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Autore: Aurora_baka    17/01/2020    0 recensioni
-Lasciami.
Rispose fintamente sicura lei. Non era mai riuscita a dire di no a quegli occhi chiarissimi, quasi bianchi, del ragazzo. La attiravano e, anche se non l’avrebbe mai ammesso, avrebbe potuto rimanere a fissarli per un tempo infinito.
-Scorpius.
-Sei tu che mi hai sfidato.
Entrambi si fissarono per qualche secondo. Gli sguardi infuocati, determinati a non arrendersi, stavano lasciando trapelare sentimenti molto più profondi e intensi.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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FORZA PRIMORDIALE


Correva, attraverso quei corridoi stretti e antichi. L’aria era fin troppo secca quella notte, tanto da sentirsi le mani screpolarsi, sottomesse da quel freddo di gennaio. La divisa troppo lunga la intralciava, facendola talvolta inciampare. Pur volendo aggiustarla, procrastinare era il suo forte e questa era solo un’altra delle conseguenze.

Evitò prontamente di incrociare lo sguardo con un gruppo di ragazzine del quinto anno, che non avendo niente di meglio da fare, ciondolavano le sottilissime gambe al vento, fumando sedute su un muricciolo di pietra, come per volersi far portare via.

Leggermente disgustata si allontanò.

Girando l’angolo rallentò, solo per qualche metro, e svoltò a sinistra assicurandosi di non essere seguita, per poi riprendere a correre.

Solo due vispi occhi celesti non lasciarono mai la figura. 

Finalmente si fermò, si guardò un’ ultima volta intorno ed entrò.

La sala era piacevolmente silenziosa. Un leggero tepore proveniente dal camino la rendeva accogliente e la luce soffusa la rendeva misteriosa. Nonostante ciò, la ragazza continuò a camminare sicura verso il fuoco, in cerca di calore. Sfregandosi le mani si rannicchiò e si coprì meglio con il mantello. Si rilassò. Solo dopo aver trovato la posizione più comoda si sistemò una ciocca di capelli ramati dietro l’orecchio e parlò:

-Puoi venire fuori ora, Scorpius. 

E detto ciò aspettò che il ragazzo si sentisse abbastanza a suo agio da muoversi da solo ed andarsi a sedere vicino a lei, per poi stringersi a lui.

Un gesto semplice e rassicurante, per entrambi.

I loro cuori si sentirono più leggeri e inconsciamente liberi di sentirsi bene.

In quel luogo dimenticato loro due potevano stare insieme, dimenticare ogni cosa e lasciarsi abbandonare al dolce tepore umano.

Le loro mani che si sfiorano e si lasciano continuamente per poi ritrovarsi, i loro sguardi che si intrecciano e i respiri che si uniscono. Tutto ciò era la normalità per i due. Da soli in quella stanza buia potevano dimenticare tutto il resto e finalmente sentirsi in pace. Nessuno avrebbe potuto interrompere quel momento, così abituale che entrambi desideravano ferocemente ogni giorno.

Nessuno avrebbe visto i loro sorrisi al buio.

Si erano trovati per caso lì un giorno, e così erano rimasti, per anni. 

-Posso baciarti?

Chiese lui dopo vari minuti di assoluto silenzio.

Lei semplicemente alzò il viso e si avvicinò tanto basta da sfiorargli le labbra, dolcemente.

Era sempre stato così: pur conoscendosi da anni avevano sempre sentito il bisogno di chiedersi a vicenda piaceri, rimanendo in questo particolare stato di incertezza. Ormai vi ci erano abituati, tanto che a volte ci scherzavano pure.

-Non devi sempre chiedermelo sai?

E dicendolo si strinse di più a lui, nascondendo una risatina.

Lui sbuffò, non riuscendo a trattenere un sorriso.

-E’ un invito a fare qualcosa di più Weasley?

Lei allora fece per allontanarsi solo per ritrovarsi bloccata tra le braccia del ragazzo che, sfoggiando un classico ghigno Serpeverde, non sembrava avere intenzione di lasciarla fuggire.

-E no cara, tu non vai da nessuna parte.

-Lasciami.

Rispose fintamente sicura lei. Non era mai riuscita a dire di no a quegli occhi chiarissimi, quasi bianchi, del ragazzo. La attiravano e, anche se non l’avrebbe mai ammesso, avrebbe potuto rimanere a fissarli per un tempo infinito.

-Scorpius.

-Sei tu che mi hai sfidato.

Entrambi si fissarono per qualche secondo. Gli sguardi infuocati, determinati a non arrendersi, stavano lasciando trapelare sentimenti molto più profondi e intensi.

Poi entrambi si mossero all’unisono, come spinti da una forza primordiale, verso l’altro.

Le bocche si unirono e le lingue iniziarono a danzare. Nessuno aveva bisogno di chiedere consenso e gli unici suoni che si udivano erano gemiti e sospiri sommessi.

-Rose..

Mugugnò lui, inspirando il suo profumo di vaniglia e assaporando la sua pelle. Voleva di più. La strinse a sé e lei ricambiò il gesto, premendosi contro il suo petto.

Era sempre stata la sua parte preferita, ascoltare il suo cuore che accelerava sempre di più, i suoi occhi che seguivano ogni suo movimento, che non lasciavano mai il suo volto e le sue mani, che non le davano altra scelta che non arrendersi e lasciarsi toccare. 

Quella pressione era afrodisiaca per lei. Essere al centro delle attenzioni del ragazzo la faceva impazzire.

Lui d’altro canto, si divertiva a rallentare il ritmo, sfiorarla, assaggiarla senza approfondire il bacio, solo per vedere quella espressione. 

L’espressione di disperazione che Rose non riusciva a trattenere e che trasformava il suo viso in una maschera di piacere.

Solo dopo averla vista e ammirata per secondi interminabili, l’accontentava, dandole tutto ciò che più desiderava. 

Si strinsero di più, cercando di essere ancora più vicini di quanto non potessero. Annaspando aria fra un bacio e l’altro lui la fece distendere e ci si posò sopra, facendo attenzione a non farle male.

Fu allora che si fermò.

-Sei felice?

Sul viso di lei si aprì un enorme sorriso e per tutta risposta Rose cinse il collo del ragazzo e lo zittii posando le labbra sulle sue e approfondendo il bacio.

Una scarica elettrica attraversò la spina dorsale di Scorpius che ora non ci vedeva più dalla fame, fame di lei.

Quando si staccarono, entrambi a corto di aria, lui alzò molto lentamente la gonna della ragazza, che arrossiva ogni secondo di più. Sentiva lo sguardo del Scorpius su di lei, premere sulla sua pelle, bruciando. Ma era un dolore che conosceva bene e a cui non avrebbe mai rinunciato. 

-Sei bellissima.

Era sincero e raramente accadeva; eppure su questo non aveva mai scherzato. Rose cercò la sua mano e se ne appropriò, stringendola mentre lui iniziava da entrare.

Due sospiri profondi interruppero il silenzio, che non sarebbe tornato per qualche ora, e la danza iniziò.



 
   
 
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