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Autore: Demolition    04/08/2009    2 recensioni
A Spencer manca Jon Walker.
E a Brendon questo diverte parecchio.
Non che a lui non manchi Jon o Ryan. In fondo anche a Spencer manca Ryan. In fondo Ryan era il suo migliore amico, fin da bambino.
Eppure.
Eppure?!
- Eppure a te Jon manca in modo diverso, vero Spence?!
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fall Out Boy, Panic at the Disco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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New Perspective!

A

Neva,

Questa slash è tutta tua

semplicemente perchè tutto ciò me lo ispiri ogni giorno;

e perchè ci sono Ryan& Brendon riuniti e quindi sì, è tua;

e perchè Pete è una puttana ma è di Patrick

anche se sappiamo che se la fa con Brendon

e JWalk&SpencerSmith sono ammmore,

   tanto che Jon ha messo incinto Spencer ;

Quindi grazie di infondere in me la Pazzia

ti amo

<3

 

 

Titolo:

You’re gay!

Genere:

Slash

Personaggi:

Jon/Spencer

Brendon/Ryan

Patrick/ Pete

Prompt:

- Direi proprio che sei gay

Disclaimer:

Ovviamente è tutto vero  

Nulla di ciò accadde.

 

 

- Direi proprio che sei gay.

- Certo, Brendon.

Spencer ha una certa pazienza, questo Brendon deve ammetterlo.

Effettivamente suddetta virtù il batterista deve averla sviluppata nel corso degli anni a causa della sua amicizia con Ryan, perché effettivamente Ryan Ross – saranno i gilet, saranno le gare di eyeliner con Brendon, saranno le sue crisi isteriche da prima donna-  è un distruttore di palle vivente.

No, questo Brendon deve proprio ammetterlo: Spencer è parecchio paziente.

Il che non fa altro che divertirlo di più.

Sì perché ora può passare ore e ore a cercare di far saltare i nervi al batterista, che nel frattempo continua a lucidare le sue scarpe con nonchalance .

Effettivamente, sì, se ora può rompere a Spencer, Brendon deve ringraziare Ross. Più che altro per essersene andato dalla band e più che altro ancora per essersi trascinato dietro Jon Walker.

Sì, JWalk, l’amato bassista/orsacchiottopersonalediBrendon celebre per le sue infradito che ogni mattina con amore Spencer si divertiva a buttare fuori dalla finestra, salutandole con un “addio, orribili ciabatte senza senso!”

- Oppure potresti essere una donna, Spence!

- Non sono provvisto di vagina, Brendon.

- Potresti averla nascosta.

- Tu di certo hai il pene nascosto a volte, Bren.

- Tipo ora?

- Sì, o quando ti strusci addosso a Ross.

Ma Spencer dovrebbe usare il tempo passato.

Brendon si strusciava addosso a Ryan, ora non più.

Se ne è andato, se ne è andato dopo aver fatto ciaociao con la manina come ogni sera prima di andare a dormire. Però se ne sono andati anche i suoi sorrisi e questo a Brendon manca.

Ora le cose sono cambiate anche per Spencer: Jon se n’è andato. E da quando se n’è andato, Spencer prova una certa nostalgia al pensiero delle litigate mattutine per i gatti introdotti di notte dal bassista.

Sì, JWalk, è – non così incredibile a dirsi- anche un gattaro!

E naturalmente a Spencer questo non è mai andato giù. Peli di gatto sulle sue scarpe volevano dire ore di urla e insulti che finivano sempre con una pacca sulla spalla, pronti a ricominciare la mattina dopo.

A Spencer manca Jon Walker.

E a Brendon questo diverte parecchio.

Non che a lui non manchi Jon o Ryan. In fondo anche a Spencer manca Ryan. In fondo Ryan era il suo migliore amico, fin da bambino. Eppure.

Eppure?!

- Eppure a te Jon manca in modo diverso, vero Spence?!

La prima volta che Spencer si è sentito porre questa domanda da quel bastardo del suo cantante, si è strozzato e ha rischiato l’infarto.

- Cosa?!

- Lo sai.

Il problema è che Spencer lo sa.

No, non sa cosa, ma sa.

Sa che JWalk per lui è tanto importante. Troppo, forse. Sa che gli manca urlargli contro la mattina, o tenergli la mano la sera. Gli manca incoraggiarlo prima di un concerto, come gli manca nascondergli le infradito.

Spencer sa che Jon non c’è più nella band e lo accetta, come accetta che non ci sia più neanche Ryan.

Ma allora perchè è già riuscito a chiamare un paio di volte Ryan e non riesce a fare lo stesso con Jon?

- Spencer Smith, sei gay!

- Come vuoi, Brendon.

Brendon si diverte parecchio, quasi come si divertiva a conficcare caramelle gommose nel naso di Ryan.

E’ solo il fatto che a lui manca stuzzicare Ryan. Insomma, è l’uomo dei gilet, è l’uomo dell’eyeliner, è l’uomo che non si lascia baciare sul palco, è semplicente Ross. E se n’è andato. Quindi ora Brendon ama stuzzicare Spencer, anche se il divertimento non è proprio lo stesso.

No, anche perchè ultimamente Spencer sembra alquanto depresso. Non che si lanci in pianti scenici come quelli di Brendon quando guarda Moulin Rouge, o non che si abbuffi di cioccolata come una quindicenne mestruata ma Spencer è oggettivamente depresso.

E Brendon lo sa, sa benissimo che continuare a insinuare dubbi sulla eterosessualità del batterista o nominargli ininterrottamente Jon Walker, potrebbe uccidere il povero Spencer.

Per questo lo fa.

E Spencer sa che deve potare pazienza, non deve cedere e deve continuare a negare l’evidenza.

- Ti piace Jon Walker!

- Ho fame

- Non è una risposta!

- Red Bull!

- Non puoi distrarmi, Spence!

- Dannazione, zuccheri.

- Jon Walker

- Marshmallow

- Jon!

- Rose!

- Walker !

- Eyeliner!

Brendon può ancora resistere. Ossì, rose e eyeliner per lui non sono così tanto importanti. Però ci si avvicinano, dannazione. Perchè “rose” e “eyeliner” potrebbero – ma solo ipoteticamente, eh- ricordargli qualcuno.

- Infradito!

- GILET!

Brendon non deve cedere. No, non può, deve continuare a pensare che gilet sia una stupida parola. Ma non lo è, è quello il problema. E, problema più grande, Spencer lo sa.

- Gatti!

- Ryan Ross.

C’è un secondo di silenzio.

Perchè Spencer Smith non ha detto “Ryan Ross!” a caso.

No, proprio no: lui sa. Esattamente come Brendon sa che per mandare Spencer in tilt basta nominare il nome di Jon. Lo sa, proprio si, perchè non fa altro che svaccarsi sul divano sempre con compostezza, accusando:

- Brendon Urie, sei gay.

 

Dunque a Brendon manca Ryan e a Spencer manca Jon.

Il problema sembra alquanto chiaro.

Ma il problema non si limita a quello, no, il problema è che Ryan e Jon sono semplicemente a non so quanti chilometri di lontananza materialmente parlando e parecchio più lontani a livello morale.

No, Jon e Ryan hanno la loro nuova band. E va bene parlare qualche volta al telefono – Jon con Brendon & Spencer con Ryan- ma poi basta.

Solo quando Pete un giorno ha la cattiva idea di entrare nell’appartamento dove Spencer se ne sta con Brendon per dare vita a nuove canzoni, è chiaro quanto il problema sia grande.

Sì, perchè Pete trova i due sbronzi e- diamine- nudi! che cantano l’ Alleluja  dal terrazzo dell’edificio sotto lo sguardo stupito di alcuni vicini. E Pete non può vedere quello scempio, perchè, ok, Brendon nudo non è affatto male, nè tantomeno Spencer e la sua pancetta amorevole, ma lui ha Patrick e Patrick gli basta e poi, no, deve aiutare quei due e stuprarli non vuol dire aiutarli.

Perchè sì, dove c’è Pete c’è guaio, ma dobbiamo pur sempre ricordarci che dove c’è Pete c’è anche Patrick e Patrick vuol dire un  briciolo di cervello, sotto quei cappelli che indossa.

Quindi, fatti rivestire Spencer e Brendon, Patrick e Pete chiedono loro che diavolo sia successo. E se da Spencer arrivano solo risatine isteriche, Brendon si dirige a grandi salti verso un armadio e senza una parola ne estrae solo un – dannazione, si, Pete e Patrick ci vedono bene - un gilet!

E la risposta è chiara, anche quando dall’armadio cadono –destino, ragazzi, solo destino- un paio di infradito.

 

Pete e Patrick sono ragazzi svegli, per carità.

E’ solo che, diamine, è così ovvio. Lo è sempre stato, sempre, a partire da quando  Brendon si strusciava su Ryan.

Solo che sì, era troppo ovvio per essere vero. E invece è proprio vero e a Brendon piace Ryan.

Ed era troppo ovvio anche quando Spencer voleva farsi fotografare per forza da Jon o quando gli accarezzava piano i capelli.

Eppure è vero anche quello.

- Dobbiamo trovare una strategia!

Patrick si sbatte una mano in faccia, perchè Pete vuole una strategia e questo significa che presto dovrà sistemare qualche casino.

- Che ne dici, Pete, se regalo a Jon un paio di infradito con scritto “Ricciamo gaiamente”?

- Grandiosa idea, Spencer!

Patrick a quel punto capisce che deve fare qualcosa, piuttosto per non trovarsi un Jon a casa sua con propositi di vendetta per essersi trovato a casa un paio di infradito porno.

- Assolutamente no!

- Come no?!

Patrick si chiede se ha a che fare con tre coglioni. Si, è così.

- Non sapete cosa sia una cosa romantica.

- No, Pattycake!

- Pete, lo so che tu hai il romanticismo di un criceto handicappato, mi riferivo a loro due!

- Hei, come osi offendere il mio romanticismo! Una volta ti ho regalato delle bellissime rose di stoffa..

Patrick sbuffa, archiviando il discorso con un:

- Sono finite appuntate sul gilet  rosso di Ryan!

Pete tace, profondamente risentito, perchè, diamine, no, quelle rose le aveva comprate con tanto amore per il suo ragazzo! , mentre Patrick si dedica completamente a Spencer e Brendon.

- Allora ragazzi, mettetevi bene in testa che se volete rotolare tra le coperte con i vostri amori, dovete colpirli. Una dedica, una cosa semplice, un mazzo di rose e no, quello forse è troppo da donne ma ripensandoci, tu, Brendon, potresti dare un mazzo di rose a Ryan, tanto lui è una donna e..

- E io?

- Tu, Spencer, tu..

Brendon interrompe Patrick e  comincia a rotolare sul posto, dispensando consigli che vanno da “regalare una cesta di gatti in calore” a “un pacchetto regalo con dieci infradito”

- Per l’amor del cielo, no, questa cosa è troppo da Pete.

- Hei!

- Dannazione, qualche cosa di dolce, non dovete comprare un supermercato per loro!

Spencer ha l’illuminazione allora. Non sa se la luce divina lo abbia illuminato a causa del Brendon rotolante alle sue spalle o a causa di Pete ancora indispettito che ora si diverte a togliere il cappello dalla testa di Patrick, non lo sa e non gli frega, perchè ha una bellissima idea.

- Ok, vado ad attuare la mia idea.

E viene subito seguito da Brendon, che, contento, batte le mani e saltella.

 

 

 

Spencer è lì, sotto casa di Jon.

Si ritorce le mani ed è alquanto imbarazzato. Non sa come iniziare il discorso, come giustificare la sua presenza lì, quindi non fa altro che tirare fuori quell’ombra di coraggio che gli è rimasta in corpo e suonare il citofono.

La voce calma e ferma di Jon risponde e Spencer lo sente –il suo cuore, diamine!- che presto morirà.

- Puoi affacciarti un secondo alla finestra?!

Sente una finestra aprirsi, pochi secondi dopo, sopra la sua testa e vede i ricci di Jon salutarlo.

Lo vede e pensa che ora muore, pensa che vuole solo lui e che ha fatto bene a venire lì.

Ne è sicuro e per questo si mette in ginocchio.

- Sono venuto a dirti una cosa.

Jon lo guarda con un sopracciglio alzato perchè , no, cioè quello lì è Spencer Smith, la donna bisbetica della band. Della sua ex band.

- Dimmi, Spence.

Anche Jon crede di morire quando il batterista prende in mano una chitarra sbucata fuori dal nulla, meglio conosciuto come la sua schiena e quando –omg- comincia a suonare qualcosa.

Jon crede di morire finchè Spencer non attacca a cantare

- Oh JWalk, JWalk, tu sei sempre nel mio cuoooor!

E no, ora Jon vuole chiudere la finestra e convincersi che sia solo un brutto sogno.

Perchè, no, Spencer non può fare cose così imbarazzanti e eccitarlo allo stesso tempo, proprio no.

Però resta a ascoltarlo, sorridendo.

- Torna da me, JWalk, rotoliamo tra le margheritine e ruzzoliamo tra le farfalline!

Sì, Spencer sta cantando per lui di cose più hippy di Ryan Ross e lo sta facendo sotto casa sua in ginocchio.

- Questa mia canzon per te.. è..è.. ammmmmor!

A questo punto, no, Jon è arrabbiato. Spencer è diventato troppo sexy, la situazione troppo idiota e i suoi pantaloni troppo stretti a livello del cavallo.

Scende le scale, Jon, prende per la maglia Spencer  e lo costringe ad alzarsi. Il batterista lo guarda come si guarda un dio: non indossa le sue infradito oggi, quello no, però è figo lo stesso.

Non riesce a connettere nulla neanche quando Jon lo spinge contro il muro di casa sua e comincia a baciarlo. E neanche quando le loro lingue si scontrano, Spencer capisce che è fatta.

No, aspetta di azionare il cervello quando Jon gli accarezza una guancia e gli dice:

- Andiamo a ruzzolare tra le farfalline, Smith.

E allora si, Spencer muore.

 

 

Pete è alquanto agitato: ha lasciato che i suoi due allievi seguissero le orme del suo ragazzo. Un ragazzo figo, per carità, un po’ calvo, ma figo.

Però è lui la puttana della situazione ed è quindi lui che dovrebbe dare consigli d’amore. Non è che gli piaccia spettegolare come su “Piccoli problemi di cuori”, no, però gli piace far vedere che lui “ha esperienza!”.

E invece no, Patrick lo ha privato di quello e perdipiù ha regalato le rose rosse finte al gilet di Ryan.

- Dovrei essere arrabbiato.

Patrick getta da parte il giornalino porno che sta leggendo e sorride.

- Se tutto quello che vuoi è fare la puttana, vieni qui, idiota.

E Pete ora sì che è felice.

 

 

 

Anche Brendon è felice, con il suo mazzo di rose in mano.

Si è perfino dimenticato di citofonare a casa di Ryan e anche, guarda un po’, di suonare il campanello, per cui, trovando la porta di casa aperta, entra senza neanche chiedere permesso.

Tipo che al povero Ross può anche prendere un infarto quando se lo ritrova lì  in smoking e con un mazzo di rose.

- Dio santo, Brendon, che diamine stai facendo?

Brendon, il cui buonumore non è rimasto minato dal comportamento di Ryan nè tantomeno dalla visione di Ryan in pantofole e con una fascia hippy in testa, gli porge le rose.

Ryan lo guarda un po’ con un’espressione che può voler dire tante cose, poi si gira e và davanti alla tv, la accende e ci si piazza davanti ignorando Brendon.

Il quale, ovviamente, gli zampetta appresso.

A ritrovarselo nuovamente dietro, Ryan sussulta.

- Ma sei vero?

Brendon sfoggia un sorriso a trentadue denti e poi –diamine, Brendon, sei un porcello- si getta a capofitto nei suoi pantaloni.

Ryan urla, rotola a terra e si spalma contro il muro; quando ritrova un po’ di senno, trova davanti a se ancora Brendon che gli porge le rose.

Per tutta risposta Ryan ritorna a guardare la tv ripetendo a mezza voce “sono miraggi, Ryan”, anche se con un tono di voce alquanto sconvolto.

Ecco no, allora Brendon si offende. Non può essere ignorato, non dopo averci provato spudoratamente e poi, no, non può essere ignorato da uno che è più donna di lui e passa il suo tempo a cantare canzoni su uccelli e fiori e paludi con una fascia in testa.

- Esisto, Ryan!

Ross lo guarda un po’ interdetto e poi prende le rose. Le annusa, le guarda. E poi si gira dando le spalle a Brendon, correndo verso il telefono.

Poco dopo qualcuno risponde al telefono e quel qualcuno altri non è che Pete.

- Mi spieghi che ci fa Brendon a casa mia con delle rose? Come “chiedi a Patrick”? E come sarebbe a dire “hai interrotto le mie ricciate con Pat”?!

Ryan posa –no, veramente il termine adatto sarebbe “scaraventa”- il telefono da parte e si gira verso Brendon.

- Sono arrivato alla conclusione che tu sia vero.

- E’ stato l’attentato alle tue parti basse di prima a fartelo capire?

- Sì, anche, non voglio ripetere l’esperienza, credo, o forse sì ma basta così.

Brendon sorride, mentre Ryan prende le rose.

- Spero che tu abbia una buona scusa per queste.

Brendon non capisce e anzi, crede che Ryan sia più stupido di Pete e ce ne vuole.

- Non capisco Ryan.

- Perchè?

- Perchè cosa?

- Perchè “questo”?

Lo indica.

- Perchè sì.

Ryan lo guarda.

- Pensavo non fosse così. Pensavo fosse troppo ovvio, Bren.

- Lo pensavano anche Patrick e Pete.

- Quindi ti piaccio.

- E io, ti piaccio?

Non è una affermazione ma funge da risposta.

Ryan sorride, poi scuote la testa e Brendon muore perchè no, diamine, no, se Ryan scuote la testa lui muore, è automatico. Perchè se scuote la testa, i ricci gli vanno di quà e di là e il suo profumo si espande e Brendon ama quel profumo.

Poi Ryan sorride, si avvicina a Brendon e lo bacia e Brendon resuscita. Come resuscita qualcosa nei suoi pantaloni, che misteriosamente cadono a terra due minuti dopo.

E presto li raggiungono quelli di Ryan, anche se sono pantaloni da hippy.

- Mi sei mancato Brendon.

Brendon lo bacia ovunque, lecca ogni centimetro della sua pelle, perchè gli è mancato anche lui ed è quello il motivo per cui è lì quella sera.

Finiscono sul letto e cadono a terra anche le magliette.

- Mi sei sempre piaciuto Brendon.

- Anche tu, anche se sei stupido e isterico e mi tratti da idiota.

Ryan ride e poi scuote la testa.

- Oh Brendon, non sarà difficile abituarmi al fatto che sei un uomo. Anzi, seriamente, sembri una donna, anche più di Spencer quindi non.. hei!

No, Brendon vuole fargli vedere che è uomo e per quello gli ha ficcato una mano nelle mutande.

- E tu sei un fottuto hippy, Ross!

E a Brendon sembra per un piccolo nano secondo, che i Panic! siano nuovamente uniti.

 

  
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