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Autore: funny1723    25/12/2019    3 recensioni
Dal testo:
"Ormai sembrava passato un secolo dall’ultima volta che Killian aveva festeggiato il Natale e forse in effetti era proprio così."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HERE COMES CHRISTMAS









 
Fireplace glowing and frosty winds blowing
A winter chill in the air
Family near you and friendship to cheer you

And good will to those everywhere











Ormai sembrava passato un secolo dall’ultima volta che Killian aveva festeggiato il Natale e forse in effetti era proprio così.
Sull’Isola Che Non C’è nessuno aveva tempo da perdere in sciocchezze come feste o regali, c’era sempre qualcosa di più urgente o pericoloso di cui occuparsi (o meglio preoccuparsi); e così col tempo le tradizioni della Terra erano a poco a poco scivolate via dalle loro menti, diventando poco più di ricordi sbiaditi, più simili a sogni che a momenti vissuti davvero. Poi la lotta con Peter Pan era giunta alla sua inevitabile conclusione, Emma era entrata nella sua vita e la realtà con tutte le sue norme sociali e le sue abitudini quotidiane erano tornate ad essere la normalità.
All’inizio era stato difficile riabituarsi alla tranquillità, ai letti con i materassi morbidi e alle posate, ma Killian era sempre stato bravo ad adattarsi ai cambiamenti e così aveva reimparato in fretta tutte quelle nozioni e quei comportamenti che le persone tendevano a dare per scontati. Certo, il vivere in una città popolata da creature magiche e pazzi complottisti lo aiutava a sentirsi meno strano.
Eppure, in quel momento, con un’interminabile fila di scaffali davanti a sé e una comprensione approssimativa dell’importanza delle feste in testa, Killian si sentiva oltre modo fuori luogo. Non era mai stato una di quelle persone che si sentono a disagio o nervose in situazioni stressanti, anzi, era sempre andato molto fiero del suo sangue freddo e della sua calma imperturbabile, eppure lì, in quello stupido negozio si sentiva come una vergine la prima notte di nozze.
Forse dopotutto l’Isola lo aveva cambiato più di quanto non volesse ammettere o accettare. Prima niente era mai stato in grado di farlo preoccupare o di scoraggiarlo, ora invece era sull’orlo di una crisi di nervi e tutto per un maledetto regalo di Natale.
La verità era che voleva che tutto fosse perfetto, così da regalare ad Emma la giornata più bella della sua vita. Era da un po’ ormai che pensava a cosa fare per ringraziarla e quando Henry gli aveva ricordato che a Natale è usanza scambiarsi dei doni, aveva pensato di cogliere la palla al balzo. Solo che, anche se c’era la buona volontà, quello che mancava era il regalo vero e proprio.
Killian si guardò ancora una volta intorno, a disagio. Cosa mai avrebbe potuto regalarle? Era passato così tanto tempo dall’ultima volta che aveva regalato qualcosa ad una donna che non si ricordava più cosa fosse appropriato e cosa invece fosse assolutamente da evitare.
Quella mattina, dopo che Emma era andata al lavoro, Henry gli aveva consigliato di buttarsi sui gioielli, gli aveva detto che un brillante era sempre una garanzia per far breccia nel cuore di una donna. Eppure, fermo davanti agli scaffali e alle vetrine luccicanti dell’unica gioiellerie di tutta Storybrooke, Killian non riusciva a decidersi. Gli sembrava tutto così banale, così inappropriato.
Emma non era certo il tipo di donna a cui un diamante faceva girare la testa. Emma era un’eroina, una donna forte e indipendente che aveva avuto il coraggio di scalare una pianta di fagioli, combattere contro Tremotino, aveva addirittura sconfitto un drago!
Cosa si poteva mai regalare ad una donna del genere?
Stava per andarsene quando lo vide. Era un ciondolo poco più grande di due dita, aveva la forma di un cigno in procinto di spiccare il volo e non era fatto di diamante o d’oro, non era neanche in argento; era solido e lucido, ma non brillante. Acciaio. In un modo strano e contorto, quel ciondolo gli ricordava Emma, dall’aspetto delicato ed elegante, eppure contemporaneamente anche ferrea e impossibile da piegare. Una paladina dal cuore tenero e la morale incorruttibile. Era perfetto.
Mentre usciva dal negozio con il pacchettino in tasca, pregò con tutto se stesso che nessun disastro colpisse Storybrooke quella sera, dopotutto quello sarebbe stato il suo primo Natale insieme alla sua nuova famiglia e non avrebbe permesso a niente e a nessun di rovinarlo.    

 
   
 
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