Era seduto in camera sua.
Immerso nel ciarpame, nei fogli e nei vecchi ricordi.
Un vecchio stereo sulla sinistra sintonizzato sulla radio 105 mandava vecchi pezzi, mischiati a pezzi odierni.
Il ragazzo stava sistemando con cura la sua vita, sparpagliata su quel pavimento.
A volte rideva, a volte no.
Ma faceva tutto ocn negligenza, non rimandando nulla a dopo.
Si era legato i capelli in una bassa coda, che giaceva sulla spalla. Per non averla di mezzo in quel ciarpame.
Le mani frugavano in mezzo a vecchi quaderni dalla copertina ingiallita, spostavano pile di foto. Sorrisi intrappolati per l'eternità in uno scatto.
Vecchi volti, vecchi sorrisi e vecchie amicizie, tutte lì che lo fissavano. Come a chiedersi che fine avevano fatto.
Sorriso gli veleggiò sulle labbra carnose.
Lasciò perdere i quaderni e prese tra le mani un plico di quelle foto. Non trattenendosi.
Le sfogliò. Le guardò. Rise e pianse.
Rivide volti persi nel tempo, amicizie sfumate.
Amori vecchi e amicizie . La sua famiglia.
Le foto si intervallavano l'una all'altra.
Sorrideva.
Poi una foto.
Due persone, una ragazza ed un ragazzo. Il sole alle loro spalle. Sorridevano all'obiettivo. Abbracciati. Sorriso sui loro volti.
Suo fratello e la sua ragazza dell'epoca.
Il sorriso si fece malinconico mentre sfiorava in carezza il volto della ragazza impresso in quella foto. Come se così potesse sfiorarla veramente.
Sapeva chi aveva scattato e dove quella foto.
Lui al mare. Per scherzo forse o per come diceva lei "per ricordo. Perchè i ricordi non muoiono mai ". Quanto aveva ragione.
Ricordava quel caldo infernale, quel sole che li illuminava, li bruciava di vita. Ricordava il suono delle risate, degli scherzi. Ricordava di averli invidiati. Invidiato quell'amicizia vera, erano fratelli anche se non di sangue.
Eccole lì, tra mille foto impolverate, vedeva le emozioni immortalate, troppi ricordi, incancellabili.
Resta senza parole, erano bellissimi. In quella bellezza pura che era l'infanzia.  Per poi come è andata, troppo distanti e troppo simili.
Anni rivisti in pochi istanti.
Posò la foto a lato, nel mucchio  delle cose da buttare.  
Per distrarsi prese un foglio e gli occhi si posarono sulla minuta scrittura, ora ingiallita. Un brivido gli chiude  lo stomaco, rimane incredulo... pensava di averla perduta col tempo.
La lettera che mise la parola fine a quella storia.
D'istinto la mano scattò in avanti afferrando la foto.
Non poteva buttare via quei ricordi.

In quel momento, come scherzo del destino dallo stereo uscì la voce di Nek con la sua nuova canzone.
Canzone che inconsapevolmente aveva già sentito.
Quelle parole che descrivevano benissimo quella storia, anche senza rileggere quelle parole.

"So la parte che mi fai
diversa come tante
che sorriso inventerai?
Ho i sensi deboli
che pensi che non tremi

Io lo so che sguardo naviga
al largo di quegli occhi
so che scioglierà
come fumo l'incantesimo...
ma poi mi brucia dentro
la tua sete il mio tormento

Sei l'unica voglia che non vorrei
ti ho vista piangere su di me
ma sono il tuo passato ormai...

So la colpa che ti dai
qui dietro la mia porta
quale scusa inventerai
Stai di vetro in un replay
il sole che tramonta...
ma non lo fai

Tu senza più confini
stella persa trà i miei cieli...

Sei l'unica voglia che non vorrei
ti ho vista piangere su di me
ma sono il tuo passato ormai...

E' una follia

Ma ogni singolo gesto che fai
e questo incantesimo andrà via
ora che non sei più mia...

So che un fuoco splendido
lo accendi e dura poco
So che scioglierò
io per primo l'incantesimo....

Sei l'unica voglia che non vorrei
ti ho vista piangere su di me
ma sono già lontano ormai...

Sei la follia!

E ogni singolo gesto che fai
e questo incantesimo andrà via
ora che non sei più mia
ora che non sei più mia... "

Quella canzone lo accompagnà nella lettura di quella lettera mentre due lacrime gli uscivano dagli occhi, morendogli sulle labbra.
Perchè ricordare gli faceva così male? Perchè non si poteva dimenticare semplicemente? Senza dolore?

Un lieve bussare attirò la sua attenzione proprio mentre la canzone finiva.
Mano salì al volto ad asciugare  quelle lacrime, come a non voler mostrar il dolore che dentro provava.
L'idiozia di una vita.
Si girò e vide il fratello.
Dio greco in mezzo a quella confusione, si sentì uno schifo.
E occhi si posarno sull'anello d'oro bianco che gli brillava all'anulare. Sapeva benissimo cosa ci fosse scritto all'inizio. Anche lui lo portava.
Anche lei. Quella promessa eterna.
Rovinata solo con la sua morte.
Il fratello gli s'avvicinò posandogli la mano tra i capelli, come a rassicurarlo.
I suoi occhi si sgranarono , quando si posarono sulla foto tra le mani del fratello maggiore.
Anche lui provava lo stesso dolore.
" Dobbiamo continuare a vivere Micholas, sarebbe meglio che anche tu ci provassi. Facessi le tue esperienze. Lei non tornerà mai.  Noi dobbiamo continuare a vivere. "

La presa tra i suoi capelli si afflosciò. Mentre il ragazzo di nome Micholas la riportava mollemente sul fianco. Come spento.
Bello come pochi possono essere, elegante e vagamente efebico.
"E' giorno di visita. La vado a trovare. Ero venuto a dirtelo. " Un cenno del capo e il ragazzo uscì.
Sembrava molto come un addio. Il ragazzo guardò l'ombra del fratello allontanarsi.
Uscendo per sempre dalla sua vita.

"

hai dato un nuovo senso al mio cuore
un senso che non ho mai saputo di avere
non posso dimenticare le volte in cui mi ero perduto
ed ero depresso a causa dell'amara verità
tu come fai? sei la mia eroina!  "



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Ciao a tutti^^eccomi qui con questa breve fic!Fatemi sapere che ne pensate?
Anche commenti negativi!

Un Kiss