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Autore: Zoe__    26/01/2020    0 recensioni
"Guarda, sembra che sia sempre pronta a spiccare il volo, Harry.” Tornò a voltarsi e lo avvicinò a sé, stringendogli la mano.
“Ha le ali per farlo, forse ha solamente paura.” Sussurrò accanto al suo orecchio. Livia sollevò per un attimo gli occhi nei suoi, poi li allontanò e raggiunse il suo sguardo sulla maestosa statua di marmo che li vegliava dall’alto.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un anno dopo, dicembre. 
 
Il tempo a Londra trascorreva e si faceva sentire, l’incessante andare delle lancette scandiva ogni istante di una vita frenetica ed incontrollata, che scorreva sotto un cielo spesso ostile e nuvoloso. La città viveva al suo ritmo che non conosceva eccezioni, un ritmo costante e perpetuo che cadenzava l’esistenza di ognuno. Nulla mai cambiava a Londra se non il tempo, ogni altra cosa rimaneva invariata e cadeva perfettamente nel medesimo istante ogni giorno. Nessuno ne era annoiato e la monotonia non affliggeva mai i Londinesi, abituati ad una realtà priva di eccezioni nella loro città. Il trascorrere del tempo diveniva soggettivo ed ognuno viveva la vita secondo il proprio, la città li avrebbe sempre serviti allo stesso modo. La metropolitana avrebbe seguito sempre gli stessi orari e loro sarebbero arrivati in tempo al lavoro, la città li avrebbe sempre assecondati ed aspettati. 
 
Livia viveva la quotidianità monotona di Londra ogni momento eternamente grata di essere sufficientemente lontana dalla frenesia della sua città natale. Nonostante ne sentisse la mancanza costantemente, era grata di aver trovato in Londra quello che di più simile c’era a casa e di aver trovato lì il ritmo giusto a cui adattare la sua esistenza. Non vivevano in simbiosi, Livia in quello era indubbiamente più vicina alla frenesia di Roma e lontana all’ordinarietà di Londra, ma insieme collaboravano a creare un ritmo che fosse il più adatto per una convivenza pacifica. 
I giorni di riposo erano giorni dedicati a Londra e a Livia, dunque Harry lasciava Los Angeles ed il lavoro per correre da entrambe non appena gli era possibile. L’ultimo anno non aveva visto pause, gli impegni incalzavano minacciosamente ogni istante. L’album era stato ultimato ed ormai era pronto al rilascio, aspettava quella data con impazienza e frenesia. Harry guardava a quel momento con diffidenza e paura, ma non appena atterrava a Londra le sentiva scivolare via. 
Londra era diventata casa ancora di più dal momento in cui, diversi mesi prima, lui e Livia avevano deciso di renderla la loro. 
Era successo con la stessa spontaneità che li aveva sempre contraddistinti, ma non senza silenzi ed inutili dubbi. Harry e Livia avevano pensato a lungo a quella possibilità e l’avevano rivelata l’un l’altra solamente quando, quell’estate lontana da Londra, erano insieme a Los Angeles. Era stata Livia ad avanzare la proposta, con grande sorpresa da parte di entrambi. 
“Sarebbe più… comodo, ma non solamente questo. Potremmo farlo perché quelle rare volte che tu sei a Londra siamo sempre insieme e non vedo perché non possiamo farlo in una casa che condividiamo.” Aveva lasciato che le parole uscissero tutte d’un fiato, pentendosene immediatamente, ma sollevandosi l’istante successivo quando Harry si era voltato verso di lei ed aveva sorriso, annuendo. Quel momento era diventato, sin dal primo istante, focale nelle loro vite separate e nella loro esistenza insieme. Era difficile per Livia dimenticare l’espressione dolce di Harry, quando si era voltato verso di lei; per lui era ancora più complesso lasciar andare gli occhi emozionati di Livia e la sua voce tremante d’insicurezza nel pronunciare quelle parole tutte d’un fiato. C’era fra di loro tutta l’innocenza e la spontaneità della giovinezza libera d’amarsi senza freni e paure, senza il timore di poter precipitare giù da un dirupo senza essere sorretti. C’era fra di loro tutta la libertà sprigionata da quegli anni trascorsi nel buio e nel silenzio deleterio. C’era fra di loro tutta la frenesia d’un amore che voleva essere vissuto come tale, etichettato come sentimento perfetto, svincolato da ogni lontananza. 
Della casa si erano innamorati sin dal primo istante in cui vi avevano messo piede. L’attico era situato nel cuore della città e Livia ed Harry l’avevano posizionato ai vertici della loro lista già per quel motivo. La semplicità degli spazi, poi, li aveva rapiti subito dopo aver completato un primo giro assieme all’agente immobiliare. Harry lo ascoltava attento, Livia già immaginava come arredare ogni angolo, già fermamente convinta del fatto che sarebbe subito stata loro. Quando aveva chiesto loro un’opinione, Harry aveva letto negli occhi della ragazza accanto a sé la più sincera certezza, libera da esitazioni di ogni sorta. Livia già vedeva quegli spazi diventare i loro ed Harry lo capì subito.  
 
Da quei primi giorni di settembre erano trascorsi diversi mesi e dicembre era ormai alle porte, vicino e silenzioso come la neve che cadeva su Londra. Imbiancava la città ed i suoi monumenti, divertiva i turisti ed annoiava gli abitanti fermi nel traffico, tuttavia lasciando loro un sorriso quando, una volta rientrati a casa, potevano osservare il manto bianco dalla finestra, accanto al caminetto e stretti ai propri cari.  
La neve imbiancava la città ed i suoi monumenti, Livia e l’innumerevole quantità di scatoloni che in quei giorni aveva trasportato da casa sua, alla loro. Nonostante Harry avesse proposto l’aiuto di una ditta specializzata per entrambi, Livia aveva rifiutato categoricamente ed aveva iniziato con il trasloco addirittura dei giorni prima che lui tornasse in città. Non voleva che nessuno mettesse le mani sulle sue cose, aveva sempre eseguito ogni trasloco da sola e detestava l’idea che qualcuno potesse metter mano sui suoi pochissimi averi. Livia possedeva un numero assai limitato di oggetti, tutti stipati nel suo studio londinese ed impazienti di avere uno spazio per loro nella nuova casa che li aspettava. Aveva acquisito una praticità notevole in quegli anni trascorsi da sola, imparando a rinunciare a qualsiasi cianfrusaglia e dedicando tutto lo spazio che aveva a libri e DVD, al dovere e al diletto. Era impaziente di vederli vivere una nuova vita nella nuova casa sua e di Harry ed attendeva quei primi giorni e momenti insieme con grande trepidazione.
Non appena tornato in città, Harry aveva raggiunto Livia nella loro nuova casa. Era la prima volta che riferiva quell’indirizzo al tassista e nell’esatto momento in cui l’aveva pronunciato una scia di brividi di fierezza gli aveva percorso la schiena. Stringeva impaziente il manico del borsone fra le mani. Non vedeva Livia da due settimane e, nonostante fosse abituato a distanze prolungatesi per periodi molto più estesi, in quel momento sentiva di lei una mancanza incolmabile. 
Livia lo aspettava sorridente ed infreddolita presso la porta del palazzo e quando lo vide arrivare gli occhi le si illuminarono immediatamente, come le sue gambe che iniziarono a correre per raggiungerlo. Rimase fermo a pochi passi da lei e la strinse fra le braccia non appena lei fu più vicina, sollevandola e facendola volteggiare per qualche secondo. Non appena i piedi di Livia toccarono terra, lei si sollevò sulle punte e fece scontrare le loro bocche impazienti. 
“Sono qui, sono tornato in tempo.” Sussurrò sulle sue labbra sorridenti, accarezzandole dolcemente la guancia che lei posò sul suo palmo.
“In tempo per?” 
“Per sistemare insieme le nostre cose, Livi.” Entrambi sorrisero nuovamente e Livia si scansò dalla sua presa stretta sulla sua schiena.
“Credevo ci pensasse la ditta che non mi ha lasciato un attimo di pace in questi giorni.” aggrottò le sopracciglia e gli sistemò la sciarpa attorno al collo “Mi rubavano sempre l’ascensore!” esclamò scatenando in lui una risata spontanea e divertita. 
“Ti avevo detto che avresti dovuto lasciarli fare.” Le scansò i capelli dal volto e la guardò ancora divertito. 
“No, le mie cose sono tutte in salone pronte per uscire dagli scatoloni.”
“Anche le mie, no?” domandò, interrogativo. 
“Sì, ma le mie le ho portate io.”
“Dio Livia!” esclamò, pizzicandole il fianco e facendola sobbalzare, non prima che gli avesse pizzicato a sua volta il dorso della mano. 
“Saliamo?” domandò, avvicinandosi al suo corpo infreddolito. Harry la strinse ancora, annuendo lievemente mentre lei lo baciava di nuovo. 
“Posso prendere le valigie? Oppure devo rimanere senza vestiti?”
“Fa troppo freddo, altrimenti ti avrei detto di sì.” Entrambi risero, poi insieme si avvicinarono al taxi e recuperarono le sue valigie. Insieme aprirono il portone, salirono in ascensore. 
 
Aperta la porta, la luce proveniente dalle vetrate che circondavano la casa lì investì. Livia entrò per prima, stringendo la mano di Harry e portandolo con sé. Lui si chiuse la porta alle spalle e subito le cinse i fianchi, posando il capo sulla sua spalla. Rimasero entrambi in silenzio per diversi istanti, facendo volteggiare i loro sguardi fra i lampadari sul soffitto, le pareti e gli arredi che avevano scelto insieme nonostante la perpetua distanza. Ogni oggetto in quella casa aveva una storia e ogni altro che vi sarebbe entrato avrebbe avuto la sua. Quella casa costudiva una grande storia e mille storie in sé da raccontare un giorno tutte d’un fiato o davanti al caminetto a più riprese. 
 
“Harry?” ancora stretta a lui, sollevò il capo e cercò il suo sguardo, posando una mano sulla sua guancia e facendolo voltare verso di sé. Lui abbassò gli occhi sereni e sorrise guardandola.
“Sì?” 
“Sì.” Lei annuì, stringendogli la mano che lui teneva sul suo fianco.
“Sì?” domandò non capendo, ma sbattendo le palpebre non appena vide Livia estrarre una collana dal maglione che aveva addosso. L’anello brillò nella luce di quel mattino nella loro nuova casa e si rifletté nei loro occhi e sui loro volti emozionati.
“Sì, Harry.”

Bentornati! Scusatemi per la lunghissima assenza, ma l'università si é nuovamente messa fra me e la scrittura e ci ha allontanate per questo lunghissimo mese. Spero siate felici di leggere nuovamente di Harry e Livia, nonostante ora manchino solamente quattro capitoli alla conclusione delle loro vicende. Grazie per il vostro supporto, lasciate pure un commento se vi va! Ci vediamo presto, Zoe xx
   
 
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