Un'altra fanfiction su Orphen, anche se un po' corta, che mi è venuta in mente dopo aver riguardato l'ultima puntata.
Naturalmente i personaggi non mi appartengono e non ci guadagno nulla scrivendo di loro.
Buona lettura

Non mi abbandonare

La mia avventura è finita.
Sono ritornata a casa e sono davvero contenta di stare con mia madre e la mia sorellina: non ci avevo fatto caso durante il viaggio, ma ho sentito la loro mancanza e me ne accorgo solo adesso.
Tuttavia tutta questa quiete non fa per me.
Non sono mai stata una ragazza tranquilla: mi è sempre piaciuto fare mille cose ed essere attiva, eppure sto cercando di diventare una vera signorina anche per fare piacere a mia madre: ho persino chiesto a mia sorella di insegnarmi a ricamare, ma con scarsi risultati, purtroppo questo lo devo riconoscere.
Mi chiedo come mai i fiori che sto ricamando non mi sembrano tali.
-Ah, queste cose non fanno per me.- sbotto all'improvviso buttando il mio lavoro sulla scrivania.
Sono sola nella mia camera e Reki sta dormendo acciambellato sul mio letto.
La notte è chiara e limpida e in cielo c'è la luna piena.
Sono stanca perché mi sento insoddisfatta. Ripenso alla frase che ha detto mia sorella: il destino siamo noi a crearlo. Ne sono più che convinta ma vorrei comunque che il destino o chi per esso mi desse una mano in questo momento.
Affacciandomi alla finestra non posso non pensare a quella notte che ha segnato la mia vita e che mi ha profondamente cambiata.
Eh sì, quando ero in viaggio mi sono successe un sacco di cose e mi sono divertita molto.
Già, non sono nata per rimanere ferma in un posto, forse la mia vita è lontano da questa casa in cerca di avventure, ma...
Raggiungo la mia scrivania e apro il cassetto dove conservo il ciondolo con il simbolo della Torre della Zanna e me lo metto al collo.
Non so se riuscirò mai a restituirlo al suo proprietario, da quel giorno non ci siamo più visti. Ognuno ha preso la sua strada: io sono tornata qui, mentre Majic è entrato alla Torre della Zanna e sembra che i suoi studi stiano procedendo bene.
Di lui invece non so nulla. Eppure in me c'è sempre quella sensazione che mi porta a preoccuparmi per lui, mi chiedo spesso se stia bene e che cosa stia facendo, in fondo per quanto ne so io potrebbe aver seguito la signorina Azalea.
Adesso solo Reki mi fa compagnia insieme a tutti i ricordi di quello che è successo, ma questo mi porta ad essere sempre un po' malinconica anche se cerco di mascherare tutto con la mia solita aria felice.
Forse mia sorella ha capito qualcosa ma non mi ha mai detto nulla, aspetta che sia io a parlargliene.
E' questione di un attimo e decido di andare al lago dove l'ho incontrato per la prima volta.
Lo stesso spettacolo di allora.
Non posso rimanere sulla riva e mi butto in acqua invitando Reki a giocare con me.
Poi una sensazione che ho già provato quel giorno mi ferma e guardo verso la torre che emerge dal lago.
Non mi posso sbagliare.
Lui è di nuovo lì.
Il suo profilo è ancora illuminato dalla luce lunare.
Rimango ferma un attimo senza riuscire a pensare perché questa volta è diverso: lui si gira verso di me e mi sorride.
E poi mi raggiunge la voce di Majic che lo sta chiamando e che saluta anche me.
Ancora come una volta: tutti insieme.
E lui ci invita a partire per un nuovo viaggio.
Reki risponde prima di me nuotando verso di lui allegro.
Io aspetto un attimo.
Quell'attimo in più in cui tutto mi diventa più chiaro.
La mia è la risposta che tenevo nel cuore da quando ci siamo lasciati.
Sì, sono pronta di nuovo a lasciare tutto pur di seguirlo ancora e corro verso di lui felice.
Ma questa volta Orphen, ti prego, non mi abbandonare.