegliava in continuazione perché nonostante fosse esausto per gli eventi della giornata, non riusciva ad addormentarsi  per quando duramente ci provasse.

Cominciava a sonnecchiare per poi svegliarsi di soprassalto per fissare Blaine per vedere se suo marito fosse sveglio o meno ; ma ogni volta vedeva il volto addormentato di Blaine così sereno e tranquillo ora che finalmente poteva dormire quanto meritava.

Sbadigliando, Kurt avvicinò silenziosamente la poltrona al letto e si sistemò meglio, un braccio appoggiato accanto a quello di Blaine, le loro mani intrecciate mentre finalmente cedeva al sonno.

 

“Ora prenditi cura di tuo fratello, hai sentito?”

Blaine si fermò davanti alla stanza dell’ospedale e fissò sua madre, notato l’espressione triste che apparve sul suo viso prima di sollevare la mano libera ( l’altra stringeva la mano di Blaine) per bussare alla porta.

Una voce roca rispose e poi la porta quando Cooper, gli occhi pieni di lacrime , uscì; il ragazzo emotivo si stava asciugando le lacrime mentre passava accanto a sua madre e al suo fratellino.

“Mamma… perché Cooper sta piangendo?”

“Non preoccuparti di Cooper adesso, Blaine… solo… entra a salutare il nonno”

Blaine entrò nella stanza, accompagnato poi, con dolcezza, verso il letto su cui era sdraiato suo nonno malato.

L’uomo anziano voltò la testa meglio che poté e sorrise alla vista del nipote più giovane.

Con cautela, Blaine si avvicinò al letto per poi fermarsi prima di avvicinarsi troppo.

Suo nonno ruotò gli occhi , battendo il palmo sul materasso.

“Vieni a sederti accanto a me, Blaine”

“Non penso sia una buona idea” intervenne sua madre, ma l’uomo anziano non ne volle sapere e le fece un cenno con la mano.

“Lascia che un povero vecchio veda suo nipote… vieni Blaine… vieni qui e siediti con tuo nonno”

Blaine si arrampicò sul letto e si sedette accanto all’uomo malato.

“Stai bene, nonno?” chiese, gli occhi spalancati quando si accorse quanto pallido e stanco sembrasse il suo nonno preferito.

L’uomo anziano ridacchiò piano e prese le piccole mani di Blaine nelle sue fragili mani, fissandolo con quegli stessi occhi azzurri che aveva ereditato Cooper.

“Il nonno non si sente tanto bene in questo momento, cucciolo… ma volevo passare un po’ di tempo con i miei nipotini…”

“Mamma dice che sei malato… molto malato”

L’uomo guardò male la donna preoccupata sulla porta prima di riportare lo sguardo sul bimbo seduto accanto a lui.

“La tua mamma ha ragione… ma presto starò bene”

“Non mentirgli” lo interruppe la donna che tacque quando suo suocero la zittì.

“Blaine… lo sai che ti voglio bene, vero?”

“Ti voglio bene anche io nonno”

“Beh… questo è un bene… ora… ho qualcosa da darti.

Ho dato qualcosa anche a Cooper, ma questo qui è per te” allungò una mano e prese un piccolo orologio da taschino d’oro dal comodino per poggiarlo nelle piccole mani di Blaine.

“Questo è il mio orologio preferito… voglio darlo a te così che ti possa ricordare di me”

Gli occhi di Blaine si spalancarono mentre fissava l’oggetto tra le mani .

Per anni aveva ammirato quell’orologio ed aveva amato guardare il nonno che lo usava per controllare l’ora; era la sua cosa preferita ed ora era tutta sua.

“Grazie nonno!”

Rimase senza fiato mentre, con entusiasmo, si chinò per abbracciare suo nonno, un ampio sorriso sul volto che mostrò la finestrella tra i denti dopo che quelli da latte erano caduti.

Suo nonno sorrise ed accarezzò con dolcezza la testa del piccolo bimbo.

“Prenditene cura, okay? E ricordati che ti voglio tanto, tanto bene,  mio piccolo Blaine”

Quella fu l’ultima volta che Blaine vide suo nonno.

Due giorni dopo William J. Anderson morì.

 

La stanza era al buio quando , finalmente, Blaine si svegliò.

La sua mano era stretta in qualcosa di caldo e qualcuno russava dolcemente accanto a lui, il suono dei loro respiri mischiato a quello dei molti macchianti collegati  che c’erano in stanza.

Sbadigliando, sbatté le palpebre per abituarsi al buio poi voltò la testa di lato, sorridendo quando individuò Kurt che dormiva accanto a lui, il corpo di suo marito raggomitolato sulla poltroncina , un braccio allungato per stringere la mano di Blaine.

“Kurt?” sussurrò, fermandosi per sbadigliare di nuovo prima di voltarsi nuovamente verso suo marito, “ … Kurt? “

“Hmm… Huh?… cosa?”

“Che ore sono?”

Kurt aprì gli occhi assonnati e si tirò su a sedere con cautela, allungando la mano per accendere la luce sopra il letto di Blaine.

“Sei sveglio”

“Si… che ore sono?”

Kurt allungò una mano per prendere il suo cellulare , sbloccandolo non appena lo trovò.

“Sono la 4 del mattino.

Hai dormito per un bel po’ ora.

Come ti senti?”

“Stanco… davvero molto stanco” ridacchiò Blaine, allungando una mano per stringere un’altra volta quella di Kurt, che il marito strinse felice.

“Dov’è il bambino?”

“È nella nursery.

Avrebbero dovuto portarcelo non appena di fossi svegliato, così visto che ora sei sveglio…vado a cercare qualcuno che possa portarcelo, anche se è tardi.”

Blaine annuì poggiando il braccio sul suo stomaco ormai piatto, facendo poi una smorfia quando notò quanto fosse molliccia ed insolita gli sembrasse ora che il bambino non cresceva più al suo interno.

Ruotando gli occhi, Kurt gli sorrise e lo baciò, mormorando sottovoce quanto Blaine fosse bellissimo e di smetterla di punzecchiarsi la pancia, prima di lasciare la stanza per chiamare qualcuno.

Tornò pochi minuti dopo insieme aduna piccola culla ed una giovane e sorridente infermiera.

“Ciao Blaine! Sono Samantha e sarò la tua infermiera per le prossime ore.

Sono contenta di trovarti sveglio.

Hai dolore?”

“Solo un pò “ ammise Blaine, distogliendo lo sguardo da quello preoccupato di Kurt mentre si toglieva il lenzuolo che ricopriva la sue metà inferiore.

L’infermiera mormorò qualcosa, diede degli antidolorifici a Blaine e gli fece qualche altra domanda mentre Kurt sollevava loro figlio dalla culla tenendolo stretto a se.

Dopo avergli fatto altre domande, l’infermiera mostrò ai due ragazzi come cambiare il bambino così come a dargli da mangiare, a come tenerlo in braccio.

Molte di queste cose le sapevano già grazie al corso prenatale, ma riuscire a cambiare il bambino fu piuttosto pazzesco a causa del pezzo di cordone ombelicale ancora attaccato.

Tuttavia, imparavano in fretta così capirono velocemente e quando Samantha si ritenne soddisfatta dal fatto che i due potessero gestire tutto da soli , li lasciò a legare col figlio e a discutere di nuovo sul nome da dargli.

“Hai avuto qualche altra idea?

Qualcuno ti ha dato qualche suggerimento?” chiese Blaine, passando un braccio sotto al bambino per prenderlo in braccio per la prima volta.

L’infermiera Samantha lo aveva poggiato sul letto proprio davanti a Blaine per fargli cambiare il pannolino, quindi era nella giusta posizione per essere preso in braccio dal suo papà.

Quando prese suo figlio in braccio, il bimbo sospirò lievemente e Blaine sentì il proprio cuore sciogliersi.

“Oh mio dio… è così adorabile”

“Lo so… ed io lo amo già tanto”

Blaine sorrise e strinse suo figlio al petto, appoggiandolo dolcemente a se per poter sentire il profumo del suo bambino.

Ciuffetti di capelli neri erano sparpagliati ovunque e sembrava che i suoi capelli sarebbero diventati ricci, per il dispiacere di Blaine.

Con attenzione, Blaine tolse un braccio da sotto il corpo del bimbo per accarezzare i capelli ondulati del figlio ; il piccolo tra le sue braccia sbadigliò, facendo gonfiare il cuore di Blaine dall’emozione.

“Oh Kurt… guardalo”

“Lo sto guardando” mormorò Kurt, gli occhi fissi sul marito e sul figlio, osservando la sua nuova piccola famiglia.

Solo vedere Blaine col bambino rese tutto migliore.

Non si era reso conto di quanto si sarebbe potuto innamorare ancora una volta di Blaine , ma quella giornata gli aveva dimostrato che si innamorava di Blaine ogni giorno di più.

Vedere suo marito superare il travaglio e tutto il dolore che aveva provato per partorire loro figlio suscitò un’emozione più profonda e più piena nel cuore di Kurt.

Adorava Blaine, lo amava con tutto il cuore ed avrebbe sempre ammirato la forza di suo marito.

“Vi amo entrambi”

“Ti amiamo anche noi” sussurrò Blaine, baciando il piccolo naso all’insù del figlio , poi Kurt si sedette sul bordo del letto semplicemente osservando e legando con la sua famiglia.

La sua famiglia…aveva un suono meraviglioso…



“Ha bisogno di un nome… il povero piccolo è senza nome ed è nato da più di mezza giornata!”

Kurt chiuse la porta del bagno privato e salì sul letto per sedersi a gambe incrociate di fronte a suo marito e a suo figlio, guardando con affetto  Blaine che cullava il piccolino.

Avevano passato buona parte del tempo a legare con loro figlio, così come tra loro ed ora era arrivato il momento di dare un nome al loro bambino.

Era un pensiero preoccupante, ma dovevano farlo e Kurt tenne lo sguardo fisso sul bambino mentre parlava.

“Cooper ha detto che dovremmo chiamarlo Chip… quello ovviamente, o Cooper per suo zio”

Blaine rise, ruotando gli occhi e sollevando il bambino per lasciare un bacio sui suoi soffici ricci neri.

“Tuo zio Cooper è un idiota, tesoro.

Mi dispiace che tu debba avere a che fare con lui… ha buone intenzioni, ma è uno stupido”

Il piccolo aprì gli azzurri occhi e Blaine sussultò.

“Oh mio dio… non mi ero reso conto di  quanto assomigliasse a mio nonno”.

“Quale? Quello che ti ha lasciato l’orologio da tasca?”

“Si… wow… mi ricorda davvero mio nonno… è così strano”

“Vorrei averlo incontrato.

Dai tuoi racconti sembra che fosse una bella persona”

“Lo era… scommetto che ti avrebbe voluto bene anche lui.

Mi piacerebbe pensare che avrebbe accettato il fatto che sono gay; ma è morto prima ancora che capissi perfino che mi piacessero i ragazzi, quindi...”

Blaine si interruppe, fissando il figlio che lo guardava farfugliando.

Anche avvolto ben stretto  nella coperta , il bambino si agitava ed i suoi movimenti fecero sorridere Blaine mentre lo guardava.

“Hey… cosa ne dici di Liam?”

“Liam?”

“Si… mi ricorda molto mio nonno ed il suo nome era William … quindi Liam? Cosa ne dici?”

Kurt si sporse e guardò il piccolo accoccolato tra le braccia di Blaine.

Accarezzò la guancia paffuta del bimbo e sorrise.

“Mi piace… è molto meglio di Clark!”

“Hey… Clark è un bellissimo nome… solo … non era perfetto per lui.

Ora che lo guardo meglio, assomiglia più ad un Liam”

“Beh… ora che questo è deciso, ha bisogno di un secondo nome”

“Che ne dici di Elijah? Può essere una specie di giochino col tuo secondo nome ed anche qualcosa in onore di tua madre” chiese Blaine, sbattendo le ciglia mentre fissava Kurt.

Kurt si strinse le labbra tra i denti mentre , per un lungo momento, studiava attentamente il bimbo.

Il nome di sua madre era Elizabeth ed il suo vero secondo nome era Elijah, ma dopo la morte della madre , aveva chiesto a suo padre di cambiarlo così in suo onore.

Ora, decenni dopo, Blaine stava suggerendo il suo vecchio secondo nome come secondo nome per loro figlio ed era pazzesco… ma anche incredibile.

“Liam Elijah Anderson-Hummel” guardò suo figlio per qualche secondo ancora prima di sorridere.

“Hmmm… non importa quale nome gli metteremo, sarà sempre pazzesco da pronunciare, vero?”

Blaine rise.

“È bloccato col cognome Anderson-Hummel; questo povero piccolo ci odierà quando dovrà imparare a scrivere il suo nome completo”

Entrambi gli uomini ridacchiarono e Kurt si chinò a baciare la fronte di suo figlio.

“Mi piace Liam Elijah… è perfetto”

“Fantastico…

Benvenuto in famiglia, Liam” sussurrò Blaine, “è meraviglioso incontrarti finalmente”

 

Liam passò un’oretta con i suoi papà nella stanza , fin quando Blaine non cominciò di nuovo a sentirsi davvero stanco ed ebbe bisogno di un’altra dose di antidolorifico.

L’infermiera di turno venne a prendersi il bambino per riportarlo alla nursery, promettendo loro che , una volta di nuovo pronti, Kurt potesse andare a prenderlo ; una volta che se ne fu andata , Kurt si rannicchiò di nuovo sulla poltrona e si addormentò accanto a Blaine.

Ore dopo, il telefonino di Kurt cominciò a vibrare incessantemente contro la sua gamba , così si svegliò  per colpa di un messaggio di Cooper che lo avvisava che tutta la famiglia stava andando in ospedale.

Così Kurt si alzò velocemente, si fece una doccia e si preparò per incontrarli.

Blaine si svegliò per mangiare mentre Kurt stava per uscire dalla stanza; gli promise quindi che sarebbe tornato col  bambino dopo essersi incontrato con suo padre e gli altri.

Cooper, Burt e Carole erano all’entrata del reparto maternità quando Kurt li raggiunse, tutti eccitati e rinfrescati quando lo videro apparire di fronte a loro.

“Facciamo prima un salto alla nursery e poi torniamo in camera” disse loro ed il gruppo annuì e seguì Kurt per il lungo corridoio fino alla nursery.

Quando arrivarono accanto al finestrone dovettero fermarsi a causa di un piccolo ingorgo.

Un gruppo d mamme in attesa con i loro compagni erano davanti al finestrone tubando con i bambini al di la del vetro.

Tuttavia, dopo un’occhiata più attenta, Kurt capì che non erano eccitati per tutti quei bambini ma solo da uno in particolare… Liam.

“Oh mio dio… guarda quanti capelli ha!”

“È così bello”

“Che bambino adorabile!”

Sentendo tutti i loro complimenti, Kurt si sentì ridicolosamente orgoglioso, così si avvicinò e si affacciò al di là del gruppetto per vedere cosa stesse facendo suo figlio.

Gli occhi del bimbo erano aperti mentre sbatteva le palpebre stanco a causa delle forti luci della stanza; era avvolto in una coperta bianca e blu, agitava i pugnetti ed aveva i capelli completamente arruffati, lunghi e folti come le ciglia.

Il gruppo di madri con gli occhi dolci, continuarono a tubare così Kurt le superò, un sorriso luminoso sul viso mentre picchiettava contro il vetro e poi mormorò:

“Hey tesoro”

“È il vostro bambino?” chiese una delle donne, sollevando lo sguardo su Kurt con occhi luminosi.

“Si è il mio” disse Kurt, gonfiando un pò il petto.

Il gruppo attorno a lui cominciò a parlare eccitato e poi una voce familiare di sentì tra le altre.

“Kurt Anderson-Hummel? Kurt, sei tu?”

Kurt si voltò e si ritrovò faccia a faccia con nientemeno che Bailey, una delle mamme del loro corso prenatale.

Era “molto” incinta adesso, ma ancora pimpante, allegra e dinamica come lo era quando si sono incontrati qualche mese fa.

Dietro di lei c’era Jack, il suo ragazzo, che , non appena incontrò lo sguardo di Kurt, allungò una mano per stringergli felicemente la sua.

“È davvero bello vedervi di nuovo”

“Altrettanto! Oh… e guardatelo…un papà orgoglioso! Che emozione!” disse Bailey  sorridendo , voltandosi poi per tornare a guardare il ( molto popolare) piccolo Anderson-Hummel, “ Le altre ragazze stanno tubando col tuo bambino  da un po’ , Kurt! Non avevo nemmeno realizzato che fosse vostro… probabilmente avrei dovuto, vista la targhetta col nome sulla culla, ma comunque…

È nato ed è in salute ed è tutto quello che potevate chiedere, giusto?”

“Esattamente”

“Come sta Blaine?” chiese Jack, parlando finalmente.

Kurt si voltò verso il ragazzo e sorrise.

“Sta riposando! Ha avuto una giornata pesante ieri; ha dovuto fare il cesareo per forza ed il cordone ombelicale di Liam era avvolto attorno al suo collo, così il battito del suo cuore era basso.

È stato spaventoso ma capita, sai?”

Bailey annuì, accarezzando il pancione tondo.

“Sono felice che stanno tutti e due bene.

Speriamo non capiti nulla del genere quando nascerà la nostra Ginnifer”

Si voltò a guardare di nuovo Liam , prima di parlare  ancora.

“ Sono felice di averti rincontrato... mi piaceva davvero Blaine… anche tu naturalmente… e sono felice che stiate entrambi bene.

È stato bello rivederti.

Dovremmo rimanere in contatto… scommetto che i nostri figli si divertirebbero tanto a giocare insieme”

“Sarebbe fantastico” concordò Kurt e la coppia gli diede tutti i loro contatti.

Poco dopo il gruppo ( Kurt scoprì che erano donne incinte di altri corsi prenatali che facevano in reparto) se ne andò, lasciando Kurt e la sua famiglia li in corridoio.

“Okay… ora che la folla è sparita, posso vedere mio nipote?” scherzò Burt, dando una pacca a Kurt sul braccio; Kurt ruotò gli occhi, salutando velocemente il gruppetto quando se ne andò a prendere il figlio.

Era andato via solo da pochi secondi quando tornò spingendo una culla davanti a lui ed il gruppo lo accerchiò per salutare il bambino.

“Hey… hey… dateci spazio” disse scherzando Kurt , chinandosi per prendere il bambino in braccio.

Si voltò prima verso suo padre e poi gli si avvicinò sorridendo.

“Liam, questo è tuo nonno… di ciao!”

“Oh figliolo”  Burt tirò su col naso mentre prendere suo nipote dalle braccia di Kurt.

Abbassò lo sguardo sul suo primo nipotino con una tale meraviglia negli occhi e sentì la gola stringersi a causa di tutte le emozioni che stava provando.

Gli occhi del bimbo si aprirono per guardarlo ed anche se Burt sapeva che il piccolino non potesse in realtà ancora vederlo, pensò che Liam sapesse chi lo stava tenendo tra le braccia.

“Ciao Liam… sono tuo nonno”

Mentre Burt legava col bimbo, si incamminarono verso la stanza di Blaine.

Carole rimase incollata al fianco di Burt, farfugliando al piccolo Liam e Cooper camminò accanto a Kurt, mentre suo cognato spingeva la culla giù per il corridoio.

“Blaine è sveglio?”

“Si… dovrebbe essere quasi pronto il pranzo… scommetto che è affamato.

Non ha mangiato nulla da ieri.

Abbiamo provato a fargli fare colazione, ma era così stanco e dolorante per provarci ; così spero che ora mangi qualcosa.”

Kurt aprì la porta della stanza e permise a tutti di entrare, lasciando andare il fiato che non sapeva di star trattenendo quando vide suo marito.

Blaine era seduto sul letto, mentre sollevava, lentamente, il vassoio di cibo che gli era stato messo davanti e quando li sentì arrivare, alzò lo sguardo e sorrise, la stanchezza ancora visibile sul viso ma comunque sorrise a tutti allegramente.

“Hey”

“Come ti senti, schizzo?”

“Stanco, ma felice”

Blaine batté il palmo sul letto così che qualcuno di loro potesse sedersi così Cooper si lasciò cadere accanto a lui.

“Come sta Liam?”

“Si sta pavoneggiando per il nonno” rispose Burt, avvicinandosi al letto per mostrare a Blaine quello che stava facendo suo figlio.

Il neonato stava facendo della faccine carine e si dimenava, mostrando agli altri quanto fosse bello ( anche se non deliberatamente); era solo… troppo adorabile e si sentirono per tutta la stanza tanti “oooh” e tanti “aww” .

“Ti assomiglia moltissimo, Blaine… a parte il naso “

“Mi dispiace un po’ per lui… questo povero bambino mi odierà per i suoi capelli”

Kurt ruotò gli occhi e punzecchiò, gentilmente, la spalla di Blaine.

“Sta zitto… i suoi capelli sono perfetti proprio come i tuoi.”

Baciò la punta del naso di Blaine e si alzò per poggiarsi alla spalla del padre per ammirare suo figlio.

“È strano che mi sento ancora così sbalordito per tutto questo?”

“Cosa?” chiese Burt, guardandolo,” il fatto che Liam sia qui?”

“Si… solo… è così strano.

L’ultima volta che siamo stati tutti insieme eravamo in attesa che nascesse ed ora è qui ed è strano”

“Dillo a me” intervenne Blaine, “ ho passato gli ultimi mesi a trasportarlo ed ora Burt lo sta tenendo in braccio ed è pazzesco”

Carole guardò i due ragazzi e rise, scuotendo la testa mentre li fissava.

“Diventerà ancora più pazzesco, ragazzi. Solo…aspettate e vedrete… aspettate e vedrete


 
Tre giorni dopo la nascita di Liam, Blaine ed il bambino tornarono a casa dall’ospedale.

Burt e Carole  erano rimasti nell’appartamento con Cooper mentre Blaine, Kurt ed il bambino erano via; quindi l’appartamento era completamente immacolato quando la famigliola tornò a casa.

Blaine era grato che i suoceri e Cooper si fossero assicurati che tutto rimanesse pulito come quando Blaine era andato via ( l’appartamento era dannatamente pulito da quando  Blaine era stato in piena modalità nido ore prima di andare in travaglio) e quando entrarono dalla porta, respirando l’odore fresco di limone, Blaine non poté fare a meno di sorridere.

“È bello essere a casa” sospirando queste parole, Blaine si diresse, lentamente, in salotto con Kurt accanto, la mano di suo marito poggiata alla sua schiena.

Nonostante si fosse sentito meglio in ospedale, il viaggio in taxi fino al loro appartamento , così come la passeggiata lungo il corridoio, gli aveva messo sotto sopra lo stomaco.

Il solo muoversi  troppo, lo fece preoccupare che una graffetta o un punto potesse saltare , quindi non vedeva l’ora di guarire completamente, anche se ci sarebbe voluto ancora un mese circa.

“Stai bene, tesoro?” chiese Kurt, quando sentì Blaine sibilare mentre si sedeva sul divano.

“Sto bene… è solo un pò di dolore” rispose Blaine mentre aspettava che Cooper poggiasse il sediolino sul divano prima di chinarsi a prendere in braccio Liam.

Il bambino aveva dormito per tutto il viaggio verso casa , per fortuna, ed ancora dormiva ora che erano arrivati a casa.

Sorridendo all’adorato figlio, Blaine se lo poggiò contro il petto, appoggiò i piedi sul tavolino e si sistemò contro i morbidi cuscini, sospirando felice.

Non era passato molto da quando si era seduto che Blaine si addormentò  e Kurt non perse tempo e tirò fuori il suo cellulare per scattare alcune foto di Blaine e Liam che dormivano sul divano insieme.

Le mani di Blaine cullavano, protettivamente , il figlio contro il suo petto, una poggiata stretta contro la parte bassa del pannolino di Liam e l’altra contro la sua schiena… ed erano assolutamente adorabili.

“È possibile  essere ancora più innamorato di lui?” chiese Kurt a nessuno in particolare, mentre scorreva tra le dozzine di foto sul suo cellulare.

Accanto a lui, Cooper ridacchiò e Burt e Carole si limitarono a sorridere mentre guardavano tutti il turbine di emozioni che apparivano sul viso di Kurt.

“Quando dici “ di lui”, intendi di Blaine o di Chip?”

“Beh… li amo entrambi, ma intendevo Blaine. Solo… ho amato Blaine dal giorno che l’ho incontrato ed è come se… più stiamo insieme più lo amo; ma vederlo ora con Liam mi fa sentire come se mi innamorassi di lui perfino più di quanto abbia mai fatto”

“È diverso vedere l’amore della tua vita con vostro figli; riesci a vedere un suo differente lato quando diventi genitore ed a volte questi lati diversi ti fanno realizzare quanto più lo apprezzi e li adori” finì di parlare Carole e poi prese la sua macchina fotografica per fare alcune foto di Blaine e del bambino, “ Anche quando i tuoi figli si fanno grandi e se ne vanno per crearsi le proprio vite, provi ancora questi sentimenti.

È strano … ma è la vita”

“Concordo con tutto quello che ha detto “ aggiunse Burt e tutti risero.

Finn e Rachel , che si erano incontrati con gli altri quando Blaine era stato dimesso dall’ospedale, annuirono per concordare e Kurt vide quanto tutti fossero felici.

“Sono contento che siete tutti qui con noi, sapete? Condividere tutto questo con voi e tutto il resto.

Ed anche che eravate tutti li per noi… soprattutto per Blaine… quando le cose si sono messe male.

Non so come potrei mai ripagarvi e ringraziarvi abbastanza”

“Il fatto che Chip sia qui sano e salvo è tutto quello di cui ho bisogno “ affermò Cooper, chinandosi per accarezzare con le lunghe dita i folti capelli del bambino.

Gli altri, sostanzialmente, dissero le stesse cose, zittendosi per un momento per fissare il duo padre e figlio sul divano, prima di cominciare a girare per l’appartamento.

“Abbiamo portato del cibo se avete fame” disse Rachel, dirigendosi in cucina.

Finn indicò i vari cibi che avevano portato e Burt, Carole e Cooper decisero di mangiare qualcosa, lasciando così Blaine e Kurt soli in salotto col bambino, anche se Kurt era l’unico sveglio.

Con le labbra tra i denti, Kurt si sedette accanto al marito addormentato, si sporse verso di li ed appoggiò la guancia contro la sua spalla, fissando il viso del piccolo Liam dormire tra le braccia di Blaine.

Il bambino si muoveva al ritmo del respiro del suo papà e le piccole labbra erano all’infuori nel più adorabile broncio; i capelli erano arruffati e le lunghe ciglia si allargavano sulle guance rosee e paffute.

Era la cosa più perfetta al mondo e Kurt era in totale ammirazione.

Distogliendo lo sguardo dal bambino, Kurt si focalizzò sul marito addormentato, un enorme sorrido sul viso mentre guardava Blaine risposare.

Blaine era ancora esausto, lo si poteva notare dalle ombre sotto agli occhi, ma , in quel momento, sembrava comunque felice per tutto.

La sua bocca era leggermente aperta mentre respirava , ma c’era un bellissimo sorriso sul suo volto.

Solo guardarlo dormire , fissare il suo meraviglioso volto e vedere il modo amorevole con cui stringeva loro figlio, fece perdere qualche battito al cuore di Kurt.

Con delicatezza, allungò un amano e la poggiò a metà su quella di Blaine, che era appoggiata sulla schiena di Liam, e metà direttamente sulla schiena del figlio.

Da li, poteva sentire Liam respirare in sincronia con Blaine e gli mancò il fiato per quanto amasse le due persone accanto a lui.

Questo è tutto quello che conta.

Questo è tutto quello che Blaine sognava.

Posso vederlo ora.

“Vi amo entrambi” sussurrò Kurt ai due suoi amori addormentati e quando Jennycat  saltò sul divano sistemandosi sul suo grembo ( non prima di aver lanciato uno sguardo interrogativo al piccolo ometto accoccolato al petto di Blaine) tutto sembrò completo e perfetto, proprio come doveva essere.

Proprio come una famiglia.

 
 
NOTE

E finalmente sappiamo il nome del bambino... in onore di nonno Anderson!

Giovedì prossimo l'ultimo capitolo e ci saranno altre due o tre novità nella storia...

A giovedì!!!  
  
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