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Autore: TheWolfWillEatMe    05/08/2009    3 recensioni
C'è sempre qualcosa di incrinato infondo al nostro petto. 
Nonostante i sorrisi, nonostante le soddisfazioni e le gioie, a volte effimere. 
[...]  « ..Prongs, non iniziare. Avevi deciso tu di prenderti l'incarico di..-
«Ah no no no, adesso non tirare fuori quest'enorme menzogna bastardo di un canide! Voi mi avete incastrato! È stato tutto un inganno!-  [...]
[...]  Le aveva sempre dato fastidio il rumore che produceva la sua gamba rigida quando la poggiava a terra-sembrava volerle ricordare il senso di colpa che le albergava in corpo costantemente, quasi a volerla provocare, a voler vedere quando quella crosta di rancori sarebbe esplosa, lasciando sgusciare fuori il sangue infetto  [...]                        
Genere: Generale, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 L'invernoNeiPalmi: le sue mani erano sempre così fredde;

 

 

; Colpe, Kisses e Breznev .

Capitolo Primo

 

 

Le aveva sempre dato fastidio il rumore che produceva la sua gamba rigida quando la poggiava a terra-sembrava volerle ricordare il senso di colpa che le albergava in corpo costantemente, quasi a volerla provocare, a voler vedere quando quella crosta di rancori sarebbe esplosa, lasciando sgusciare fuori il sangue infetto- e sapeva benissimo che faceva fatica a mantenere il suo passo veloce, intuiva quando per lui diventava troppo, lo capiva da come iniziava a farsi trascinato e ancor più fuori tempo lo scalpiccio rumoroso di quel passo innaturale e affaticato.

Lui,però , non le chiedeva mai di rallentare, di andare più piano: avanzava senza lamentarsi, ansimando stremato, ma pur sempre tacendo.

Lei, ignorando come sempre il suo respiro pesante, continuò a camminare spedita, trascinandosi dietro i due bauli pesanti, che sopra all'ingombrante carrello scivolavano sul ciottolato della stazione affollata.

Di colpo il passo rumoroso che si portava alle spalle si arrestò, e dopo pochi passi lei fece lo stesso, voltandosi parzialmente verso di lui.

Era chinato sulla sua gamba difettosa, col fiato corto, un braccio allungato verso di lei come a dire 'tutto bene'.

Dal canto suo, la ragazza lo osservò per qualche secondo, mentre il suo respiro si faceva più regolare, per poi voltarsi a guardare il grande orologio che troneggiava sull'entrata principale di King's Kross.

Il ragazzo con un sospiro si rialzò, raggiungendo l'altra, poco più avanti di lui.

« Andiamo – ansimò leggermente.


~


Con un sospiro di sollievo si lasciò affondare nel sedile morbido e la sua gamba rigida sembrò ringraziarlo, rilassandosi un poco.

Erano arrivati in fretta al binario ancora sgombro, ed erano saliti senza troppi problemi sul treno: dovevano essere sicuri di avere un posto a sedere, o la sera sarebbero stati dolori.

Lasciò scivolare le iridi verso di lei, che era seduta con la schiena ritta contro lo schienale, lo sguardo sfuggevole all'esterno, anche se era sicuro che non stesse realmente vedendo l'alto muro di mattoni a vista che delimitava il binario 9 e 3/4: come al solito, era altrove.

La bocca era serrata, la mandibola contratta, l'espressione neutra.

« Cosa pensi? - il silenzio iniziava a farsi pesante, almeno per lui.

Gli occhi scuri della ragazza rotearono verso di lui « Mi chiedo in quale casa verremo smistati.- 

Era una bugia, entrambi lo sapevano, ed entrambi sapevano che ambedue ne erano al corrente.

Ad ogni modo, il ragazzo fece finta di nulla « Supposizioni?- 

La vide arrendersi all'idea che non l'avrebbe lasciata in pace, e girarsi verso di lui, posando lo sguardo nel suo, identico, sentenziò :« Uhm, trovo che il Verde-argento e il Nero-bronzo si addicano di più al colore dei nostri capelli. - , rese chiara la sua indifferenza.

Lui storse le labbra in quello che doveva essere un sorrisino, che però si presentò solo come una mezza smorfia « Morgue, non cambierai mai, è inutile. - sentenziò, caparbio.

La ragazza arricciò il labbro in un debole ghigno : « Anche tu non cambierai mai Lu. - il tono che usò lei, però, era palesemente inappropriato, rassegnato e sofferente.

Nello scompartimento, calò di nuovo il silenzio.


~


James Potter stava letteralmente correndo dietro al carrello dei dolci: la carcassa di nodi corvini ondeggiava scompostamente sulla sua testa, mentre afferrava con un balzo di fortuna la spalla della donna che stava spingendo il carrellino dorato,  causandole un semi infarto prematuro.

Le sorrise furbescamente, chinando il capo verso la spalla: « Rooose!- fece, serafico.

La donna di mezza età, dalla chioma raccolta in una crocchia alla base del capo spalancò gli occhi «signorino Potter..- era consapevole che di li a poco, il suo carrello sarebbe stato saccheggiato. 

Come previsto, il ragazzo si era già buttato sui dolci, riempendo un sacchetto, lasciandole in mano una pila di galeoni, quando una mano leggera gli si calò sulla spalla, « Prongs, sembri una bestia.. un po' di contegno!- fece  il possessore della mano con un cipiglio grave. 

Potter scacciò la mano dell'amico « Zitto, Padfoot! La prossima volta ci vieni tu a rincorrere Rose-La-Fuggitiva!- la donna, chiamata in causa, guardò scoraggiata i due ragazzi, chiedendosi probabilmente dove fosse andata a finire la gioventù dei suoi tempi.


~


Il silenzio era denso, e si potevano quasi sentire nell'aria le frasi che sarebbero volute uscire dalle bocche dei due giovani, che comunque non proferivano parola.

Morgana sollevò lo sguardo con cautela, nuovamente sommersa da un forte senso di colpa, che le gravava sulle spalle e fra le costole.

Incrociò gli occhi della stessa forma dei suoi che la fissavano, così dense di rimpianti e dolore da sembrare senza fine.

Con il movimento più fluido che gli era permesso dalle sue condizioni, il ragazzo le si tuffò  addosso, avvolgendola in un abbraccio disperato, affondando il viso nei suoi capelli mossi.

«Lucifer...- mormorò in un soffio, avvolgendolo con le braccia sottili.

Lui non disse nulla, premette soltanto con più forza il viso nell'incavo fra il collo e la spalla sottile della ragazza, quasi facendole male.

«Lu... - sussurrò, cercando di scacciare il senso d'oppressione che le gravava all'altezza del petto «Lu, non fare così-.

Lucifer s'allontanò un poco, per poi guardarla negli occhi «Basta, Morgan. Basta.- il dolore che lesse nei suoi occhi le infuocò la cassa toracica, ardendo  fino all'esofago.

Sicura che la sua voce sarebbe uscita incrinata e debole si limitò ad annuire, e a stringere in un altro abbraccio il ragazzo.

Piano ritirò gli arti gracili, sorridendogli debolmente « Hai un po' di fame? Ti vado a prendere qualcosa?-.

Lui  restituì il sorriso, « Va bene, e magari prendi qualcosa anche per te – le suggerì, osservando il fisico minuto di lei, che si limitò a crollare la testa, dargli un bacio sulla guancia e uscire dallo scompartimento.

Sospirò: I suoi sensi di colpa, doveva tenerseli per se.


~


Rose oramai assisteva a quel bisticcio da cinque minuti.

Si chiedeva cosa avesse fatto di male: per quale motivo Merlino le aveva mandato la maledetta sfortuna di conoscere il signorino Potter? Lei era sempre stata una donna pacata, non aveva mai fatto del male a nessuno... eppure da sette anni subiva gli arrembaggi di quel ragazzaccio, che ogni anno le faceva prendere svariati colpi, facendole ritirare il suo giro fra gli scompartimenti.

« ..Prongs, non iniziare. Avevi deciso tu di prenderti l'incarico di..-

«Ah no no no, adesso non tirare fuori quest'enorme menzogna bastardo di un canide! Voi mi avete incastrato! È stato tutto un inganno!-

La donna stava per mettere in atto il piano – appena architettato- in cui sarebbe scivolata via silenziosamente, senza attirare l'attenzione dei due litiganti, quando voltandosi si trovò davanti una ragazza che avrebbe mandato a rotoli i suoi astutissimi progetti.

Infatti questa le mostrò la confezione di Dementors Kisses (*) che aveva in mano, porgendole con l'altra un galeone : le avrebbe dovuto dare il resto; ciò metteva in serio pericolo il suo piano di fuga.

 

~


Oltre le spalle del suo fedele- o perlomeno così si spacciava – amico, Potter notò una ragazzina che teneva fra le mani l'ultima confezione di Demetors Kisses; gli si gelò il sangue nelle vene.

Con una manata spinse via Black, parandosi davanti a lei che alzò con indifferenza lo sguardo scuro trovando a pochi centimetri da se il viso di James decorato da un grazioso  sguardo demenziale quanto folle:

«Non. Quello.- scandì quest'ultimo come se stesse parlando con un pazzo maniaco che stava puntando la bacchetta alla testa di Silente.

La ragazza si limitò a guardarlo con freddezza, per poi prendere dalla mano cicciotta di Rose il resto, e girarsi senza una parola.

James Potter era quantomeno basito.

Dietro di lui poteva sentire la risata affatto soffocata dell'amico che sghignazzava apertamente, senza il minimo ritegno.

Potter era sconvolto; scosse lentamente il capo, per poi sgranare ancor di più gli occhi al di dietro degli occhiali poggiati sul naso dritto e gettarsi all'inseguimento della “ladra” - che per la verità non aveva commesso alcun furto, anzi, aveva pagato come la legge comanda. Ma Potter non poteva che considerare reato l'acquisto dell'ultima confezione dei suoi dolcetti preferiti. -  che aveva percorso sì e no una ventina di passi svelti lungo il corridoio, per poi voltarsi verso uno dei tanti scompartimenti, con l'ovvia intenzione di entrare.

Le era a meno di un metro e stava per balzare verso di lei per fermarla, ma inciampò nei suoi stessi piedi, cascandole con violenza addosso. 


~


Lucifer intravide appena il viso di Morgan attraverso la stretta porzione di spazio fra porta e muro che lei aveva aperto, prima di vedersela volare davanti, artigliata alle spalle da un ragazzo di cui distinse solo i capelli neri, sbattere contro la stretta parete dello scompartimento e rimbalzare indietro, capottandosi al centro di esso; tutto ciò in meno di cinque secondi.

Rimase per un attimo allibito davanti alla scena che gli si presentava davanti, mentre sia la preoccupazione che una ridarella acuta spingevano per farsi spazio in lui, per poi avvicinarsi il più velocemente possibile a Morgan che era riversa contro il sedile opposto a quello su cui lui sedeva fino a pochi attimi prima:

«Morgana!- fece con voce tremolante dalla risata che gli vibrava in petto, anche se era sinceramente preoccupato per la ragazza, che inaspettatamente lo scostò poggiandogli una mano sul petto e si sollevò di scatto, masticando un'imprecazione probabilmente dovuta ad una fitta di dolore, per poi scagliarsi verso il ragazzo moro che aveva fatto irruzione con lei nello stretto scompartimento, che ancora non si era alzato e si massaggiava la spalla :

«Tu!- gli urlò in faccia, sovrastandolo di poco, non essendo propriamente altissima, - Che cazzo credevi di fare? - 

Dal canto suo il ragazzo moro si limitò a guardarla confuso, e a commentare il suo urlo belluino con un “ Eh?” e un'espressione ebete, mentre cercava di sollevarsi afferrando il sedile a lui poco distante.

Lucifer commentò mentalmente quella parola come l'ultima che il ragazzo avrebbe pronunciato prima della sua morte.


~


A dispetto di ogni aspettativa del ragazzo, Morgana tornò velocemente a un'espressione impassibile, e con voce incolore disse a quello riverso per terra di uscire dal loro “cazzo di scompartimento”,e di portare il più velocemente possibile il suo posteriore al di fuori della porta ancora aperta.

Proprio da essa le arrivò a sorpresa uno sghignazzare privo di alcuna grazia, che scoprì appartenere, dopo essersi voltata verso la fonte di quello squillante suono, ad un ragazzo evidentemente divertito, che smise di ridere – o almeno ci provò- non appena incrociò il suo sguardo, tornando composto e tossicchiando un poco.

«Aehm, Prongs, io direi di seguire le sue istruzioni, e magari chiedere scusa..- fece, serafico.

Quello chiamato in causa gli lanciò un'occhiataccia, infastidito ,per poi rivolgersi a Morgana con tono acido: «Non ti scaldare tanto, sono inciampato, non era mia intenzione...-

Quella a cui erano rivolte quelle che solo Potter poteva considerare scuse non fece altro che spostare lo sguardo su Lucifer,e come se il ragazzo moro non fosse mai esistito, si rivolse a lui, porgendogli il pacchetto – ora un po' accartocciato - : «Tieni, e ingloba questo schifo.- mormorò sedendosi al suo fianco.


~


Siurius Black avrebbe potuto giurare di non aver mai visto James sottoposto a così tanti shock nel giro di un quarto d'ora.

Pure lui, a dir la verità, era rimasto quantomeno sorpreso dalla freddezza di quella ragazza, che proprio mentre Prongs cercava – nei suoi modi animaleschi e primitivi- di scusarsi, lo aveva completamente ignorato, rivolgendosi al ragazzo al suo fianco, chiamando il suo dolcetto preferito “Questo schifo”. 

Non sapeva esattamente cosa aspettarsi dal suo amico, che ancora era accasciato per terra, con la mano sulla nuca e la bocca aperta, in un'espressione apertamente sconvolta.

«Schifo. Tu hai definito quell'invenzione... d i v i n a uno schifo.- soffiò voltando il capo verso la ragazza che si limitò a guardarlo vacuamente.

Il ragazzo al suo fianco che, ora che lo notava, sembrava il suo alter-ego maschile, tranne per gli occhi che lui aveva di un grigio quasi metallico, a differenza di quelli completamente neri di lei, la statura e l'imponenza fisica assai maggiore e un'evidente sfregio che gli spuntava dal colletto della camicia bianca che portava, arrampicandosi fino alla mascella sinistra, rispose, a dispetto di ogni aspettativa di Black, che si aspettava un altro assassinio verbale da parte della ragazza : « Oh, non sai come ti capisco; mia sorella Morgue non capisce  niente dei piaceri della vita. Ne' tanto meno dei dolci, o cose affine.- Sentenziò con tono melodrammatico.

Dire che quella di nome “Camera Mortuaria” fulminò il fratello, pensò Sirius, era minimizzare quello che sembrava lo sguardo di un'assassina che giurava vendetta.


~


Morgana iniziava ad irritarsi, irritarsi per davvero; non solo quell'abominevole esemplare di adolescente le si era gettato addosso per degli inutili e stomachevoli dolcetti: no, suo fratello ora ci stava conversando amorevolmente,e – fra l'altro- a proposito dei più malsani pastrocchi gastronomici esistenti nel mondo magico!

«Ah, per non parlare delle Chocolate Wandes – edizione limitata dell'anno scorso..!- sospirò quest'ultimo, quasi si trattasse della ragazza dei suoi sogni, ricevendo come risposta un sospiro della stessa specie da parte Dell'AbominevoleAdolescente, che si precipitò in un elenco delle fantastiche proprietà di queste bacchette di cioccolato. 

Stringendo il pugno spasmodicamente incrociò lo sguardo Dell'AmicoDell'Abominevole, intento a studiarla senza il minimo pudore. 

Questo le sorrise, scoprendo una fila di denti bianchi, ricevendo come risposta uno sguardo inespressivo e lo scostarsi delle iridi  scure verso la figura a lei affiancata. 


~


Il sorriso di Sirius non pote che allargarsi: che razza di caratteraccio! 

Mentre osservava quella che sembrava possedere il nome Morgue tirarsi nervosamente un boccolo color caramello con due dita, gli vennero in mente due poveri ragazzi abbandonati alla fame nel loro scompartimento: «Hei, James!- saltò su, facendo sobbalzare l'interpellato – abbiamo lasciato Moony in pericolo: Minus potrebbe divorarlo in preda alla fame!- gridò, quasi, realmente in ansia. 

James spalancò le palpebre, dando l'impressione che presto quelle biglie verdi sarebbero rimbalzate al suolo, mormorando una ben poco delicata esclamazione che non riporterò : «Oh mamma!- si voltò di scatto verso il RagazzoIdenticoAllaCameraMortuaria – Io devo scappare, potrei aver appena perso un mio caro amico!- strepitò, afferrandogli la mano – È stato un piacere incontrarti: finalmente qualcuno che ha capito cosa conta davvero nella vita!- fece per voltarsi, ma con una piroetta tornò di fronte al ragazzo :« Ah! Io sono James Potter, Grifondoro!- 

Quello strinse la mano che gli venne offerta, «Lucifer Breznev, E lei- con un cenno indicò la sua copia in gonnella- è mia sorella minore Morgana; casa non ancora definita: siamo nuovi.- sorrise, scoprendo i denti dritti.

Sirius sogghignò: «Speriamo capitiate nella casa giusta.- 

Morgana, colei che alla fine possedeva soltanto il soprannome macabro, era concentratissima nell'ignorare bellamente il terzetto con il quale momentaneamente condivideva lo scompartimento.

James era già scivolato fuori dallo scompartimento, lui temporeggiò sulla soglia : «Breznev, è stato un piacere fare la vostra conoscenza!- fece,baldanzoso, prima di chiudere velocemente la porta per poi lanciarsi in una corsa scavezzacollo verso il suo scompartimento. 


~


Lucifer si sciolse in una risata, allungandosi sul sedile «Mica male i soggetti di questa scuola!- 

Ricevette, nell'arco di due millesimi di secondo, una risposta che sarebbe meglio non riportare, ringhiata fra i denti. 

Lucifer si limitò a sospirare: «Va bene, Morgue, non ne parliamo.- s'interruppe un secondo guardando fuori dal finestrino – Ma secondo te quando dovremmo iniziare a cambiarci?- 

Non ci fu bisogno di una risposta: un paio di nocche bussarono seccamente sulla porta, che si aprì con uno scatto.

Apparve la figura di una ragazza alta, rotondetta e dai folti capelli rossi che si premeva al petto una cartelletta sopra la quale era fissata una lunghissima pergamena.

«Salve, sono il prefetto Evans- senza guardarli in faccia stava già consultando la pergamena- Nomi e cognomi?- 

Lucifer si affrettò a rispondere, dato che la sorella parve essere decisa ad ignorare chiunque entrasse nello scompartimento: «Ahem, Morgana e Lucifer Breznev, siamo nuovi.- 

Evans, finalmente, levò lo sguardo dalla pergamena «Oh! Voi siete i fratelli Breznev!- sorrise, addirittura – Ero stata informata del vostro arrivo. - tornò a consultare la pergamena, per poi agitarvi sopra la bacchetta. Sorrise nuovamente, rivolgendo loro lo sguardo:« Io sono Lily Evans, prefetta Grifondoro. Spero davvero che vi troviate bene ad Hogwartz...- la benevolenza nella sua voce andò precipitando, quando si rese conto che solo uno dei fratelli Breznev le dava ascolto, mentre l'altra sembrava esageratamente interessata al panorama al di fuori del finestrino -..Ahem, dicevo.. Ah sì!- tossicchiò- ormai siamo nei pressi della scuola, indossate le divise, e poi, quando saremo arrivati, seguite le istruzioni che verranno date ai bambini del primo anno.- 

Lucifer annuì cortesemente, ricambiando il sorriso quando il Prefetto lasciò la stanza. 


~


Remus, dopo aver tranquillizzato i due ebeti-farneticanti-a-proposito-di-cannibalismo che si trovava per amici, si rivolse loro con serietà, degna del suo ruolo di prefetto :«La Evans è passata per il suo giro di controllo, non è stata per nulla contenta di non trovarvi a cuccia nello scompartimento.- le sue parole vennero enfatizzati dall'esagerato annuire di Minus. 

James, arricciando la bocca in quello che voleva essere un sorriso fascinoso mormorò :« Quella donna, ormai l'ho conquistata: mi pensa continuamente!- 

Tutti si limitarono a sospirare un “ seeeeé ” : bisogna sempre assecondare i matti.


Baci dei Dissennatori. Non è un dolce di mia invenzione! (*)




Aula Per Ritardi Psichici; Ovvero: spazio autrice


Ecco postato il  primo capitolo! 

Per una volta ho voluto provare a inserire un po' di umorismo nel mio genere di scrittura.. ma naturalmente ci saranno scene malinconiche e strappa lacrime! - almeno credo- 

La mia incertezza nasce dal fatto che questo è l'unico capitolo che ho scritto, poiché – essendo la mia prima fiction su HP- non so quanto potrà essere gradita! 

Mi aspetto, effettivamente, rimbecchi e minacce di morte.. oltre che amorevoli consigli di ritiro! 

Anche se, davvero, in cuor mio covo il desiderio di ricevere anche qualche recensione carina... anche solo un po'! 

In ogni caso, sempre e comunque, sono accettate le ( abbondanti? ) critiche, i consigli, e apprezzatissimi– se avete un briciolo di bontà nei vostri cuori d'oro- i commenti positivi!

Spero che la trama vi abbia incuriosito, e che mi invitiate a continuare: scrivere questa storia è uno spasso, ma, conoscendomi, - e mi occupo già di avvisarvi- potrei metterci abbastanza per scrivere un capitolo, sareste comunque disposte – vipregovipregoviprego – a seguirmi? * faccia ebete *

Ringrazio voi anime dispensatrici di pazienza che avete letto anche questo sproloquio, voi si che siete delle vere amanti del delirio! 


 Clara                                                                                                                                  

  
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