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Autore: Douglas    25/12/2019    0 recensioni
Bere un caffè con qualcuno può essere la cosa più semplice e complicata allo stesso momento.
Soprattutto quando la persona con cui lo fai è al centro di ogni tuo pensiero e movimento...
piccolo scritto inspirato a una delle più grandi poesie d'amore di sempre.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Bere un caffè con te - ispirato a "Having a coke with you" di Frank O'Hara

 

 

Bere un caffé con te è più eccitante che andare al Prater di Vienna,

alle terme di Saturnia, sul treno del Bernina, all' Atomium di Bruxelles

o scatenare una rissa fra messicani in uno sperduto bar di Galway.

 

Parzialmente perchè con verde muschio del tuo maglione

e i pantaloni color legno, pari piantato saldamente al suolo come una

quercia secolare con le fronde scosse da un vento inquieto,

parzialmente per il mio amore segreto per te,

parzialmente per il tuo amore per tutte quelle creme verdi che spalmi

dappertutto e solo tu sai dove trovare,

parzialmente per i nostri sorrisi complici che si incrociano solo ogni

tanto.

 

É dura credere che tu ti possa appassionare a cose così solenni come

gli scritti di letteratura antica sopra cui aggrotti la fronte ogni giorno, mentre

fuori dalla biblioteca il sole dipinge di rosa ogni nuvola del creato.

Dico questo perchè sono una ragazza sentimentale ed amo i dipinti.

Tutti tranne i ritratti, che sembrano non avere facce, solo colori

buttati a caso sulla tela, componendo delle espressioni

che son tutte simili alle tue.

 

Guardo di sottecchi te e credo che non vorrei fare altro tutto il giorno.

Invece mi devo riempire la testa di date, sigle e frammenti di testo

che come le sudate carte di Leopardi stento ad abbandonare

nei momenti di riposo.

La vista mi si appanna e il mondo mi compare dietro un plexiglass

sporcato da dita curiose.

 

Solo tu hai la capacità di apparirmi all'improvviso, come un

fungo velenoso dopo un temporale d'autunno, e sparire con altrettanta

velocità, non prima di avermi strappato un frammento di riso dalle labbra

rosse di lucidalabbra al lampone e morsi che mi autoinfiggo con gli incisivi

per non stare al tuo gioco.

 

Ascoltandoti, prima che tu ne vada attraverso quella porta, senza che io

sappia nemmeno il tuo nome, mi sembra che tuo cervello funzioni con

un codice tutto suo che mai capirò.

 

L'unica cosa che capisco è che, quando parli priorio a me,

ogni movimentoattorno a noi s'arresta e io respiro piano, a fatica,

cercando di seguire il ritmo tuo.

  
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