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Autore: Miharu_phos    11/02/2020    0 recensioni
One Shot Kyouten basata sull’episodio 37 di Inazuma Eleven Go Galaxy.
Victor ha inspiegabilmente tradito la sua squadra, schierandosi con la squadra avversaria, la Falam Medius.
Come reagirà Arion?
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matsukaze Tenma, Tsurugi Kyousuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando gli occhi di Arion si posarono sulla figura del ragazzo di fronte a lui, il suo cuore venne invaso da una scarica di adrenalina.

 

Corse dietro al corpo del blu, avvolto da un lungo mantello, e non riuscì a trattenere le lacrime.

 

-Victor! Che bello, sapevo che ti avremmo ritrovato! Sono contento di vederti! Victor amico mio! Dimmi che va tutto bene!-

 

Dopo settimane e settimane di assenza finalmente Victor si era rifatto vivo, e quella volta non si trattava di uno stupido sosia, no, quella volta era proprio lui, il suo adorato Victor Blade, il ragazzo a cui Arion non smetteva di pensare da giorni, estremamente preoccupato.

 

-Stai bene! Che cosa è successo Victor, dove sei stato?!-

 

Il ragazzo si voltò con sguardo duro e penetrante, lanciando un ghigno verso il castano, il quale rabbrividì a quella visione.

 

Si sfilò il mantello, rivelando la divisa della Falam Medius, la squadra che Arion e i ragazzi avrebbero dovuto affrontare durante la finale del Grand Celesta Galaxy.

 

Arion e gli altri restarono scioccati da quella visione e cominciarono a fare osservazioni indignate, delusi dal suo tradimento.

 

"Victor...perché?"

 

Il dolore che il castano provò in quel momento fu insopportabile; il suo migliore amico, Victor, la punta di diamante della sua squadra, era passato nella squadra avversaria e sembrava non essere per nulla dispiaciuto della sua decisione, del tutto incurante della delusione che stava provocando in Arion.

 

Si allontanò per raggiungere i suoi nuovi compagni e cominciò a dar loro istruzioni; era il loro capitano.

 

Arion trattenne un conato di vomito nell'osservare la scena, troppo sconvolto da quello spiazzante tradimento.

 

I compagni continuavano ad insultarlo con le loro osservazioni e Arion non parlava, incapace di emettere anche solo un'altro suono; il male che provava era disarmante e gli impediva anche solo di muoversi.

 

Come poteva affrontare il suo migliore amico in una partita di calcio che avrebbe decretato le sorti dell'intero universo? E soprattutto come poteva Victor essere passato in una squadra che giocava contro la Terra? Voleva per caso vedere morti tutti i suoi compagni? Suo fratello? Era impossibile. Il ragazzo era incredulo, sconvolto e soprattutto ferito, profondamente ferito.

 

Dopo qualche minuto l'allenatore Black raggiunse la Falam Medius, provocando ulteriore sgomento nei ragazzi.

 

-Ma come, quello è l'allenatore Black! Dite che anche lui è stato ipnotizzato?- ipotizzò uno dei compagni, attirando l'attenzione di Victor.

 

-Vi sbagliate! Nessuno di noi è sotto ipnosi e parlo anche di me ovviamente. Mi dispiace, la terra sarà sconfitta. Sarà il popolo di Falam Orbius ad avere il diritto di continuare la propria esistenza!-

 

Disse tutto ciò guardando Arion dritto negli occhi, senza un minimo cenno di rimpianto.

 

Il castano lo guardò affranto, sempre più scioccato dalle parole dell'ex compagno e si fece forza, dando voce ai propri pensieri.

 

-Perché lo stai facendo Victor?! Vuoi metterti contro di noi?-

 

Il blu intensificò lo sguardo, fissando Arion con maggior determinazione, provocando in lui ulteriori brividi.

 

-Su avanti! Dì qualcosa voglio una risposta!-

 

-Quando sono arrivato su questo pianeta ho realizzato che se la terra verrà sconfitta sarà la cosa migliore per la galassia.-

 

-Non è vero! Stai mentendo! Dimmi la verità Victor noi siamo ancora amici si o no?!-

 

Il tono di Arion era disperato, supplicava Victor con lo sguardo e non riusciva a darsi per vinto, accettare il tradimento di Victor era inammissibile.

 

Davvero gli aveva voltato le spalle? E perché mai? Il ragazzo continuò a fissare il blu, esigendo una spiegazione, ma lui continuava a guardarlo con sguardo truce, impaziente di affrontare la sua squadra durante la partita.

 

-Ora smettila, io ho scelto liberamente di seguire Falam Orbius. E non voglio più ripeterlo.- 

 

Il suo sguardo fu agghiacciante.

 

Arion avvertì distintamente il suo cuore tremare di fronte a quelle parole.

 

Victor era a dir poco spietato ed il castano riusciva a riconoscerlo a stento.

 

-Victor!-

 

Lo chiamò un'ultima volta ma lui si voltò, infischiandosene del dolore che avrebbe provato in quel ragazzo, che per anni lo aveva seguito fedelmente, facendo affidamento su di lui di continuo, e dandogli il suo supporto in ogni situazione.

 

Eppure in quel momento, davanti a lui, Victor tornava dai suoi nuovi compagni e si preparava ad affrontare la squadra avversaria.

 

Arion non poteva credere ai suoi occhi; era a dir poco sconvolto ed il suo cuore tremava in preda alla paura.

 

Ancora qualche altro minuto e la partita ebbe inizio.

 

Victor e gli altri sembravano molto determinati; Arion invece era distrutto, e nonostante gli incoraggiamenti di Riccardo e degli altri compagni, proprio non riusciva a farsi forza.

 

-Arion ti prego, sei tu il nostro punto di riferimento adesso. Non abbandonarci- lo supplicò l'ex capitano.

 

-Non capisci Riccardo?! Come faccio a giocare contro di lui? Contro il mio migliore amico?!-

 

Scoppiò a piangere, incapace di trattenersi oltre.

 

Victor lo osservava dall'altra parte del campo ed evitava il suo sguardo, senza però mostrare segno di cedimento.

 

-Per favore Arion, non puoi cedere adesso! Ti prego, devi riprenderti, ne va della nostra sopravvivenza e di quella di tutta la terra!-

 

Accarezzò dolcemente la schiena del compagno, sperando di riuscire ad incoraggiarlo.

 

-Dimostragli quanto sei arrabbiato allora. Se lui ci ha traditi dimostragli che ha sbagliato e che si è messo dalla parte sbagliata. Vai lì e affrontalo-

 

Arion guardò Riccardo, tirando su col naso.

 

-Io vorrei non dovergli dimostrare nulla- ammise -vorrei solo che lui tornasse qui. Da me-

 

Il ragazzo affianco a lui schiuse le labbra sorpreso e intuì i sentimenti di Arion, annuendo rassegnato.

 

-Se non te la senti di giocare posso capire. Sappi solo che in questo modo gliela darai vinta e per lui sarà più facile umiliarci- spiegò, facendo riflettere il ragazzo che lo ascoltava sconsolato.

 

-No, va bene. Giocherò e gli dimostrerò che ha sbagliato. Devo sforzarmi di vedere Victor come un avversario- mormorò con determinazione, facendo sorridere Riccardo.

 

Si asciugò le lacrime e lanciò uno sguardo di sfida a Victor, che immediatamente ricambiò.

 

La partita ebbe inizio e Arion più volte venne ostacolato dal suo ex compagno, che dava istruzioni agli avversari su come scartarlo.

 

Si sentì profondamente ferito da quei gesti ma cercò di resistere, finché non si trovò faccia a faccia proprio con lui, con la palla al centro.

 

Per un momento si dimenticò della partita e guardò intensamente Victor negli occhi, cercando di recuperare almeno un briciolo della sua vera essenza, del vero Victor, il suo amico più caro.

 

Lui lo guardò con odio e tentò di scartarlo, rincarando la dose con parole estremamente dure che spezzarono definitivamente il cuore di Arion.

 

-Ma come? È davvero tutto qui quello che sai fare? Pensavi davvero che fossi il tuo migliore amico? Se il tuo migliore amico ti tradisce che fai, abbandoni la tua passione per il calcio? Beh sappi che io non sono fatto come te, il calcio è tutta la mia vita e lo amo più di ogni altra cosa, per questo motivo non lo tradirò mai!-

 

-Non capisci che sei tu la mia vita?!- urlò Arion incapace di trattenersi, spiazzando il blu che si bloccò a pochi passi da lui, dopo averlo superato con il pallone.

 

-Sei tu ciò che amo più di ogni altra cosa, non il calcio! Tu Victor! E adesso mi stai spezzando il cuore!- mormorò con voce rotta.

 

Riprese a piangere nel bel mezzo della partita, sotto gli sguardi allibiti degli avversari.

 

-Arion...-

 

-Svegliati Victor! Non lo vedi che vuole solo distrarti?!- 

 

Gasgula rubò velocemente la palla al compagno e si diresse dritta verso Ruger, il quale intuì perfettamente le sue intenzioni.

 

-Leviamolo di mezzo, ci sta solo ostacolando con le sue bambinate- mormorò maligno, per poi ricevere la palla e calciarla con forza direttamente contro Arion, mettendo in atto la sua tecnica più forte.

 

Victor assisté alla scena incapace di reagire, terrorizzato da quello che stava per succedere.

 

-No vi prego fermi!-

 

Prima che il blu potesse concludere la frase la palla aveva già colpito Arion in pieno volto, scaraventandolo fuori dal campo a causa di tutta la potenza con la quale era stata scagliata.

 

Victor si lasciò scappare un grido di terrore e urlando il nome dell'amico corse verso il suo corpo, ormai inerme a bordo campo.

 

L'arbitro interruppe la partita ed un gran brusio di diffuse sugli spalti, mentre i compagni e Skie si avvicinavano preoccupati al corpo di Arion, svenuto.

 

-Ti prego Arion svegliati! Dimmi che stai bene! Arion!-

 

Questa volta era la voce di Victor ad essere disperata.

 

I soccorritori arrivarono subito a raccogliere il corpo del ragazzo e lo portarono via su di una barella.

 

-Basta! Non posso più giocare questa partita!- urlò il blu, spiazzando entrambe le squadre, mentre si strappava la fascetta da capitano e correva dietro al ragazzo che veniva spinto verso l'entrata del corridoio.

 

Non gli importava più dell'esito della partita, del Grand Celesta Galaxy, della terra.

 

Quella partita non era più affar suo, non ora che il ragazzo a cui teneva di più al mondo era stato preso di mira da quelle bestie dei suoi compagni.

 

Gli avevano fatto del male, e tutto mentre lui piangeva e...si dichiarava.

 

Victor sentì una stretta al cuore.

 

"Sei tu ciò che amo più di ogni altra cosa, non il calcio!"

 

Si morse le labbra mentre una lacrima solitaria gli rigava una guancia sorprendendo anche lui.

 

"Perdonami Arion, non potevo dirti come stanno veramente le cose, stavo solo fingendo, per proteggervi. Per proteggerti"

 

Il ragazzo venne portato in una stanza e dopo essere stato visitato venne lasciato a riposare, sotto gli occhi vigili di Victor che non lo lasciò neanche per un secondo.

 

-Sta bene, ha solo avuto un leggero trauma cranico dovuto alla botta sul pavimento. Sta tranquillo, fra poco sarà capace di risvegliarsi- mormorò l'infermiera con voce rassicurante, sorridendo con i suoi denti aguzzi e le sue corna in bella vista sulla fronte.

 

Dopo qualche minuto la regina Roleia entrò nella stanza, avvicinandosi a Victor con passo incerto.

 

-Come sta?- domandò timorosa, guadagnandosi uno sguardo pieno di disprezzo da parte del blu.

 

-Sono stati dei bastardi! Sono dei mostri! Che bisogno c'era di fargli questo, me lo spieghi?! E tutto solo per fargli smettere di parlarmi! Ma chi vi credete di essere voi di Falam Orbius?! Siete soltanto delle bestie!-

 

La ragazza sobbalzò spaventata, ma per nulla offesa da quelle parole.

 

Era consapevole di meritare quegli insulti, la sua squadra era stata a dir poco spietata, soprattutto perché avevano preso di mira Arion che non si era mostrato per niente come una minaccia.

 

Era stata pura cattiveria gratuita.

 

-Mi dispiace tanto Victor, a nome di tutta la squadra ti chiedo scusa. Abbiamo sospeso la partita, quando il tuo amico starà meglio allora riprenderemo. Ti prego di perdonarci- mormorò sinceramente dispiaciuta.

 

Victor si morse le labbra mentre tentava di trattenere il pianto.

 

-Va bene, adesso lasciaci soli. Vattene Roleia, sta per svegliarsi e non voglio che veda né te né nessun altro- disse con tono duro, e la ragazza dovette arrendersi.

 

-Come vuoi tu Victor. Mi dispiace tanto.-

 

La giovane regina uscì dalla stanza, giusto in tempo prima che Arion potesse riaprire gli occhi.

 

Aveva la testa fasciata ed il viso si era gonfiato per la botta, ma tutto sommato stava bene ed era finalmente ritornato cosciente.

 

-Victor...-

 

Il blu sorrise piegando le sopracciglia in un'espressione triste.

 

-Arion...amico mio...-

 

Il castano si guardò attorno per qualche secondo, poi cominciò a ricordare quello che era accaduto in campo ed arrossì, imbarazzato dalle parole che aveva confessato al suo migliore amico.

 

-Victor! Io...ecco...scusami!-

 

Il ragazzo gli afferrò dolcemente le mani scuotendo la testa, lasciando di stucco il castano che lo guardò spalancando i grandi occhi blu.

 

-Non hai nulla di cui scusarti Arion. Sono io che devo chiederti perdono per il modo in cui ti ho trattato. Sono stato costretto, non potevo dirvi la verità o non avreste giocato con tutte le vostre forze. Mi dispiace così tanto, giuro che adesso ti racconterò tutto. Prima però...-

 

Il castano ascoltava ogni parola e sentiva lentamente di tornare a respirare.

 

Quindi Victor non lo odiava? C'erano state delle buone ragioni ad averlo spinto a comportarsi in quel modo, lui non li aveva traditi!

 

-Sta tranquillo Victor, mi racconterai tutto con calma- lo fermò Arion, stringendogli a sua volta le mani.

 

-Sapevo che non mi avresti mai fatto una cosa del genere di tua spontanea volontà.  A me basta soltanto sapere che non mi odi...e che sei ancora il mio migliore amico-

 

Victor si morse il labbro inferiore e lo guardò timoroso, per poi avvicinarsi al suo viso ed accarezzargli una guancia.

 

-Arion...le parole che mi hai detto in campo...-

 

Il castano abbassò lo sguardo ultra imbarazzato ed arrossì violentemente.

 

-Scusami...spero che fra noi non cambi nulla e che possiamo comunque restare amici- mormorò speranzoso Arion, pentito per essersi dichiarato.

 

-Ma è vero?- domandò Victor, ansioso di ottenere una conferma.

 

-Temevo di averti perso e volevo che tu sapessi quello che provo nei tuoi confronti. È tutto vero-

 

La mano di Victor accarezzò dolcemente il viso dell'amico e scivolò fino al mento, che sollevò piano, con delicatezza, così che potesse incastonare i suoi color ambra in quelli profondamente blu del ragazzo davanti a lui.

 

-Beh io penso di averti mentito Arion. Non è il calcio ciò che amo di più al mondo. Sei tu- ammise, provocando un fremito lungo il corpo del castano che lo guardò incredulo.

 

-Victor...-

 

La sua voce dolce venne interrotta dalle labbra di Victor che molto delicatamente si poggiarono sulle sue.

 

Si scostò subito, per non invadere eccessivamente il ragazzo che, Victor ci avrebbe scommesso, non aveva mai baciato nessuno.

 

-Tutto bene? Come stai?-

 

Arion era arrossito ancora ed aveva abbassato lo sguardo.

 

-Era il mio primo bacio...- ammise.

 

-Ti è piaciuto?- domandò ansioso il blu ed Arion annuì piano, imbarazzato.

 

-Posso rifarlo? Questo ti piacerà di più- propose, ed Arion lo guardò confuso, prima di venire trascinato in un altro bacio decisamente più intenso.

 

Le sue labbra vennero penetrate dalla lingua di Victor che si insinuò nella sua bocca, facendogli spalancare ulteriormente gli occhi.

 

Victor gli prese il volto con entrambe le mani e cominciò a cercare la sua lingua con insistenza, fino a trascinare finalmente l'altro ragazzo che dopo svariati tentativi gliela concesse, calda e scivolosa.

 

Chiuse gli occhi anche lui e si lasciò trasportare in quel lungo bacio, dal quale dovettero staccarsi a forza, privi di fiato.

 

Ansimarono l'uno sulla bocca dell'altro e risero, riprendendo il respiro.

 

Smisero di ridere e si guardarono negli occhi, ancora, specchiandosi l'uno nelle iridi dell'altro.

 

-Ti amo Arion- sussurrò il blu, accarezzando nuovamente le guance paffute e calde del castano.

 

-Anch'io Victor- mormorò l'altro di rimando, concedendogli uno dei suoi sorrisi più belli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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