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Autore: Sherry    03/08/2009    3 recensioni
Ciao a tutti! Ecco qui la mia raccolta di fic uscite dalla sfida del Mugiwara no Usagi. A ogni capitolo viene associato un doujinshi e una fanfiction che si basa su questa immagine. Spero vi piacciano!
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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1° Doujinshi

Ciao! Ecco qui la mia raccolta di fanfiction uscite dalla sfida del Mugiwara no Usagi.

Per chi non sapesse di cosa si tratta, la sfida consiste nello scrivere una fanfic su un doujinshi stabilito in precedenza dal giudice della gara.

Ecco qui, dunque, la raccolta delle fanfiction che ho scritto per questa sfida!

Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate!

Buona lettura

Doujinshi

 

Lo spadaccino non riuscì proprio a prendere sonno, troppo era il caldo e troppo forte il russare dei compagni.
Decise bene di andarsi a fare una bella doccia rinfrescante, e di ritentare più tardi a dormire, senza sapere che anche qualcun altro aveva avuto la stessa idea.
Aprì la porta di scatto, e si infilò dentro alla stanza con le luci spente.
Sussultò, quando sentì la voce di Nami che lo sgridava.
“Deficiente, non vedi che è occupato?!” gli disse la ragazza, cercando di coprirsi con un asciugamano.
Sfortunatamente, o fortunatamente, la luce della luna piena che filtrava dall’oblò bastava a far vedere ogni cosa, seppur debolmente, all’interno della stanza.
Zoro non considerò Nami più di tanto, più che altro per rispetto nei suoi confronti, e, senza incrociare i suoi occhi con quelli della ragazza, entrò nella doccia ed aprì l’acqua.
“Cretino” fu il commento colorito della navigatrice.
“Strega, fa caldo” le rispose a quel punto “lasciami in pace, non ho voglia di litigare”.
Nami aprì con un gesto secco la tenda della doccia, poi si rivolse a lui con lo sguardo fisso nei suoi occhi.
“Ti senti bene?” gli chiese, con una nota di sarcasmo “di solito non ti fai tanti scrupoli a bisticciare con me” concluse la bella ragazza con una risata.
Zoro arrossì, per essere rimasto completamente nudo davanti ai suoi occhi.
“Sì” le rispose seccato “e lasciami in pace!!” con un gesto stizzito richiuse la tenda davanti a sé.
“Eh no caro mio!” replicò allora la rossa.
Entrò nella doccia con lui, e gli diede un gran pungo in testa.
Stava per dargliene un altro, quando la mano grande di Zoro fermò la sua.
Magicamente i loro occhi si persero gli uni negli altri, incatenandosi fino a smarrirsi.
E l’altra mano di Zoro si mosse, accarezzò piano una guancia della navigatrice.
Un secondo dopo, i due si stavano divorando di baci.
Troppa era stata la tensione tra loro, data dall’attrazione che provavano per l’altro.
Era troppa, e finalmente era straripata.
Qualche minuto dopo, la stanza era già piena dei loro gemiti, coperti solo dal rumore dell’acqua che usciva dalla doccia e che li bagnava rinfrescandoli.

La brezza fresca che spirava da Ovest era una vera benedizione.
La navigatrice si incamminò a passo spedito verso i suoi mandarini, sicura di trovare Zoro addormentato all’ombra degli stessi.
E quando lo vide, non riuscì a reprimere un ghigno divertito.
Per colpa sua aveva dormito pochissimo, ed era tutta indolenzita.
Tutte balle, si rispose da sola, in realtà voglio solo sapere che ne pensa.
“Svegliati spadaccino sfaticato!” gli urlò contro.
Per tutta risposta, Zoro sbadigliò.
“Imbecille, svegliati!” Nami, incavolata per non essere riuscita ad attirare la sua attenzione, gli tirò un bel pugno.
Il ragazzo aprì gli occhi, stanco, e mugugnò qualcosa per lamentarsi.
“Dannazione Nami…” cominciò “sono stanco! Lasciami dormire…”
“Non credi che dovremmo parlare?” gli chiese Nami.
“E di cosa?” replicò Zoro “Del fatto che mi hai tenuto sveglio tutta notte sotto quella doccia?”
Zoro si aprì in un ghigno e, vedendo Nami arrossire furiosamente, si aprì in una risata.
Improvvisamente, la ragazza si era pentita di essere arrivata lì e di averlo svegliato.
Si vergognava, e il suo carattere orgoglioso che la contraddistingueva sembrava sparito da qualche parte.
No, non poteva dargliela vinta così.
“Cretino!!!” gli urlò, prima di sparire verso la cucina della nave, lasciandolo solo tra i suoi mandarini.

 

 

  
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