Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Portuguese D. Ace, Smoker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In continua ricerca
Scivolava, galleggiando come olio sull'acqua. Mare dopo mare, oceano
dopo oceano. In continua ricerca.
Portuguese D. Ace.
Scivolava, galleggiando come olio sull'acqua. Mare dopo mare, oceano
dopo oceano. In continua ricerca, ormai da una vita.
Smoker.
In quel vagare, giorno dopo giorno, però anche loro sapevano
fermarsi e guardare, disorientati, la distesa blu da quell'insolita
prospettiva.
- non ti sembra azzardato? - la domanda risultò troppo
diretta anche per un tipo come lui. In piedi, fronte a mare, con i
muscoli tesi all'azione quasi fosse una tigre pronta ad aggredire.
D'altronde, per chi come lui seguiva tracce da una vita, sapeva di
normalità quell'atteggiamento sospettoso ai più.
- affatto. -
- quella barca è troppo piccola. - continuò
ondeggiando le dita sull'avambraccio sinistro. Fumava, come al solito,
due sigari che sembravano non finire mai.
- affatto. - ripetè il ragazzo moro seduto sul bordo del
molo intento ad ormeggiare il suo veloce mezzo di trasporto.
- .. e poi non sei più un ragazzino .. PIRATA. -
caricò quell'ultima parola con un misto di disprezzo e
superiorità. Ed aspettò, inerme, la
reazione dell'acerrimo avversario contemplando la sua schiena,
marchiata dal segno di Barbabianca.
Sapeva che Ace, inclinando la bocca , gli avrebbe sorriso socchiudendo
gli occhi e passando, naturalmente, le grosse perle della sua collana
tra le dita.
Sapeva che Ace, spremendosi il cappello sulla testa, l'avrebbe
squadrato interamente cercando la minima differenza dal loro ultimo
incontro.
Sapeva che Ace si sarebbe perso nel racconto delle sue avventure,
avrebbe mangiato oltre ogni previsione e cercato di far pagare lui.
Eppure, ogni volta, in ogni piccola ripetizione di quei gesti lo
affascinava.
- dannato pirata ...- sussurrò constatando i limiti che con
lui, quel moretto, superava. Sfiorando idealmente, con le sue parole,
la linea marcata del mento mentre Ace, fattosi così vicino
da poterne sentire il respiro, si inoltrava lungo il molo.
- dai non pestiamoci i piedi .. - gli disse, infilandosi le
mani nelle tasche, mentre la brezza marina gli rubava le uniche ciocche
libere dal capello.
Così, proprio così, Portuguese D. Ace lo
scombussolava. L'idea di allungare la mana, rozza e sgrezza, scavalcare
la collana ed accarezzargli lo sterno gli stuzzicò i sensi.
Addentò i sigari netto, scacciando quella
possibilità, e lasciò che lo superasse
precedendolo nel cammino.
Ci furono solo pochi passi, meno di qualche asse del molo, prima che
Ace cercasse il contatto. Schiena contro petto, il tatuaggio di
Barbabianca che premeva contro il giubbotto della Marina Militare.
Per Smoker la Marina era più che un semplice lavoro. Ci
credeva, fermamente, in quella scritta che più che stampata
sul giubbotto era incisa nel cuore. Non aveva mai permesso che nulla vi
si sovrapponesse, nulla, fino a quando aveva incontrato
lui.
- offri tu vero? -
Spinse con la spalla sinistra, inarcandola nel pettorale del Capitano.
- non ho ancora preso la paga questo mese. -
- e se dovessi rincorrere un pirata? - chiese Ace slittando il corpo
fino ad appoggiare la testa nell'incavo della spalla destra.
I sigari, nella bocca del Marine, cambiarono velocemente lato della
bocca.
- qualcosa non mi manca ..-
- allora per un boccale di birra basterà. -
Il distacco lasciò un sensazione di freddo sul torace di
Smoker. Ace poteva essere definito irriverente, rapido o strafottente,
ma sulla sua pelle sapeva mancare come l'ossigeno. E l'abituarsi alla
sua vicinanza lo stordiva, ne uccideva la netta convinzione di rimanere
impassibile, di catturarlo e sbatterlo in una cella per il resto dei
suoi giorni.
- basterà. - ribattè e finalmente il moretto
voltò la schiena al sole allontanando da lui lo spettro di
Barbabianca, dei pirati e della Marina. Così, petto a petto,
erano solo Ace e Smoker.
- ci sei tu .. - sussurrò Ace, controsole, socchiudendo gli
occhi, accompagnado l'inarcamento delle spalle - .. questo conta. -
Lo vide. Lo vide, prima nella sua mente, sorridere spostando l'angolo
destro della bocca. E poi si sarebbe rinchiuso nelle sue
storie, nei suoi progetti. Perso nei suoi racconti. Ma quella volta non
sarebbe vissuto nella lontananza con un solo sorriso. Il corpo, prima
che la mente, esigeva altro. In balia dei sensi allungò le
braccia cercando il sole ma trovando un bene più prezioso.
Lo agguantò, risvegliando il suo istinto da predatore, lo
fece suo. Non era Smoker, non era un marine, ma un uomo mentre lo
baciava imprigionandolo nel groviglio della sue braccia. Denti contro
denti. Respiro dell'uno nel respiro dell'altro.
- solo tu . - affermò il Marine impossessandosi dei capelli
neri tra le dita. L'indomani si sarebbero lasciati rimettendo acqua tra
loro, su fronti avversi avrebbero assistito agli eventi di una storia
destinata a cambiare. L'indomani però era lontano. Su quel
molo, d'innanzi al sole, Smoker il Marine era riuscito nel suo intento.
Ace, il pirata, era stato catturato.