Ciao! Ecco qui la mia raccolta di fanfiction
uscite dalla sfida del Mugiwara
no Usagi.
Per chi non sapesse di cosa si tratta,
la sfida consiste nello scrivere una fanfic su un doujinshi stabilito in precedenza dal giudice della gara.
Ecco qui, dunque, la raccolta delle fanfiction
che ho scritto per questa sfida!
Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate!
Buona lettura
1° Doujinshi
Lo spadaccino non riuscì proprio a
prendere sonno, troppo era il caldo e troppo forte il russare dei
compagni.
Decise bene di andarsi a fare una bella doccia
rinfrescante, e di ritentare più tardi a dormire, senza sapere che anche
qualcun altro aveva avuto la stessa idea.
Aprì la porta di scatto, e si infilò
dentro alla stanza con le luci spente.
Sussultò, quando sentì la voce di Nami che lo sgridava.
“Deficiente, non vedi che è occupato?!”
gli disse la ragazza, cercando di coprirsi con un asciugamano.
Sfortunatamente, o fortunatamente, la luce della luna piena che filtrava
dall’oblò bastava a far vedere ogni cosa, seppur debolmente,
all’interno della stanza.
Zoro non considerò Nami più di tanto, più che altro per
rispetto nei suoi confronti, e, senza incrociare i suoi
occhi con quelli della ragazza, entrò nella doccia ed aprì
l’acqua.
“Cretino” fu il commento colorito della navigatrice.
“Strega, fa caldo” le rispose a quel punto “lasciami in pace,
non ho voglia di litigare”.
Nami aprì con un gesto secco la tenda della doccia, poi si rivolse a lui
con lo sguardo fisso nei suoi occhi.
“Ti senti bene?” gli chiese, con una nota di sarcasmo “di
solito non ti fai tanti scrupoli a bisticciare con me” concluse la bella
ragazza con una risata.
Zoro arrossì, per essere rimasto completamente nudo davanti ai suoi
occhi.
“Sì” le rispose seccato “e lasciami in pace!!” con un gesto stizzito richiuse la tenda davanti a
sé.
“Eh no caro mio!” replicò allora la rossa.
Entrò nella doccia con lui, e gli diede un gran pungo
in testa.
Stava per dargliene un altro, quando la mano grande di Zoro fermò la
sua.
Magicamente i loro occhi si persero gli uni negli altri, incatenandosi fino a
smarrirsi.
E l’altra mano di Zoro si mosse,
accarezzò piano una guancia della navigatrice.
Un secondo dopo, i due si stavano divorando di baci.
Troppa era stata la tensione tra loro, data dall’attrazione che provavano
per l’altro.
Era troppa, e finalmente era straripata.
Qualche minuto dopo, la stanza era già piena dei loro gemiti, coperti
solo dal rumore dell’acqua che usciva dalla doccia e che li bagnava
rinfrescandoli.
La brezza fresca che spirava da Ovest era una vera benedizione.
La navigatrice si incamminò a passo spedito
verso i suoi mandarini, sicura di trovare Zoro addormentato all’ombra
degli stessi.
E quando lo vide, non riuscì a reprimere un
ghigno divertito.
Per colpa sua aveva dormito pochissimo, ed era tutta indolenzita.
Tutte balle, si rispose da sola, in realtà voglio
solo sapere che ne pensa.
“Svegliati spadaccino sfaticato!” gli urlò contro.
Per tutta risposta, Zoro sbadigliò.
“Imbecille, svegliati!” Nami, incavolata per non essere riuscita ad
attirare la sua attenzione, gli tirò un bel pugno.
Il ragazzo aprì gli occhi, stanco, e mugugnò qualcosa per
lamentarsi.
“Dannazione Nami…” cominciò “sono
stanco! Lasciami dormire…”
“Non credi che dovremmo parlare?” gli chiese Nami.
“E di cosa?” replicò Zoro “Del fatto che mi hai tenuto
sveglio tutta notte sotto quella doccia?”
Zoro si aprì in un ghigno e, vedendo Nami arrossire furiosamente, si
aprì in una risata.
Improvvisamente, la ragazza si era pentita di essere arrivata lì e di
averlo svegliato.
Si vergognava, e il suo carattere orgoglioso che la contraddistingueva sembrava
sparito da qualche parte.
No, non poteva dargliela vinta così.
“Cretino!!!” gli urlò, prima di
sparire verso la cucina della nave, lasciandolo solo tra i suoi mandarini.