Kevin fissava le tombe dei suoi genitori. Aveva distrutto la loro vita per un capriccio. Se fosse tornato... se non fosse mai scappato... Se fosse stato abbastanza forte per sopportare tutto. Non ritornò più in quella casa, non ne aveva il coraggio. Lì c'erano i suoi primi anni di vita, ricordi troppo dolorosi che rievocavano un passato che avrebbe fatto meglio a dimenticare. Ma lui non voleva, era tutto ciò che gli restava dei suoi genitori. Anche se molti di quei ricordi non erano così lieti. Così decise di tenere per sé solo quelli belli: quando sua madre lo baciava forte e gli diceva che era il suo cuore e quando suo padre lo teneva sulle spalle mostrandogli il mondo. 《 kevin è ora, dobbiamo andare 》 《 padre vincerò questo torneo per te, ti restituirò l'onore e l'orgoglio che ti ho portato via. Combatto per la nostra famiglia e per il nome che mi hai dato. Farò brillare di nuovo la famiglia Mask e tutti dovranno portare rispetto anche i kinnikuman. Madre proteggimi con il tuo amore come sempre hai fatto. 》 Detto ciò pose i fiori sulle loro tombe e si incamminò insieme a Lord flash verso l'aeroporto per il Giappone. L'auto sfrecciava sull'asfalto bagnato, il cielo era denso di nuvole segno che un nuovo temporale era in arrivo. 《 tu pensi che si sono ritrovati, ovunque siano》 《 mi piace crederlo, compag... eeh Kevin 》 《 so che li conoscevi, l'ho capito subito non appena ho espresso il desiderio di venire qui 》 《 è una lunga storia 》 《 certo... sei un compagno misterioso Lord flash. Ci sono molte cose che non dici. Come ad esempio chi sei e perché ti interessa tanto che io vinca il torneo. Sei disposto a tutto. E scommetto che anche questa è una lunga storia, non è vero? 》 《 ogni cosa a suo tempo ragazzo, adesso ho solo bisogno che ti fidi di me e io ti renderò il più grande wrestler di tutti i tempi 》 《 un po' difficile non credi 》 《 alcune volte bisogna rischiare per ottenere quello che si vuole 》 Lord flash era molto astuto, sapeva quanto kevin ci tenesse al torneo, metterlo nella condizione di accettare non fu difficile. Giappone. La gente era in fila per poter vedere i loro idoli fare l'ingresso nello stadio, gli spalti erano già pieni. Kevin si preparava nel camerino, prese una foto dei suoi genitori e la infilò nella tasca interna del suo impermeabile, vicino al cuore. Lord flash comparve alla porta 《 è il tuo turno 》. 《Ed ecco Kevin Mask dall'Inghilterra, figlio del grande Robin Mask, uno delle leggende che purtroppo ci ha lasciati prematuramente.》 Mentre il telecronista lo presentava e faceva il suo ingresso un silenzio assoluto calò sullo stadio, tutti gli occhi erano puntati su di lui. 《 Kevin continua a camminare, non ti curare di loro 》 Gli disse Lord flash che era sempre al suo fianco. Bisbigli che sembravano ronzii. Kevin bruciava di rabbia, sapeva bene cosa dicevano, aveva l'impressione di poter sentire ogni singola parola come se fosse seduto anche lui su quegli spalti. Era il figlio che aveva ucciso i suoi genitori. Nessuno avrebbe potuto cancellare quel che era stato, tranne il torneo. Sapeva benissimo che vincerlo significava rinascere. Finita la cerimonia con un patetico kid muscle che entrava in mutande, attirando su di sé lo sdegno di tutti, almeno allontanava l'attenzione su di lui anche se kid non si era macchiato di un simile orrore. Tutti erano riuniti per festeggiare l'inizio del torneo, ma Kevin andò via cercando riparo da quegli sguardi accusatori, sapeva cosa avrebbe dovuto affrontare. Forse quella era la parte più difficile e faceva più male di un pugno in faccia. La palestra era il suo mondo, per tanto tempo era scappato da essa e da tutto ciò che rappresentava, ma la vita sa essere veramente ironica. Kevin piangeva ad un angolo del ring, rannicchiato come quel bambino solo nel caos della città. 《 kevin, ragazzo, sii forte e affronta la vita con coraggio. Ciò che è stato non si può cambiare e in fondo eri solo un bambino. Non darti più colpe di quelle che hai. Adesso guarda il tuo futuro e rendilo radioso. Rendi orgoglioso tuo padre e restituisce l'onore perso. 》 Kevin fissava Lord flash, i suoi occhi erano gelidi ma brillavano di una luce interiore. 《 ora alzati, continuiamo ad allenarci per il turno. 》 《 sì Lord flash. Nessuno mi metterà all'angolo. 》 Kevin aveva trovato in Lord flash più che un semplice trainer e non sapeva quanto fosse vicino suo padre con lui.