Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    30/12/2019    1 recensioni
SPOILER FROZEN 2
La vita dei due regni prosegue serena. Elsa, finalmente, ha scoperto la sua vera identità ed Anna governa sicura il proprio regno. La loro vita sembra proseguire tranquilla tra risate, gioco del mimo del venerdì sera, dialoghi con Kristoff, Sven ed Olaf, tra matrimonio e ricevimenti. La vita però, risulta spesso spesso cattiva e crudele e i protagonisti dovranno essere pronti a superare ogni ostacolo. Governare un regno non sarà più così semplice, fidarsi e andare d'accordo non sarà scontato ma, soprattutto, reagire al dolore si trasformerà nella missione più difficile.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Olaf
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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XXII.
RIFLESSIONI
 
“Cugina?!” chiede Elsa esterrefatta e scioccata di fronte a quella rivelazione. Lei, che si aspettava di combattere con un mostro pericoloso, aveva in realtà di fronte una bellissima fanciulla dai capelli biondi con la quale era anche imparentata.

“Oh certo ho dovuto presentarmi perché la nostra famiglia ha sempre preferito nascondermi!” urla la ragazza stringendo i pugni, permettendo a una scarica di energia di attraversare la folta chioma bionda rendendola dorata e brillante.

“Che cosa vuoi da me?! Perché tutto questo?!” domanda Elsa tenendo sempre le mani in vista pronta a difendersi dalla parente alterata.

“Voglio combattere contro di te! Tu che hai sempre avuto tutto, tu che hai sempre avuto il potere più bello e meno pericoloso. La tua morte non può che provocarmi gioia e serenità!” urla Rapunzel con occhi assetati di vendetta, di una vendetta inconscia pronta ad essere scagliata contro Elsa, ignara, ancora una volta, dei fantasmi del suo passato.

“Non ho la minima intenzione di combattere con te senza delle motivazioni!” ribatte Elsa arrabbiata, non capendo le ragioni dell’odio nutrito nei suoi confronti.

Rapunzel si limita a non rispondere e, dopo aver spostato una ciocca di capelli biondi dalla fronte, punta le mani verso Elsa pronta ad attaccarla con i suoi poteri.

Le due iniziano così la battaglia. Rapunzel scaglia scosse elettriche che Elsa para grazie alla creazione di istantanee lastre di ghiaccio. La bionda dai capelli lunghi muove freneticamente le mani, stupita dalle grandi capacità di Elsa in grado di schermare ogni suo attacco.

“Non è questa la soluzione, lo capisci?!” urla Elsa respingendo un’altra scossa e ansimando per la fatica provata.

“Invece sì!” ringhia la cugina caricando il potere e dando vita a una sfera dorata pronta a scaraventarsi su Elsa. La regina di Athohallan crea a sua volta una nube di ghiaccio e neve che si scontra violentemente con la sfera nemica. Le due cugine rimangono così per interminabili secondi, con i denti digrignati, strizzando gli occhi, sudando e cercando di mantenere la concentrazione per permettere al proprio potere di sovrastare l’altro.

“È inutile Elsa, pensi di vincere e di controllare tutto, ma non ne sei mai stata capace! Hai solo avuto la fortuna di avere la famiglia dalla tua parte! Ora che sei sola, prima o poi crollerai!” grida Rapunzel aumentando le forze e infondendo più energia all’enorme sfera dorata che, come un uragano, cerca di inglobare la nube di ghiaccio.

Quell’affermazione spiazza Elsa. La cugina aveva ragione. Elsa Aveva passato la sua vita chiusa in una camera, allontanata da tutti ed ora i suoi genitori erano morti per causa sua. Anna aveva una sua famiglia e lei era ormai sola. Per colpa di quei pensieri logoranti, Elsa si distrae, abbassa le difese, e riceve una piccola scossa elettrica che le provoca un taglio sul braccio destro. Elsa si risveglia immediatamente da quei sensi di colpa e ricordi offuscati e, per farsi forza, osserva le pareti di ghiaccio di Athohallan. In un millesimo di secondo la regina rivede il volto della madre, il sorriso di suo padre, l’affetto di Anna, la forza di Kristoff, gli occhi di Giacomo.

“Ti sbagli, non sono mai stata sola. Questa, se tu non te ne fossi accorta, è casa mia!” grida Elsa con tutta la voce che ha in corpo concentrando il potere nelle sue mani e aumentando lo spessore della nube di ghiaccio e neve. Tutta Athohallan è dalla sua parte perché il pavimento ghiacciato comincia a tremare, il soffitto si frantuma permettendo la fuoriuscita di nevischio che si unisce alla creazione di Elsa e la voce della regina continua a rimbalzare imperterrita da una parete all’altra. Rapunzel lascia immediatamente la presa e, terrorizzata, muove la testa da una parte all’altra mossa dalla paura di essere travolta da quella tempesta. La fragilità della cugina viene immediatamente notata da Elsa che, silenziosamente, custodisce quella reazione inaspettata nel suo cuore.

Rapunzel torna immediatamente seria e determinata, inarca le sopracciglia, stringe i pugni e, con fare minaccioso, esclama:
“Facile combattere in un posto dove hai tutto l’appoggio possibile. Ci rincontreremo cugina e la prossima volta lo faremo in un luogo neutro”.

Detto questo Rapunzel sparisce in una nuvola dorata. Elsa cessa di utilizzare i poteri e, mentre si stringe la mano sulla ferita dolente e sanguinante, ragiona su quell’incontro ed afferma tra sé e sé:

“Ha avuto paura…e la paura è sempre stata la nemica dei poteri magici”
 

Anna cammina avanti e indietro per la stanza e tiene le labbra serrate e il capo chino. La donna, dopo aver saputo della morte di Sven, aveva cercato di consolare il marito che, però, preferì correre via nei boschi da solo per realizzare quella cruda scoperta. Anna conosce bene il dolore del marito e comprende che il silenzio e il tempo siano le uniche armi a disposizione per andare avanti. Lei aveva provato sulla propria pelle la sofferenza per la perdita dei genitori, per la perdita di Elsa e di Olaf e a Kristoff stava accadendo lo stesso. Sven rappresentava il sigillo del loro amore proprio come Olaf era il protettore del legame con sua sorella. L’istinto animale e la grande umanità di Sven avevano permesso a Kristoff di tornare indietro da lei per salvarla da Hans, lo avevano aiutato a dichiararsi e, soprattutto, gli avevano dato una famiglia. Sven non era solo una renna, ma era amico, fratello e genitore per quel grande uomo del ghiaccio che era cresciuto da solo senza nessuno accanto.

“Anna, scusa l’irruzione” annuncia Elsa entrando nella stanza bruscamente ed interrompendo i pensieri pessimistici della sorella. Anna è pronta a comunicarle la brutta notizia ma, appena notato il taglio profondo sul braccio della maggiore, si spaventa e corre ad aiutarla con la medicazione.

“Che cosa ti è successo?! Dove sei stata?!” urla Anna preoccupata ordinando a delle balie di portare erbe, acqua e bende per aiutare la sorella.

“Sto bene, è solo un graffio” risponde Elsa con il fiatone continuando a stringersi il braccio.

“Solo un graffio? È già bello se non hai perso il braccio!” ribadisce Anna sbiancata di fronte alla voluminosa ferita ma comunque pronta ad intervenire tempestivamente.

“Mi vuoi dire come te lo sei fatto?!” chiede ancora Anna disinfettando il taglio.

“Il capo degli spiriti…era qui…ad Athohallan…e abbiamo combattuto” spiega Elsa strizzando gli occhi per il bruciore.

“Che cosa?! E chi è?!” domanda Anna spalancando la bocca e bendando il tutto.

“Nostra cugina” sbotta Elsa guardandola negli occhi, pronta a spiegare tutto il grande garbuglio del quale era venuta a conoscenza.

“Aspetta, che?” chiede Anna piegando leggermente la testa con il suo solito modo di fare.

“Molto prima della nascita mia e di Fergus, Zia Ester e suo marito avevano avuto un’altra figlia che, per chissà quale motivo, hanno allontanato per via dei suoi poteri”

“Quindi abbiamo un’altra in famiglia ad essere come te!” si stupisce la regina di Arendelle facendo segno alle balie di uscire dalla stanza e ringraziandole per l’aiuto dato nel curare Elsa.

“E non è l’unica…Anna…” comincia a spiegare Elsa facendo sedere la sorellina ed invitandola a prestare attenzione.

“Anche Giacomo ha dei poteri magici” conclude la maggiore consapevole di aver dato una notizia particolare alla sorella.

Anna spalanca gli occhi e non risponde. La regina si prende qualche secondo per meditare quanto annunciato per poi, inaspettatamente, mostrare un lieve sorriso.

“C’entrano con i ricordi di cui mi parlavi vero?” chiede Anna con le lacrime agli occhi.

“Sì. Granpapà ha detto che solo lui potrà rivelarmi i segreti del passato di Ester e aiutarmi a sconfiggere Rapunzel. Lui è la chiave di tutto. Per questo sono qui per chiederti se mi permetti di entrare di nuovo in contatto con lui” domanda Elsa prendendo le mani della sorella e accarezzandole con il pollice.

“Questa è una cosa meravigliosa. Sapere che lui è simile a te, che è un dono, mi riempie il cuore di gioia. Dall’altra parte però ho paura. I poteri sono belli, ma lui custodisce una forza difficile da domare che può fargli male. Ho paura di non essere in grado di crescerlo e aiutarlo!” dice Anna esternando le sue paure ed emozionandosi.

“La tua preoccupazione è lecita sorellina. Ora sei una mamma e come tale ti preoccupi per lui. Fidati di me, lo aiuterò io a domare ciò che lo contraddistingue!” la tranquillizza Elsa asciugando le silenziose lacrime che bagnano le guance della regina dal cucù rosso.

“Sono davvero felice Elsa. Questa è una notizia difficile ma molto bella. Giacomo è un altro dono e mi commuove il fatto che qualcosa di speciale, che nemmeno io posso capire, vi unisce in questo modo. Mi fido di te Elsa…fai ciò che è giusto. So che Giacomo è per te nipote e figlio” conclude Anna con coraggio sorridendo alla sorella maggiore che, grata e orgogliosa della sorella minore, si inclina verso di lei abbracciandola forte.

Anna svela poi ad Elsa della perdita di Sven e, d’accordo con la maggiore, decide di affidarle Giacomo mentre lei si dirige nei boschi alla ricerca del marito.

Anna chiede a due cavalieri di scortarla ma ordina anche di rimanere a debita distanza per permetterle di riflettere e affrontare la situazione da sola. Anna cavalca spedita, sempre con lo sguardo basso che si sofferma sulle foglie secche schiacciate dagli zoccoli del cavallo e pensa a che cosa dire a Kristoff.

La regina avverte una lama trafiggerle il petto e non sa come consolarlo e, soprattutto, come fare, da moglie, a stare accanto all’uomo più importante della sua vita.

Ancora una decina di metri ed Anna scorge in lontananza la figura di Kristoff, appoggiato ad un albero, intento a scrutare l’orizzonte cercando, probabilmente, di vedere qualche possibile speranza.

Anna scende con fare regale dal cavallo, si sistema il vestito stropicciato per il viaggio e, con molta calma, si avvicina a lui consapevole di poter ricevere un rifiuto.

In quel preciso istante, però, la regina sente il suono di un’altra voce e nota Olaf seduto accanto al grande uomo del ghiaccio. Anna si ferma, facendo segno alle guardie di allontanarsi e, appoggiandosi a un albero e accarezzandone la corteccia, si pone in ascolto del pupazzo di neve.

“Sai Kristoff, Sven era uno dei miei migliori amici. Mi mancherà tanto ma, sono convinta che lui ti starà sempre accanto. Avete condiviso tante avventure, puzzavate anche allo stesso modo” afferma il pupazzo piangendo e riuscendo a far sorridere Kristoff.

“Grazie amico, ho solo bisogno di un po’ di tempo per abituarmi alla sua mancanza. Era tutto per me e non averlo più accanto mi fa davvero male al cuore” risponde con semplicità Kristoff portandosi una mano al petto che avverte bruciare per quel difficile colpo.

“Il tuo cuore, però, ora è colmo di tante belle cose e tanti bei sentimenti che Sven ti ha aiutato a creare. È grazie a lui se ami Anna, se l’hai sposata, se avete avuto un bambino e se sei sopravvissuto a quella brutta battaglia. Non dimenticarlo mai capito? Sono sicuro che lui vivrà in tutte queste persone” conclude Olaf appoggiando il leggero braccio legnoso sul ginocchio di Kristoff.

“Sono d’accordo con Olaf” si intromette Anna dopo un momento di silenzio, avvicinandosi ai due.

“Ciao Anna” la saluta Kristoff sorridendole e non vergognandosi di mostrarle i suoi occhi gonfi, il rossore della faccia e i vestiti bagnati di lacrime. Anna gli si avvicina e poggia una mano sulla sua spalla stringendo forte il tessuto che la copre.

“Sai, Ryder mi ha detto che Sven avrà presto un cucciolo” dice Kristoff nostalgico ed emozionato.

“Davvero?” chiede Anna sorpresa e felice di quanto appena ascoltato.

“Sì, mi ha chiesto se nel frattempo desidero avere con me un’altra renna anche per le mie mansioni ma io non ce la faccio. Sven non potrà mai essere sostituito. Voglio imparare a convivere con il ricordo di lui e voglio andare avanti. Lui si è sacrificato per me, mi ha salvato la vita più volte e voglio rendergli omaggio. Quando nascerà il suo cucciolo voglio farlo conoscere a Giacomo e crescerlo insieme a lui. Sarà il primo ricordo e la prima grande esperienza di rinascita che voglio condividere con mio figlio” spiega Kristoff sorridendo alla moglie ed accettando il suo abbraccio.

Dietro ad un grande uomo c’è sempre una grande donna ed è proprio per questo che Kristoff si lascia avvolgere dalla persona più importante della sua vita, pronto a ripartire e vivere tante nuove avventure con il ricordo di Sven custodito nel suo cuore.
  
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