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Autore: Dark Feder    08/12/2019    2 recensioni
L’anno seguente sarebbe stato veramente difficile. Ma Akaashi era sicuro che ce l'avrebbero fatta. [BokuAka, spoiler per i capitoli 368, 369]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta che si baciarono, fu dopo la loro vittoria ai Nazionali. Ma non fu durante la foga del momento, anche se le mani di Bokuto si trattennero sui fianchi di Akaashi un pò troppo a lungo durante l’abbraccio a fine partita, ed anche se erano così vicini che Akaashi poteva sentire il respiro caldo e affannoso di Bokuto sul proprio collo.


Successe più tardi, quando furono da soli, nella loro stanza d’hotel. Ora che l'adrenalina aveva lasciato il loro corpo, la consapevolezza di ciò che era accaduto stava prendendo piede. Bokuto appoggiò la propria fronte su quella di Akaashi, cercando la mano del più giovane e stringendola forte. 

« Ce l'abbiamo fatta.  »  disse, la voce tremante dall’emozione « Ce l'abbiamo fatta davvero! »

Akaashi si sentì talmente sopraffatto dalle proprie emozioni che iniziò a piangere, la tensione e la gioia entrambe espresse dalle lacrime che cadevano copiose sul suo volto. Tra i singhiozzi, riuscì a borbottare un “Ce l'abbiamo fatta!” , e poi ripeté di nuovo "Grazie. Grazie. Grazie."

Bokuto non disse nulla, anche lui troppo in balia dei propri sentimenti. Bokuto avvolse il volto di Akaashi tra le proprie mani, asciugando via le lacrime con i pollici. « Grazie a TE » disse, con una voce bassa e roca, rotta dall'emozione. Si guardarono negli occhi per qualche secondo, cercando come una traccia di un qualche segnale, e poi, all'unisono, si avvicinarono e si baciarono. Fu un bacio casto e gentile, dal sapore salato.

In quel momento, Bokuto si accorse di stare piangendo.


Non ne parlarono più.



La primavera era finalmente arrivata, e con essa anche il tanto atteso giorno del diploma.

Tutti in palestra erano nervosi o stavano cercando di trattenere le lacrime, e forse tra tutti era proprio Akaashi quello che stava tremando di più, giocherellando con le dita, mentre Bokuto e il resto dei ragazzi del terzo anno fecero il loro discorso d’addio.

Ma a tutto c'era un limite, e quando Bokuto lo nominò prossimo capitano, avvolgendolo con la propria giacca e battendogli sulla schiena, il giovane iniziò a piangere senza ritegno, e Bokuto lo strinse forte a sé, offrendogli la propria spalla, mormorando parole di conforto mentre con una mano gli accarezzava i capelli.


Una volta che ebbero finito in palestra, salutarono gli altri ed iniziarono ad incamminarsi per la stessa strada che avevano fatto insieme per due anni. Era l’ultima volta che la avrebbero percorsa entrambi da studenti, sotto i ciliegi in fiore.

« Allora…  » iniziò Bokuto « Come è stato il mio discorso, Akaashi? »

« È stato fantastico. Sono stati tutti ispirati dalle tue parole. »

Bokuto sorrise, soddisfatto dalla risposta, fischiettando « Sono o non sono il migliore, Akaaaaaashi?? Sono stato grandioso fino alla fine. Però… Mi sono spaventato quando hai iniziato a piangere! Singhiozzavi così tanto che pensavo ti fossi soffocato, a un certo punto. »

« Mi dispiace. » Akaashi arrossì « Volevo sembrare forte di fronte a quelli del primo anno, ma non ce l'ho fatta. L’anno prossimo sarà difficile, e se non riesco a--- »

« Sono sicuro che andrà tutto bene, Akaashi! Lo so che ce la puoi fare. Sei sempre stato molto più bravo di me in tutte quelle cose da capitano. Devi smetterla di preoccuparti così tanto! Andrà tutto bene. »

Akaashi si sentì punto sul vivo, e cercò di replicare, le guance ancora leggermente colorate di rosso « La fai facile, Bokuto-san. Non sono fantastico come te. Non ho quell'energia e quel carisma necessari per trascinare le persone come fai tu. »

« Nessuno è grande quanto me! » ridacchiò Bokuto, ma poi l’espressione del viso si fece più dura, e disse in tono serio « Ma sul serio, andrà tutto bene, ‘Kaashi. Sei intelligente ed analitico, e hai sempre tutto sotto controllo. E se le cose sembrano andare male, prenditi un attimo di pausa, e ragionaci su. Troverai la soluzione, come sempre! Ho piena fiducia in te! Per questo ti affido il club. »

Akaashi rimase in silenzio, osservando il sorriso raggiante di Bokuto. Sentiva un misto di emozioni all’interno di sé - orgoglio, per la fiducia che Bokuto riponeva in lui; ansia, per la paura di non essere all’altezza di essa; e malinconia, alla consapevolezza che l’anno prossimo Bokuto non sarebbe stato lì con lui, che non avrebbe più schiacciato le sue alzate. Prese a giocherellare nervosamente con l’indice sinistro. «  Questo… è un addio, quindi. »

« Non lo è. Te lo ho già detto, non ho mica intenzione di morire o cose del genere! Tornerò a farti visita ogni volta che posso. Certo, sarà un pò difficile, ma- »

Akaashi alzò lo sguardo e spalancò gli occhi. « Mi verrai a visitare? »

« Ogni volta che posso, si. Ti scriverò ogni giorno. Videomessaggi. Ti manderò un piccione viaggiatore. O un gufo… Credi che si possano addestrare i gufi a portare messaggi? »

« Bokuto-san, non credo sia fattibile. Ma... perchè? Ti preoccupa così tanto il futuro del club? »

Questa  volta fu il turno di Bokuto di arrossire. « Dai, Akaashi! Non renderla più difficile di quanto non sia! Sei intelligente, sai che cosa intendo. »

« Non ho la minima idea di cosa tu stia parlando. »

Bokuto fece un ‘Geh’ di frustrazione, mentre si guardava intorno nervoso ed imbarazzato grattandosi la testa, cercando le parole giuste e chiedendosi se avesse frainteso tutto. Ma poi notò lo sguardo speranzoso di Akaashi, i suoi meravigliosi occhi color acquamarina che brillavano in aspettativa, e le sue gote arrossate. “Ah”, pensò, “è lo stesso anche per lui”. Fece un respiro profondo.

« Sono innamorato di te, Akaashi. E questi sentimenti non cambieranno, anche se saremo lontani. Pensavo… pensavo lo sapessi già. »

Ad Akaashi sfuggì un sospiro di sollievo, e finalmente potè lasciar andare tutta la tensione che provava, mentre le labbra si rilassavano in un sorriso, che rivolse a Bokuto. Forse lo sapeva già, ma aveva bisogno di sentirselo dire. Bokuto si avvicinò a lui, appoggiandogli una mano sotto al mento e facendogli alzare la testa, e in quel momento appoggiò le proprie labbra sulle sue.

Il loro secondo bacio fu molto più dolce e romantico del primo, con il cuore pieno di gioia e la mente sgombra da preoccupazioni, e lo sfondo dei ciliegi in fiore dietro di loro. Si separarono dopo quello che sembrò un tempo quasi infinito, ma probabilmente erano stati solo pochi istanti.
« Ti amo anche io, Bokuto-san. » disse Akaashi, appoggiando le proprie mani ai lati del viso di Bokuto « Per me, brilli più di qualsiasi stella. »

 Questa volta fu Akaashi ad avvicinarsi e a congiungere le loro labbra in un terzo bacio, a cui poi seguì un quarto, un quinto, e poi smisero di contarli, concentrandosi sul momento e su quel sentimento che bruciava nel loro petto.


L’anno seguente sarebbe stato veramente difficile. Ma Akaashi era sicuro che ce l'avrebbero fatta.




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BUON COMPLEANNO (IN RITARDO), AKAASHI KEIJI!!!

Ho ancora bisogno di un aiuto psicologico post capitoli-368/369, DOVE SONO I GUFI COSA È SUCCESSO


Ho scritto questa cosa ancora 8 settimane fa ma la sto pubblicando solo ora, spacciandola per una fic scritta per il compleanno di Akaashi. Avevo una lista con almeno 10 idee diverse, ma alla fine… nulla di fatto. Spero di riuscire a scrivere comunque una SPY au o una HOGWARTS au. Ho anche in programma una long, se mai riuscirò a decidermi a scriverla.


   
 
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