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Autore: h_ila_rity    08/01/2020    0 recensioni
Parabola di un amore che nasce ad Hogwarts, cresce durante la guerra, si rialza gli anni successivi e infine non muore mai: è la storia di George Weasley e Ilaria Everdeen; a cui fanno da contorno le vite di molti altri personaggi...Benvenuti nel mio mondo!
Dal testo:
*George è lì, con i suoi fratelli. Giocano nel prato con un vecchio pallone consunto; lei è appena arrivata, accompagnata dallo zio. Ha dei pantaloni larghi, verdi.[...] Ha questi occhi bellissimi dello stesso colore dei pantaloni che è lo stesso del prato scozzese e lo stesso che per tutta la vita lui collegherà sempre alla felicità.*
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Weasley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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La prima volta che lui la nota è a La Tana.
È un’estate afosa, i vestiti si appiccicano addosso e dopo qualunque gioco è necessario andare a tuffarsi nello stagno, che tutti si facciano la doccia costa troppo.
George è lì, con i suoi fratelli. Giocano nel prato con un vecchio pallone consunto; lei è appena arrivata, accompagnata dallo zio. Ha dei pantaloni larghi, verdi. Viene incontro a tutti con il sorriso di chi è esattamente dove aspetta di essere da tutta l’estate.
Salta in braccio a Fred, poi bacia le guance di Ginny e Ron, poi guarda lui. Ha questi occhi bellissimi dello stesso colore dei pantaloni che è lo stesso del prato scozzese e lo stesso che per tutta la vita lui collegherà sempre alla felicità.
Quanta vita li aspetta.
 
Quella è stata l’estate in cui inizia tutto. Lui la scruta come non ha mai fatto prima, cercando di spiegare il solletico in fondo alla gola, la voglia di guardarla in ogni momento, lo schizzo di entusiasmo che scappa dal suo sorriso ogni volta che ha l’occasione di farla ridere.
Non lo capisce.
Lei è sempre lei. Ilaria, l’amica di famiglia con cui è cresciuto insieme, con cui passa il Natale e metà delle vacanze estive perché lo zio Remus, suo unico tutore, una volta al mese in concomitanza con la luna piena, è costretto a star lontano di casa per giorni colpa di quella natura da cui è stato infetto da giovane.
Lei è sempre lei, l’amichetta sveglia ma piccola di sua sorella Ginny, la compagna di corso di suo fratello Ron.
L’anno prima c’era stato un bacio, tra lei e Fred.
Quella è l’estate in cui il suo modo di guardarla muta di punto in bianco, alla vista di quei pantaloni verdi che si ricorderà fino alla fine.
 
 
Quel solletico che lui tenta di decifrare raggiunge  lei poco tempo dopo; in realtà le è sempre piaciuto, ma non in quel modo. Fred e George, i gemelli, sono i suoi preferiti tra i fratelli Weasley. In particolare, da qualche mese a quella parte, ha stretto con Fred un’amicizia che si approfondisce discorso dopo discorso, sguardo dopo sguardo, e ha raggiunto una complicità velata di attrazione su cui lei si è talvolta interrogata. Ci ha pensato, che forse quelle risate possono cercare altro.
Si è concentrata su Fred, senza capire che l’amore della sua vita ha la stessa faccia ma un nome diverso.
I gemelli.
Sono identici. Lo stesso fisico alto e asciutto, le stesse mani affusolate, lo stesso sorriso sghembo che spesso si incrina in un ghigno. Hanno quegli occhi di un verde appassito che come il gambo di un papavero sembrano fare da pilastro alla zazzera di capelli rossi che si sono lasciati crescere in testa.
Quando erano piccoli la signora Weasley li metteva uno dietro l’altro, tutti e sette i suoi figli, con Ilaria e sua sorella, che lei aveva da sempre cresciuto come figlie sue, e tagliava i capelli a tutti. I maschi ridevano a crepapelle, si divertivano a indovinare di chi fosse quella ciocca di capelli rossi caduta sul pavimento; le ragazze piangevano tutto il tempo e continuavano fino a sera.
Ilaria però li distingue.
Per lei non sono identici, non avrebbero mai potuto esserlo. George è leggermente più alto, ha un minuscolo neo sul labbro inferiore che Fred non ha e una striatura negli occhi poco più scura.
Inoltre, è diverso il modo in cui la guardano; nel corso degli anni poi, quel modo diverso si caratterizzerà sempre più: Fred la guarda con l’immensa gioia di chi scorge un raggio di sole filtrare oltre la coltre di nebbia in una giornata d’autunno, George la guarda solo con tutto l’amore del mondo.
La prima volta che lei lo nota è durante quell'estate così afosa, in bagno.
La Tana ha due soli bagni, ma uno è nella camera matrimoniale dei signori Weasley, così che tutti i ragazzi sono costretti a dividersi l’altro, e contando che tra tutti quei ragazzi ci sono due femmine, il compito della convivenza diviene ancora più arduo.
Ilaria è in doccia. Le docce a La Tana sono gelide e necessitano una certa rapidità. D’altronde, una famiglia con sette figli e una mamma casalinga ha come priorità il risparmio e Ilaria se ne è abituata e grata dell’accoglienza e dell’affetto che i Weasley non le hanno mai fatto mancare ha imparato a farci attenzione.
È in doccia, ha appena chiuso l’acqua quando George si è affacciato alla porta,
- Devo farmi la barba, ti dispiace se entro?
- No, figurati. Piuttosto, mi passi l’asciugamano bianco vicino al lavandino?
Lei si sistema l’asciugamano intorno al corpo che nell’ultimo periodo ha iniziato a disegnare quelle forme che a breve molti ragazzi impareranno ad apprezzare ed è uscita dalla doccia con i lunghi capelli biondi gocciolanti e le belle gambe lunghe in mostra.
Lui, con metà viso coperto di schiuma da barba, l’ha guardata. A bocca aperta.
L’amichetta di sua sorella è bella come non lo è mai stata.
Lei fa finta di non farci caso, lo esamina di sottecchi con gli occhi divertiti,
- Posso farti la barba?
Si scuote un attimo, con il rasoio che condivide con almeno due degli altri fratelli a mezz’aria,
- Scusa?
- Da quando sono piccola mi diverto un mondo a rasare la barba a zio Remus, ti spiace? Sono brava eh, non ti taglio.
Senza aspettare una sua risposta gli sfila il rasoio di mano e si mette a rasare.
Lui è molto più alto, la supera di almeno tutta la testa, lei è costretta ad alzarsi sulle punte. I loro visi sono molto vicini, ma Ilaria sembra troppo concentrata sulla barba per farci caso, mentre lui riesce solo a pensare a quanto sia vicino a una ragazza che indossa nient’altro che un asciugamano.
A quel punto Fred si affaccia in bagno.
Li fissa per un attimo con l’aria interrogativa e vagamente contrariata, per poi commentare con uno sbrigativo “non voglio saperlo”.
 
Quello è stato il loro primo momento di intimità ed entrambi hanno sentito un meccanismo accendersi dentro come l’interruttore della luce.
La mattina dopo George guarda Ilaria sfilargli vicino come una ninfa dei boschi. Non aveva mai notato quanto sia graziosa, elegante, delicata, sembra la femminilità fatta persona e lui si chiede se sia cambiata in quel paio di mesi scarsi in cui non l’ha vista o se sia sempre stata così ma era troppo stupido per accorgersene.
Le cuce lo sguardo incuriosito addosso e non la lascia più, pensa di dover capire da solo se quello che si muove nel suo stomaco sono farfalle o è solo il ciambellone con le fragole dell’orto e mentre realizza di essere confuso, suo fratello che lo scruta dall’altra parte del tavolo sogghigna con la faccia di chi ha già capito tutto.
Come detto, quell’estate è particolarmente calda, una cappa di afa sembra essersi chiusa sulle campagne scozzesi che accolgono La Tana, e dopo pranzo i signori Weasley vanno a schiacciare un pisolino nella propria stanza. Ron si sforza di restare con gli occhi aperti ma finisce sempre con l'addormentarsi sul divano con la bocca spalancata e il giornalino sportivo calato sulla faccia. Ginny e Percy preferiscono studiare. Fred e George approfittano di quelle ore di quiete in casa per rinchiudersi nel vecchio capannone del padre accanto alla casa per elaborare le mille idee che progettano per le loro invenzioni; si divertono a creare scherzi, giochi, oggetti di magia, il loro sogno per il futuro è aprire un negozio di scherzi e giocattoli per bambini. Sono da sempre molto restii a mostrare le loro invenzioni finché non sono completate e talvolta fumi viola e arancioni si alzano dal capannone, accompagnati da frastuoni incredibili che finiscono con lo svegliare i signori Weasley. Mostrano i loro progetti solo a Lee Jordan, il loro compagno di dormitorio a scuola, immancabile elemento per completare il trio, e a Ilaria; dicendo che lei se lo merita perché è l’unica persona al mondo, oltre a Ginny, a saperli distinguere; ma la verità è che sono entrambi talmente affezionati a lei da non poter fare a meno di ammirare la sua incredibile fantasia e di apprezzare i suoi consigli. Inoltre, lei e Lee sembrano le uniche persone a prenderli sul serio e a supportarli nel loro progetto per il futuro.
Tuttavia il capannone del signor Weasley ha il difetto di non presentare finestre né ventilatori e quando il sole è alto nel cielo sembra un forno a legna; quel pomeriggio è davvero troppo caldo per avventurarsi fuori e i gemelli non hanno voglia di dare alla madre apprensiva un motivo per ficcare il naso nei loro esperimenti, per cui se ne restano in salotto a chiacchierare. Parlano molto quei tre, si sentono un universo a parte: i gemelli adorano Ilaria e lei adora loro.
- Sapete, - sta dicendo Fred, - quasi mi fa piacere riiniziare la scuola tra qualche giorno.
- Fosse per me, - risponde lei, sbragata su un divano con gli occhi socchiusi, la corrente proveniente dalla finestra aperta ad accarezzarle il viso - resterei qui per sempre.
- Perché tu non hai una bella ragazza ad aspettarti a Hogwarts.
- Alicia? Vi sentite ancora?
- È tutta l’estate che ci scriviamo. Comunque non fare la piccola fiammiferaia solo e abbandonata, non ci hai ancora detto di chi era la lettera che ti è arrivata ieri.
- Che c’entra? Pensate fosse di un ragazzo?
- Dalla faccia che hai fatto mentre la leggevi sembrava una proposta di matrimonio. – commenta George con una vena stizzita che lei non coglie.
- Può essere.
- Che fosse una proposta?
- Non esageriamo! Che fosse di un ragazzo.
- Dai uccellino, non farci soffrire di curiosità, - dice Fred pizzicandole la guancia, - vogliamo sapere chi frequenta la nostra lady.
- Indovinate.
- Secondo me è Troy Bolton*, del settimo anno.
- Ma va, - interrompe George, - è troppo grande.
- Allora Dean Thomas, è compagno di dormitorio di Ron no?
- Guarda che Dean Thomas esce con tua sorella. – lo corregge Ilaria,
- Ginny esce con qualcuno? – esclamano all’unisono, - E da quando? Perché noi non lo sappiamo?
Lei li guarda divertita, Dio quanto li adora.
- Parleremo dopo con Ginny, - prosegue Fred con aria sbrigativa, - dai diccelo e basta.
Ilaria li guarda con aria sorniona e un leggero accenno di compiacimento incastrato tra le pieghe del viso,
- Daniel Sharman.
- Sharman? – Fred non sembra particolarmente sorpreso, al contrario del gemello che ha dipinto in faccia un’espressione contrita, - è del nostro anno vero?
- È stato eletto il più bello della scuola.
- Da quando c’è un concorso per il più bello della scuola?
- Non è un concorso, - puntualizza lei, - è solo un gioco idiota nello spogliatoio femminile.
- Non divaghiamo, - dice George bruscamente, - state insieme?
- Ma va! – esclama quella, con i residui di compiacimento che le scivolano dall’angolo del sorriso soddisfatto, - ci sono stati un po’ di sguardi prima della fine delle lezioni ma non è successo niente; poi ieri mi ha scritto, vedrò cosa succede quando lo rincontro; ma sbaglio, - continua, lo sguardo di chi la sa lunga puntato su George, - o non sono l’unica con un conto in sospeso?
- Cioè?
- Non stai con Angelina Jhonson?
In un attimo il sorriso sul viso lungo di George si scioglie come un ghiacciolo al sole.
- No. – risponde secco.
Ilaria e Fred si guardano, lei perplessa, lui diabolico,
- Questo è perché io sono il gemello simpatico. Dai Georgie, dicci qualcosa, vogliamo i dettagli piccanti!
- Ma se sai già tutto.
- Io sì, ma il nostro uccellino, - fa un cenno a Ilaria, - non sa nulla.
- Infatti, - interviene lei, tirandosi a sedere sul divano, - non è giusto che io debba raccontarvi delle mie lettere e poi non so niente di Angelina Jhonson!
- Non mi va di parlarne.
- Andiamo Georgie, - insiste il fratello, - lo sappiamo che sei bello e tutte le ragazze ti muoiono dietro, ma resta umile! Tanto io sono sempre più bello di te.
La complicità di Ilaria e Fred qualche volta si gonfia escludendo chiunque altro e scurendosi di leggere ombre di insensibilità; capita che Ilaria si dimentichi che George ha il cuore più morbido di Fred e l’umorismo meno pungente.
- E poi, - incalza lei, - che io sappia Angelina è pazza di te, se ne hai voglia puoi sempre riprendertela.
- E poi, - fa il verso Fred, - puoi sempre riportartela a letto!
- Basta! – George si alza burrascoso, - Perché dovete sempre esagerare?
Si incammina a grandi falcate verso la porta e esce nel cortile con i pugni chiusi e le guance quasi dello stesso colore dei capelli.
Nell’attimo di silenzio che segue Ilaria e Fred si guardano,
- Mi sa che abbiamo esagerato. – tentenna lei,
- Mi sa che mio fratello si è rincoglionito piuttosto. – replica lui tranquillo.
Dopo qualche minuto di silenzio Ilaria esce nel prato per raggiungere George. Se ne sta seduto sul bagnasciuga dello stagno, sotto il sole rovente di quell’agosto colmo di scoperte, lo sguardo appassito perso in un orizzonte che viaggia oltre l’acqua scura per le spighe di grano verso le campagne scozzesi, fino alla fine del mondo.
- Ciao, - esita lei, - posso sedermi?
- Certo. – e la voce di lui, delicata ma marcata dai diciassette anni che si porta dietro, non sembra tradire nessun risentimento. Come potrebbe? Ilaria è il loro piccolo angelo, non riuscirebbe ad arrabbiarsi con lei neanche impegnandosi,
- Scusa per prima, non volevo ti dispiacessi, volevo solo giocare.
Si siede vicino a lui, le gambe bianche spuntavano dagli short jeans, le mani che si sfiorano,
- Tranquilla, non è successo niente, è solo un argomento un po’ delicato.
Lui continua a cercare oltre il confine del cielo qualcosa che lei non vede, Ilaria lo guarda di sottecchi, studia il profilo appuntito e ben disegnato,
- Ti va di parlarne?
Lui sembra scosso da quei pensieri che stava rincorrendo, le rivolge un sorriso dolce e un po’ imbarazzato,
- In realtà non c’è molto da dire… Io e Angie stavamo insieme, hai presente no? Lei mi piaceva, mi piace, e pensavo che la cosa fosse equilibrata…allora noi abbiamo…sai, si insomma, siamo stati insieme ed era la prima volta per entrambi ma poi io mi sono reso conto che qualcosa non andava, che lei mi guardava in un modo diverso, ho capito che in realtà quell’equilibrio non c’era, che lei era sinceramente innamorata e io no. Gliel’ho detto prima dell’inizio delle vacanze ma lei non l’ha presa molto bene…le ho scritto un paio di volte durante l’estate ma non mi ha risposto. Mi dispiace molto di averla ferita, io le voglio sinceramente bene e se avessi capito prima che il sentimento era sbilanciato non avrei…si insomma, non l’avrei illusa a quel modo, ma l’ho capito tardi. – lo dice tutto d’un fiato, evitando lo sguardo di lei, - Mi sento molto in colpa.
Ilaria e George non hanno mai condiviso quella sensibilità; sono amici, stanno sempre a scherzare, si adorano, ma il suo confidente è Fred: è con Fred che lei si apre, con Fred parla delle sue emozioni, dei sentimenti che si muovono sotto la sua pelle, con Fred che si è sviluppata quella complicità che diventa attrazione e diventa cercarsi con gli occhi, scambiarsi sorrisi, fare battute che solo loro possono capire, superare il confine della freddezza e non farsi problemi davanti una carezza o un abbraccio.
George è diverso, lui è dolce ed è sensibile e ha un mondo dietro e Fred non saprebbe neanche immaginare e per la prima volta ha sinceramente aperto una finestra e Ilaria si stava affacciando su quel mondo che negli anni diventerà il suo.
- Onestamente George, non penso che tu debba sentirti in colpa. Hai sbagliato, hai ferito lei e questo ha ferito te, ma non sei mai stato cattivo. Il senso di colpa è il punto da cui partire per non sbagliare di nuovo…Prendi questo dispiacere che senti adesso e rendilo indispensabile.
Lui la ascolta sorpreso. Partire dai propri errori è un concetto banale, così scontato da non essere mai preso sul serio, ma la voce gentile di Ilaria rende tutto vero e lui avrebbe voglia di farsi prendere per mano da quella voce e lasciarsi condurre ovunque lo porti.
- Devo chiederle scusa.
- Si, devi. Dopo non dimenticare di chiedere scusa anche a te.
- Che vuol dire?
Ilaria esita,
- So che ci sono molte filosofie di pensiero diverse in questo ambito, ma io sono piuttosto convinta che fare l’amore non debba essere superficiale. Deve essere scoperta, sperimentazione, giovinezza, ma tutto questo non vuol dire immaturità.
- Pensi che io sia stato immaturo?
Lei lo guarda come la maestra che con dolcezza e pazienza tenta di spiegare al bambino un concetto ovvio,
- Penso di si.
Lui annuisce. Non sa cosa vuol dire amore, ma avrà tanto tempo davanti per impararlo. Si alza,
- Grazie della sincerità.
Si alza anche lei,
- Ma figurati, è sempre un piacere fare la ramanzina a qualcuno.
Si sorridono, poi lei lo abbraccia.
A casa di Ilaria le manifestazioni di affetto sono sempre state presenti, perché le parole possono volare via, ma una carezza resta ancorata come radici in un terreno fertile e lei è cresciuta come una persona eccezionalmente ricettiva e materna.
George sente il seno piccolo di lei spingere sul suo petto, il profumo di vaniglia dei suoi capelli argentati sfiorare il suo naso e si riscopre impacciato. Ha stretto tante ragazze, ha toccato ogni angolo del corpo Angelina e ora si chiede dove metta le mani Fred ogni volta che Ilaria lo abbraccia.
Quando si stacca da lui Ilaria ha le gote arrossate,
- Andiamo?









*nel corso di tutta la storia mi servirò dei SOLI nomi presi da altre opere o di personaggi famosi, che tuttavia NON hanno nulla a che fare con i diretti interessati.
   
 
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