Di piste di pattinaggio, Gold Saints, Cigni e Fenici
Quei cosi ai piedi proprio non li sopportava: erano stretti e lunghi, e il pavimento era freddo e lui scivolava. Ikki bestemmiò tutti i Gold Saint, quando Hyoga gli diede una leggera spinta e lui dovette stringere la presa vicino alla ringhiera per non cadere. Dannato doveva essere il suo ragazzo quando gli aveva proposto di andare a pattinare sul ghiaccio, si permetteva pure di sfotterlo.«Andiamo, Ikki-kun, sembri un manico di scopa! Rilassati e pattina!»
Ecco, come appunto si diceva.
«Hyoga per te è facile. Pattini da sempre, io... io non so stare su questi cosi.» disse Ikki, tenendosi saldamente e bestemmiando nella mente.
«Lasciati andare» disse Hyoga, mantenendolo per i fianchi «Ti sorreggo io.»
«Ma che, sei pazzo??»
«Lasciati andare, Fenice.» gli sussurrò all'orecchio il Cigno, stringendosi maggiormente a lui.
E allora Ikki lasciò la presa e cercò di muovere i piedi, andando nella stessa direzione del Cigno, che si muoveva leggiadro sul ghiaccio. Si sa, una Fenice risorge sempre dalle sue ceneri, anche quando cade rovinosamente su una pista di pattinaggio sul ghiaccio.
«Dannato Camus!» brontolò Ikki, mentre il Cigno lo aiutava ad alzarsi.