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Autore: TankGirL    01/08/2009    7 recensioni
Il bacio in cui ci uniamo è un puro concentrato di desiderio e necessità. Stretta nelle spire del serpente, ritrovo la vita nel suo morso letale.
E un’altra volta mi avvelenerò Del tuo veleno mi avvelenerò
Genere: Romantico, Song-fic, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Del tuo veleno mi avvelenerò

 

I personaggi di questa fic appartengono  J.K.Rowling, e io li uso indegnamente ma assolutamente senza scopo di lucro per questa one-shot.

 

I versi trascritti sono della canzone Veleno dei Subsonica.

 

 

 

 

A Màpi che mi ha fatto sentire per la prima volta questa stupenda canzone,

 e ovviamente a Imaya, che mi ha introdotto nel mondo delle ff e in particolare delle Dramione.

Vi adoro, semplicemente.

 

 

Del tuo veleno mi avvelenerò

 

 

La tachicardia che mi rimbomba nelle tempie, sconquassando tutto il mio corpo, sta raggiungendo picchi sconosciuti dalla scienza medica babbana. Fingendo un’indifferenza del tutto inesistente , fuggo per i corridoi di Hogwarts, cercando di confondermi tra la folla degli studenti.

Io, Hermione Jane Granger, baluardo dei valori grifondoro, sto scappando in preda all’ansia e al terrore. Vigliacca, cammino spedita, sperando che paura e agitazione non si leggano nei miei occhi. Di coraggioso addosso ho solo il leone rampante ricamato sulla divisa, che tenta inutilmente di ricordarmi l’appartenenza alla casata Gryffindor e gli obblighi morali che ne conseguono.

Fanculo. Devo solo raggiungere il mio immeritato dormitorio. Ce l’ho quasi fatt... Cazzo!

Due mani forti e decise mi afferrano i fianchi, trascinando la mia figura paralizzata dal terrore in un’aula vuota. Addio, Hermione Jane Granger.

Inchiodata al muro, alzo gli occhi incontrando due iridi cerulee che mi scrutano divertite, ma anche leggermente scocciate. “Caposcuola Granger, mi sta per caso evitando?”

No, evitare è un eufemismo… Io sto letteralmente fuggendo!

Cerco disperatamente di recuperare un po’ del mio orgoglio gryffindor per trovare una risposta al suo ghigno malefico – e terribilmente sensuale – che attende.

“N-no… T-ti pare Malfoy… io..

Tanti saluti all’orgoglio, che Godric mi perdoni!

“Si?”

Le sue mani mi stringono i fianchi, il viso improvvisamente vicino al mio, troppo vicino, i serici capelli biondi mi solleticano la fronte, il suo profumo forte mi fa vacillare…

 

Come gli adesivi che si staccano

           Lascio che le cose ora succedano

 

Conscia di aver perso totalmente il mio solitamente ferreo autocontrollo, sospiro affranta, riconoscendo la mia ennesima sconfitta.

 

Quante circostanze si riattivano

            Fuori dai circuiti della volontà

 

Il corpo dello Slytherin si avvicina ulteriormente, possessivo si imprime a fuoco sulla mia figura minuta, lasciandomi senza fiato solo con quel semplice contatto. Impotente mi abbandono completamente a lui e alle meravigliose sensazioni che mi provoca la sua sola vicinanza.

In un angolo remoto del mio cervello una voce del tutto simile alla mia coscienza, mi sprona invano a reagire, a ritrovare il mio consueto contegno. La scia di piccoli baci e morsi che Malfoy inizia a creare sul mio collo la soffoca del tutto, eliminando il mio ultimo appiglio al raziocinio.

 

Come il vento gioca con la plastica

            Vedo trasportata la mia dignità

 

Mentre le sue mani mi accarezzano dolci ma lascive fianchi e schiena, viene cancellata ogni ritrosia, ogni rimorso nei confronti di Harry, Ron, tutte le persone a me care, svanisce, schiacciato dalla piacevole e possente presenza di Draco, che mi afferra per le natiche, invitandomi a cingere i suoi fianchi con le gambe.

 

Oggi tradisco la stabilità

           Senza attenuanti e nessuna pietà

 

Sospiro si piacere per le sue attenzioni, che mi spingono a stringermi maggiormente a lui, affondando le mani, prima ancorate alle sue spalle, nei capelli biondi e setosi, incitandolo a continuare e approfondire le sue dolci e invitanti torture. Dio, quanto mi sono mancate… ed io come una sciocca ho cercato di fuggirgli, di fuggire da me stessa, di nuovo…

 

Oggi il mio passato mi ricorda che

           Io non so sfuggirti senza fingere

 

“Draco…” mugugno, eccitata ma insoddisfatta. Le nostre labbra non si sono ancora incontrate: il mio più forte anelito, il mio più grande timore, perché so che una volta persa in un tuo bacio sarò davvero senza via di scampo. Sorride sulla pelle calda, e arrossata dalle sue cure paradisiache, del mio seno, ma non mi accontenta subito avverando la mia paura: sempre così, è lui che conduce il gioco, ed io non posso fare nulla, vittima consenziente del mio carnefice.

 

E che non posso sentirmi libero

        Dalla tua corda, dal tuo patibolo

 

Lentamente mi posa a terra, non interrompendo mai il contatto delle sue labbra e delle sue mani con la mia pelle. Finchè i suoi occhi tornano a specchiarsi nei miei e le sue mani in una lenta carezza arrivano ad imprigionarmi il viso.

Sento la terra mancarmi sotto i piedi, afferro il maglione della sua divisa in cerca di stabilità mentre mi perdo nel suo sguardo e sento le nostre labbra sfiorarsi, accogliendo la familiare sensazione di caduta nell’oblio.

 

E un’altra volta mi avvicinerò

       Alla tua bocca mi avvicinerò

 

Il bacio in cui ci uniamo è un puro concentrato di desiderio e necessità. Stretta nelle spire del serpente, ritrovo la vita nel suo morso letale.

 

E un’altra volta mi avvelenerò

      Del tuo veleno mi avvelenerò

 

Il silenzio ovattato dell’aula imperturbata si riempie del fruscìo degli abiti di cui ci liberiamo, tradendo con i gesti la nostra impazienza.

 

Come gli adesivi che si staccano

      Come le cerniere che si incastrano

 

La mia mente è completamente annebbiata, ogni mio movimento è volto a raggiungere un maggiore contatto tra i nostri corpi, ogni gesto è spinto dal desiderio di sentire la sua pelle nuda e calda sulla mia.

 

Come interruttori che non scattano

              O caricatori che si inceppano

 

Completamente ebra e pervasa dalla sua presenza mi lascio adagiare sul pavimento gelido, subito seguita dalla calda figura di Draco, che mi sovrasta.

Eppure l’ultima volta mi ero ripromessa che non mi sarei lasciata nuovamente sopraffare, che avrei combattuto, sconfiggendo quel demonio tentatore. Me lo ero ripromessa, come tutte le altre volte…

Ed eccomi qui, estasiata dai suoi baci e dalle sue carezze, pronta a rispondere con altrettanti baci e attenzioni ardite, che lo fanno gemere e ansimare di puro piacere.

”Ah.. mia piccola Mezzosangue…”

 

Io tradisco le ultime mie volontà

       Tutte le promesse ora si infrangono

 

Come è bello sentire la sua voce resa roca e affannata da me, grazie ai suoi insegnamenti, alle ore passate da sola con lui, cullati dalla melodia dei nostri respiri irregolari e accelerati, durante le quali in cambio del piacere e di sensazioni indescrivibili, ha prima preso la mia verginità, poi derubato la mia dignità, ed infine imprigionato il mio cuore.

 

Pensa ai tuoi crimini senza pietà

      Contro la mia ingenua umanità

 

Una povera sciocca innamorata, che tenta di fuggire da un sentimento impossibile da sconfiggere anche per il più coraggioso dei Grifondoro, impossibile da provare anche per il più sensibile dei Serpeverde. Quante volte ho pianto sopraffatta dall’evidenza di questo amore, ma mai mostrerò le mie lacrime a Draco, mai!

Tutto quello che posso avere è raggiungere l’estasi unita a lui, e  benché sia doloroso, ora lo accetto.

 

Scelgo di dissolvermi dentro di te

      Mentre tu saccheggi le mie lacrime

 

L’agognata intrusione della sua eccitazione nel mio ventre caldo mi fa chiudere gli occhi e sussurrare il suo nome.

“…Draco…”

“…Hermione…”

Sussulto nel sentirgli pronunciare il mio, ma le sue spinte ora mi portano lontano da ogni pensiero che non sia il piacere crescente e la presa disperata che esercito sulle sue spalle, imprigionata tra le sue braccia.

 

Sarò cieco, forse libero

      Solo nell’alba, di un patibolo

 

L’armonia tra i nostri corpi e lo spasmo in cui essi si tendono l’uno verso l’altro alla ricerca di qualcosa che va oltre il semplice appagamento sessuale, mi fa chiedere se veramente per lui sia solo sesso, e se io sia davvero solo una povera illusa.

 

Dentro una storia senza più titolo

      Scegliendo un ruolo senza credito

 

Il piacere cresce in un turbine violento e caldo nei nostri corpi raggiungendo il suo apice. Artigliando la sua schiena e percependo il morso con cui Draco soffoca un gemito sulla mia spalla, mando al diavolo tutte le mie turbe mentali, decidendo di vivere a pieno tutto ciò che posso avere dal ragazzo che, ansante, suggella il nostro amplesso con un bacio.

 

Strappando il fiore più carnivoro

         Io cerco il fuoco e mi brucerò

 

Un bacio che ci fonde in un’unica entità, ancora uniti da un legame più intimo e scossi dall’orgasmo provocato da questo.

 

E un’altra volta mi avvicinerò

       Alla tua bocca mi avvicinerò

 

Rimaniamo silenziosamente abbracciati per un po’, in attesa che i nostri corpi si calmino.

Improvvisamente Draco si appoggia sui gomiti e mi fissa, con le sue iride argentate che mi incantano, mi ipnotizzano.

 

E un’altra volta mi avvelenerò

      Del tuo veleno mi avvelenerò

 

Dopo un’eternità chiude gli occhi, abbassa il capo e sorride, un sorriso che priva di un battito il mio povero cuore, già abbastanza provata da questa giornata.

Lo osservo basita.

Con le palpebre ancora abbassate esclama sottovoce “…Maledetta Mezzosangue…”, per poi alzare il viso facendo incontrare l’argento dei suoi occhi con l’oro dei miei, confusi, e sussurrare “…Io ti amo.

 

Del tuo veleno mi avvelenerò

 

 

 

Beh io ci ho provato, quando l’ispirazione ti coglie all’una di notte è sempre meglio assecondarla. Comunque se mi devo dare all’ippica ditemelo tranquillamente senza remore. XD

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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