Friends Will Be Friends

  

Conan Edogawa e Heiji Hattori vivevano insieme da qualche anno. 
Quella mattina, Conan si svegliò di soprassalto dopo che Heiji aveva acceso la tv nella loro camera. Almeno credeva fosse così. Invece... era lui che con il gomito aveva urtato il telecomando. 
"...La sterlina inglese è in ribasso rispetto allo yen di Tokyo..." sentì dalla voce metallica, mentre accendeva il cellulare. C'era un messaggio di Ayumi in segreteria, che ascoltò. "Conan-kun oggi andiamo all'acqua park, è un peccato che dormi ancora... ci accompagna il dottor Agasa, quando ti svegli fatti accompagnare da Hattori-kun, ok? Bacioni da tutti." 
Già... da Heiji... chissà che fine aveva fatto il suo ragazzo. Si alzò dal futon e, con uno strano presentimento, si recò nel luogo in cui custodivano i loro risparmi: il non sentire né tv né radio dal soggiorno gli faceva presagire il peggio. Infatti, non c'era più nulla. 
Si stava per sentire male, ma non poteva e lo sapeva: quel giorno era sciopero dei medici. Allora, anche se sapeva di aver bisogno di stare tranquillo a digerire l'abbandono, decise di chiamare Ai per distrarsi: «Conan, che succede?» chiese la bambina. 
«Heiji mi ha lasciato.» Conan sospirò. Si sentiva chiaramente il rumore del divertimento dall'altro capo del telefono. 
«Scherzi?» domandò Ai, incredula. Era l'unica a sapere della sua relazione con Hattori. 
«No, affatto.» 
«Mi spiace...» disse sinceramente la bambina. 
«Siete all'acqua park?» sviò il discorso il detective. 
«Sì... con il dottor Agasa.» 
«Vi raggiungo... Almeno così non penso a Heiji.» 
«Ma come?» 
«Con lo skateboard...» 
«Perfetto.» 
Sapeva di poter contare su di loro... 
Lo skateboard correva veloce mentre Conan rifletteva. Gli amici continueranno ad essergli amici, finché ne avrà bisogno loro gli doneranno cure attenzioni e affetto e alla fine si riprenderà. Attraversò la strada, era quasi arrivato. Gli amici gli saranno amici in quel momento che aveva chiuso con vita e felicità e aveva perso la speranza di essere felice. 
Conan era giunto a destinazione. 
Si divertirono tanto quel giorno a salire e a scendere dagli scivoli. Parteciparono persino la timorosa Yoshida e la fredda Haibara. Bastava che tendesse una mano ai suoi amici perché il suo futuro si ricolorasse di verde*. 
La sera per lui fece divenire quel giorno bellissimo perché trovò nella cassetta delle lettere una busta spedita da Heiji Hattori. 
“Un momento! Se è arrivata oggi, l’ha spedita qualche giorno fa! Quindi aveva già programmato di lasciarmi quando abbiamo fatto l’amore ieri notte? Stronzo!” 
 

In quella lettera c'era il suo nuovo numero di telefono. Ma perché sparire così? Che fosse in un guaio più grande dell'organizzazione e fosse costretto a sparire? 
Conan non riusciva a spiegarselo. 
Provò a rintracciarlo, ma non gli rispose. Buttò il cellulare sul letto, preda della rabbia. 

 
Qualche mese dopo ormai il piccolo Conan si era abituato all'assenza di Heiji ed era stato facile, perché sapeva di avere degli amici su cui contare, che erano andati a trovarlo, perché Ai aveva detto che Conan era un po' triste in quel periodo e Heiji aveva da fare, senz'aggiungere null'altro. 
Senza dire che era il suo amante. 
Senza dire che si amavano da morire. 
Senza dire che gli mancava da impazzire. 
La svolta avvenne qualche giorno dopo, quando Heiji ricomparve spiegandogli l'intricato caso che aveva dovuto risolvere. 
Tuttavia, Conan non esitò a mettere in pratica la propria vendetta. 
Una sola cosa buona aveva portato l'allontanamento momentaneo di Hattori: Conan aveva scoperto di avere tanti amici su cui contare.