I
personaggi di questa fic appartengono J.K.Rowling, e io li uso indegnamente
ma assolutamente senza scopo di lucro per questa one-shot.
I versi
trascritti sono della canzone Veleno dei Subsonica.
A Màpi che mi ha fatto sentire per la prima volta
questa stupenda canzone,
e ovviamente a Imaya, che mi ha introdotto nel mondo delle
ff e in particolare delle Dramione.
Vi adoro, semplicemente.
Del tuo veleno mi avvelenerò
La tachicardia che mi rimbomba nelle tempie, sconquassando
tutto il mio corpo, sta raggiungendo picchi sconosciuti dalla scienza medica
babbana. Fingendo un’indifferenza del tutto inesistente ,
fuggo per i corridoi di Hogwarts, cercando di confondermi tra la folla degli
studenti.
Io, Hermione Jane Granger, baluardo dei valori grifondoro,
sto scappando in preda all’ansia e al terrore. Vigliacca,
cammino spedita, sperando che paura e agitazione non si leggano nei miei occhi.
Di coraggioso addosso ho solo il leone rampante ricamato sulla divisa, che
tenta inutilmente di ricordarmi l’appartenenza alla casata Gryffindor e gli
obblighi morali che ne conseguono.
Fanculo. Devo solo raggiungere il mio immeritato
dormitorio. Ce l’ho quasi fatt... Cazzo!
Due mani forti e decise mi afferrano
i fianchi, trascinando la mia figura paralizzata dal terrore in un’aula vuota.
Addio, Hermione Jane Granger.
Inchiodata al muro, alzo gli occhi incontrando due iridi
cerulee che mi scrutano divertite, ma anche
leggermente scocciate. “Caposcuola Granger, mi sta per caso evitando?”
No, evitare è un eufemismo… Io sto
letteralmente fuggendo!
Cerco disperatamente di recuperare un po’ del mio orgoglio
gryffindor per trovare una risposta al suo ghigno malefico – e terribilmente
sensuale – che attende.
“N-no… T-ti pare Malfoy… io..”
Tanti saluti all’orgoglio, che Godric mi perdoni!
“Si?”
Le sue mani mi stringono i fianchi, il viso
improvvisamente vicino al mio, troppo vicino, i serici capelli biondi mi
solleticano la fronte, il suo profumo forte mi fa vacillare…
Come gli adesivi che si staccano
Lascio che le cose ora succedano
Conscia di aver perso totalmente
il mio solitamente ferreo autocontrollo, sospiro affranta, riconoscendo la mia ennesima
sconfitta.
Quante circostanze si riattivano
Fuori dai
circuiti della volontà
Il corpo dello Slytherin si avvicina ulteriormente,
possessivo si imprime a fuoco sulla mia figura minuta,
lasciandomi senza fiato solo con quel semplice contatto. Impotente mi abbandono completamente a lui e alle meravigliose sensazioni
che mi provoca la sua sola vicinanza.
In un angolo remoto del mio cervello una voce del tutto
simile alla mia coscienza, mi sprona invano a reagire, a ritrovare il mio
consueto contegno. La scia di piccoli baci e morsi che Malfoy inizia a creare
sul mio collo la soffoca del tutto, eliminando il mio
ultimo appiglio al raziocinio.
Come il vento gioca
con la plastica
Vedo trasportata la mia dignità
Mentre le sue mani mi accarezzano dolci ma lascive fianchi e schiena, viene cancellata ogni ritrosia,
ogni rimorso nei confronti di Harry, Ron, tutte le persone a me care, svanisce,
schiacciato dalla piacevole e possente presenza di Draco, che mi afferra per le
natiche, invitandomi a cingere i suoi fianchi con le gambe.
Oggi tradisco la
stabilità
Senza attenuanti e nessuna pietà
Sospiro si piacere per le sue
attenzioni, che mi spingono a stringermi maggiormente a lui, affondando le
mani, prima ancorate alle sue spalle, nei capelli biondi e setosi, incitandolo
a continuare e approfondire le sue dolci e invitanti torture. Dio, quanto mi sono mancate… ed
io come una sciocca ho cercato di fuggirgli, di fuggire
da me stessa, di nuovo…
Oggi il mio passato
mi ricorda che
Io non so sfuggirti senza fingere
“Draco…” mugugno, eccitata ma insoddisfatta. Le nostre
labbra non si sono ancora incontrate: il mio più forte anelito, il mio più grande timore, perché so che una volta persa in un tuo bacio
sarò davvero senza via di scampo. Sorride sulla pelle calda, e arrossata dalle
sue cure paradisiache, del mio seno, ma non mi accontenta subito avverando la
mia paura: sempre così, è lui che conduce il gioco, ed io non posso fare nulla,
vittima consenziente del mio carnefice.
E che non posso sentirmi libero
Dalla tua corda, dal tuo
patibolo
Lentamente mi posa a terra, non interrompendo mai il
contatto delle sue labbra e delle sue mani con la mia
pelle. Finchè i suoi occhi tornano a specchiarsi nei miei e le sue mani in una
lenta carezza arrivano ad imprigionarmi il viso.
Sento la terra mancarmi sotto i piedi, afferro il maglione
della sua divisa in cerca di stabilità mentre mi perdo
nel suo sguardo e sento le nostre labbra sfiorarsi, accogliendo la familiare
sensazione di caduta nell’oblio.
E un’altra volta mi avvicinerò
Alla tua bocca mi avvicinerò
Il bacio in cui ci uniamo è un
puro concentrato di desiderio e necessità. Stretta nelle
spire del serpente, ritrovo la vita nel suo morso letale.
E un’altra volta mi avvelenerò
Del tuo veleno mi avvelenerò
Il silenzio ovattato dell’aula imperturbata si riempie del
fruscìo degli abiti di cui ci liberiamo, tradendo con
i gesti la nostra impazienza.
Come gli adesivi che si staccano
Come
le cerniere che si incastrano
La mia mente è completamente annebbiata, ogni mio movimento è volto a raggiungere un maggiore contatto tra
i nostri corpi, ogni gesto è spinto dal desiderio di sentire la sua pelle nuda
e calda sulla mia.
Come interruttori che non scattano
O caricatori che si inceppano
Completamente ebra e pervasa dalla sua presenza mi lascio
adagiare sul pavimento gelido, subito seguita dalla calda figura di Draco, che
mi sovrasta.
Eppure l’ultima volta mi ero ripromessa
che non mi sarei lasciata nuovamente sopraffare, che avrei combattuto,
sconfiggendo quel demonio tentatore. Me lo ero ripromessa, come tutte le altre
volte…
Ed eccomi qui, estasiata dai suoi
baci e dalle sue carezze, pronta a rispondere con altrettanti baci e attenzioni
ardite, che lo fanno gemere e ansimare di puro piacere.
”Ah.. mia piccola Mezzosangue…”
Io tradisco le
ultime mie volontà
Tutte le promesse ora si
infrangono
Come è bello sentire la sua voce resa
roca e affannata da me, grazie ai suoi insegnamenti, alle ore passate da sola
con lui, cullati dalla melodia dei nostri respiri irregolari e accelerati,
durante le quali in cambio del piacere e di sensazioni indescrivibili, ha prima
preso la mia verginità, poi derubato la mia dignità, ed infine imprigionato il
mio cuore.
Pensa ai tuoi
crimini senza pietà
Contro la mia ingenua umanità
Una povera sciocca innamorata, che
tenta di fuggire da un sentimento impossibile da sconfiggere anche per il più
coraggioso dei Grifondoro, impossibile da provare anche per il più sensibile
dei Serpeverde.
Quante volte ho pianto sopraffatta dall’evidenza di questo amore,
ma mai mostrerò le mie lacrime a Draco, mai!
Tutto quello che posso avere è raggiungere l’estasi unita
a lui, e benché
sia doloroso, ora lo accetto.
Scelgo di
dissolvermi dentro di te
Mentre tu saccheggi le
mie lacrime
L’agognata intrusione della sua eccitazione nel mio ventre
caldo mi fa chiudere gli occhi e sussurrare il suo nome.
“…Draco…”
“…Hermione…”
Sussulto nel sentirgli pronunciare il mio, ma le sue spinte ora mi portano lontano da ogni pensiero che non sia
il piacere crescente e la presa disperata che esercito sulle sue spalle,
imprigionata tra le sue braccia.
Sarò cieco, forse
libero
Solo nell’alba, di un patibolo
L’armonia tra i nostri corpi e lo spasmo in cui essi si
tendono l’uno verso l’altro alla ricerca di qualcosa che va oltre il semplice
appagamento sessuale, mi fa chiedere se veramente per lui sia solo sesso, e se
io sia davvero solo una povera illusa.
Dentro una storia senza più titolo
Scegliendo un ruolo senza credito
Il piacere cresce in un turbine violento e caldo nei
nostri corpi raggiungendo il suo apice. Artigliando la sua schiena e percependo
il morso con cui Draco soffoca un gemito sulla mia spalla, mando al diavolo tutte le mie turbe mentali, decidendo di vivere a
pieno tutto ciò che posso avere dal ragazzo che, ansante, suggella il nostro
amplesso con un bacio.
Strappando il fiore
più carnivoro
Io cerco il fuoco e mi brucerò
Un bacio che ci fonde in un’unica entità, ancora uniti da
un legame più intimo e scossi dall’orgasmo provocato da questo.
E un’altra volta mi avvicinerò
Alla tua bocca mi avvicinerò
Rimaniamo silenziosamente abbracciati per un po’, in attesa che i nostri corpi si calmino.
Improvvisamente Draco si appoggia sui gomiti e mi fissa,
con le sue iride argentate che mi incantano, mi
ipnotizzano.
E un’altra volta mi avvelenerò
Del tuo veleno mi avvelenerò
Dopo un’eternità chiude gli occhi, abbassa il capo e
sorride, un sorriso che priva di un battito il mio povero cuore, già abbastanza
provata da questa giornata.
Lo osservo basita.
Con le palpebre ancora abbassate esclama sottovoce
“…Maledetta Mezzosangue…”, per poi alzare il viso facendo incontrare l’argento
dei suoi occhi con l’oro dei miei, confusi, e sussurrare “…Io ti amo.”
Del tuo veleno mi avvelenerò
Beh io ci
ho provato, quando l’ispirazione ti coglie all’una di notte è sempre meglio
assecondarla. Comunque se mi devo dare all’ippica
ditemelo tranquillamente senza remore. XD