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Autore: Galaxia Alpha    02/08/2009    2 recensioni
Cloud decide di voltare pagina. Scritta in una forma a metà tra la prosa e la poesia. Non chiedetemi cosa avessi per la testa…
Avvertimento: addio, capelli impossibili.
Genere: Generale, Poesia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cloud Strife, Tifa Lockheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Advent Children
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NdA: Ambientata la notte dopo la fine di Advent Children.
In questa storia ho deliberatamente infranto le regole della grammatica. Uomo avvisato…
Vi prego di farmi sapere il vostro parere, dato che non è il genere di cose che solitamente pubblico. Grazie.

NdT (Youffie): Volevo dire due cose prima di lasciarvi a questa piccola perla. La fanfiction è scritta in modo molto molto molto particolare in inglese, come avrete potuto intuire, e ho cercato grazie anche all’ausilio della mia beta (aka Frances) di riprodurre la stessa atmosfera in italiano, giocando un po’ anche sull’ambiguità consentita in certi casi dalla nostra lingua. Secondo me Cloud aveva superato questo ‘problema’ già nel gioco originale, almeno in parte, ma dato che AC sembra un passo indietro anche sotto questo aspetto…

.

ci sono tre parole in ‘io ti amo’ e non riesce a superare la prima

così si siede sul bordo del letto nelle prime ore del mattino
abbandona la testa tra le mani
e pensa

oggi sono successe tre cose importanti
1. ha quasi perso tutto in un combattimento contro sephiroth/kadaji/jenova/se stesso
2. è stato guarito e gli è stata data un’altra possibilità
3. zack e aeris lo hanno lasciato

un ultimo sorriso sul viso di lei e un ‘mi raccomando non combinare casini anche stavolta cretino’ dipinto su quello di zack sono state le uniche cose che gli hanno dato prima di voltargli le spalle, uscire, e andare avanti

sbatte le palpebre sui palmi
che significa andare avanti?

oggi, mentre uscivano dalla chiesa, denzel l’ha guardato e gli ha detto ‘voglio essere come te quando diventerò grande’ e non sapeva se intendesse zack o sephiroth o cloud –

un attimo, cloud è lui
riproviamo
oggi, mentre uscivano dalla chiesa, denzel l’ha guardato e gli ha detto ‘voglio essere come te quando diventerò grande’ e non sapeva se intendesse zack o sephiroth o lui stesso

com’è diventare grandi?
lui non ne ha idea perché ha trascorso quegli anni cruciali dell’adolescenza in una capsula sperimentale
e non è mai arrivato a decidere di essere un uomo
ma da un giorno all’altro tutti l’hanno guardato come se si aspettassero che lo fosse
ma lui non è mai arrivato a decidere
così si ribella
da allora

oggi sono successe tre cose importanti ma le conclusioni fondamentali sono due
1. è tempo di andare avanti
2. è tempo di diventare grandi

lancia la testa all’indietro e ride perché è tutto troppo semplice
si alza
il materasso si solleva scricchiolando – frignando? – e dice addio all’ibrido strano uomo/bambino/zack/sephiroth/cloud che è – era –
ma non sarà mai più
e lui entra nel bagno
chiude la porta (è come tutte quelle volte che zack tornava a casa dopo una bevuta e–)
chiude fuori i ricordi
chiude gli occhi
li riapre e guarda il riflesso nello specchio
capelli di un biondo troppo chiaro ridicolmente a punta e disordinati com’erano quelli di zack –
zack –
i capelli devono sparire

e così succede
all’inizio lui non è sicuro di come fare
così si crea una procedura passo per passo per assicurarsi di farlo bene
1. taglia gli spuntoni con le forbici
2. sistema meglio la lama sul rasoio elettrico (non vuole sembrare calvo, ma li vuole cortissimi)
3. rasa la testa
si ripete mentalmente i passi mentre li attua
mentre le ciocche spesse cadono nel cestino
e le punte minuscole cadono nel lavandino come coriandoli
è una festa
e stranamente lui si sente come se stesse ballando
ma non sa perché

quando ha finito guarda la nuova persona
l’ultima nuova persona
l’unica persona
che lui sarà mai
ora
ora
cos’è quello?
un sorriso
il suo sorriso
una curva leggera delle sue labbra talmente sottile e precisa che dev’essere intenzionale per esistere
e gli occhi si sollevano
i suoi occhi
che sono sempre stati azzurri
come un cielo senza nuvole

si acciglia
zack aveva gli occhi dello stesso colore
saranno l’unico ricordo di quando non era se stesso

poi tocca ai vestiti
via via via
i pantaloni in stile SOLDIER e il top volano in aria
l’amuleto a testa di lupo risuona metallico sul pavimento
(un altro ricordo di zack)
e il fiocco
il fiocco di aeris
sul suo braccio
lui si ferma
ci saranno due ricordi di quando non era se stesso

è rimasto in boxer e
chiude gli occhi
e trattiene tutti i ricordi che vogliono inondargli la mente
li mette nelle scatole
in tre scatole
una per ognuno di loro
quando sigilla i coperchi
lui guarda nello specchio
muove la testa
e si riconosce
per la prima volta
da sempre

sotto tutti quei capelli da ragazzo
tutti gli accessori disperati
e i sogni d’infanzia avvolti in un vestiario militaresco
c’è l’uomo che lui vuole essere – è
“cloud strife” dice
“io sono cloud strife”
e si sente rinvigorito
eccitato, lo dice ancora
e ancora
e vuole farlo vedere a qualcuno
vuole farlo vedere a lei
così esce dal bagno e si accosta all’armadio per rivestirsi
ma lui non ha vestiti
sono tutti di zack
e di sephiroth
e per fortuna, di aeris non ce ne sono
ma di cloud non ce ne sono – i suoi

facendo scorrere una mano sulla testa liscia (bella sensazione)
e scrollando le spalle
decide che non importa
tanto è pronto
così attraversa il salotto e bussa alla porta di tifa
e quando lei apre confusa
lui porge la mano e dice
“ciao, io sono cloud strife”
poi sorride (il suo sorriso)
arrossisce appena
e dice
“ho bisogno di comprare dei vestiti”
“e…”
una pausa, solo per assicurarsi di prendere le parole giuste
“io ti amo.”

.
   
 
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