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Autore: Out_Ofocus    11/12/2019    0 recensioni
Chiuse gli occhi facendo un respiro profondo e con la mano libera strinse un po’ più forte la tazza, il calore le invase immediatamente il palmo della mano facendola sentire leggermente più viva. Si sentiva in colpa, per averlo svegliato, per averlo privato di una notte di sonno senza pensieri, una notte di sonno che si era meritato. Non era una da farsi vedere vulnerabile, difficilmente abbassava le difese, negli anni aveva alzato dei muri così alti intorno a se che a volte ci si sentiva intrappolata.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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"A wise man once told me, 'family don't end in blood.'But it doesn't start there either.
Family cares about you, not what you can do for them family's there; for the good, bad, all of it.
They got your back, even when it hurts. That's family.
"

— Dean Winchester

 

Il bunker era immerso nel silenzio, e vista l’ora era anche normale. Emma era in cucina,  in piedi di fronte ai fornelli che aspettava che il bollitore fischiasse indicando che l’acqua aveva iniziato a bollire. L’orologio appeso sopra la porta segnava le una e mezzo, e per Emma era strano essere sveglia visto quanto si sentiva esausta, ma i pensieri avevano avuto la meglio tenendola sveglia. Sospirò e si avvicino al mobiletto sopra l’acquaio e cercò la sua tazza preferita, sopra c’era disegnato un carlino con un cappellino sulla testa. Aprì anche un altro sportello prendendo una delle bustine di tea verde che adorava. Non l’avrebbe aiutata a prendere sonno, ma almeno si stava tenendo impegnata, continuare a girarsi e rigirarsi a letto non avrebbe portato a nulla.
- Ehi … - la voce alle sue spalle la riportò alla realtà improvvisamente. - Non ti ho trovata a letto - Dean aveva la voce leggermente più profonda, segno che ancora era carica di sonno. I capelli del ragazzo erano leggermente spettinati, indossava pantaloni del pigiama e una semplicissima maglietta nera a maniche corte.
- Non riuscivo a prendere sonno - rispose Emma versando l’acqua calda nella tazza. - Sapevo che se fossi rimasta a letto sarei finita con lo svegliarti -
Dean si avvicinò, strascicando leggermente i piedi. - Mi sono comunque svegliato - sorrise appoggiandosi al bancone
- Scusa - non sapeva bene per cosa si stesse scusando, ma le sembrava la cosa più adatta da dire in quel momento.
- Non hai niente di cui scusarti - Dean la osservò, la ragazza indossava un paio di shorts e una sua camicia, adorava vederla con i suoi vestiti addosso. Notò forse per la prima volta quanto la ragazza sembrasse stanca, aveva gli occhi leggermente arrossati e in generale l’aria un po’ spenta. - Da quanto non dormi Ems? -
- Da ieri notte - rispose in automatico lei.
- Ems … - Dean la conosceva troppo bene per non rendersi conto che la ragazza stesse mentendo.
- Ho dormito ieri notte … poco ma ho dormito - Emma si portò la tazza alle labbra e ci soffiò cercando di renderlo un po’ meno caldo. Senza aggiungere niente andò a sedersi al tavolo, sapendo che Dean l’avrebbe seguita. Appoggiò la tazza davanti a lei, osservando il fumo che saliva verso l’alto.
Era vero ultimamente dormiva decisamente poco, persino per i suoi standard, ma da quando Dio/Chuck era tornato rivelandosi tutto tranne che amichevole, qualcosa la tormentava. Aveva la sensazione che tutto stesse per finire, che questa volta la fine fosse molto più vicina e reale di tante altre volte.
   
     Era cresciuta, come i Winchester, in una famiglia di cacciatori, il padre aveva cercato di tenerne fuori sia lei che il fratello. Lui viaggiava, girava il paese in lungo e largo, una volta alla caccia di un lupo mannaro, la volta dopo di un demone, un fantasma e chi più ne a più ne metta. Tornava a casa il più frequentemente possibile, cercando di non lasciare i figli e la moglie soli tutto il tempo. Quando poi la madre di Emma si era ammalata, il padre aveva promesso di smettere, ma alla fine i mostri che aveva cacciato tutta la vita lo avevano trovato e gli era stato fatale. Emma aveva 15 anni quando il padre morì, suo fratello Tyler ne aveva 18 e improvvisamente si erano trovati soli e abbandonati a se stessi, era per quello che erano finiti a vivere con Bobby, lo Zio Bobby, che nonostante si lamentasse sempre li aveva accolti come se fossero figli suoi.
Era stato Tyler il primo ad approcciarsi alla caccia, ed era stato Bobby a insegnarli tutto quello che c’era da sapere. Quando i due andavano a caccia insieme, Emma rimaneva sempre a casa ed era l’addetta alle ricerche. Ma nel frattempo il fratello le aveva insegnato a impugnare una pistola, a sparare e a a sapersi difendersi. Con il passare degli anni, nonostante la ragazza avesse provato a condurre una vita normale, aveva fatto la cameriera seguendo nel frattempo qualche corso serale al liceo, la vita da cacciatrice l’aveva sempre attratta e lei e il fratello finirono con il seguire le orme del padre. Fu in quegli anni a casa di Bobby che conobbero i Winchester e in qualche modo diventarono inseparabili. Tanto che quando i ragazzi scoprirono il Bunker dopo poco anche Emma e il fratello si trasferirono a loro volta a vivere lì.
     
     - Piccola che ti passa per quella bella testolina? - Dean si era sistemato su lo sgabello davanti alla ragazza. Allungò una mano afferrando quella di Emma, che si rilassò automaticamente a quel contatto.
Emma chiuse gli occhi facendo un respiro profondo e con la mano libera strinse un po’ più forte la tazza, il calore le invase immediatamente il palmo della mano facendola sentire leggermente più viva. Si sentiva in colpa, per averlo svegliato, per averlo privato di una notte di sonno senza pensieri, una notte di sonno che si era meritato. Emma non era una da farsi vedere vulnerabile, difficilmente abbassava le difese, negli anni aveva alzato dei muri così alti intorno a se che a volte ci si sentiva intrappolata.
- Mi sento un po’ persa ultimamente …  non so come spiegartelo. - non riusciva nemmeno a guardarlo negli occhi, si sentiva imbarazzata e debole.
- Ci sentiamo tutti persi … e incazzati, forse più incazzati che altro … - come Emma riusciva a essere se stessa con Dean, anche il ragazzo si sentiva  a suo agio con lei.
- Penso di essere stanca, De! Di combattere, di continuare a lottare, di sopravvivere … a che scopo? - tirò su con il naso, cercando di trattenere le lacrime che sentiva bucarle gli occhi. - Se tutto è già scritto, che senso ha continuare a lottare? - odiava sentirsi così persa e odiava sentirsi demoralizzata.
- Ehi guardami! - lo disse con la voce leggermente più alta. Emma alzò lo sguardo e si concentro sugli occhi verdi del ragazzo. - Sono io il pessimista della coppia. - iniziò ad accarezzarle dolcemente la mano.
- Ci sono stati troppi morti, persino recentemente, per essere ancora positiva. -
- Accadono anche cose belle, insomma abbiamo riportato in vita Eileen -
Emma lo guardò cercando di capire a cosa stesse cercando di arrivare Dean.
- Sai che giorno è oggi? - chiese seria.
- Giovedì? - chiese dubbioso Dean.
- Tyler è morto due anni fa - una lacrima rigò la guancia alla ragazza, sfuggendole al suo controllo. Dean si maledisse mentalmente per non essersene minimamente ricordato. Quando Tyler era morto due anni prima, in una caccia andata male, Emma ne era uscita completamente distrutta, non aveva lasciato la sua camera per circa due settimane ed era allora che lei e Dean si erano avvicinati. Dean sapeva, fin troppo bene, cosa volesse dire perdere una persona amata, e aveva cercato di stare il più vicino possibile ad Emma, anche se lei inizialmente lo aveva solo respinto e allontanato.
- Gli avevo promesso che avrei lasciato, che mi sarei fatta una vita normale, una famiglia … che sarei stata felice. - tirò su con il naso, asciugandosi con una manica un’altra lacrima. - E invece sono qua … e la mia vita è tutto tranne che normale -
Dean si alzò dal suo posto e girò intorno al tavolo raggiungendola, la fece alzare, sedendosi dove fino a pochi secondi prima era seduta lei e la prese in collo. Fu in quel momento che Emma lasciò crollare tutte le sue difese e , tra le braccia dell’uomo che amava e che nonostante tutto la faceva sentire protetta, si lasciò andare alla lacrime e al dolore che provava ancora per la morte del fratello.
Rimasero fermi lì fra le braccia l’uno dell’altro per quella che sembrò un’eternità.
- Torniamo a letto? - chiese Dean spostandole una ciocca di capelli dal viso. Emma si limitò ad annuire alzandosi. Dean intrecciò la sua mano con quella della ragazza e la condusse per i corridoi del Bunker fino alla camera che ormai condividevano. La camera era illuminata solo dalla luce sul comodino che Dean aveva lasciato accesa. Emma fu la prima a prendere posto a letto, sparendo sotto il piumone, cercando di scaldarsi. Dean la seguì pochi secondi dopo e automaticamente la tirò a se.
- Non ti isolare Ems, per favore, parlami -
- So di poterlo fare, ma … a volte ho come l’impressione di essere un peso per te. Non voglio che debba prenderti carico anche dei miei problemi -
- E’ buffo sai - disse trattenendo una risatina.
- Cosa? - chiuse confusa Emma.
- Se fossi stato io a chiudermi in me stesso e ad allontanarmi da te, mi avresti preso a calci - scherzò, lasciandole un bacio tra i capelli.
- Sta zitto! - rise a sua volta
- Solo … non mi allontanare - la tirò a se, stringendola. Era così abituato a dormire con la ragazza accanto che non sentirla accanto a se lo aveva fatto svegliare.
Emma si girò su stessa, in modo da poter guardare Dean negli occhi. Fu Dean ad annusare quella poca distanza che li divideva a ad unire le sue labbra con quelle di lei. E fu in quel momento che Emma ebbe come l’impressione che con Dean al suo fianco forse tutto sarebbe andato bene, che forse tutto si sarebbe sistemato.
- Ti amo, lo sai? -
- Ti amo anche io, Dean Winchester! - 




 
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My space. 

Ciao a tutti!
Incredibilmente sono risucita a iniziare e a finire qualcosa.
Sono anni che non scrivo ed è la prima One Shot che scrivo su Supernatural,
quindi abbiate pietà di me dei commenti, che mi farebbe molto piacere sentire. 
Ho un po' di idee che mi ronzano in testa, quindi magari se riesco scriverò altro.
Spero vi sia piaciuta e so che non è niente di che, uno sprazzo di normalità forse
nell'universo di Supernatural. 
Se vi va lasciatemi una recensione o fatemi sapere che ne pensate anche tramite twitter,
sono @poseey_ 


Bacioni  El.

 

 
 
   
 
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