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Autore: Dira_    03/08/2009    36 recensioni
La guerra è ormai finita, Harry è un auror e sta per avere il suo secondo bambino.
Degli strani sogni e la misteriosa comparsa di un neonato decisamente particolare turbano la sua pace, tornando a scuotere la famiglia Potter sedici anni dopo, quando Tom, il bambino-che-è-stato-salvato, scoprirà che Hogwarts non solo nasconde misteri, venduti come leggende, ma anche il suo oscuro passato...
La nuova generazione dovrà affrontare misteri, intrighi, nuove amicizie e infine, l'amore.
“Essere amati ci protegge. È una cosa che ci resta dentro, nella pelle.”
Può davvero l’amore cambiare le carte che il destino ha messo in tavola?
[Next Generation]
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Doppelgaenger's Saga' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Diciotto anni dalla scomparsa di Voldemort…
30 Agosto 2017


Il rombo di una moto aveva interotto il monotono frinire delle cicale a Privet Drive, Little Whinging.
La moto, un esemplare ben tenuto di Harley Davidson, era stata parcheggiata di fronte al vialetto della casa di Dudley Dursley, apprezzato vicino, avvocato di modesto successo, figlio del defunto Vernon Dursley.
Vi era sceso un uomo, in giubbotto di pelle e jeans lisi. Joanna Steel, dirimpettaia e vicina ficcanaso, la sera stessa avrebbe raccontato di un aitante quarantenne con i capelli scompigliati dalla brezza estiva, che aveva suonato alla porta dei Dursley. Si diceva fosse il cugino, un certo Harry Porter, tipo strano, con un passato turbolento, da teppista.
Dudley aveva aperto la porta. Quando aveva riconosciuto il visitatore, a dispetto dei pettegolezzi locali, aveva tirato un sospiro di sollievo.
“Harry, grazie al Cielo!”
“Scusate il ritardo, ma avevo degli affari da sbrigare… è in giardino?”
“Non entra in casa da ieri sera. Le abbiamo provate tutte, Robin ha persino tentato di avvicinarsi ma…”
Harry aveva corrugato le sopracciglia. “Spero non…”
“No, no. Le ha solo detto di lasciarlo in pace.” L’aveva guardato, sbuffando di nuovo attraverso le guance piene. Era la fotocopia del padre, Dud, ma in quanto a carattere dimostrava di saper cambiare. Opinione in generale e atteggiamento in particolare.
“Meno male…”
“Ha ricevuto la lettera due giorni fa… ma lo saprai.” Aveva schioccato la lingua “Sembrava contento. Poi mi ha chiesto come mai Vern non l’avesse ricevuta… e…”
“E hai pensato bene di dirgli la verità. Cioè che non è vostro figlio.”
Dudley l’aveva guardato male. “Harry, cosa diavolo avrei dovuto fare? Ormai è evidente che … beh, che è diverso da noi. Prima o poi dovevamo affrontare il discorso. Ho preferito farlo adesso.” Aveva concluso. Sembrava imbarazzato e a disagio, ma non aveva potuto evitare di dirlo. In fondo, non era forse la verità?
Harry aveva annuito, sospirando appena. “Potevi almeno aspettare che ci fossi io… forse sarebbe stato meno traumatico.”
Dudley aveva fatto una smorfia, facendogli cenno di entrare. Si erano accomodati in salotto, nonostante l’altro uomo avesse sperato di passare direttamente in giardino.
“Harry, undici anni fa, quando mi hai portato il ragazzo, io e Robin abbiamo accettato di occuparcene… beh, perché avevo un debito con te. I miei genitori non l’hanno mai ammesso apertamente, ma ti siamo stati tutti grati per averci salvato da… da…” aveva esitato. Cinismo babbano contro fatti a cui aveva assistito con i suoi occhi. “… da quelle cose.” Si era acceso una sigaretta. “L’abbiamo tirato su al meglio che abbiamo potuto… nonostante a volte facesse cose che non erano… normali.”
“Magiche.” Aveva corretto pazientemente Harry: Dudley poteva essere cambiato, ma il suo odio per la Magia non era stato granchè intaccato.
“Sentimi bene.” era infatti sbottato, irritato. “Siamo passati sopra il vederlo apparire da un posto all’altro della casa, e alle lampadine fulminate …” aveva borbottato. “Ma davvero Harry… Quanto pensavi che avrebbe potuto reggere questa storia? Ce ne siamo occupati come se fosse nostro figlio ma…”
“Ve ne siete occupati bene, tu e Robin… decisamente meglio di quanto gli zii abbiano fatto con me.” L’aveva blandito, con un mezzo sorriso. L’uomo si era corrucciato.
“Non ti ho chiamato qui per parlar male dei miei genitori.”
“Scusa, hai ragione… piuttosto. Lui come ha reagito?”
“Mi ha ascoltato in silenzio, a dire il vero. Gli ho detto che sarebbe sempre stato mio figlio, e che non sarebbe cambiato nulla… che gli avremmo voluto bene lo stesso. Mi ha ascoltato sì… e poi se n’è andato in giardino, senza una parola. È lì da ieri sera, e non vuole parlare con nessuno.”
Harry si era passato una mano trai capelli.
“Non l’ha presa bene…”
“No, mi sembra evidente. Ma… penso che lo sapesse già. E non lo dico per giustificarmi.” Aveva aspirato una boccata dalla sigaretta, che quasi spariva tra le sue dita grassocce. Harry l’aveva squadrato: era un brav’uomo in fondo, non particolarmente acuto, ma aveva sposato una donna intelligente, priva dei paraocchi dovuti all’amore cieco per la propria famiglia che aveva invece avuto Petunia Dursley.
“… Lo sapeva già?”
“Lo intuiva, forse, chi lo sa. Quel bambino è dannatamente sveglio. Forse… a volte… un po’ troppo.” Si era alzato pesantemente dalla sedia. “Ma ora vorrai vederlo… è in giardino. Robin è in cucina, sta preparando la merenda per Vernon e Alice. Faccio portare qualcosa anche per voi?”
Harry aveva sorriso. “Sì, grazie.”
Era quindi uscito nel piccolo giardino. Si era avvicinato alla vecchia altalena, una volta malandata, adesso riverniciata di un allegro color rosso.
Vi era seduto un bambino, di circa undici anni, dai capelli lisci, neri come ebano e l’incarnato pallidissimo, tipicamente anglosassone. Indossava una maglietta a righe e un paio di pantaloni di buona fattura. Erano vestiti nuovi, puliti, che dimostravano come non ci fosse disparità di trattamento tra lui e i figli legittimi della coppia.
Nonostante questo, Harry aveva avuto un violento flashback. Se stesso, magro e arruffato, seduto sulla stessa altalena, in quello stesso giardino, quasi trent’anni prima.
“Thomas…” aveva chiamato.
Il ragazzino aveva alzato la testa. Gli occhi blu erano inespressivi, diffidenti.
Harry aveva sospirato.
“So che sei arrabbiato con me.” Si era seduto sull’erba, di fronte a lui. Non aveva tentato di toccarlo, né blandirlo. Alla sua età non avrebbe sicuramente reagito bene alla condiscendenza di un adulto. “Hai ragione ad esserlo. Ti ho nascosto delle cose. Molte cose. Ma era necessario… per la tua sicurezza.”
Un altro flashback: lui, spaurito e pieno di domande, confuso, di fronte a Silente, un mago adulto e potente.
Le sue spiegazioni sarebbero state all’altezza di quelle del vecchio preside?

Lui sarebbe stato all’altezza?
Il ragazzino aveva alzato lo sguardo verso il cielo, pensieroso.
“Per la mia sicurezza?”
“Sì, proprio così.”
Un breve silenzio.
“Sapevo di essere diverso. Sapevo che avrei ricevuto la lettera, non come Alice o Vern.”
“Sì … sei diverso, questo è vero, ma…”
Quanto diverso?” aveva concluso il ragazzino, fissandolo negli occhi.
Harry aveva sospirato.
“E’ ora che ti racconti come ci siamo conosciuti io e te, Thomas.”


Note:
Come ho già scritto, questo è un prologo. Breve, lo so, ma mi rifarò con il prossimo pezzo. :P
Che dire... è la prima fan-fic che scrivo su HP. Sono cresciuta con questo libro, l'ho letto ed ho visto i film. Ed è proprio dall'ultimo film che il mio amore per Tom Riddle è aumentato esponenzialmente ... solo... cosa fare? E poi è praticamente il personaggio più 'slash' in cui mi sia mai imbattuta.
Scrivere l'ennesima fic dove Harry e Tom si innamorano? Le adoro, ma tutto ciò che di sensato c'era da scrivere su questa coppia è già stato scritto (mi riferisco alla storie di Lien e Mistress Lay, che hanno reso un'immagine di Tom Riddle ormai universalmente conosciuta su EFP e dintorni). Così ho provato un approccio diverso. Sì, il settimo libro mi ha fatto schifo (eufemismo) però una cosa buona l'ha lasciata... una marea di personaggi di cui non si sa niente, spendibilissimi,tutti da giocare. La cosidetta 'next generation'.
Unite queste due cose, è nata questa idea. Che dire, spero vi piaccia. Commenti e critiche sono accettate e volutissime! (XD)
Le mie fonti di informazioni (perdonatemi, la mia conoscenza del Potterverse è un po' arrugginita) sono HP Lexicon e HP Wiki. Per quanto riguarda i nomi, ho preferito lasciare la versione italiana, per abitudine, così come gli incantesimi.
NB: Tutte le immagini usate, linkate e manipolate non appartengono a me, ma le ho trovate sul web o su DeviantArt. Chiunque le rivendicasse, è pregato di inviarmi un pm, sia se voglia che le ritiri, sia che voglia essere creditato. Thanks ^^ Per quanto riguarda i volti dati ai personaggi ho cercato sul web, e presso forum di HP per avere un'idea generale di come il fandom immaginasse la Next Generation.
Le canzoni, frasi e varie citazioni non appartengono a me, ma a chi le ha ideate.
E per finire, l'impianto dell'intera storia, luoghi, personaggi etc appartengono a mamma Row, Dio l'abbia in Gloria.
Dira.



  
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