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Autore: pepero    09/05/2005    9 recensioni
traduzione di una fic in inglese di Hannibaladportas, che mi è molto piaciuta...R&R!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Contesto generale/vago
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Nota dell’autore: mia mamma è una grande fan di Celine Dion, e l’altro giorno stava ascoltando l’abum di natale in macchina

Nota dell’autore: mia mamma è una grande fan di Celine Dion, e l’altro giorno stava ascoltando l’abum di natale in macchina. Quando ho sentito questa canzone, ho deciso di farne una fanfic su Harry e Ginny. La canzone è “Chistmas eve”.

 

Sfortunatamente, sembra che abbiano dichiarato che non posso usare i testi delle canzoni nelle mie storie, così ho dovuto tagliare il testo vero e proprio della canzone. Se volete la VERA versione di questa storia, dovete andare nell’archivio di Sink Into Your Eyes Harry/Ginny fan fiction, che fa parte di hgnetwork. Se volete il link, mandatemi un’email, e ve lo darò.

 

Attenzione: questa storia è qualcosa di altamente smielato, non so neanche cosa mi abbia posseduto per scrivere una cosa di questo genere. Raccomando di prendere uno spazzolino da denti, nel caso decidiate di leggerla.

 

Disclaimer: Non possiedo i personaggi che appaiono in questa storia. Appartengono tutti alla meravigliosa e brillante JK Rowling.

 

 

 

      Walking with you in a winter’s snow

 

 

 

Ginny Potter sedeva davanti alla finestra della camera padronale della residenza Potter, guardando la neve che cadeva tranquillamente fuori.

 

Era la notte prima del suo primo Natale con Harry come una coppia sposata, e se possibile non avrebbe potuto essere stata più felice di come lo era in quel momento.

 

Delle braccia forti le circondarono la vita da dietro, e Ginny si rilassò con un debole sospiro nell’abbraccio del marito.

 

- E’ così bello, Harry…- disse, mentre lui la faceva alzare dal suo posto e ci si sedeva, facendola accomodare sulle sue ginocchia.

 

- Si, bellissimo.- concordò Harry, ma quando Ginny si voltò a guardarlo, lui non stava fissando la neve, ma lei.

 

Cominciò a baciarla delicatamente sul collo, e Ginny tremò al suo tocco. Solo Harry la faceva sentire in quel modo, solo lui le faceva perdere il controllo semplicemente toccandola. Non vedeva l’ora di dargli il suo regalo il giorno dopo, ne sarebbe stato così contento.

 

Improvvisamente, Harry la fece alzare dalle sue gambe e si alzò. La guardò con uno sguardo in qualche modo severo, che non raggiunse però i suoi occhi, che ammiccavano in una maniera ‘Silentesca’.

 

- Mi stai distraendo da quello che ero venuto a fare,- la rimproverò.

 

Ginny inarcò semplicemente le sopracciglia. - Io? Distrarre te? Non sono io quella che…-

 

Harry tossì rumorosamente. – Si, beh, non è questo il punto. Mettiti i vestiti pesanti, voglio mostrarti una cosa.-

 

La curiosità della ragazza fu immediatamente destata. – Che cosa?- chiese.

 

Il moro scosse semplicemente la testa. – E’ una sorpresa, ora vai e preparati!-

 

Ginny non se lo fece ripetere e cinque minuti dopo erano entrambi vicino alla finestra, infagottati per il tempo freddo. Harry porse a Ginny un vecchio guantone consunto, e quando lei lo toccò, sentì l’energica stretta alla vita che indicava un viaggio con la passaporta.

 

Atterrarono con un tonfo sordo fuori una piccola cittadina in una regione montuosa e nevosa che Ginny non riconobbe. Si girò a guardare Harry, e notò che era in ginocchio nella neve.

 

Sogghignò, beccandosi un’occhiataccia da parte del ragazzo mentre si alzava e si ripuliva dalla neve. – Non ti abituerai mai a viaggiare con le passaporte, vero?- gli chiese.

 

Chiaramente Harry decise di non risponderle e guardò semplicemente i dintorni. Anche Ginny si guardò intorno, e la sua confusione crebbe. Non somigliava a nessuna parte dell’Inghilterra che avesse visto prima. Guardò di nuovo il marito.

 

- Harry, dove siamo?- chiese.

 

Il moro sembrò trasalire quando lei parlò, e si ridestò dai propri pensieri. – Oh, siamo fuori da una piccola città nel Vermont, negli Stati Uniti.-

 

Gli occhi di Ginny si spalancarono per la sorpresa. – Come accidenti hai fatto ad ottenere quella passaporta, una internazionale per di più?-

 

Harry sembrò soddisfatto dalla sua sorpresa.- Beh, essere L’Uomo-Che-Ha-Sconfitto-L’Oscuro-Signore e un amico personale del ministro della Magia ha i suoi vantaggi.- disse, sogghignando vivacemente. – Era abbastanza disposto ad aiutarmi quando gli ho detto che volevo portare sua figlia a vedere una città babbana.-

 

Ginny sorrise e colpì leggermente il braccio di Harry.- Vergognati per aver usato la passione di mio padre per i babbani per i tuoi scopi!- lo rimproverò giocosamente.

 

Harry le fece una strizzatina d’occhi birichina e la condusse per mano verso la piccola città di fronte a loro. – In questo posto ci sono delle sculture di ghiaccio sorprendenti in questo periodo dell’anno- le disse. – Ci sono stato l’anno scorso per un incarico di Kingsley.-

 

Ginny si guardava intorno con meraviglia. Non c’era molto lì, ciononostante era tutto meraviglioso. C’erano alcuni piccoli negozietti, e ovunque guardasse c’erano luci e ghirlande di Natale. Le più belle di tutte erano di sicuro le magnifiche sculture di ghiaccio sparse qua e là. Tra gli altri, c’era una grande orsa con i suoi cuccioli e un gruppo di bambini che faceva un pupazzo di neve, tutti fatti di solido ghiaccio e scolpiti in tutti i dettagli.

 

Si girò verso Harry, che si era fermato sotto la tenda di un negozio. –Oh, Harry,- mormorò,- grazie per avermi portato qui, è bellissimo.-

 

Harry la guardò adorante.- Qualsiasi cosa per te, Gin. Ti amo.- Poi indicò la tenda su di loro,- Sai, la tradizione…- disse con voce roca.

 

Ginny guardò in su e vide un ramoscello di vischio pendere sulle loro teste e arrossì appena. – Si,- replicò senza fiato,- la tradizione…-

 

Allora Harry la prese tra le braccia e la attirò in un lungo bacio che lasciò la ragazza senza fiato.

 

Ci vollero parecchi minuti prima che i due riprendessero la loro passeggiata nella neve fresca. Ginny teneva la mano di Harry e aveva appoggiato la sua testa sulla spalla del ragazzo, mentre lui le indicava delle cose qua e là.

 

Un’anziana coppia camminava velocemente, tenendosi per mano e lanciando loro degli sguardi complici, mentre una ragazzina seduta sul retro di un vicino autocarro sospirò e appoggiò la testa sulla spalla del suo ragazzo quando li vide.

 

Ginny era in paradiso. Sognava di fare questo tipo di cose con Harry da almeno una vita, e ora era lì con lui, guardando in quei meravigliosi occhi smeraldo che l’avevano fatta innamorare quando aveva solo dieci anni. In quel momento riflettevano le luci natalizie delle case e dei negozi vicini, facendoli sembrare, se possibile, ancora più affascinanti.

 

Non poteva immaginare di poter amare qualcun’altro quanto Harry, e lo amava. Sapeva che anche per Harry era lo stesso, lo poteva vedere nei suoi occhi quando la guardava, nel suo tocco quando la baciava, nella sua voce quando le parlava.

 

 

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Col tempo dovettero tornare a casa, e a malincuore si avviarono fuori dalla città, tenendosi ancora per mano e desiderando che quel momento non finisse.

 

Quando arrivarono a casa, presero tutti gli ornamenti e cominciarono a decorare il grande abete che Harry aveva portato quella mattina. Quando l’ultima cosa rimasta fu il puntale a forma di stella, Ginny lo porse al ragazzo e gli disse severa:- Niente magia con questo. Devi metterlo da solo.-

 

Harry andò a prendere lo scaletto, lagnandosi bonariamente di rosse prepotenti, ma si zittì quando la moglie gli lanciò un’occhiataccia.

 

Si sedettero sul divano vicino al fuoco, mentre la mezzanotte si avvicinava, e Ginny si rannicchiò soddisfatta sul torace del moro.

 

- Allora Gin,- disse Harry,- qual è il tuo desiderio di Natale quest’anno?-

 

Ginny lo guardò con gli occhi castani lucidi.- Già ce l’ho, Harry. Essere qui con te, abbracciarti stretto, è tutto quello di cui ho bisogno.-

 

Harry non rispose, ma la baciò appassionatamente.

 

Quando si staccarono un momento dopo, Ginny decise che non poteva più aspettare. Doveva dirglielo in quel momento.

 

- Harry,- cominciò,- c’è qualcosa che devo dirti. Volevo dirtelo domani, ma non posso più aspettare.-

 

Harry la spostò leggermente per poterla vedere meglio e aspettò che continuasse.

 

- Sono incinta.- disse, sorridendo largamente.

 

A Harry ci vollero molti minuti a rispondere, essendo piuttosto occupato a fare la sua migliore espressione da pesce lesso. – I-incinta?- fu solo capace di dire senza fiato.

 

Ginny annuì, adesso un po’ preoccupata. Aveva pensato che ne sarebbe stato felice.

 

Harry si prese altri minuti per pensarci, poi un largo sorriso apparve lentamente sul suo viso. Guardò il suo stomaco e ci pose dolcemente una mano sopra. – Un bambino? Qui?- le chiese.

 

La ragazza si rilassò. Ovviamente Harry aveva solo bisogno di qualche minuto per abituarsi all’idea. Annuì eccitata, mentre una bolla di felicità sgorgava nella sua anima. – Esatto. Stai per diventare un papà, Harry.-

 

-Sto per diventare un papà- mormorò a sé stesso, mentre stentava a crederci; poi di nuovo più forte,- Sto per diventare un papà!- Attirò sua moglie in un abbraccio pieno di gioia, mentre sul suo viso sgorgavano lacrime di felicità.

 

 

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Quella notte, mentre erano stesi  nel loro letto, prima di addormentarsi Ginny chiese:- Allora, ti è piaciuto il regalo?-

 

- Il miglio regalo che abbia mai avuto.- mormorò Harry assonnato.- Ti è piaciuto il tuo?-

 

- E’ stato il più bel regalo che abbia mai ricevuto. E sai qual è stata la parte più bella?-

 

- No, quale?-

 

- Semplicemente camminare con te nella neve. Ti amo tantissimo, Harry.-

 

- Ti amo anche io, Gin.- disse Harry mentre si addormentava.- Domani andiamo a fare un’altra passeggiata, d’accordo?-

 

Lei non vedeva l’ora.

 

 

 

FINE

   
 
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