Anime & Manga > Daiku Maryu Gaiking
Ricorda la storia  |      
Autore: Morghana    25/11/2019    1 recensioni
Rinunciare all'amore, nella convinzione di non essere ricambiati.
Ma il tacere serve a qualcosa... o può far sfiorare la tragedia?
(seguito di "Solo per una notte" di Briz65 - ispirato all'episodio "Separazione eterna")
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ANCORA UNA NOTTE, ANCORA UNA VITA

************

[SANSHIRO]

Non sei più tu, Midori... non sei più tu.
Non sei più la Midori che conosco.
O che credevo di conoscere.

Soltanto ieri abbiamo concluso questa maledetta guerra, che ci stava logorando tutti, ma il tuo abbraccio, al mio uscire dalla carlinga del Gaiking, non è stato di sollievo e di liberazione... è stato un abbraccio frettoloso, quasi di facciata.

Ho creduto fosse soltanto l'adrenalina che avevi ancora in circolo, come tutti del resto, così ho lasciato correre. Ci sarà tempo dopo, mi sono detto, per dimostrarci tutta la nostra gioia per la vita insieme che ci si schiude finalmente dinanzi.

E invece...

Stanotte, come molte altre notti e da diverso tempo, non mi hai voluto.
Non hai voluto fare l'amore con me.
Dolcemente, garbatamente, ma mi hai rifiutato.
Ogni volta ho avvertito come una sorta di... paura?

Non ho mai insistito e non ti ho mai chiesto spiegazioni, ma non può andare avanti così.

Anche stamattina mi hai salutato con un senso di disagio, come se non vedessi l'ora di allontanarti da me.
Faccio mente locale e mi rendo conto che tutto è cominciato dal tuo ritorno sul Drago, quando hai rinunciato al tornare da tua madre, sul nuovo pianeta dove si è insediata la tua gente.

Cosa ti è successo, Midori?

È successo qualcosa su quell'astronave che per poco non ti ha portata via?
Pensi a tua madre ed alla tua gente, che non potrai mai più rivedere... e stai rimpiangendo la tua decisione di ritornare?
O, forse, ce l'hai ancora con me per l'impressione che ti ho dato di non volerti più, una volta saputo che eri un'aliena?

Sì, non può che essere una di queste, la ragione... o tutte insieme, possibilissimo.
Dopotutto sono passate soltanto poche settimane, sicuramente stai ancora metabolizzando tutto.

Ti capisco, ma non possiamo andare avanti così: sarebbe commettere lo stesso errore di allora, il rintanarci in noi stessi e non confidarci l'un l'altro.
Noi due ci amiamo, non siamo due estranei.

Eppure...

*******

Di nuovo.
Ancora.

Anche questa notte mi hai rifiutato.

Mi aspettavo che volessi, finalmente, parlare di noi e del nostro futuro, ora che questa guerra maledetta è finita, che volessi rifugiarti tra le mie braccia ed accogliere il mio amore... e invece mi hai respinto di nuovo.

Anzi, peggio: ti sei irrigidita, sgusciando via e girandoti di schiena.

Stavolta ho riacceso la luce, arrabbiandomi con te come mai era successo prima, ma l'unico risultato che ho ottenuto è stato quello di farti uscire a precipizio dal letto per rifugiarti sotto la doccia, stravolta ed in lacrime.
Ti ho atteso invano per più di un'ora, finché non mi sono rivestito e sono uscito, furioso, per andare a sbollire la rabbia sulla spiaggia.

Uno scricchiolìo di passi sulla sabbia mi scuote dai miei pensieri.
È Pete.

Per un attimo mi chiedo cosa ci faccia qui anche lui, di notte, ma non mi ci soffermo più di tanto.
In fondo non mi dispiace avere compagnia ed ormai, da tempo, so che il tuo caratteraccio non significa che tu non sia un amico.

Mi torna alla memoria il momento in cui ti ho trovato con Midori proprio qui, quando saltò fuori la storia della sua provenienza aliena.
Chissà... forse lei, all'epoca, si sfogò con te.

Già.
Se si è sfogata, allora, lo ha fatto con te, invece che con me.

Trattengo a fatica un moto di gelosia, rendendomi conto che è immotivato: se ha voluto parlare con te, è stata una sua scelta, tu non l'hai di certo costretta.

Dopotutto, lei stessa mi disse che temeva di aprirsi con me, per paura di essere rifiutata in quanto extraterrestre... e con qualcuno doveva pur parlare, qualcuno che non fosse il dottor Daimonji, per non caricarlo di un'ulteriore preoccupazione.

“Sanshiro...”
“Pete...”
“Che succede? Neanche tu riesci a dormire?”
“A quanto pare... Tu com'è che sei qui?”
“Nessun motivo in particolare... è da quando è iniziata la guerra che ho il sonno leggero, mi sveglio per un nonnulla e difficilmente mi riaddormento. Ordinaria amministrazione, se vogliamo.”

Mi faccio forza per riuscire a dar voce ai miei pensieri ed ai miei dubbi.
Non mi spingo nei dettagli ma Pete, che non è stupido per niente, capisce al volo e cerca di tranquillizzarmi.

“No, Sanshiro, Midori non mi disse nulla. Non ne ebbe il tempo, probabilmente, perché siete sopraggiunti tu, Fan Lee e Yamatake, per di più con Hakiro... e non era certamente il caso di parlare con un bambino presente, specialmente lui che è così affezionato a Midori.”

Non ho difficoltà a crederti.
So bene che sei incapace di mentire.

“Pete, ti credo, ma se sai di qualcosa che Midori mi tiene nascosta, ti prego, dimmelo. Forse ha ancora paura di parlarmi con franchezza, magari teme che io abbia ancora delle remore con lei, per il fatto che non è una terrestre... ed io...”

Faccio in tempo a notare, nonostante il buio, che il viso ti si è improvvisamente incupito, prima che tu ti volti verso il mare.

Ora ne ho la certezza: sai qualcosa che io non so.
Taccio, in attesa di altre reazioni che mi portino sulla strada giusta.

“Sanshiro, non sono in grado di dirti nient'altro. Probabilmente hai ragione sul fatto che Midori abbia timore di qualcosa, ma non saprei di che cosa. L'unica sarebbe parlarne con lei ma, se non se la sente, insistendo otterresti solo il risultato di farla chiudere sempre di più. Posso solo consigliarti di avere pazienza, per il momento... il tempo è galantuomo, in questi casi.”

Stavolta ti credo solo a metà.
Lo so, lo sento, che c'è qualcosa che non va.
Qualcosa che sai, ma che non puoi o non vuoi dirmi.

Decido di seguire il tuo consiglio e di aspettare: in effetti, se c'è qualcosa che non va, è giusto che sia lei a parlarmene.

Dopo alcuni minuti di passeggiata silenziosa, mi dirigo verso gli alloggi dell'equipaggio e vado nella mia vecchia stanza.
Dopotutto, se Midori non mi vuole, è inutile che io torni nella sua.

Forse stare un po' da sola le farà bene.

*******

[PETE]

Dannazione... proprio Sanshiro dovevo incontrare!

Proprio stanotte.

Mi viene da ridere, ma non di te, amico mio.
Di me stesso.

Io, che non ho mai badato a ricorrenze o anniversari, che a momenti mi dimentico anche del mio stesso compleanno, non riesco a non pensarci.

Midori... oggi è un mese.
Un mese che io e te abbiamo fatto l'amore.

Credevo di riuscire a mettermi il cuore in pace, di poter soffocare quel che provo per te, di dimenticarti e invece...

Invece, eccomi qui, disperato ed impotente.

Disperato al pensiero di non saperti felice con Sanshiro.
Impotente, perché non posso far nulla.

Me ne sono accorto, sai?

Anche se non l'ho mai dato a vedere, mi sono accorto che tra te Sanshiro le cose non sono più come prima... e so, SO, che è a causa mia.
Tu, che non sai mentire, da quella notte ti trovi a doverlo fare ed a torturarti ogni volta che lui ti si avvicina.


Sapessi quante volte avrei voluto venire da te, per tranquillizzarti, per aiutarti a recuperare il rapporto con Sanshiro anche a costo di farmi violenza, di pugnalarmi al cuore da solo nel cercare di ricondurti a lui.

Non l'ho fatto... perché non potevo.
Non potevo rischiare.

Se ti avessi avuta di nuovo vicina, non avrei resistito all'impulso di stringerti di nuovo a me, di dirti finalmente quello che provo per te, di farti mia ancora una volta... e, quasi certamente, avrei finito per dire io stesso a Sanshiro la verità.

Non potevo rischiare di distruggere tutto ciò che c'è tra voi due, i vostri sentimenti, la vostra vita, il vostro stesso futuro.
Avrei fatto a pezzi Sanshiro, con una simile rivelazione e, con lui, avrei fatto a pezzi te... la tua rispettabilità, il tuo onore, la tua dignità di donna.
No, non farò mai una cosa simile.

Mi viene ancora da ridere.
Mi chiedo cosa ci sia di non rispettabile o di disonorevole, nell'amare, anche se quella notte ho dimenticato tutto: l'amicizia con Sanshiro, il rispetto per quello che c'era tra voi due, anche se vi eravate lasciati... tutto.

Mi sono lasciato travolgere dai sentimenti, anche se ancora non mi ero reso conto di quel che provavo per te.

Non lo avevo capito... e, quando ho realizzato di amarti e sono corso da te per dirtelo, al tuo rientro sul Drago, ti ho vista nuovamente tra le sue braccia.
Avevi scelto lui.

Fine.

Non mi restava che tacere.
Tacere e ricordare quell'unica notte che avevo avuto da te.

Quella notte che ora mi sta distruggendo l'anima.

Io, che non sono mai stato un ipocrita, mi trovo costretto ad esserlo.
Devo comportarmi con la solita cortese freddezza, invece di mandare tutti al diavolo e correre da te.
Devo simulare amicizia con Sanshiro, invece di dirgli la verità ed ammettere di non meritare più la sua.
Devo passare accanto a te distogliendo lo sguardo, mentre vorrei fissarti negli occhi e dirti che ti amo.

Devo...
Ecco, devo.

Anche nell'amore mi trovo costretto a lasciare spazio al dovere.
Per non farti del male.


Ora più di prima.

*******

[SAKON]

Non la vedo bene.
Per niente.

Sanshiro che cova rabbia, Midori che sembra un'anima in pena... e Pete altrettanto.

Non credo che Sanshiro abbia capito, tantomeno che Midori o Pete gli abbiano detto la verità... sarebbe esploso come una bomba.
Ma per quanto ancora quei due riusciranno a tacere?
Non sono capaci di fare del male, ma neppure di mentire.
Quanto potrà durare questa pantomima?

Pete, che diavolo ti è venuto in mente, quella notte?
Ringrazia il cielo che nessun altro ha visto Midori uscire dalla tua stanza, la mattina dopo, altrimenti non so se il vostro segreto sarebbe rimasto tale.

Non credere che io non ti capisca... so fin troppo bene, purtroppo, cosa voglia dire rimpiangere un amore perduto, figurati se non immagino cosa TU stia provando, al pensiero di vedere la donna che ami appartenere ad un altro.

Ma quella che mi preoccupa di più è Midori.
Non è il tipo da concedersi senza amore.

Sì, il comportamento di Sanshiro l'ha fatta sentire sminuita come donna, probabilmente è questo che l'ha spinta tra le braccia di Pete, ma c'è ancora qualcosa che non mi quadra: se ha scelto di tornare da Sanshiro, se hanno chiarito tutte le loro incomprensioni... perché continua ad essere così tormentata?

Midori, sei certa di volere Sanshiro?


Io ero presente, quando Pete è arrivato sul Drago come capitano pilota.
Ho visto i vostri sguardi intrecciarsi.
Li ho visti accendersi, anche se soltanto per un attimo.

Sei certa che Sanshiro, per te, non sia stato soltanto un rifugio perché eri convinta di non poter sperare nulla da Pete, vista la sua freddezza ed il suo distacco da tutto e da tutti?

Anche quando eravate sulla spiaggia e tu piangevi disperata, perché non riuscivi a capire da dove provenissero quelle comunicazioni telepatiche, vi ho visti in distanza... voi non vi siete accorti di me, perché ero seminascosto da una roccia, ma io vi ho osservati attentamente e mi è stato evidente il modo in cui ti sei abbandonata tra le sue braccia, lasciandoti stringere da lui.

Non cercavi un amico con cui sfogarti... non solo, perlomeno.

Sei certa dei tuoi sentimenti, Midori?

Io no, per niente.

Sono certo soltanto di una cosa: più tempo ci metterai a fare chiarezza in te stessa e peggio sarà.
Perché non è Sanshiro che tu ami, anche se credi che sia così.

Prima o poi lo capirai.

*******

Per poco la commedia non è finita in tragedia.

Meno male che c'eravamo io ed il dottor Daimonji a fermare Sanshiro, prima che dai pugni passasse all'usare il fulminatore. Siamo riusciti a dividerli... o, meglio, a togliere Pete dalle sue mani, visto che non reagiva ai suoi colpi.
Non avrebbe sparato, questo no... almeno spero di no, ma la sua furia era tale che il rischio c'è stato. Per fortuna sono riuscito a bloccarlo contro una parete ed a sfilargli l'arma dalla fondina, prima che potesse impugnarla, intanto che il dottore si frapponeva tra lui e Pete.

Se ne è andato come una furia, imprecando e piangendo allo stesso tempo.

Mi si è stretto il cuore al vederlo in quelle condizioni, ma prima o poi doveva succedere.
Midori gli ha certamente detto la verità, è l'unica motivazione possibile.

Ma dov'è ora lei?
Meglio andare a controllare... non che Sanshiro sia il tipo da diventare violento contro una donna, ma la rabbia può far fare qualsiasi pazzia.


“Dottore, mi allontano per un po'... se non ha bisogno di me.”
“Vai vai, Sakon... credo che tu sia l'unico che possa stare vicino a Midori, visto che non sei coinvolto personalmente.”

Rimango paralizzato per un secondo, prima di tirare mentalmente un sospiro di imbarazzo e, insieme, di sollievo: a quanto pare il dottore ha capito qualcosa, anche se Sanshiro se ne è andato senza dare spiegazioni... forse, a suo tempo, ha avuto la stessa sensazione che ho avuto io sin dal primo momento.

Meglio così, anche se immagino l'ansia che si sarà portato dentro.
Sarà una rivelazione dolorosa in meno.

In un attimo raggiungo la stanza di Midori e busso alla porta, cercando di controllare l'affanno della corsa e, più ancora, la preoccupazione: so di fare un torto a Sanshiro, temendo che possa averti fatto del male, ma lui è un impulsivo e la furia che aveva dentro era più che abbastanza per fargli perdere il controllo.

Non appena la porta si apre, ti percorro interamente con lo sguardo, per accertarmi che tu non abbia lividi o ferite... no, per fortuna stai bene.
Almeno fisicamente.

“Sakon...” fai in tempo a dire, prima di scoppiare a piangere ed abbracciarmi, cercando conforto.

Un sorriso amaro mi stira le labbra, mentre ricambio l'abbraccio ed aspetto che ti calmi almeno un po'.

“Sakon, io... io e Sanshiro...”


Ti poso un bacio fraterno sui capelli, mentre ti guido verso il divano, facendoti sedere ed accomodandomi al tuo fianco.
Non mi è difficile mantenere un tono pacato e rassicurante, come quello di un fratello maggiore.

“Non mi devi spiegare nulla, Midori... posso immaginare quel che è appena successo tra voi due, basta guardarti per capirlo.”
“No, non puoi... tu non sai... ed io... io non so come dirtelo... non so cosa fare. So di aver ferito a morte Sanshiro, ma io non potevo... non potevo continuare a mentire a me stessa... ed a lui.”
“Sai bene che puoi dirmi qualsiasi cosa, Midori, qualsiasi cosa e senza alcun imbarazzo. Parla liberamente, qualsiasi cosa mi dirai resterà tra me e te.”
“Non si tratta solo di me e di Sanshiro...” mormori con voce soffocata.

“Lo so...” ti sussurro, sorridendoti.

Sussulti, mentre rimani a bocca spalancata per la sorpresa ed arrossisci violentemente, prima di distogliere lo sguardo.

Avverto, quasi fisicamente, l'imbarazzo e la vergogna che ti stanno invadendo... sicuramente ti senti addosso il peso del mio giudizio, oltre a temere che anche altri siano a conoscenza di quanto è accaduto un mese fa.


Mi affretto a rassicurarti.
“Stai tranquilla, Midori, non ti sto giudicando e ti assicuro che il segreto tuo e di Pete è rimasto un segreto. Sono sicuro di averti vista soltanto io mentre uscivi dalla stanza di Pete, quella mattina... il dottore ha capito qualcosa, ma non sa di ciò che c'è stato tra voi due e, di certo, non lo saprà da me.”

Un singulto ti scuote le spalle al pensiero che il tuo padre adottivo sappia o possa supporre ciò che hai nel cuore. Intuisco che i tuoi nervi stanno cedendo ed immediatamente ti vengo in soccorso, per evitare che tu ti chiuda a riccio per i sensi di colpa.

“Sfogati liberamente, piccola, piangi quanto vuoi... ma ricorda che da ogni errore c'è possibilità di riscatto, quando si ha il coraggio di prendersi le proprie responsabilità, come tu hai sicuramente fatto con Sanshiro. Non devi vergognarti di nulla... né con me, né con nessun altro.”
“Dov'è ora?”

“Poco fa è venuto in sala comando ed ha aggredito Pete, anche se per fortuna io ed il dottore abbiamo impedito che facesse di peggio.”
“OH NO!”

“Non preoccuparti. Ora è andato via, probabilmente per sfogare la rabbia da solo, quindi stai tranquilla. Il problema non è lui, in questo momento... sei tu.”
“Che vuoi dire?”

“Midori... quando Pete è arrivato qui sul Drago e tu gli hai dato il benvenuto, insieme al dottore, io ero in plancia e vi ho visti mentre vi fissavate l'un l'altro. Ho intuito subito che era scoccato qualcosa, tra voi due, anche se l'atteggiamento di Pete è rimasto sempre freddo ed imperturbabile.”

Ti asciugo gli occhi con il mio fazzoletto, come farei con una sorellina da consolare, quale in effetti ti considero.
“Dimmi la verità: hai pensato che Pete non si sarebbe mai interessato a te... per questo, alla fine, ti sei illusa di esserti innamorata di Sanshiro?”


Un altro scoppio di pianto, insieme al tuo cenno affermativo, chiude il cerchio della mia ipotesi.
Proprio come pensavo.

“Ed è ciò che hai detto a lui, poco fa... giusto?”
“Sì, Sakon... proprio così. Sanshiro mi aveva appena detto che dovevo iniziare a preparare i miei bagagli, perché aveva accettato l'ingaggio come allenatore della sua ex squadra di baseball... ed, al solo pensiero di allontanarmi da qui, mi sono sentita morire. Il resto... puoi immaginarlo.”

“Non vuoi allontanarti da qui... o da Pete?” ti chiedo in tono sommesso, invitandoti a tirar fuori tutta la verità, fino in fondo.
Per te stessa... e per Pete.


Torni a volgere lo sguardo verso di me.
Uno sguardo disperato.

Comprendo che sei ancora convinta che Pete non ricambi i tuoi sentimenti.
Potrei rivelarteli, ma non è giusto che sia io a farlo.
Io posso soltanto aiutarti ad aprire gli occhi... e lo farò.

Ti accarezzo teneramente il volto, come se tu fossi davvero la sorella che avrei voluto sin da bambino e chiedo mentalmente perdono a Sanshiro per quanto sto per dire... spero che la nostra amicizia non ne venga distrutta, ma è un'eventualità che sono pronto ad affrontare: in questo caso, la coscienza e la verità hanno la precedenza.

“Midori... perché non dici anche a Pete quello che hai detto a Sanshiro?”
“No...”

“Perché?”
“Perché... quello che c'è stato tra noi è stato solo... solo un momento di follia. Lui... non prova nulla per me, ne sono certa.”

Sospiro, combattendo con la tentazione di dirle tutto.
Riesco a resistere, ma con uno sforzo immane.

“Ascoltami. Ormai hai detto la verità a Sanshiro e quindi, da quel lato, i giochi sono fatti. Non vedo perché tu non debba fare almeno un tentativo. Forse Pete non si è dichiarato proprio perché non voleva intromettersi tra te e lui, non ci hai pensato?”

Non ci diciamo più nulla, mentre io ti abbraccio di nuovo e ti accarezzo i capelli, lasciandoti libera di piangere.

Non c'è altro da dire, devi soltanto metabolizzare le mie parole.

Dopo un'ultima carezza sul viso, ti lascio sola.

*******

[MIDORI]

Cosa devo fare?
Cosa?

Mi sentivo atrocemente in colpa con Sanshiro, per averlo ingannato, ma non mi sento certo meglio adesso che gli ho rivelato tutto.
Forse avrei dovuto continuare a tacere, ma non potevo andare avanti così.

Gli ho vibrato una pugnalata micidiale, ma non potevo continuare a tacere... tantomeno potevo seguirlo ed accettare di sposarlo.
Forse qualcuno mi chiamerà egoista, ma il non esserlo avrebbe significato essere bugiarda.

Mi si riaffaccia alla mente il momento in cui ho ripreso il mio posto, alla consolle delle comunicazioni del Drago Spaziale, dopo essermi sciolta dall'abbraccio di Sanshiro.

Mi sembrò assurdo, ma dovetti ammettere con me stessa che lo staccarmi da lui mi aveva fatto provare un senso di liberazione... come se, invece di uscire dalle sue braccia, mi fossi svincolata da una morsa d'acciaio, nonostante la tenerezza della sua stretta.

Lì per lì non ne capii il perché, ma quando rientrai in plancia e rividi Pete al suo posto di comando, la verità mi colpì come una mazzata: il sentimento che provavo per Sanshiro non era l'amore di una donna verso il suo uomo, ma il bisogno di rifugio di un'anima tormentata.

Fu in quel momento che, guardando Pete, ebbi il coraggio di guardarmi anche dentro e di dare finalmente un volto ed un nome a quel tormento: non essere ricambiata dall'uomo che realmente amavo.

Non sapevo come parlargliene, dopo il mio ritorno... ancor meno lo so adesso.
Oltretutto, perché avrei dovuto farlo? Mi avrebbe sicuramente respinta.

Cosa mi è successo?
Non facevo altro che domandarmelo, mentre tornavo a sedermi alla mia consolle radio... ma non sapevo darmi una risposta.

Sapevo solo che, mentre me lo domandavo, non riuscivo a staccarti gli occhi di dosso... e volevo soltanto ritornare tra le tue braccia, come nella notte che era appena trascorsa.

******

[PETE]

Il Centro è un immenso andirivieni.
Persone che si salutano e si promettono visite, che si scambiano numeri di cellulare ed indirizzi, come è normale tra compagni di battaglia alla fine di un conflitto.

La guerra è finita, c'è chi resta e c'è chi parte.
Tutto normale.


Sakon sta per tornare in Australia, per riprendere il suo posto di insegnante universitario, Fan Lee e Yamatake si stabiliranno a Shizuoka per aprire una scuola di arti marziali, Bunta tornerà a Yokohama dalla sua ragazza... sì, è tutto normale.

Anche Sanshiro si sta preparando a partire: gli hanno offerto un prestigioso ingaggio come allenatore di baseball e lui, ovviamente, ha accettato.

E tu, Midori?
Cosa farai?

Quando, pochi giorni fa, Sanshiro mi ha attaccato, in sala comando, mi è stato subito chiaro il motivo, anche se lui non ha fatto nomi.
Gli hai detto la verità... non era difficile capirlo.

L'ho compreso immediatamente, insieme al perché della tua confessione: non te la sei sentita di continuare a mentire.

Posso capirti.

Sei limpida e cristallina come acqua di fonte, incapace di mentire o anche solo di dire la verità a metà. Sicuramente Sanshiro ti avrà proposto di partire con lui, forse anche di diventare sua moglie e tu non ce l'hai fatta a mantenere il silenzio: eri ben cosciente che lui non ti avrebbe chiesto di diventare la compagna della sua vita, se avesse saputo tutto... e tu non hai voluto percorrere una strada basata sull'inganno.

Midori... non sai cosa avrei dato, per potertelo proporre io.
Ma non potevo.
Non posso.

Per il più semplice dei motivi: tu non mi ami.

Il tuo cuore è di Sanshiro, anche se te lo sei volontariamente strappato dal petto, pur di non essere disonesta con lui: hai preferito perderlo con la verità, piuttosto che tenerlo legato a te con la menzogna... e questo mi fa star male ancora di più.

Sì, mi fa star male, male quanto non avrei mai creduto possibile, perché la tua sincerità e la tua forza di carattere, che ti rendono capace di accettare e sopportare qualsiasi sofferenza, se necessario, mi fanno comprendere quanto tu sia una ragazza speciale.


Mi fanno comprendere quanto sia stato facile innamorarmi di te, anche se l'ho capito troppo tardi per provare a conquistarti.

E ora... è troppo tardi per tutto.
Troppo tardi per te, troppo tardi per me.

Se mai credessi nell'esistenza di un Dio, gli chiederei soltanto di offrirmi un'altra notte con te, per aprirti il mio cuore e, forse, per cominciare insieme un'altra vita.

Ecco quello che vorrei.
Ancora una notte.
Ancora una vita.

Ma so che non avrò né l'una né l'altra.

******

[MIDORI]

Se n'è andato.
Come era giusto che fosse.

Si è scusato con il dottore per la sua reazione violenta contro Pete, ma non ha dato spiegazioni, almeno così mi ha riferito Sakon.

Sei stato gentiluomo fino alla fine... e, anche se ti sono grata per questo ultimo riguardo, la cosa non mi fa stare certo meglio.

Mi chiedo come sia possibile che nell'anima coesistano due sentimenti opposti come il rimorso ed il sollievo, ma intanto è proprio questa la sensazione che provo: un dolore che mi fa a brandelli l'anima, al pensiero di aver illuso Sanshiro, sia pure in buona fede... ed il sollievo nell'aver finalmente posto fine a questo inganno.

Mi scappa quasi da ridere, mentre mi affaccio al balcone della mia stanza per respirare l'aria fresca della sera... sì, rido nel tirare le somme, perché mi rendo conto che il tradimento, tra i pesi che ho sulla coscienza, è il meno grave: la mia vera colpa è stata quella di illudermi, stupidamente, di riuscire a cancellare quel che provavo per Pete con il convincermi di poter amare qualcun altro... ed, ancora più stupidamente e crudelmente, di illudere Sanshiro.

Sakon aveva ragione.
Come sempre... aveva ragione.

Quel ragazzo non ha soltanto un cervello fuori dal comune, ma anche la capacità di scrutare nelle persone come se fossero libri aperti. Probabilmente avrebbe intuito quel che c'è stato tra me e Pete anche se non mi avesse vista uscire dalla sua stanza, la mattina dopo... lui aveva già intuito da tempo come stessero in realtà le cose, gli sarebbe bastato guardarmi in viso per comprendere.

E ora...?

Sanshiro si farà la sua vita e sono più che certa che si farà onore, tanto come allenatore di baseball quanto come uomo: è abituato a conquistarsi quello che vuole con la volontà ed il lavoro duro, lo abbiamo visto tutti sin dal primo momento... sono sicura che incontrerà una donna degna di lui, una donna che potrà amarlo come merita e renderlo felice.

Io avrei potuto soltanto essere una moglie di facciata, magari anche dandogli dei figli che, ne sono sicura, avremmo adorato entrambi, ma per quanto sarebbe durata?
Per quanto avrei resistito?

Ma, più di ogni altra cosa... sarei riuscita a dimenticare?

L'ennesimo sospiro della giornata, nel ricordare lo sguardo di Sanshiro, attonito ed incredulo, al sentire il nome di Pete.

Si è messo quasi a ridere, non voleva credermi.

Finché non sono crollata, confessandogli ogni cosa.

È rimasto schiantato, come un albero colpito da un fulmine... prima di esplodere in un urlo di disperazione, di rabbia incontenibile.
Per un attimo, quando ti ho visto stringere i pugni, ho temuto che potessi farmi del male, se non peggio... finché non sei scoppiato in lacrime, tempestando di pugni le pareti della mia stanza, per poi uscire di corsa, come una furia.

Quando Sakon è venuto da me, riferendomi quel che era accaduto in sala comando, mi sono sentita distrutta... ero io la colpevole di tutto e, per aver ceduto ai sentimenti, per poco non ho causato una tragedia.

Sì, Sanshiro, hai fatto bene ad andartene.
Non sono io la donna per te.
Ti avrei fatto unicamente soffrire e non lo meriti.

Cosa devo fare adesso?
Dovrei seguire il consiglio di Sakon e dire a Pete la verità?
Al solo pensiero, sento la gola che mi si chiude.

Come faccio a dirglielo? Come posso dirglielo?

So che mi respingerà, anche se educatamente, nonostante quello che c'è stato tra noi... ciò che è accaduto quella notte è stato soltanto un cedere ai sensi, per lui, anche se mi ha dato tutto se stesso.

Anzi... probabilmente, se avesse saputo quello che sento per lui, si sarebbe tirato indietro per non illudermi, per non dare neppure l'impressione di stare approfittando di me e dei miei sentimenti.

Pete...
Sei un tesoro di ragazzo, onesto e sincero, nonostante la tua proverbiale freddezza... ed anche per questo io ti amo.

Sì, Pete... ha ragione Sakon.
A questo punto, meglio tirare fuori tutto: se anche non servirà a conquistare il tuo cuore, almeno metterò in pace il mio.

******

[PETE]

Dietro di me, il lieve fruscìo della porta del salotto che si apre.
Non ho bisogno di alzare lo sguardo, mentre il cuore mi sobbalza nel petto.
Il rumore lieve dei tuoi passi mi è familiare, lo riconoscerei tra mille.

“Amore mi... NO, MALEDIZIONE!”

Zittisco brutalmente i miei pensieri e stringo i denti, per impedire alle mie labbra di proferire quelle due parole.
Dio, quanto vorrei abbracciarti...

“Pete, per favore... posso parlarti?”

Mi gira la testa, mentre mi volto per ascoltarti.
Un sorriso forzato è tutto quello che riesco a tirar fuori, mentre annuisco.
Parla, Midori... ti ascolto.

“Pete, io...”
“Hai detto tutto a Sanshiro... lo so.”
“Mi... mi dispiace, Pete... quando mi ha chiesto di preparare le mie cose e di partire con lui, non ce l'ho fatta più.”
“Perché? Perché, Midori? Ti rendi conto che lo hai perduto per sempre?
“Preferisco così, piuttosto che agire contro coscienza... e contro il mio cuore.”

Alla parola coscienza sto per replicare e ribadire quanto ho appena detto... ma la parola cuore mi spegne la voce in gola.

Dopo un interminabile minuto, riesco solo a proferire una domanda, forse inutile, di certo retorica.
“Che intendi dire, Midori?”

Sì, spiegamelo, Midori.
Il tuo cuore è di Sanshiro, è lui che ami... perché dovresti andare contro il tuo cuore, nel seguirlo?

“Io... ho creduto di amare Sanshiro, ma la verità è che mi ero soltanto rassegnata. Mi sono cullata nel suo amore, dopo aver rinunciato a... ad un uomo che, probabilmente, non mi avrebbe mai ricambiata.”

Dire che sono rimasto di sasso è dire poco... tutto mi sarei immaginato, meno che questo!

Tu amavi un altro uomo?
No, non ci credo... ed ancor meno credo che quest'uomo non ti avrebbe mai ricambiata, a meno di non essere un solenne imbecille.
D'accordo, al cuore non si può imporre di amare, ma tu potresti far innamorare chiunque, con la tua dolcezza e la tua intelligenza, per tacere della tua bellezza.
E se non lo so io, Richardson-Cuore-di-Ghiaccio, chi altri potrebbe saperlo?

Faccio per chiederti chi sia questo incommensurabile idiota che non ti vuole, ma non me ne dai il tempo.

“Pete, ti prego, non farmi domande... ti ho detto tutto quello che dovevo dirti, non chiedermi altro. Non farmi stare ancora più male, per favore!”

Vedo i tuoi occhi riempirsi di lacrime, prima che tu mi volti le spalle, facendo per andartene.

Eh no.... adesso voglio sapere tutto.
Tutto.

Mi ero rassegnato a rinunciare a te, quando pensavo che amassi Sanshiro, ma adesso voglio andare fino in fondo alla questione.

“No, Midori. Adesso mi dici ogni cosa, compreso il nome della persona di cui stai parlando. Non ti ho chiesto io di parlarmi ma, adesso che lo hai fatto, devi dirmi tutto... e, se posso aiutarti, lo farò.”
“Non puoi, Pete... non puoi. È impossibile...”
“Niente è impossibile, almeno finché non si è tentato il tutto per tutto.”
“Pete, ti prego...”
“PARLA!”

È la prima volta che mi rivolgo a te con asprezza... e mi fa male, maledettamente male, ma non riesco ad evitarlo.

“Pete, non posso...”
“Devi!”
“Pete... NO!”

Tutto mi sarei aspettato meno che pronunciassi il mio nome in quel modo: la tua voce è rotta dal pianto, ma c'è qualcosa nel modo in cui pronunci il mio nome... qualcosa che mi ricorda la notte in cui sei stata mia, soltanto mia.

La notte in cui hai pronunciato il mio nome, non quello di Sanshiro.

Faccio l'impossibile per spegnere la minuscola fiammella che mi si sta accendendo nel petto... mi costringo a pensare che sia soltanto la mia fantasia, il mio disperato desiderio di poterti avere soltanto per me, a farmi sentire nella tua voce quello che in realtà non c'è.

No... non può esserci.
Come potresti amare un uomo gelido come me?

Mi riappare nella memoria il viso scettico di Sakon, quando gli dichiarai che nessuna donna si sarebbe mai preso un cuore di pietra come il mio, un cuore che non aveva niente da dare a nessuna... e sono improvvisamente certo che riderebbe, adesso, riderebbe e con ragione: come può essere di pietra un cuore che soffre per un amore non corrisposto?

Sì, non corrisposto... perché è impossibile che sia come penso, come il mio sesto senso mi trasmette.
Sesto senso... o, semplicemente, illusione?

Sì, mi sto soltanto illudendo.
È impossibile.

“Midori...”

Mi avvicino a te, prendendoti le mani tra le mie e fissandoti negli occhi.
“Midori... dimmi la verità. Qualunque sia. Se posso aiutarti in qualche modo, basta che tu me lo chieda... farò tutto ciò che vuoi.”

Devo averti stretto le mani così forte che non hai potuto trattenere un lamento eppure, te lo giuro, non me ne sono neanche accorto... sono troppo preso da ben altro!

“Midori... chi è quest'uomo?”

Te lo chiedo di nuovo e sento che, adesso, sto quasi tremando.
Io, Richardson-Cuore-di-Ghiaccio, sto tremando... di paura!

Sì, di paura.
Lo ammetto con me stesso.
Ho paura della tua risposta.
Ho paura che quel nome sia il nome di un altro uomo, Sanshiro a parte, ovviamente.

Ma, trionfo dell'irrazionalità, ho paura anche dell'esatto contrario... paura, anzi terrore, di sentire dalle tue labbra quel che non oso neppure sperare.

Ho paura che quel nome sia il mio!

Dimmi quel nome, ti prego, fai presto.
Non prolungare quest'agonia, ti prego... se devo sentire il mio cuore che si lacera per l'ennesima volta, fa' che sia subito, non aggiungere la tortura dell'attesa.
Ti prego, Midori...

“Pete... io non... non so come dirtelo... non so come...”
“Basta un nome, Midori...” ti sussurro con voce strozzata.
“Non... non ce la faccio...”

“Ti prego, non tenermi sulle spine!” penso, mentre lo sforzo per non abbracciarti si fa disumano.

“Pete, possibile che tu non... non capisca?”
“Cosa? Cosa devo capire, Midori?”

Il cuore mi accelera pazzamente, ancora un po' e finiranno per sentirlo in tutto il Centro.
“Cosa dovrei capire?”

Ti afferro per le spalle, costringendoti a guardarmi negli occhi.
Forse anche stavolta ti ho fatto male ma, ora come ora, è l'ultimo dei problemi tanto per me quanto, almeno sembra, per te.

Non so per quanto tempo siamo rimasti a fissarci... un minuto, dieci, venti, non lo so e non me ne importa.

Finché...

“Pete, possibile che tu non lo capisca? - mi urli, gettandoti tra le mie braccia – Io non potrei mai fare l'amore con un uomo che non amo... non come l'ho fatto con te!”

Rimango stordito per un attimo, mentre ti stringo a me... è come se un lampo avesse squarciato il buio, lasciandomi abbagliato.
Non... non è possibile!

“Che hai detto?”
“Pete...”
“Ripetilo!”

Non ricordo di aver mai abbracciato una donna così convulsamente, né di essere stato mai abbracciato allo stesso modo... eppure, in questo momento, siamo entrambi stretti l'uno all'altra come se le nostre braccia fossero gli anelli di una catena.

“RIPETILO, MIDORI!”

Mi rispondono soltanto il tuo silenzio ed il tuo pianto sommesso, ma io non posso più aspettare... non voglio più aspettare!

“Midori... IO TI AMO!”

******

[MIDORI]

È il mio cuore che pulsa all'impazzata o è il tuo?
Non riesco a distinguerli... so solo che mi sento le gambe così deboli che, se tu non mi stessi stringendo a te, crollerei in terra.

Vorrei chiederti anch'io di ripetere quel che hai detto, come tu lo hai chiesto a me, ma non ne ho il fiato e non faccio neppure in tempo a recuperarlo, perché sento la tua bocca che cerca la mia e se ne impadronisce, talmente appassionata da sembrare quasi violenta.

Ti stacchi da me soltanto dopo un bacio interminabile, nel quale il sapore delle nostre labbra si è mescolato a quello delle nostre lacrime, costringendomi a posare la testa sulla tua spalla e cullandomi come una bimba.

“Pete...”
“Sì... sì, Midori, lo so che ti sembrerà assurdo, pazzesco, ma... anche io ho taciuto perché credevo che... che non avresti mai ricambiato quel che sentivo per te.”

Ti sento tirare un profondo respiro, prima di proseguire, come se le cose da dire fossero talmente tante da soffocarti.

“L'ho capito troppo tardi, quando già eri partita... partita per raggiungere la tua gente... e quando sei tornata ti ho rivista di nuovo tra le braccia di Sanshiro, nell'hangar. Avevo lasciato il mio posto, appena rientrati, per correre da te e confessarti la verità... mi ero illuso che fossi tornata anche per me, ma quando ti ho vista abbracciata a lui... ho creduto che tutto fosse tornato come prima, tra voi due e... non mi rimaneva altro che il silenzio.”

Non riesco a trattenere un singhiozzo, ma di sollievo questa volta.

“Non... non posso crederci. Tu mi ami? Davvero mi ami?”
“Sì, Midori. Avevo creduto, come uno stupido, che quella notte fosse stata soltanto un momento di follìa, ma ho dovuto ricredermi. Chissà, forse è stata proprio quella notte ad aprirmi la mente... ed il cuore.”

Non riesco a trattenere un sospiro di sollievo, mentre continuo a piangere silenziosamente, sentendo che mi sfiori la guancia e la fronte con le labbra... ma non mi basta.

Non mi basta più.
Ti circondo il collo con le braccia.
Stavolta, sono io a cercare le tue labbra e ad impadronirmene... ma tu, stranamente, me le sottrai con dolcezza.

“Non credi di dovermi dire anche tu qualcosa, Midori?” mi dici, sorridendo e fissandomi negli occhi.

Certo che sì... qualcosa che non avrei mai sperato di poterti dire, tantomeno di essere ricambiata.

“Ti amo, Pete... ti amo!”

Faccio appena in tempo a dirtelo che la tua bocca affonda di nuovo nella mia, ma non c'è soltanto passione, questa volta... c'è amore, puro amore.

Quell'amore al quale avevamo entrambi rinunciato e che, invece, era sempre stato nostro.
Dovevamo soltanto capirlo.

******

[SAKON]

Accidenti!
Ma possibile che, con questi due, devo ritrovarmi sempre nel posto sbagliato ed al momento sbagliato?

Trattengo a stento uno sbuffo, mentre guardo i documenti che ho portato con me per farli firmare da Pete.
E ora? Che faccio?

Meglio che me la filo.
Diavolo, però... potevate almeno chiuderla, la porta.

Mi sfugge una risatina, mentre mi allontano di soppiatto dall'ingresso del salotto.

Mi spiace per Sanshiro, ma è stato sicuramente meglio così: i sentimenti non si possono rinchiudere in cassaforte, tantomeno si possono simulare, per quanto in buona fede.
Vedrai, Sanshiro... a suo tempo l'ho detto a Pete, ma vale anche per te: da qualche parte c'è sicuramente la ragazza destinata a te, devi soltanto trovarla.
Sono certo che, quando il dolore si sarà attutito, comprenderai che quanto è accaduto non è stato il frutto di un inganno in malafede, ma di sentimenti male interpretati... e riuscirai a riaprire il tuo cuore ed a perdonare sia Midori che Pete.

Per un attimo ripenso a Lisa... e, incredibile ma vero, questa volta non la ricordo con l'espressione sconvolta di una persona pronta a morire, come è stato finora, ma con un volto sorridente.

Come se volesse incoraggiarmi a guardare avanti... verso il futuro.

Verso il futuro che attende ciascuno di noi.

*******

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Daiku Maryu Gaiking / Vai alla pagina dell'autore: Morghana