Anime & Manga > Saiyuki
Segui la storia  |       
Autore: Ainely    02/08/2009    0 recensioni
Sanzo e i suoi compagni sitroveranno a fare i conti non solo con i demoni seguaci di Gyoumao, ma anche contro il Dio della Guerra Homura e il loro oscuro passato nel Mondo Celeste.
Genere: Commedia, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


~ Regno Celeste 500 anni prima… ~



- Uno… due… ehm… dopo il due…? Ah! Tre…!- contava un bambino dagli occhi dorato coprendosi gli occhi con la mano. – Nove… dieci! Nataku! Ora vengo a prenderti!!!-

Il piccolo Goku cominciò a girovagare per i lunghi corridoi silenziosi e tranquilli del grande palazzo dell’Imperatore. Ormai, le ricche stanze quasi sempre deserte erano diventate i nascondigli per i due bambini…

Percorse in lungo e in largo tutto il piano, senza trovare Nataku…

“Chissà dove è andato?” pensò Goku guardando con attenzione ogni angolo.

Poi con la coda dell’occhio gli parve di cogliere una veste famigliare alle sue spalle, si voltò di scatto pronto a vincere, ma quando guardò non vide nessuno.

Così cominciò a correre nella direzione in cui gli era parso di vedere Nataku, uscì dal palazzo imperiale e si trovò infine ai piedi di una scalinata di marmo bianchissimo che saliva fino ad una reggia che non aveva mai visto.

Senza pensarci due volte salì di corsa le scale e vi arrivò in cima quasi col fiato grosso. Si guardò indietro. Da lì in cima poteva vedere il palazzo dell’Imperatore e persino il palazzo dove viveva con Konzen e con Kanzeon.

- Wow! Che bello!- disse estasiato il piccolo – Uff… devo trovare Nataku prima che Konzen mi venga a cercare sennò perderò di nuovo a nascondino!-

Si rimise a correre lungo i corridoi quieti… non vi era altro rumore eccezion fatta che per il tintinnio delle sue catene mentre correva. Girò per tutto il ricco giardino luminoso, ma non c’era nessuno…

Goku si fermò e pensò cosa fare…

“Vabbè! Entrerò in questa stanza!”

Afferrò la maniglia d’oro e aprì la porta. La luce filtrava dalle grandi finestre e al suo interno la stanza aveva un seggio con bellissime decorazioni d’oro e magnifici tendaggi trasparenti, al centro della stanza, proprio davanti al trono, c’era un piedistallo a tre gambe interamente d’oro e sopra vi fluttuava una grande sfera. Goku, incuriosito, si avvicinò alla sfera e la osservò in silenzio…

Quello strano globo sembrava fatto di acqua, un’acqua che cambiava colore, ora cupa e ora azzurra poi rosa…

Allungò la mano per sfiorare quell’affascinante oggetto, ma all’improvviso qualcuno alle sue spalle afferrò lo afferrò con forza.

- Chi sei?- gli chiese minacciosa la voce maschile.

L’uomo che l’aveva sorpreso fece voltare il bambino.

Goku non sapeva cosa dire e l’uomo continuò.

- Cosa ci fai nel palazzo della divina Oyume?-

Il piccolo Goku cercò di rispondere…

- Ecco… io stavo cercando Nataku…-

- Cosa? Il principe Nataku, qui?! Stupido ragazzino! Se hai arrecato disturbo alla divina Oyume io…!- levò in alto la mano sinistra per poter dare uno schiaffo a Goku, ma non ci riuscì…

- Tu… cosa?- gli chiese qualcuno sulla soglia.

L’uomo si voltò tenendo ancora ben saldamente il braccio di Goku, dopodiché spalancò gli occhi e lasciò immediatamente il bambino per fare un profondo inchino alla persona che era appena entrata nella sala.

- Perdonatemi, somma Oyume. Ho sorpreso questo ragazzino nella vostra sala.-

- Puoi andare.- gli disse severa la divinità. – Di lui me ne occuperò io.-

- Ma somma Oyume!-

Bastò uno sguardo della Dea per far allontanare l’uomo, che prima di svanire si inchinò ripetute volte.

- Tutto bene, piccolino?- gli chiese amorevolmente la donna.

- S…sì…- disse un po’ impacciato Goku.

“Com’è bella…” pensò completamente rapito dal fascino della donna che gli stava davanti. “Chissà se a Konzen possa piacergli! Ma che dico! È così scontroso!”

- Come ti chiami?-

- Il mio nome?- domandò Goku cercando di ricordarsi quello che gli aveva appena dato Konzen poco prima – Aspetta... Goku! Mi chiamo Goku! E tu sorellina?-

- Il mio nome è Oyume! Vivo in questo palazzo… dimmi… ti sei forse perso?-

- Ehm… in verità stavo giocando…- arrossì e sorridendo le rispose – Stavo giocando a nascondino con Nataku…-

Oyume lo guardò e poi rise di gusto.

- Vuoi dire che il principe Nataku si è nascosto nel mio palazzo?-

- Credo di sì! Uffa è la seconda volta che perdo! Non riesco mai a trovarlo…- protestò la piccola scimmia.

La dea lo prese per mano e lo ricondusse davanti alla sfera d’acqua di prima.

- Vieni, ora ti dirò dove si è nascosto, ma attenzione, io “non ti ho detto niente”!- gli fece l’occhiolino la donna. – E poi dopo ci andiamo a prendere un cono di ghiaccio dolce…-

Goku fu felicissimo e saltò addosso alla divinità abbracciandola.

- Grazie mille sorellina!-

Oyume si avvicinò alla sfera e alzò le braccia in direzione di essa, chiuse gli occhi e si concentrò. Alcuni secondi dopo, la sfera cominciò a brillare debolmente, poi sempre più vivamente, fino a diventare quasi impossibile da vedere. Attorno alla dea si era creato un potere incredibile, Goku, coprendosi gli occhi con una mano, riuscì a vedere che la divinità stava muovendo lentamente le mani facendo cambiare il flusso interno della sfera.

Alcuni attimi dopo la luce abbagliante diminuì, fino a scomparire.

Oyume abbassò le braccia e sorrise.

- Il tuo amico, Nataku, si è addormentato ai piedi della statua nella grande sala di ricevimento nel palazzo dell’Imperatore… credo che dormirà ancora per un bel po’ di tempo, così avremo il tempo per gustarci il ghiaccio dolce. Ma dimmi…-

- Sì?-

- Ti piacciono le ciliegie o le prugne rosse?-

- Tutt’e due!- esultò Goku, seguendo la sua nuova amica.-

Oyume portò il piccolo Goku in una grande sala arredata con semplicità ma con grande raffinatezza. Si sederono su due divanetti dalle forme suadenti, con fodere di seta rossa.

- Sai, fin’ora solo poche persone sono state così gentili con me…- disse Goku rattristandosi un poco. – Sono stato portato qui con l’inganno e mi hanno trattato molto male prima di lasciarmi dalla vecchia zia.-

- Capisco… e dire che hai così begl’occhi… caldi come l’oro.- gli disse Oyume.

Goku arrossì lievemente e prese colse col cucchiaino un po’ di ghiaccio dolce

- Anche tu hai degl’occhi così strani! Non ne ho mai visti di quel colore! Sembrano d’argento! E i tuoi capelli mi sono così chiari e lisci da sembrarmi i raggi della luna…!-

Oyume lo fissò per un istante.

“Fino a che punto arriva la loro meschinità?” pensò disgustata guardando nel suo insieme Goku e si soffermò sulle catene “Punire un bambino che è uguale a tutti gli altri…”

Goku finì di mangiare il suo cono di ghiaccio e guardò fuori dalla grande finestra: il sole stava già calando, si era fatto veramente tardi! Sicuramente Konzen sarebbe andato su tutte le furie se non fosse tornato nella sua stanza prima del tramonto come gli aveva fatto promettere.

- Scusami tanto sorellina! Ma io devo scappare o sennò sono guai!- disse Goku saltando giù dal divanetto per poi correre verso la porta per uscire.

- Aspetta Goku!- le disse con una calma ingiunzione la dea – Ti accompagno.-

Goku annuì e le sorrise solare… Oyume non poté fare a meno da passargli una mano tra i capelli scompigliandoglieli un poco…

Nel frattempo, il caro e vecchio Konzen era adirato perché la scimmia gli aveva disobbedito nuovamente, e lo stava cercando ovunque.

- Accidenti a quella scimmia! Mai una volta che rispetti quello che gli dico di fare!- vide una donna nelle vicinanze e la fermò – Scusatemi, avete mica visto in giro un bambino più o meno alto così con i capelli lunghi castani?-

La donna ci pensò su e poi disse:

- Mi sembra di aver visto il bambino che avete descritto salire da quella parte, ma non ne sarei sicura.-

- Grazie.-

Konzen si avviò nella direzione indicatagli dalla donna e cominciò a salire la lunga scala bianchissima.

Ma bob arrivò nemmeno in cima quando sentì in lontananza:

- Ehiiiii! Konzeeeen!-

Il ragazzo si fermò e alzando gli occhi riconobbe a chi apparteneva quella voce.

- Ecco la mia stupida scimmia…- ma guardò meglio e vide che non era solo.

“Avrà combinato qualche pasticcio?” pensò proseguendo verso di loro.

Quando arrivò a una decina di scalini si fermò e Goku gi andò velocemente incontro afferrandolo per un braccio e dicendo tutto pimpante:

- Sai, Konzen! Oggi ho conosciuto una nuova amica!-

Konzen guardò l’altra persona.

Capì immediatamente che si trattava di una divinità solamente guardando gli abiti formati da una veste caratterizzata da vari veli di seta argentea semitrasparenti e sulle spalle portava delle spille a forma di luna, lungo le braccia portava uno scialle sempre intessuto con fili d’oro, d’argento e di seta. Non aveva molti gioielli a differenza di sua zia, ma portava solamente dei semplici orecchini d’oro e un ciondolo a forma di goccia al collo.

La donna gli sorrise, e colto alla sprovvista, il nostro biondo chinò leggermente il capo.

- Mi spiace avervi causato qualunque tipo di disturbo, non accadrà più.- si chinò nuovamente e prese per mano Goku, girando i tacchi per andarsene.

Ma la dea lo fece fermare.

- Non devi preoccuparti, Konzen Doji.-

“Conosce il mio nome?”

- Arrivederci.- la salutò lui.

Oyume restò a fissarli mentre scendevano la lunga scalinata, dopodiché rientrò nel suo palazzo, ma fu subito fermata da un suo subordinato che le disse:

- Mia signora, questa sera non potrete rifiutarvi nuovamente! Dovrete andare!-

- Tsk…- sbuffò lei entrando nella sua stanza da letto.

- Ma somma Oyume…!-

Il povero servitore si vide sbattere la porta in faccia. Sospirò e andò a riferire la decisione della divinità.

Intanto, Konzen e Goku stavano tornando a casa…

- Secondo me tu le piaci!- disse ingenuamente il piccolo Goku trotterellando al fianco di Konzen.

- Non dire stupidaggini, scimmia.- gli disse impassibile lui – Solo perché conosce il mio nome non implica nulla. E poi… figuriamoci se una divinità del suo rango scelga uno come me. Assurdo.-

- Uffa… certo che sei antipatico!- disse Goku mettendo il broncio.

- Andiamo.-

Konzen aprì il grande portone dell’entrata del palazzo di Kanzeon Bosatsu, ed entrarono.

La dea, vedendoli arrivare, andò loro incontro e…

- Questa sera l’Imperatore darà un ricevimento nella sua sala maggiore per festeggiare l’ultima vittoria nel Regno Terreno. Dato che dovrò andarci, anche se la cosa non mi entusiasma, dovrai venire anche tu… quindi vestiti decentemente e vedi di non essere troppo irascibile. Ci saranno tutti i membri più importanti del Regno Celeste… non vorrei trovarmi di nuovo nella situazione imbarazzante della scorsa volta… ricordi quando hai fatto una rissa col cugino dell’Imperatore? Ecco… vedi di non farla ripetere…- sospirò Kanzeon mettendo le mani sui fianchi.

Konzen alzò gli occhi al cielo e restituì alla zia uno sguardo depresso.

- Bene, vedo che vieni volentieri…- ribatté canzonatoria Kanzeon – E poi… ci saranno anche tante belle e giovani ragazze, magari è la volta buona che ti trovi un’anima buona in grado di sopportare il tuo caratteraccio…!-

- Cosa hai detto, brutta vecchiaccia?!?- s’infuriò il biondo.

- Niente, niente!- rispose allontanandosi – Vado a prepararmi… sarà meglio se anche tu ti vada a preparare…-

Kanzeon sparì all’interno di una delle numerose stanze, lasciando solo Konzen con il piccolo Goku.

- Posso venire anche io, Konzen??? Ti prego! Ti prego!-

- No.- rispose in tono secco l’altro.

- Ma perché??? Voglio anche io divertirmi!- piagnucolò la scimmia.

- No. Ho detto di no. Hai sentito che cosa ha detto la vecchiaccia?! Niente animali!- si soffermò a guardare l’espressione abbacchiata del bambino e s’addolcì un poco col tono – Se vuoi però ti posso portare poi qualcosa dal buffet…-

La semplicità con la quale Goku si accontentava stupì notevolmente il biondo irascibile.

- Sì!!!!!!!! Che bello!!! Mi raccomando, Konzen! Cerca di prendermi i ravioli! E anche gli spaghetti di soia!!!!-

- Ehm… non credo che ci siano quelle cose, comunque ti porterò qualcosa.-

- Yuppi! Yuppi!- saltellò la scimmia.

“Stupida scimmia… basta parlare di cibo che dimentica ogni tipo di problema” pensò sconsolato Konzen, mentre entrava nella sua stanza.

Si preparò, nonostante il caos che stava facendo Goku nella sua stanza, e dopo circa un’ora si fece trovare nella sala principale del palazzo.

Kanzeon lo raggiunse dopo poco tempo.

- Sai già a chi affidare il tuo animaletto preferito?- gli domandò beffarda la dea.

- Ci penserà il personale del palazzo…-

- Bene, andiamo.-

Raggiunsero il palazzo dell’Imperatore e non appena entrarono nella grande sala, Kanzeon e Konzen videro che c’erano tutti, proprio tutti. Entrambi restarono nauseati dall’ipocrisia di certi ospiti, ma nonostante ciò cercarono di controllarsi a vicenda passando a salutare tutti gli invitati.

Dopo circa venti minuti, un uomo si avvicinò all’orecchio dell’Imperatore, il quale sgranò gli occhi e gli fece gesto con la mano di andare.

L’uomo andò con un passo lesto alla grande porta di legno e oro, si schiarì la voce e cercò l’attenzione di tutti i presenti.

Calò il silenzio, e tutti si voltarono verso di lui.

- Molto onorati ospiti, vi annuncio l’entrata della somma Oyume, la Dea dei Sogni…!

Tutti i presenti restarono in silenzio, colti di sorpresa da quell’incredibile annuncio. Immediatamente si levarono dei bisbigli… ma tutto tacque non appena apparve sulla soglia da donna.

Oyume sembrava uscita da una visione… l’abito che indossava accentuava la sua natura sovrannaturale dandole un’aura di mistero e di fascino etereo che nessuno aveva mai visto.

La dea scese i pochi scalini lentamente, lasciando che tutti la fissassero rapiti da tutto il suo essere.

Anche Konzen, senza volerlo ne restò ammaliato, restando a contemplare il lungo collo bianco e sottile della donna che con gesti fluidi scivolava nella grande sala, mentre il suo abito intessuto d’oro la faceva sembrare una visione notturna.

Gli passò davanti, maestosa ed elegante… i lunghissimi capelli biondi le cadevano liscissimi lungo la schiena pallida e perfetta, lasciata scoperta dall’abito formato anch’esso da veli d’orati.

Gli ospiti, al suo passaggio, aprirono un corridoio per poi richiudersi nel momento in cui ella raggiunse il pulpito dove se ne stava seduto l’Imperatore Celeste. L’ la donna si inchinò e salutò il suo ospite.

- Vi porgo i miei omaggi, Imperatore.- disse con voce cristallina.

L’Imperatore sorrise e rispose con un po’ di sarcasmo:

- Il piacere è tutto mio, Oyume. Alla fine mi avete deliziato con la vostra sfuggevole compagnia.- tacque e fissò il volto della dea, rimasto totalmente impassibile – Avete deciso di fuggire dal vostro castello per una notte?-

- Chi lo sa…- rispose lei accettando lo scherno.

Dopodiché le voci degli ospiti ripresero a riempire la stanza, la musica riprese a essere suonata e tutto tornò normale.

In mezzo alla folla, Kanzeon individuò Oyume, che si era riparata da occhi e da orecchie indiscrete sedendosi sul bordo di una grande finestra.

La dea prese dal vassoio di un cameriere un altro bicchiere e fece segno a Konzen di seguirla.

- Hai malinconia della luna, Oyume?- le domandò Kanzeon porgendole il bicchiere.

Oyume sorrise e accettò volentieri il pensiero della dea.

- Più che altro…- disse bevendone un sorso – Detesto l’ipocrisia che vive qui…-

- Sentimento reciproco.- affermò Kanzeon – Voglio presentarti mio nipote, Konzen Doji.-

Kanzeon si mise di lato, lasciando spazio al biondo che fece un passo avanti, un po’ impacciato ripensando a quel pomeriggio…

“Spero che Goku non l’abbia importunata sul serio o qui finisco male…” pensò mentre salutava la dea chinando il capo.

- Suvvia…- fece Oyume – Non c’è alcun bisogni che ti inchini dinanzi a me, Konzen! Dopotutto non è la prima volta che ci vediamo, no?-

Kanzeon rimase stupita! E così il suo bravo nipote, sempre avverso al fascino femminile, aveva già incontrato la sfuggevole Dea dei Sogni?

- Oh…! E così vai in giro a fare conoscenze così interessanti e non mi dici niente???- lo prese in giro lei.

Konzen divenne paonazzo e cercò di rispondere, senza peggiorare ulteriormente la situazione.

- Oggi pomeriggio Goku è entrato nel suo palazzo e sono andato a riprenderlo…-

- È davvero un bambino adorabile.- disse Oyume guardando Konzen – Se lo desidera, può tornare quando vuole… anche tu se vuoi.- concluse rivolgendosi a Konzen.

La conversazione fu subito interrotta dall’intromissione del viscido e subdolo Li Touten, che con aria spavalda e irrispettosa disse:

- E così invitate nella vostra reggia quanto c’è di inadeguato, invece di offrire ospitalità a chi più si avvicina al vostro altissimo rango?- guardò di sbieco Konzen e Kanzeon. I due gli restituirono lo stesso sguardo e rimasero in silenzio a forza – Sapevate che custodiscono un eretico? E vogliono continuare a essere chiamati déi?-

- Ne sono perfettamente al corrente che sono i custodi di un essere eretico.- rispose duramente la dea – E le porte del mio palazzo decido io a chi aprirle. Fin’ora non ho ancor incontrato persone meritevoli per oltrepassarle, ne tanto meno per offrire la mia compagnia e amicizia, eccezion fatta per loro. Potete pure congedarvi,m perché come già sapete la vostra persona non mi è gradita.- fece una pausa, dopodiché, guardò l’uomo con superiorità e proseguì dandogli del tu – E poi ricorda, Li Touten, resterai sempre un gradino inferiore a me.-

Li Touten guardò torbidamente la dea e dopo esserci inchinato se ne andò, ritornando a ingraziarsi l’Imperatore.

Konzen se ne era stato in silenzio solo perché lo aveva premesso alla vecchia, ma quando si voltò vide l’espressione disgustata di Oyume e capì come doveva essersi sforzata per essere lì in quel momento.

- Ma chi si crede di essere quell’insolente?!- ringhiò tra i denti Kanzeon Bosatsu. – Vorrei tanto che l?imperatore si accorgesse che lo sta solo prendendo in giro!-

- Mia cara Kanzeon…- disse mesta Oyume – Tu non sai quale losco disegno sta progettando quel verme…-

Calò il silenzio, poi Oyume si alzò dal balcone e si congedò da Kanzeon e da Konzen.

- Credo di essermi intrattenuta fin troppo in questo posto… arrivederci.-

Oyume si avviò verso l’uscita e quando fu davanti all’uscio si voltò e vide che Li Touten la stava fissando. La dea fece una smorfia, e l’uomo, alla destra dell’Imperatore, le fece un inchino. A quel punto non ci pensò due volte e uscì tornando nel suo palazzo.

L’Imperatore si volse verso l’uomo alla sua destra e gli chiese:

- Verso chi ti inchini, Li Touten?-

- Al raggio di luna che è appena andato a nascondersi dietro alle nubi…-

L’Imperatore capì a chi alludeva e continuò come se nulla fosse…

Erano passate diverse ore da quando era finita la festa che aveva organizzato l’Imperatore, e ormai erano tutti tornati alle loro dimore… ma nonostante la giornata pesante che aveva passato, Konzen non riusciva a prendere sonno.

Continuava a pensare sia a quel pomeriggio, sia alla sera…

“Perché è venuta al ricevimento se ha fatto intendere di detestarli?” continuava a chiedersi. “Bah, se continuo a pensare non riuscirò a dormire definitivamente!”.

Si alzò da letto e posò lo sguardo a Goku, che dormiva beato, facendo chissà quale sogno… in quel momento avrebbe dato qualsiasi cosa pur di riuscire dormire profondamente come lui…

Uscì dalla camera e vagò senza meta per i corridoi deserti.

Senza sapere dove stava andando si trovò nel giardino della villa di Kanzeon. Nel silenzio della notte sentì un rumore alle sue spalle.

Si voltò con uno scatto felino e vide che dietro di lui c’era Oyume, che lo salutò in silenzio con un gesto della mano.

Konzen abbassò la guardia e disse sottovoce:

- Che ci fai tu qui?-

- Ero passata per fare due chiacchiere… nella speranza che non dormissi già…-

Lui la fissò. Vide che i suoi capelli, alla luce lunare, invece di sembrare biondi, parevano quasi argentei…

- Ti va di fare due passi?-

I due uscirono dalla dimora e camminarono in silenzio per le strade deserte.

Continuarono a passeggiare senza dirsi nulla, fino a quando non giunsero per caso davanti alla scalinata che portava fino al palazzo di Oyume.

- Come mai sei così isolata dai palazzi delle altre divinità?- chiese Konzen – Non ti ho mai visto in giro, ne tanto meno alle feste che da quel vecchio…-

- Ecco… diciamo che necessito dei miei spazi… e poi… il mio ruolo implica anche che io debba sorvegliare le menti notte dopo notte…- disse lei – Ma per quanto riguarda l’Imperatore… non mi sono mai piaciuti i suoi metodi… e nemmeno le persone di cui si circonda.-

- Ti capisco perfettamente.- disse lui.

- Ti va un bicchiere di sakè?-

- Volentieri.-

Salirono la scalinata continuando a discutere su i problemi del Regno Celeste…

- Chi come me è nella mia stessa posizione non è a conoscenza dei movimenti che ci sono nelle alte sfere…- disse Konzen – E nemmeno mi interessa entrare a far parte delle loro macchinazioni!-

- Purtroppo è così… nella posizione in cui mi trovo io è molto difficile scegliere da che parte stare… ma sicuramente preferirei togliermi la vita pur di non aiutare quell’uomo insulso.- disse come disgustata.

- Nemmeno a me piace Li Touten… si è fatto strada mettendo davanti a sé il principe Nataku… e ora si crede di poter dar ordini a suo piacimento. Ma se non fosse per il figlio striscerebbe a terra solamente al mio passaggio.- commentò Konzen lasciando passare per prima Oyume all’ingresso del palazzo.

La dea sospirò.

- Che c’è? Ho detto qualcosa di sbagliato?- domandò Konzen.

- No, per niente.- rispose lei. – È che provo pena per quel bambino… ti dirò una cosa… ma che dovrà restare tra queste mura…- fissò i suoi occhi grigi in quelli d’ametista di Konzen – I piani di Li Touten non si fermano solo a raggiungere un ruolo di rilevanza tra le massime cariche dell’esercito, ma vanno ben oltre… immagino che tu possa benissimo comprendere quali siano… lui gestisce la Bambola Assassina… può rovesciare tutto in qualsiasi momento e per il Regno Celeste sarebbe la fine.-

Konzen restò immobile in silenzio. Davvero Li Touten ambita a così tanto?

- Come… come fai a saperlo?-

- La Dea dei Sogni si nutre dei desideri, delle ambizioni, dei tormenti e dei dolori di ogni essere vivente…- gli disse distogliendo lo sguardo dal suo – Posso scavare nelle menti per dar loro speranza e sollievo oppure dare supplizi e angosce a chi non è meritevole… tieni…- gli disse porgendogli il bicchiere col sakè.

- Grazie…-

Bevvero in silenzio, contemplando la tranquillità della notte. Poi, Konzen s’azzardò a parlare senza riuscire a pensare a quello che gli uscì dalla bocca:

- Che progetti hai per domani?-

Tutti e due rimasero sbalorditi per la proposta audace di Konzen. Infatti egli stesso rimase molto stupito delle sue stesse parole.

- Beh… ecco…- cominciò Oyume un po’ impacciata – Io solitamente riposo al giorno… la mia vita si svolge di notte…-

- Capisco…- disse lui arrossendo lievemente.

- Ma mi piacerebbe volentieri passare del tempo con te…- continuò sempre più imbarazzata la ragazza.

I due giovani restarono a parlare per diverse ore, fino a quando non giunse quasi l’alba…

- Credo di dover andare…- le disse gentilmente Konzen alzandosi dal divanetto di seta rossa.

Oyume si alzò per accompagnarlo all’uscita e lo guardò un po’ rattristita… era da molto tempo che non parlava così liberamente con qualcuno…

Si fermarono davanti al grande portone di legno e oro. Lo aprirono cercando di non far rumore…

Da lassù si riuscivano già a vedere i caldi raggi dell’alba… il cielo da blu stava assumendo le mille sfumature del fuoco e del viola…

Chissà… sarà stato il silenzio… il crepuscolo…

Konzen e Oyume si scambiarono il loro primo bacio alla luce dorata del sole…

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saiyuki / Vai alla pagina dell'autore: Ainely