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Autore: EleWar    08/01/2020    9 recensioni
Ma quando l’uomo si volse verso di lei, le regalò un sorriso talmente disarmante, da farla sciogliere sul posto.
Un asiatico alto, moro, e ben piazzato. Il suo sguardo magnetico e profondo le fece sentire le farfalle nello stomaco, e quando le fece l’occhiolino credette di morire.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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 STRANI NORMALISSIMI INCONTRI
 
Era un pomeriggio come tanti altri: il lavoro fino a tardi, gli impegni in famiglia, tanti pensieri, non ultimi quelli legati alla spesa quotidiana. Cosa comperare per cena? E domani cosa metto sul piatto per pranzo? Di carta igienica ne avrò presa abbastanza? E via di questo passo. Si era poi in prossimità del Natale e si sentiva nell’aria, più che una gioiosa attesa, una crescente ansia, una sconsiderata corsa ai regali, un senso di fretta in tutte le cose, anche in quelle di normale amministrazione.

Vale girava per i reparti distrattamente e svogliatamente: si era accollata l’onere di fare la spesa al supermercato, e perplessa sfilava davanti agli scaffali stracolmi, indecisa su questo e quello. Il suo carrello si andava via via riempiendo, e non vedeva l’ora di tornare a casa dai suoi cari.

Era lì che spingeva svogliatamente il carrello, con un occhio al cellulare con cui stava chattando e ridendo con le sue amiche, quando, svoltando un angolo, alla fine dell’interminabile corridoio, fu colpita in pieno da un carrello impazzito. L’urto le diede un enorme rinculo e le sfuggì addirittura il telefono dalle mani; un secondo dopo realizzò di essere stata speronata da un uomo e proruppe con un “Porc…” e già era pronta a caricarlo di vituperi ed insulti, per l’evidente maleducazione: ma che modi erano quelli?

Ma quando l’uomo si volse verso di lei, le regalò un sorriso talmente disarmante, da farla sciogliere sul posto. Era l’uomo più bello che Vale avesse mai visto! Un asiatico alto, moro, e ben piazzato. Il suo sguardo magnetico e profondo le fece sentire le farfalle nello stomaco, e quando le fece l’occhiolino credette di morire. Vale, che era rimasta a bocca aperta, con l’insulto a mezz’aria prima e improvvisamente senza parole poi, si sentì avvampare e una parte di lei era già pronta a saltare sul carrello dell’altro e fuggire con lui fuori, verso il parcheggio, superando le casse e i tornelli, lontano dal chiasso del supermercato, lontano da tutti e tutto.

Quell’uomo così affascinante, la guardò soppesandola e la trovò di suo gradimento, tanto che il suo viso assunse un’espressione maliziosa e furbina, poi passandosi una mano tra i capelli corvini, disse:

“I’m sorry, my sweety Emily”

Vale ingoiò a fatica e con gli occhi a cuoricino riuscì solamente a sospirare e ad emettere un paio di “Eh, eh”. Poi le cadde l’occhio sul contenuto del carrello dell’altro e lo trovò pieno di pannolini e pappine; riportando lo sguardo su di lui, questi le sorrise facendo spallucce e le mostrò l’anulare sinistro in cui luccicava una fedina di oro bianco. Un vago senso di delusione pervase Vale, che si era dimenticata, nel frattempo, di essere a sua volta sposata, e che a casa l’aspettava un bel marito, una dolcissima figlia e due gattine. Ma fu un attimo, perché l’uomo si voltò di scatto a guardare nella direzione da cui era venuto correndo e impallidì. Stava giungendo, infatti, tutta sparata, una bellissima ragazza visibilmente arrabbiata: era rossa in viso, e pareva una furia. Lui alzò le mani in segno di resa, terrorizzato, e Vale si stupì enormemente del repentino cambio di atteggiamento del giovane uomo. E pensò allo strano effetto che gli faceva sua moglie, se al solo vederla arrivare, si era come rimpicciolito aspettandosi una bella ramanzina: o lui l’aveva fatta grossa, oppure lei era veramente una virago. Anzi, per un attimo temette che quella moglie battagliera, potesse riversare su di lei la sua gelosia o la sua rabbia – perché di un marito così non si può non essere gelose!! 

In ogni caso la donna li aveva già raggiunti e di nuovo Vale rimase a bocca aperta, constatando quanto affascinante fosse: era semplicemente elegante, la sua figura era slanciata e, perso quell’incedere marziale, ora appariva dolce e femminile. “Potrebbe fare la modella” si ritrovò a pensare Vale, in preda alla deformazione professionale. E quando la nuova venuta si voltò a guardare Vale, contrariamente ai suoi timori, lei le sorrise benevola e le fece un inchino appena accennato. Mentalmente Vale tirò un sospiro di sollievo: la donna non la vedeva come una rivale; meglio così perché a giudicare con la foga con cui aveva raggiunto il marito, c’era da temere per la propria incolumità. Vale comunque fu conquistata dal suo sorriso spontaneo e provò subito affetto e simpatia per quella sconosciuta, con quei grandi occhi nocciola, così insoliti per un’orientale, e con quei capelli dalle sfumature rossastre. Più la guardava e più ne rimaneva affascinata.

Ancora un po’ e Vale si sarebbe trovata lì lì per invitarli a cena a casa sua!

La ragazza, immaginando che il marito avesse in qualche modo infastidito Vale, la guardò intensamente e disse a fior di labbra e incredibilmente in Italiano:

“Scusalo.”

Vale iniziò a ridacchiare e a dire:

“Ma no… ha ha ha ha ha …ma di che! Figurati… non è successo niente.”

Entrambi la ringraziarono con un sorriso luminoso e un leggero inchino, poi la moglie afferrò il forte braccio del suo compagno, in un gesto di possesso e di affetto insieme, e guardandolo, senza parlare gli fece un cenno: era ora di andare. Prima di sparire dietro l’angolo, sorrisero di nuovo alla nostra Vale e lei, ancora inebetita si sentì arrossire di piacere. Poi i due presero a spingere il carrello e si confusero con la folla di un pomeriggio qualunque.

Vale si riscosse, e scuotendo la testa si ritrovò a ridere da sola, divertita. Sentendo squillare il cellulare – era un messaggio – si ricordò che nell’urto questo le era saltato via; lo ritrovò fra l’insalata e la salsa di soia. Lo prese e azionando il microfono si mise a registrare un vocale:

“Ragazze??? Non sapete cosa mi è appena successo!” e nel mentre avanzò di poco, giusto lo spazio di sbucare dal corridoio e ritrovare con lo sguardo quella bellissima coppia; magari avrebbe potuto scattargli una foto da mandare alle sue amiche, ma non li ritrovò più.

Se li era forse immaginati? Oppure no? Tu che dici?

Questa che avete appena letto è una sciocchezzuola che ho scritto e dedicato ad una mia amica che Sa! <3
Però penso che ognuna di noi vorrebbe fare di questi incontri/scontri, che ne dite? Per il momento non ci resta che continuare a sognare, ad occhi aperti magari, poi chissà?
GRAZIE come sempre a chi mi legge, in 'silenzioso' e a chi commenta, a chi va e a chi viene, a chi c'è sempre, a chi ogni tanto lascia un commento o un pensiero. Vi lovvo tutti
a presto 
Eleonora

 
 
   
 
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