Cortine di nubi grigie coprivano il cielo e decine di fiocchi di neve cadevano sulle strade di Bari, ricoprendole di un bianco mantello.

Decine di luci, tese come festoni, illuminavano d’oro, vermiglio e verde la città, mentre decine di persone si assembravano attorno ai mercatini, eretti sul lungomare di Bari.

Vulcano Rosso e Miguel Caballero Rojo, le mani intrecciate, passeggiano indolenti e, di tanto in tanto, lanciavano sguardi apparentemente distratti sulle merci in esposizione.

Un sorriso aleggiava sul viso del lottatore italiano. Finalmente, dopo tanto tempo, aveva conquistato la serenità.

Il ricordo di Flora non era svanito, ma, grazie a Miguel Caballero Rojo, il suo cuore era rinato.

Non avrebbe mai pensato di amare un uomo, fino ad un anno prima.

Eppure, era accaduto.

Tra lui e Miguel si era creato un legame assai forte, che, nel tempo, si era tramutato in amore.

La sua presenza ardente aveva dato alla sua anima la possibilità di rinascere.

La stretta della mano di Miguel si accentuò.

– Che c’è? – domandò il lottatore italiano.

Un sorriso ironico sollevò le labbra di Miguel.

– Avevi promesso che mi avresti portato a vedere la basilica di San Nicola. Perché sei così lento? – chiese lo spagnolo, il tono fintamente serio. In realtà, non gli dispiaceva passeggiare con Teodoro in quella città tanto bella.

Ma adorava sentire Teodoro parlare di arte.

Quando illustrava i monumenti, i suoi occhi brillavano d’una viva luce.

E a lui piaceva vedere quello splendore.

Ed era tutto suo.

Teodoro, sentendo quelle parole, rise.

– Va bene, seguimi. – gli disse.

E, insieme, si avviarono verso la basilica di San Nicola.