madri di dei
In quella foto hai un colorito ch’è filigrana
candeggiato da luce marzia primi-duemila.
Le mie foto sono sbilenche, già sfumate dal supporto,
già cloud, disgraziatamente senza cornice.
Siamo stati due pallidi asintoti,
ad annaspare per fiorire – più tu che io-
intercettati dalle polveri:
la combustione iridescente dei nostri dna
è un bocciolo di febbraio.
Chissà se la sua pelle di primula
riuscirà a essere migliore di noi
delle nostre screpolature colleriche, delle rivendicazioni paonazze,
degli odii topici; chissà
se saremo bravi a non chiederle questo.