Il Natale era la festa che Camille Morgan adorava di
più. Non esisteva niente di più bello che scegliere abiti meravigliosi e fare
nuove conoscenze, danze e chiacchiere in un clima di gioia e di festa.
Ecco perché aveva accettato con entusiasmo l'invito
della sua vecchia amica Becky - che
ormai si chiama Mrs Recher - per partecipare alla festa da ballo che i Knight avrebbero
dato al Crown.
Non aveva ancora avuto occasione di entrarvi, ma ne
aveva sentite meraviglie e di certo, quando guardò l'immenso salone che si
stava lentamente riempiendo ne capiva perfettamente il motivo.
La padrona di casa, Rosalind Knight, sembrava
raggiante nel presentare la nipote Miss Linette. Secondo quanto le aveva detto Becky,
era in suo onore che era stata organizzata quella festa e non appena fossero
state presentate, l'avrebbe sicuramente ringraziata. Miss Linette non poteva,
ma era solo per merito suo che Camille era riuscita a scappare dall'eccesso di
ansie materne.
Era davvero una fortuna che sua madre nutrisse per
Mrs Recher un'assoluta fiducia, altrimenti sarebbe stato complicato partecipare
al ballo senza uno chaperon, invece Becky era stata molto persuasiva e per
fortuna suo marito Frank si era dichiarato pronto a non lasciarla mai sola.
Adesso Mr. Recher era molto impegnato in una
conversazione d'affari e non badava affatto a lei, ma questo a sua madre Megan non
l'avrebbe mai detto. Si stava godendo la felicità di un briciolo di libertà,
ammirando l'allegria che permeava in ogni angolo della casa. Non importava
quanto sarebbe durato, per adesso era libera e voleva assaporare ogni momento.
Sapeva che sua madre le voleva bene e si rendeva
conto che essere l'unica figlia in età da marito potesse causare molte
preoccupazioni a un genitore ansioso come era lei, però Charlotte sperava che
queste inquietudini sarebbero sparite presto soprattutto se il suo Mr. F. fosse
finalmente apparso davanti ai suoi occhi.
Pensare a lui le provocava una gioia totale e
spontanea e anche una stretta alla bocca dello stomaco. Infilò una mano in
tasca per controllare se l'ultima lettera che aveva ricevuto fosse ancora al
suo posto: aveva deciso di portarne una con sé perché il segreto desiderio di
incontrarlo era stato uno dei principali motivi per cui aveva accettato l'invito
di Mrs. Recher. Non conosceva il volto di lui, non sapeva se fosse alto o basso
o prestante, ma era al corrente di ogni
sfaccettatura del suo carattere, perché aveva imparato a conoscerlo nelle
numerose lettere che si erano scambiati fino a quel momento.
Era iniziato tutto per caso. Aveva cominciato a
scrivere all'autore di un articolo interessante su un giornale che leggeva
sempre suo padre: non pensava di ricevere una risposta e invece alla prima
missiva, ne erano susseguite molte e quello che era nato come un semplice
apprezzamento per il lavoro del giornalista, si era presto trasformata in una
corrispondenza assidua che Camille amava immensamente.
Aveva imparato a conoscere l'uomo che si celava
dietro quelle parole, era sicurissima che lui fosse sincero perché le arrivava
direttamente al cuore. Camille si era affezionata a lui e aspettava con ansia
ogni lettera, perché Mr. F. stava diventando davvero importante per lei.
Era riuscita a tenere quel corteggiatore segreto
nascosto a chiunque: nessuno mai avrebbe approvato che una signorina per bene scrivesse lettere, seppur innocenti, a un uomo che non aveva mai conosciuto e sua
madre avrebbe dato in escandescenze.
L'unica a cui aveva osato confidare ogni dettaglio era Becky: lei sola poteva
capire l'importanza di un rapporto segreto, dal momento che con il suo attuale
marito aveva vissuto la medesima situazione e Camille era eternamente grata di
averla come amica.
«Lo stai cercando, vero?» le chiese Becky in quel
momento, interrompendo i suoi lunghi monologhi interiori. Camille non rispose,
ma arrossì impercettibilmente e quello aiutò l'amica a capire come stessero le
cose.
«Ripetimi esattamente
cosa ha detto quando lo hai informato che saresti venuta qui».
Camille non aveva bisogno di prendere la lettera che
aveva in tasca per ricordare ogni parola, l'aveva imparata a memoria a furia di
leggerla, era diventata per lei una sorta di promessa romantica.
«Verrò subito da te, appena ti vedrò».
Becky fece vagare lo sguardo tra i numerosi ospiti
della casa. Chi in silenzio, chi chiacchierando, ciascuno si godeva la festa
che Mrs. Recher aveva organizzato egregiamente. Eppure nessuno stava guardando
verso di loro, né mostrando un segno d'interesse.
«Forse ha avuto qualche impedimento e non è potuto
arrivare» ipotizzò Becky tornando a guardarla. «La sua lettera di scuse ti
arriverà quando torneremo a casa»
«Lui verrà» decretò invece Camille con la massima
sicurezza. «Non mi ha mai deluso e non lo farà nemmeno oggi»
«Ammiro la tua fiducia amica mia, se sei così
convinta, ti aiuterò a cercarlo» decise con un sorriso accondiscendente Becky.
«Posso chiedere a Frank di fare qualche domanda in giro, non preoccuparti
nessuno sospetterà del tuo interesse».
«Lo faresti davvero?»
«Certo. E poi possiamo chiedere alla cara zia Betty,
lei sicuramente conosce tutti e su tutti è informatissima».