Natsu... -sama?

‹‹Natsu-sama!››
Gray sputò la birra che aveva finalmente potuto assaggiare dopo una missione con il team. Mira fu presa in pieno ma non le importò più di tanto.
‹‹Cosa?›› chiese sbigottito, più a sé stesso che alla namaka.
Juvia era felice come una pasqua di vedere il dragon slayer. Cosa era successo? Portò lo sguardo sulla bionda di fianco al rosato e la vide con un’espressione interdetta. Si sentì un po’ meglio, almeno non era l’unico a non sapere nulla.
Lucy scrollò le spalle e si diresse al bancone dove un’accogliente Mira le stava riservando un sorriso.
Gray tornò a guardare i due, da quando erano così intimi? Si alzò dallo sgabello e si accinse verso l’uscita della Gilda. Gli era passata la fame.
 
 
Il campanello di casa suonò, facendolo sbuffare.
Aprì la porta e avanti a lui gli si presentò la turchina e sorridente maga dell’acqua.
‹‹Ciao.›› la salutò con fatica, gli era tornato il mal di stomaco. ‹‹Cosa ti porta qui?›› chiese, lasciandola entrare. Nonostante non volesse proprio vederla, i suoi genitori gli avevano insegnato a non giudicare subito qualcuno.
‹‹Juvia ha aspettato con ansia il vostro ritorno, Gray-sama!›› esultò lei, sorridendo e saltellando dalla gioia. Ma allora perché ha accolto Natsu?
Le diede le spalle, facendole chiudere la porta. Andarono in cucina, lei continuava a raccontargli cosa era successo in quei giorni nella cittadina e nella gilda. Gli piaceva sentirla parlare in modo così intenso, però il ricordo del suo andare incontro al dragon slayer lo disturbava.
‹‹Da quando sei così intima con Natsu?›› chiese, interrompendo il suo monologo. Le riservò uno sguardo glaciale come la sua magia. Juvia sbiancò, sgranando gli occhi e zittendosi. Una mano che era a giocare con una ciocca di capelli turchini andò a poggiarsi sul petto, stretta in un pugno. Le labbra erano schiuse in un’espressione di stupore.
‹‹Gray-sama, Juvia non è intima con Natsu-sama…›› rispose lei. Al sentire di nuovo il nome del suo compagno accanto all’onorifico gli diede immensamente fastidio. Soprattutto perché era Juvia a chiamarlo così, lei che era sempre stata completamente sua. Neanche Lyon veniva più chiamato così.
Con una mano le afferrò le guance, facendole stringere la bocca morbida.
‹‹Ripeto: Natsu “-sama”?›› scandì bene l’onorifico, avvicinandosi al volto della maga.
Lei era incredula, cosa gli era successo? C’era un motivo per il quale lo aveva chiamato in quel modo, le aveva fatto un favore e lei gli era riconoscente.
‹‹Da quando sei così intima con lui? Ci sono altre cose di cui non sono a conoscenza?›› chiese, stringendola a sé. Erano poggiati sul piano della cucina, Gray la stava tenendo stretta per la vita con un braccio, avvolgendola.
‹‹Gray-sama, Juvia era solo molto riconoscente verso Natsu-sama, lui le ha fatto un favore!›› spiegò, nonostante le labbra strette tra le sue guance.
Gray si irrigidì a quel nome e la strinse a sé, facendo cozzare le loro labbra. Juvia sbarrò gli occhi scuri, vedendo avanti a sé gli occhi chiusi del mago. Chiuse lentamente gli occhi, ora languidi.
Schiuse le labbra rosee, permettendogli di entrare e cercare la sua lingua calda. Il loro incontro fece tremare le gambe ai due. Juvia avvolse le spalle del mago e le carezzò con tutto l’amore che provava.
Le scappò un gemito quando anche la mano che prima le costringeva il viso, le andò a carezzare la schiena. Sempre più intensamente e profondamente. Quando si staccarono, i due maghi si guardarono incantati. Lei con gli occhi languidi e il fiatone, le gote rosse e le labbra gonfie di baci. Lui ansimante e accaldato. Quello sguardo non avrebbe certo avuto una risposta scostante.
‹‹Quando questa mattina sei andata da Natsu, ignorandomi, ho sentito come se mancasse una colonna portante. Non ero io il tuo Gray-sama?›› chiese, tenendola ancora stretta a sé.
‹‹Juvia non ha mai detto che avrebbe sostituito Gray-sama. Juvia ti ama con tutto il cuore!›› rispose, sorridendo raggiante.
Le sembrava geloso e infastidito dal nome che aveva, quindi lo strinse al petto, sussurrandogli all’orecchio che ‹‹Per Juvia non c’è nessuno più importante di te, Gray-sama››.
L’abbraccio tra i due si fece più dolce e l’atmosfera era totalmente cambiata. Si lasciarono scivolare per terra, mantenendosi vicini. Le fronti si toccavano e gli occhi sorridenti si parlavano.
Gray carezzò la guancia arrossata della turchina, sorridente.
‹‹Volevo chiederti di partire in missione con me, però quando ti sei comportata in quel modo con quella testa calda, mi è salito il sangue al cervello. Quindi ecco la mia proposta: vieni a vivere con me.›› propose, senza mai lasciare il suo sguardo, prima sereno poi incredulo.
Le labbra della ragazza formarono un ovale perfetto, ad espressione del suo stato d’animo.
Gray le sorrise, tornando a poggiare il suo capo sul suo petto. Come fece dopo la seconda morte di suo padre, però le labbra erano piegate in un sorriso sincero e le braccia le circondavano il busto.
‹‹Juvia?›› la chiamò, alzando gli occhi in quelli di lei ‹‹Ti amo.›› dichiarò, sorridendo.
Juvia svenne felice tra le sue braccia.




Buon anno a tutti!
Questa storia è sul pc da qualche mese, però mi sembrava carino pubblicarla oggi. Come vedete, non ha nulla di natalizio, però una GrUvia ci sta sempre bene!
Come avete passato queste vacanze? Vi invito anche a dirmi cosa ne pensate, temo che Gray sia un po' OOC...
Saluti!
Ella1412