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Autore: superme    01/08/2009    0 recensioni
Mi ero trasferita in quella casa da poco tempo perché mia madre aveva avuto dei problemi con la giustizia e per questo motivo aveva bisogno di stare da sola, cioè da sola con me lontana da tutto e da tutti…
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi ero trasferita in quella casa da poco tempo perché mia madre aveva avuto dei problemi con la giustizia e per questo motivo aveva bisogno di stare da sola, cioè da sola con me lontana da tutto e da tutti.
Ma più che una casa era un buco pieni di ragni ed insetti, quel buco prima di noi aveva avuto tanti proprietari ma nessuno dei quali abitò in quella casa per un periodo superiore a 2 anni.
I proprietari originali, i signori Brown, erano morti in un incidente e da quel momento sembrava che la casa o per meglio dire il buco aspettasse i loro padroni originali.
Le poche persone con cui avevo parlato mi avevano raccontato che la casa per il primo periodo di coabitazione,si comportava bene: faceva crescere fiori e la sera sembrava che per far dormire i loro proprietari cantasse una dolce ninna-nanna…ma ritornando alla frase iniziale…mi ero trasferita in quella casa da poco ma non credevo per niente ai miti che si raccontavano su di essa: gli oggetti non hanno anima.
Quella notte, la prima notte che dormivo in quella nuova casa pensavo a tutta quella che era la mia vita, i miei genitori divorziati,il non sapere come comportarsi, ma soprattutto pensavo alla mia nuova dimora e mi venne in mente una cosa: io non credevo a niente di tutto quello che avevano raccontato su di essa ma, se fosse stato tutto vero? Se la casa avesse voluto veramente i loro proprietari perché, non so, possedevano qualcosa che faceva stare l’abitazione più tranquilla? Oppure i signori Brown l’avevano costruita e la casa era lusingata per questo? Tutte quelle risposte a tutte quelle domande che mi frullavano nella testa non le sapevo ma decisi il giorno dopo di andare ad indagare…
Quella notte sognai un bosco dove al centro si trovava un albero dalla forma molto particolare che conteneva una chiave, una chiave che sembrava d’argento con dei rubini incastonati nell’impugnatura e decorata a mano.
Il giorno seguente decisi di non parlare a mia madre di tutti i miei sospetti sulla casa e soprattutto di quel sogno strano che avevo fatto.
Decisi di indagare in casa, provai a cercare dietro a tutte le scale dei tasti oppure delle incisioni ma niente, provai a spostare tutti i mobili, uno a uno ma niente di niente ero disperata!
Quando mi venne in mente una porta sigillata vicino alla camera di mia madre, appena andammo a vedere quella casa l’agenzia ci disse che la porta era stata chiusa dai signori Brown e la chiave di essa se l’erano portati nella tomba visto che la signora Brown l’aveva come ciondolo ad una catena e da quel momento non ci pensai più al mistero della porta chiusa proprio ora mi venne in mente che la chiave era quella dell’albero che avevo sognato la notte scorsa…dovevo trovarlo!!!
Così il pomeriggio raccontai a mia mamma che andavo a fare una passeggiata mentre invece andavo a vedere se trovavo quell’albero che conteneva la risposta a tutte le mie domande, mentre procedevo con passo di marcia inciampai in una corda coperta da foglie e venni sollevata a testa in giù a quel punto incomincia ad urlare:”Aiuto!!! Aiutatemi!!!” Quando vidi un ragazzo che rideva a crepapelle e incominciai a dirgli:”Tu,tu, si dico a te! Liberami! Subito! Immediatamente!” Il ragazzo con la bocca ancora piena di risate disse:” Ok,provvedo subito!”
Mi fece scendere e incominciammo a parlare: “Grazie mille, io mi chiamo Abigaile e tu?” “Io mi chiamo Jonny e abito nella città al di là di questo bosco” Mi guardai intorno e osservai quel bosco: Si sentiva il profumo dei fiori appena germogliati. I raggi del sole penetravano le fitte chiome degli alberi secolari e illuminavano l'acqua del ruscello circostante. Era spettacolare guardare l'acqua del ruscello tingersi d'oro mentre gli uccellini cantavano. Mentre passeggiavo con Jonny per quel bosco gli raccontavo del mio trasferimento, del mistero della casa e soprattutto che mi sentivo tanto sola perché non avevo amici, così decise che vi avrebbe aiutata a trovare quell’albero, che conteneva la chiave.
Il tempo con lui non passava mai e infatti ci ritrovammo in mezzo al bosco e sopra di noi c’erano le stelle, Jonny mi aiutò a salire sopra un albero e devo dire che fu un emozione grandissima, sembrava solo per un momento come se fossi il padrone del mondo, quella notte fu la più eccitante della mia vita, non riuscì a dormire neanche un minuto mentre Jonny ronfava come un ghiro, ma non mi importava: ero felice così!
Fino a quella sera tutto andò bene ma la mattina seguente incominciarono i guai…
  
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