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Autore: ballerinaclassica    03/08/2009    3 recensioni
- Ti sei perso? -
Lo osservò a lungo, ancora stupito da tanta, tiepida gentilezza. Sbatté le palpebre e, dopo ogni battito di ciglia, quelle iridi color nocciola erano ancora più incuriosite.
- No. - rispose, sollevando altezzosamente il mento.
Sasori era sempre stato un bambino un po' strano. Forse, questo suo cambiamento l'aveva avuto dopo la morte dei suoi genitori. Ma c'era comunque stato.
Un'ideologia pullulante e satura di orgoglio, uno scudo di legno attorno a sé, quasi a voler celare i suoi sentimenti a chiunque.
Ma quel ragazzo gli aveva comunque preso la mano, stringendola nella sua - tremendamente ed adorabilmente calda - e lo aveva riportato da Chiyo baa-sama.
{ Deidara ~ Sasori }
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akasuna no Sasori , Deidara
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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SasoDei(Bambino)
{ Non smettiamo di giocare perché diventiamo vecchi, diventiamo vecchi perché smettiamo di giocare. }

Anonimo.






Rigirò più volte il suo nuovo e stupendo giocattolo fra le piccole mani. Seduto sui gradini di pietra era rimasto ad ammirare quell'opera a dir poco perfetta senza smettere di sorridere. Era suo, finalmente era riuscito ad ottenerlo e si sentiva immensamente felice per questo.
Sasori era sempre stato un bambino dalle semplici pretese, era sempre stato facile renderlo allegro con poco.
Iniziò ad osservare, con un lieve e quasi impercettibile sorriso dipinto sulle labbra, il viso della sua nuova e meravigliosa marionetta, il regalo di nonna Chiyo per i suoi otto anni. Si concentrò su ogni singolo particolare del suo tanto amato giocattolo, tremendamente somigliante al ragazzo conosciuto solo qualche settimana prima.
Ricordava perfettamente il loro primo incontro. Ricordava perfettamente l'attimo in cui si era reso conto di aver perso la mano di Chiyo.
Accarezzò i setosi fili biondi, terribilmente somiglianti ai lucenti capelli di chi lo aveva aiutato.
Poggiò le mani sulla fredda pietra dei gradini sistemandosi la marionetta tra le ginocchia. Aveva un aspetto davvero bizzarro, a partire da quella alquanto eccentrica capigliatura, per terminare all'inusuale e strano tatuaggio di una bocca che spiccava sul petto. Si alzò in piedi sollevando la marionetta. Non voleva assolutamente che si rovinasse, non voleva assolutamente che una sola, minima imperfezione scalfisse il legno così ben lavorato.
- Sasori? -
Voltò di scatto il viso angelico, verso la porticina in cima alle scale.
- Sasori, è tardi. Vieni? -
Il bambino annuì in silenzio prima di tornare a sedersi sui gradini freddi. Voleva rivivere ancora ogni singolo momento, dalla mano poggiata sulla sua spalla, alla scompigliata di capelli. Chiuse gli occhi color nocciola e diede spazio ai ricordi, agli splendidi ricordi di quei pochi minuti passati con Deidara.


- Sasori? -  
L'anziana donna stringeva teneramente le dita del nipotino nelle sue.
- Sono qui, nonna. - rispose flebile il bambino.  
Chiyo gli indirizzava un dolce sorriso.  
Non riusciva nemmeno a capire come fosse accaduto, probabilmente era successo tutto troppo in fretta. Distrattamente aveva alzato gli occhi per osservare il palloncino che si librava, mentre gli echi di un pianto di bambino si sentivano chiaramente fra la folla ammassata per la strada.
Ed ora, avrebbe voluto farlo lui.
O meglio, offeso con se stesso fissava il pavimento con aria imbronciata.
Non si era nemmeno accorto che la sua manina si era lentamente separata da quella di Chiyo. E si rimproverava per questo. Oh, se lo faceva!
Aveva sempre odiato aspettare. E anche in quel caso il nervosismo non tardò ad arrivare. Non gli andava per niente di attendere che la nonna lo trovasse tra chissà quanto tempo.
- Ti sei perso? -
Sasori alzò il viso verso la voce che, molto probabilmente, era della stessa persona che gli aveva posato una mano sulla spalla. Guardò verso l'alto specchiandosi in un paio di occhi di un chiaro e limpido azzurro.
- Uhn? -
Il ragazzo in piedi accanto a lui ripeté la domanda alzando un sopracciglio. L'unico visibile.
- Ti sei perso? -
Lo osservò a lungo, ancora stupito da tanta, tiepida gentilezza. Sbatté le palpebre e, dopo ogni battito di ciglia, quelle iridi color nocciola erano ancora più incuriosite.
- No. - rispose, sollevando altezzosamente il mento.
Sasori era sempre stato un bambino un po' strano. Forse, questo suo cambiamento l'aveva avuto dopo la morte dei suoi genitori. Ma c'era comunque stato.
Un'ideologia pullulante e satura di orgoglio, uno scudo di legno attorno a sé, quasi a voler celare i suoi sentimenti a chiunque.
Ma quel ragazzo gli aveva comunque preso la mano, stringendola nella sua - tremendamente ed adorabilmente calda - e lo aveva riportato da Chiyo baa-sama.


Non capiva cosa fosse stato, era semplicemente e pericolosamente rimasto affascinato da Deidara, da quel suo " Uhn ", dalla insolita capigliatura e dal fatto che non avesse tardato ad aiutarlo e ritrovare sua nonna.
- Sasori? -
- Arrivo, Chiyo baa-sama. -
Aveva abbracciato la sua bambola, poi, l'aveva stretta al petto, come ultimo, sporadico ricordo del ragazzo che lo aveva tanto affascinato.
- Forza, è tardi. -
Osservò la nonna rivolgergli un sorriso.
L'avrebbe ringraziata di tutto - forse -, un giorno o l'altro, della generosità, delle caramelle che gli portava ogni giorno o semplicemente per averlo tenuto con sé, anche adesso che aveva compreso che mamma e papà non sarebbero tornati, mai.
Aveva comunque Deidara, la sua bambola. Ed era sicuro che, in un modo o nell'altro, sarebbe rimasto al suo fianco, per l'eternità. Come una perfetta opera d'arte, destinata a vivere per sempre.





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Forse siamo agli sgoccioli, gente.
Come avrete notato, pubblico sempre meno su questo Fandom. Ecco, questo probabilmente non è dovuto solo alla mancanza di supporto - trovare oltre trecento letture e solo due recensioni è deleterio, a volte -, ma l'ispirazione cala.
Forse tornerò in seguito o magari riprenderò a scrivere su Naruto, ma per ora mi butto su altri Fandom e mi limito a postare qui vecchi lavori, come questo.
Bon, è tutto. Ja ne, Haruko.

   
 
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