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Autore: TedMosby    02/01/2020    0 recensioni
Luca vive in una routine frustante, fino a che il gioco THE REAL POKÉMON viene lanciato nel nostro mondo, cambiandogli radicalmente la vita
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eevee, Nuovo personaggio, Pikachu
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Lunedì 19 agosto 2019
 
Il sole è appena sorto senza neanche una nuvola intorno a se ed il cielo è pronto a diventare di un azzurro perfetto. Sarebbe meraviglioso passare tutta la giornata all’aria aperta. Non per Luca, che deve ritornare a lavorare dopo due settimane di ferie. La sveglia suona presto, come al solito, alle 6.00. Il tempo di una colazione abbondante e si ricomincia con la routine: mezz’ora di macchina per raggiungere Como e l’odiato posto di lavoro. Il bar Sport nella città è uno di quelli che lavora più di tutti e per Luca non è certo un vantaggio: si corre avanti indietro tra cucina e tavoli senza sosta per tutto il giorno. Alle 8.00, ora di inizio turno, è totalmente svogliato, soprattutto al pensiero di rivedere la sua odiata collega Claudia, con la quale fatica a rivolgere parola. Al suo arrivo nota che non è al lavoro e ricorda che è in ferie proprio questa settimana e la prossima: almeno una cosa positiva! Il ritorno è comunque duro e lungo, essendo il solo a lavorare in sala con il suo titolare Gianluca, che presenzia la cassa per tutto il giorno, sempre pronto a richiamarlo e farlo correre di più. Lavora come al solito 8 ore filate fino alle 16 quando, finalmente, torna verso casa. Il traffico verso Albese Con Cassano non è pessimo essendo ancora molte famiglie in ferie. Dopo aver mangiato una abbondante merenda decide, come al solito, di fare una passeggiata rilassante alla caccia dei suoi amati Pokémon: la sua passione. Da quando è uscito il gioco Pokemon Go nel luglio del 2016, Luca ha ricominciato ad uscire di casa e camminare, cosa che prima non faceva mai, restando tutto il tempo libero incollato a videogiochi o a guardare film e serie tv. Non ha mai neanche voluto avere amici dopo ciò che è successo in quella maledetta partita...
 
Ricordi...
 
È l’ultima settimana di liceo per Luca, il che vuol dire maturità imminente. I suoi compagni cercano di distrarsi da essa, tesi da questo temuto esame. Luca, invece, ha già iniziato a sognare la sua futura carriera da calciatore. Dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili del Como, è stato avvistato e messo sotto contratto dalla Sampdoria per l’anno successivo: questo vuol dire essere già tra i grandi prima dei 20 anni, un sogno per ogni ragazzo di quel’età. 
Contemporaneamente con la fine della scuola viene giocata la finale di calcio tra le migliori classi. Ovviamente la quinta F, grazie alle prestazioni decisamente superiori alla media di Luca, è in finale contro la quarta C. Ora però che ha firmato il contratto con la Sampdoria, è in dubbio se giocare o meno, nonostante i compagni insistono per la sua presenza in campo. Un lungo pomeriggio di pensieri accompagna Luca: da un lato vorrebbe giocare per far felice i suoi compagni di liceo e far vincere loro la coppa, dall’altro il pensiero di farsi male e mettere in fumo il nuovo contratto lo spingono a guardare la partita dalla tribuna. Così decide in un compromesso a metà: partirà dalla panchina e, in caso di necessità, potrà entrare ed essere decisivo. 
L’ora della partita arriva e i suoi compagni sono felici anche solo di sapere che potrà entrare a dare una mano a match iniziato. Dopo la prima frazione di gioco la quinta F, classe di Luca, sta perdendo 2 a 0. Così, preso dalla foga e dalla promessa fatta, decide di scendere in campo, creando un ovazione generale da parte di quasi tutto il pubblico, estasiato per poterlo vedere all’opera dal vivo un’ultima volta. Il suo ingresso sembra portare paura negli avversari e forza nella sua squadra. Grazie ai suoi dribbling riesce a mettere in porta due volte due suoi compagni: in poco meno di dieci minuti il risultato è già sul 2 a 2. A questo punto Luca vuole chiuderla da solo: prende palla a metà campo, salta due giocatori ed è pronto al tiro quando, con una entrata killer da dietro, il centrocampista della quarta C lo colpisce con i tacchetti in pieno sul ginocchio sinistro, che si piega malamente. Il rumore sordo impietrisce tutto il pubblico, Luca inizia ad urlare e piangere dal dolore capendo che l’infortunio potrebbe essere serio...
 
Martedì 20 agosto 2019
 
La solita routine mattutina accompagna Luca sul posto di lavoro. Tutto sembra essere normale: fuori dal bar sta per arrivare una calda giornata di estate dove ci sono solo alcuni anziani che stanno già parlando animatamente della nuova serie a, che di lì a qualche giorno sta per ricominciare. Luca non ne vuole sapere più di calcio, dopo quello che gli è successo. Difficile però non sentire tutte le news ed i risultati, considerando appunto le conversazioni tra i clienti ma soprattutto la radio che, ogni giorno, ricorda i colpi di calciomercato o, durante la stagione, i risultati e le dichiarazioni del weekend. È totalmente annoiato da questa routine che mollerebbe tutto all’istante, cosa che, se avesse i soldi per farlo, farebbe. Fortunatamente è riuscito a non far sapere sul posto di lavoro che nel suo passato c’era stata la concreta possibilità di essere un giocatore di serie a, altrimenti sarebbe stata la sua fine: ogni cliente gli avrebbe chiesto cosa fosse successo e, per lui, raccontarlo ogni giorno sarebbe stato massacrante. Nonostante nessuno sapesse però, ogni volta in cui sente parlare di calcio, gli viene una fitta al cuore, ricordandogli dove sarebbe potuto essere. 
Durante l’ultima ora di servizio, con il bar completamente affollato da ragazzi e ragazze felici di essere in vacanza spensierati, Luca, come al solito, cerca di non ascoltare le conversazioni alla radio o quelle dei clienti, solo lo stretto necessario per lavorare. Ad un certo punto però, nella confusione generale del bar, gli pare di avere sentito parlare alla radio o dai ragazzi di Pokémon in maniera abbastanza animata, argomento decisamente strano sia per i discorsi di quel bar, nonostante i ragazzi siano giovani di solito parlano d’altro, sia per la radio italiana, che non parla praticamente mai di Pokémon, fatta eccezione del fenomeno Pokémon Go del luglio 2016. Tornando a casa però, Luca si dimentica di ciò che aveva forse sentito e, come consuetudine, dopo un abbondante pasto fa una cattura di Pokémon in paese e conclude la serata giocando ai videogiochi.
 
Ricordi...
 
Il referto medico è forse peggiore di quanto Luca potesse immaginare: rottura del legamento crociato anteriore ed un anno di stop dagli allenamenti. La Sampdoria ha subito rescisso il contratto e, visto il modo in cui si è fatto male, lo stipendio non è stato versato. Così Luca si ritrova con una scelta ardua: aspettare e sperare di recuperare, farsi prendere da una squadra minore o abbandonare completamente il calcio e seguire un percorso di studi in una università. Di comune accordo con i genitori, che lo hanno seguito fin da quando era bambino sui campi, la scelta è comunque quella di continuare con il calcio, nonostante l’infortunio. Conclusa la maturità, data in sedia a rotelle portando a casa un misero 65, iniziano dei mesi lunghissimi di riabilitazione. Fortunatamente la squadra nella quale è cresciuto, il Como, ha deciso di investire su di lui e mettendolo sotto contratto per i due anni a seguire, non percepirà lo stipendio fino a che non scenderà di nuovo in campo ma, per fargli un favore, gli pagherà tutte le cure che, tra operazione e riabilitazione, sarebbero state insostenibili per le finanze della famiglia. Passato un anno dove ogni giorno sembrava non finire mai, vedendo gli altri giocare e correre e Luca seduto o in stampelle che, ai primi segnali positivi dal ginocchio, vuole subito scendere in campo e provare di nuovo. Durante l’estate prima dell’inizio della stagione può ricominciare ad allenarsi gradualmente fino ad entrare nel gruppo della prima squadra e giocare anche qualche partitella. Ad inizio campionato è in panchina ed inizia a percepire lo stipendio. Tutto sembra procedere nel migliore dei modi, il momento buio sembra essere alle spalle e il futuro finalmente gli sorride. Ma così non è... alla terza partita, dove fa il suo esordio tra i professionisti, rientra ufficialmente dall’infortunio subentrando dalla panchina a 30’ dalla fine. La magia sembra segnare il momento: al suo primo tiro verso la porta segna portando la squadra in vantaggio! Tutto sembra promettere bene quando, ad un minuto dalla fine, dopo un contrasto aereo, cade male sul piede sinistro e sente di nuovo lo stesso rumore sordo dell’ultima volta: di nuovo lo stesso ginocchio, nello stesso maledetto punto...
 
Mercoledì 21 agosto 2019
 
Arrivato al bar e iniziando il turno, alla radio e tra gli anziani del paese i discorsi sono di nuovo sempre gli stessi: calcio, calcio e ancora calcio. Il chiodo fisso nella sua mente continua a persistere. Improvvisamente nel bar entra una persona mai vista da quelle parti: il suo vecchio compagno di liceo Mario. Non si vedevano dalla maturità. Prima di essa erano amici e ne combinavano di tutti i colori a scuola: dietro ad ogni scherzo c’era il loro zampino. Dopo l’infortunio non ha più voluto sentire nessuno, neanche Mario. Alla sua vista Luca cerca di non farsi notare ma il suo vecchio amico capisce che è lui e inizia a tempestarlo di domande: “Lucaa, da quanto tempo! Che fine hai fatto?? Dopo la maturità non ti si è più visto nè sentito! Raccontami un po’, hai continuato con il calcio??”. Luca, che non vuole attirare attenzione su di se dentro al bar riguardo a quell’ argomento, cerca di farlo calmare ed abbassare il tono :”Piano che ti sentono, vediamoci a fine turno che ne parliamo lontano da qui, per favore”. Così Mario ordina il suo caffè bevendolo lontano da Luca, con il quale ha appuntamento alle 16, finito il turno. 
Conclusa la lunga giornata al bar e uscito sotto il sole caldo di agosto Luca ha sperato fino all’ultimo che Mario si dimenticasse dell’appuntamento ma, eccolo lì, fuori nella piazzetta di frante al bar puntuale. “Allora mi spieghi che ti è successo? Abbiamo perso le tue tracce, sui social non ci sei...  come mai sei finito qua?” Chiede incuriosito Mario, ricordando ancora una volta a Luca quanto fosse finito in basso. “Onestamente dopo quello che mi è successo non ho più voluto avere nulla a che fare con la vecchia vita, qualsiasi cosa mi ricordasse l’infortunio e dove sarei potuto arrivare mi faceva e mi fa stare tutt’ora male, guarda dove sono finito... tu, piuttosto, raccontami come te la passi.” Cambiando discorso Luca. “Mah, guarda, ho finito l’università e sono laureato in psicologia, sto lavorando in uno studio a Milano dove mi sono trasferito e sto per avere una bambina con mia moglie... passavo da qui per lavoro e ti ho incontrato...” risponde Mario facendo scattare un briciolo di invidia nel cuore di Luca, che dal canto suo paragonandosi a Mario non aveva il minimo spiraglio di avere una ragazza, figuriamoci un bambino o un lavoro con un grande stipendio. Se solo fosse riuscito a diventare calciatore professionista, avrebbe avuto anche lui una famiglia? Visto che la conversazione lo ha portato di nuovo sui vecchi fantasmi, decide di salutare il vecchio amico con una scusa e tornare a casa, mangiare e uscire a catturare Pokémon, unico svago che lo fa stare bene di testa fuori da casa. La passeggiata in compagnia del gioco scorre serena e tranquilla riportandolo a non pensare più a quello che era successo: la sua personalissima terapia di uscire di casa, camminare e catturare funziona. Conclusa la serata nella solita routine giocando a vecchie e nuove console contenenti giochi Pokémon, va a letto sperando di non ripensare a ciò che è successo nella sua vita...
   
 
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