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Autore: queenjane    29/12/2019    3 recensioni
Un pezzo su Andres F. ed Isabel, la sua rosa inglese, delicata e perduta. Andres dei Fuentes, il picador, l'eroe, era marito di una moglie morta, padre di un figlio coraggioso .. una dinastia che non si realizzò.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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Spain, late Summer 1900

È nei cosiddetti momenti di siesta, riposo, che non rispettiamo gli schemi.


La magia di un’estate, protratta  nelle stagioni successive, torno a riflettere.


In una radura vicino al castello di Ahumada, tuo luogo di nascita, piena di alberi di melograno, celebriamo un banchetto, ridendo piano, fronte contro fronte.


Andres..
Andres dei Fuentes, mio eroe.

Mio amore.
 
I




Giocherello con un filo d’erba, gli occhi appuntati sui tuoi fianchi armoniosi,

E i fremiti, i pensieri, le fantasie, sarebbe anormale il contrario, io sono fortunata che noi siamo carne e respiro, un brivido discendenti dai grandi di Spagna, i nostri antenati furono dei GRANDI..
E tanto so che a, prescindere dal dovere, dagli antenati, ci amiamo.
Io ti amo, Andres.
Ahora y por siempre.



Una bottiglia di vino rosso, pane e cacciagione fredda. Un minuscolo pasto, per un grande evento.




Rotolo sul fianco, scruto il tuo profilo, verde su verde, le sfumature dei tuoi occhi, le foglie e l’erba, i lineamenti decisi, il paragone con una statua appare ovvio e scontato, sempre torna.



Con delicatezza, tocco il tuo  viso, è splendido come una preziosa, miniata incisione su un pregiato manoscritto.
Il cuore è un fremito d’ali contro la gabbia del torace, il tuo profumo di mela, erba e seta …
È un sentimento fresco, nuovo, non un gioco, il prolungarsi di una amicizia infantile, di un legame inscindibile..
Che si rafforza, si fa carne e respiro ..




Sono giovane per età, non per consapevolezza, lo so, con improvvisa certezza.

Ti allunghi supino, mi circondi con le braccia e socchiudo le palpebre.
Restiamo in quiete.
Così ricorderò.
Titania Fairies’s Queen.
Me and you.
Forever.
In your arms, side by side.


Y muchas de mis experiencias se asemejan a espejos 
 Rose inglesi, dalla corolla pesante,  una peonia, il profumo stordiva come fumo, Isabel le recavi in mano.
Ti guardavo, bellissima eri bellissima...dorati i tuoi capelli.

Ero giovane, nulla contava, ti guardavo e mi guardavi, tutto si fermava.
La morte di mia madre era stata un trauma, a 13 anni ero cresciuto e maturato, giovane di anni e non per esperienza.
Vicino alla rocca di Ahumada vi era una radura di melograni, che crescevano, sghembi nonostante il clima dei Pirenei, fiori e rossi frutti, simbolo di fertilità e buona fortuna. Su un tronco incisi le nostre iniziali
“Isabel, io..”
“Dimmi”
“Io ti amo, Isabel. Mi vuoi sposare?”
Andavo per i 16 anni, una dama e un cavaliere, tornavano  le antiche leggende.
Uniti come le nostre iniziali, eravamo giovani,  perfetti, immortali.
Isabel dicesti solo di sì ....altre parole inutili.
Il bacio che ci scambiammo.
Fuoco su fuoco, metallo su metallo, mai avevo amato, mai più avrei amato allo stesso modo.
ISABEL.
 
Un frammento su Isabel Fuentes, moglie di Andres,madre di Xavier, diletto primogenito,  suo primo amore, sua prima colpa, orgoglio e tragedia.
E sempre una parte di Andres l’aveva amata, fino all’ultimo battito, anche se aveva trovato rifugio sillabando nuovi nomi, inventando altri amori.
 
 Era la sua giovinezza. 
   
 
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