Storie originali
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Autore: Nevan27    12/12/2019    0 recensioni
Dero è una rockstar all'apice del suo successo. Dero ha tutto ciò che uomo mortale e non possa desiderare. Dero può essere considerato molte cose, ma una cosa è certa. Dero non è una persona natalizia, ma proprio per nulla. Dero è un Grinch, solo che al posto di essere verde e peloso, è una persona color cadavere, vestita sempre di nero, mentalmente esausta e vecchia dentro. Dero non lo ha mai festeggiato, il Natale, e non avrebbe avuto intenzione di iniziare ora. Ma quell'anno non aveva tenuto conto di Andrej ed Alexios, le uniche due persone ad aver rotto il ghiaccio di questo vecchio anarchico, suo malgrado diventati suoi inquilini... e molto di più.
Flash scritta per il Calendario dell'Avvento 2019, iniziativa del gruppo Facebook di Quelli di Fanwriter.it
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
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Shine Bright,
you Fancy Mad Lad

 

Eccolo.
Il periodo dell'anno che più mi disturbava. Nemmeno a dire quanto lo trovassi una stupida usanza basata su conformismo, capitalismo e sfruttamento di poveri menteccati che credevano nella magia del Natale e di un vecchio ciccione vestito di rosso, dalla barba bianca e che scivolava nei camini a portare regali a destra e a manca.
Anzi no. Scusatemi. Ai bambini buoni.
...che stronzate.
Soffiai una boccata di fumo e mi immersi ancora di più nel cappotto di pelle, affondando nell'ampio cappuccio nero della pesante felpa che mi proteggeva dai fiocchi di neve che cadevano dal cielo.
Non c'era anima viva per la strada, mentre camminavo per i vicoli innevati della città, fra i vapori e i fumi da smog di questa metropoli.
Dannazione, le luminarie ovunque sembravano illuminare la notte a giorno! Mi sistemai gli occhiali rotondi dalle lenti nere sugli occhi pallidi e svoltai l'angolo per la strada maestra del quartiere chic dove stava la mia dimora... al cinquantesimo piano, dotato di un notevole panorama sulla skyline.
Piano inferiore e superiore, appositamente vuoti, dato il mio status sociale.
Buttai a terra il mozzicone e lo schiacciai sotto la suola dei miei anfibi, poi salii le scale e salutai con un cenno del capo il portiere che subito mi aprì la porta. Il povero Cristo era così imbacuccato da somigliare all'Omino dei Marshmellows.
Nella hall mi abbassai il cappuccio e mi diressi all'ascensore, estraendo dalla tasca dei jeans la mia chiave elettronica per attivare l'ascensore, spinsi il pulsante 50 e mi appoggiai in attesa.
"You'd better watch out, you'd better not cry
You'd better not pout, I'm telling you why
Santa Claus is coming to town
Santa Claus is coming to town
Santa Claus is coming to town"

Cristo no, i jingles natalizi anche in ascensore, no per favore...
Sospirai e poggiai la nuca alla parete, chiudendo gli occhi dietro le lenti, scuotendo appena la testa e cercando di bloccare fuori le canzoncine natalizie.
Quando lo scampanellio mi avvisò di essere arrivato al mio piano, attesi lo stretto necessario che le ante si aprissero il minimo e sgusciai fuori, lontano dalle musichine stucchevoli su Babbo Natale.
La porta del mio appartamento era giusto di fronte all'ascensore, quindi pochi passi per aprirlo con la mia chiave magnetica e...
-DERO! BENTORNATO!-
...e venire accolto da mille luminarie ed un coro a due voci.
Sgranai gli occhi dietro le lenti, pietrificandomi all'ingresso, e fissando l'enorme albero di natale al centro del salotto, pieno di lucine multicolore e di palline di vetro viola e rosso scuro.
Alla mia destra, appese sopra al finto camino, vi erano tre calze...
-Ragazzi. Cosa... quando...- scossi la testa e mi levai il cappotto, buttandolo sul divano, e... e indicando un sirenetto appeso all'albero.
-...non fa niente. La domanda è, PERCHÉ?!-
Andrej mi si avvicinò e mi prese per un fianco, tendendosi per togliermi gli occhiali dal viso e metterli sulla mensola svuotatasche, rispondendo alla mia domanda.
-Perchè è Natale, Dero?-
-Lo sai che odio il Natale... e proprio perché è Natale, cosa diavolo c'entra quel tritone sull'albero?!-
A questo mi rispose Alexios che si avvicinò e mi prese per il fianco opposto.
Con i suoi enormi occhioni azzurri e il suo faccino da cane bastonato (sapeva che avrei perso senza appello, dannato) ed un sorriso colpevole.
-Io Dero... non ti piace?-
-Sembra un culturista. Avrei dovuto aspettarmelo, con il tuo amore per il trash...-
Sospirai e tornai a fissare l'albero, Andrej avvinto al braccio sinistro e Alexios a quello destro, le loro teste sulle mie spalle.
Fissai un particolare ramo sull'albero e un particolare... addobbo.
...anche questo poteva essere solo opera di Alexios.
-E ditemi. Quel pene lì. Anche questo è spirito natalizio? O è la raffigurazione dello Spirito Santo secondo Maria?-
Andrej mi fissò scandalizzato. Come se mai mi avesse sentito proferire blasfemie, suvvia...
-Dero! È una candela!-
La fissai ancora ed inclinai la testa di lato.
-A me sembra un cazzo, comunque.-
-Dero... possiamo tenerle? Le lucine? È il nostro primo Natale insieme!-
-Andre...-
-Dai Dero, io nemmeno l'ho festeggiato un Natale prima d'ora!-
-Anche tu Alex...-
Alexios ridacchiò e si tese per prendere un cerchietto con le corna da renna... solo per tentare di mettermelo in testa.
-Alexios ti avverto...-
Non feci in tempo a finire la minaccia che Andrej mi saltò al collo per farmi abbassare ad altezza di Alexios, che riuscì a mettermi il cerchietto sul mahawk corvino e platino.
I due si allearono in una vera associazione a delinquere, scoppiando a ridere ed abbracciandomi.
-Ragazzi... siete davvero...-
Alexios:
-Magnifici?-
Andrej:
-Adorabili?-
Io:
-Due coglioni.-
Andre scoppió di nuovo a ridere, mettendomi in mano la punta rossa e violacea da mettere in cima all'albero.
-Su, Desiderio... smettila di fare lo scorbutico, tanto lo sappiamo che ci ami lo stesso.-
Sbuffai e roteai gli occhi, guardandoli di traverso... dannazione sì, era vero. Li amavo come solo un eterno poteva fare.
-Alexios, non chiamarmi Desiderio, dannazione a te!-
Mi tesi verso l'albero con il mio metro e novantasei e misi la punta in cima al grasso abete e feci un passo indietro...
...solo per ritrovarmi fra Alexios e Andrej in piedi su due piccoli sgabelli.
Alexios:
-Dai Andrej, prima che si faccia l'alba! Sbrigati!-
Alexios che teneva sospeso sopra la mia testa un rametto con dei piccoli frutti rossi. Oh meglio, credo fossero frutti.
Doveva essere quello il vischio.
-BUON NATALE DERO!!-
Per poi far seguire un bacio sulle guance ciascuno e simultaneo.
Aggrottai la fronte e roteai gli occhi... ma poi sorrisi, un sorriso sincero, lasciando i canini affilati in vista.
Uno specchio di quello di Alexios, altrettanto affilato e di quello dolce di Andrej.
In fondo, magari quest'anno potevo anche tollerare il Natale. Con loro due sarebbe anche stato un buon Natale, nonostante rimanessi della mia opinione che fosse una festa capitalista.
Però, immagino che la chiave sia nella mia relazione con l'antico e l'umano, non riguardo un compleanno divino di qualsiasi tipo. E chi vi diceva che era la nascita di Cristo... beh, non era solo quello il compleanno divino di cui parlavo.
-Beh... dato lo sforzo che avete fatto e sicuramente il costo esorbitante di tutte queste cianfrusaglie... okay, e Natale sia.-
Ma sollevai un indice.
-Ma! Se solo sento una canzone natalizia in casa... giuro che vi butto fuori entrambi e appicco fuoco all'albero...-
E, classico Alexios...
-"Jingle Bells... Jingle Bells, Jingle all the way..."-
Chiusi gli occhi e sospirai contando fino a dieci.
...ehi, almeno avevano comprato le bollicine!

 

   
 
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